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AGRICOOP Colombia, gli esperti italiani scendono in campo

Dal 17  Settembre al 6 Ottobre in Colombia si è svolta la missione di tre esperti italiani sui temi del turismo eco-sostenibile, acquacoltura e agricoltura all’interno del II Accordo Derivato SENA – Coopermondo, progetto AGRICOOP Colombia.
La missione dell’esperto di turismo si è aperta con un intervento in aula con operatori turistici della regione del Cauca. Ha trattato temi quali i principi di turismo responsabile, il ruolo del movimento cooperativo nel turismo, la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, e infine il rapporto fra turismo, agricoltura e pesca. Temi affini sono stati affrontati durante la riunione con istruttori del SENA di Buga e imprenditori turistici del Pomo. Il risultato della missione è stata l’idea di formare due imprese cooperative di secondo livello, una nel Cauca e una in Valle del Cauca, che funzioni come agenzia a supporto delle attività dei diversi operatori turistici.
Inoltre, sempre all’interno del progetto AGRICOOP, alcuni istruttori del SENA avranno l’opportunità di partecipare a una missione in Italia e visitare la BTO a Firenze il 29 Novembre, la fiera dedicata all’innovazione turistica, sia tecnologica che sociale, oltre a poter incontrare i soci dell’associazione AITR e visitare due cooperative di comunità. L’obiettivo è mostrare agli operatori turistici colombiani le possibilità di sviluppare strutture di turismo ecosostenibile.
La missione dell’esperto di acquacoltura si è concentrata principalmente nelle aree di Silvia e Toribio, dove ha visitato terreni e stabilimenti di produzione di trote per identificare il luogo più adatto per la costruzione di un impianto di produzione di uova da trota. Il processo nasce circa un anno fa, quando la prima missione esplorativa di Coopermondo aveva mostrato l’urgenza per i produttori di trote di trovare una soluzione all’importazione di uova femmine, che ora arrivano dal Canada o dalla Francia, generando un problema di costi molto elevati.
Il primo studio fatto da esperti di Coopermondo aveva rivelato che la costruzione di un impianto di produzione di uova genererebbe enormi risparmi per tutti i produttori della regione. L’esperto seguirà i prossimi passi per la realizzazione di tecnologie direttamente nel territorio dei produttori.
La missione dell’esperto agricolo si è svolta nelle regioni del Cauca, Valle del Cauca e Tolima, lavorando sull’importanza di avanzare nel processo di creazione delle diverse certificazioni per aumentare il valore dei loro prodotti e nell’organizzazione in modo che possano sviluppare economie scala. Insieme all’esperto si è sviluppata l’idea di creare un marchio collettivo che caratterizza i prodotti del programma AGRICOOP nei vari territori. L’idea è che i produttori rurali possano unirsi dietro una etichetta che abbia la forza di promuovere i prodotti locali come cibo rispettoso dell’ambiente, delle comunità e delle culture ancestrali dei territori, lavorando insieme e in coerenza con i modelli la solidarietà.

AICS annuncia bando da 5 milioni di euro per le imprese cooperative

Affollata e qualificata partecipazione al Palazzo della Cooperazione di Confcooperative Emilia Romagna a Bologna per il convegno “Cooperazione internazionale allo sviluppo: la nuova legge e le opportunità al primo bando riservato alle imprese”. L’evento, promosso da Coopermondo (ONG del sistema Confcooperative) in collaborazione con l’Alleanza delle Cooperative Italiane, Confindustria e con il patrocinio dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), ha illustrato ai numerosi imprenditori e cooperatori presenti le novità introdotte dalla legge 125/2014 per la cooperazione.
In particolare, è stata annunciata per la fine di luglio 2017 l’emanazione da parte dell’Aics del primo bando, relativo alla legge 125/2014, rivolto a tutte le imprese profit. La disponibilità complessiva di questo primo bando è di 5 milioni di euro, fondi assegnati dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Sociale all’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Queste risorse sono messe a disposizione delle aziende intenzionate ad avviare progetti imprenditoriali nei Paesi in via di sviluppo, e saranno erogate sotto forma di co-finanziamento per un importo massimo di 200.000 euro per ogni progetto.
“Chiediamo agli imprenditori di sottoporci idee imprenditoriali da implementare nei Paesi in via di sviluppo partendo da alcuni settori prioritari come agricoltura, sicurezza alimentare, educazione, formazione, cultura, sanità, diritti, equità” ha spiegato Giovanni Luigi Grandi della Aics.
“Le imprese per partecipare dovranno aderire ai principi del Global Compact delle Nazioni Unite” ha sottolineato Danilo Salerno, direttore di Coopermondo che coordina il Gruppo di Lavoro dedicato alle imprese presso il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. “Il nostro Gruppo di Lavoro – ha aggiunto Salerno – ha elaborato questi criteri in modo condiviso, confrontandosi a lungo e fornendo la più ampia partecipazione delle imprese per dare diretta applicazione alla nuova legge sulla cooperazione internazionale”.
“L’iniziativa odiernaha aggiunto Francesco Milza, presidente Alleanza delle Cooperative Italiane Emilia Romagna – ha l’obiettivo di fare conoscere le caratteristiche e le potenzialità di questo primo bando legato alla legge 125/2014, facendo un monitoraggio delle imprese e delle cooperative interessate a partecipare e a cogliere questa occasione”.

Consiglio Nazionale della Cooperazione allo Sviluppo approva documento triennale di programmazione

Il Consiglio Nazionale della Cooperazione allo Sviluppo, organismo consultivo in cui sono rappresentati tutti i soggetti italiani pubblici e privati, profit e no profit introdotti dalla legge 125, si è riunito il 6 giugno 2017 alla presenza del Ministro degli Esteri, Angelino Alfano, e ha approvato il documento triennale di programmazione, il codice etico dell’Agenzia e ha posto le basi per la convocazione della Conferenza pubblica sulla cooperazione allo sviluppo che si terrà entro la fine di quest’anno o all’inizio del 2018.
Il Ministro ha posto l’accento sull’aumento delle risorse e sui principali temi al centro del l’agenda: agricoltura sostenibile, migrazioni e richiedenti asilo, ma anche settore privato dando spazio all’illustrazione di quanto svolto dai Gruppi di Lavoro del CNCS, tra cui quello coordinato dal Direttore di Coopermondo (“il ruolo del settore privato nella cooperazione allo sviluppo) a nome dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Tutti i documenti sono visionabili al seguente link

Solidarietà con le cooperative colombiane: disastro a Mocoa

Piogge violente hanno colpito la zona di Mocoa, nel dipartimento di Putomayo (sud-ovest della Colombia), provocando valanghe e allagamenti, nella notte tra il 1 e 2 aprile. Le vittime sono 311, di cui 100 bambini. Le autorità locali hanno consegnato 237 corpi alle famiglie, il che significa che ci sono ancora 75 corpi dispersi.
Il dipartimento di Putumayo confina con il Cauca, dove Coopermondo porta avanti il progetto AGRICOOP Colombia e AGRICOOP Mujer e Mocoa dista poco più di 250 km da Popayàn, città principale del Cauca. Coopermondo esprime cordoglio e solidarietà al suo partner locale la Confederación de Cooperativas de Colombia – Confecoop, che ha chiamato all’azione tutto il movimento cooperativo colombiano e internazionale: Coopermondo sente il dramma molto vicino e si impegna ad essere in prima linea per offrire la propria cooperazione.
Sulla base del sesto principio cooperativo – cooperazione tra cooperative – Confecoop Colombia promuove una raccolta fondi da destinare al recupero delle cooperative domiciliate a Mocoa. Si vuole così contribuire alla normalizzazione dell’operatività delle stesse che garantiranno servizi e attenzioni alle migliaia di associati e alle loro famiglie. La raccolta di risorse economiche ha il fine di garantire la stabilità e la permanenza delle cooperative della regione che associano oltre 14.000 persone: una volta superato il momento di emergenza dovuto alla valanga, si valuterà  la situazione delle cooperative e, in base alle risorse ricevute, si stabiliranno i progetti e le azioni di impatto da eseguire.

Chi avesse la possibilità può fare una donazione a Coopermondo con un bonifico:
IBAN: IT26A0832703235 000000002903   presso BCC di Roma
Causale: “Solidarietà con le cooperative di Mocoa, Colombia
oppure ONLINE utilizzando PayPal




Sarà nostra cura tenere informati i donatori circa l’utilizzo dei fondi raccolti da parte di Confecoop.

AGRICOOP Colombia, firmato accordo SENA – Coopermondo

Da un progetto ne sono fioriti quattro. Perché la fiducia è contagiosa e il progetto AGRICOOP Colombia – sviluppato nel 2015 da Coopermondo nel Cauca in partnership con l’Istituto Italo – Latino Americano (IILA) e Confecoop Colombia – si è rivelato molto fecondo. Così le 60 persone coinvolte in principio si sono moltiplicate diventando più di 500 e si stanno impegnando per contribuire a uno sviluppo giusto ed equo della Colombia. Infatti AGRICOOP è un programma a medio-lungo termine che si inserisce nella strategia di Coopermondo per appoggiare la crescita del cooperativismo in Colombia attraverso uno scambio di esperienze con il settore e gli esperti del movimento cooperativo italiano.
A fine agosto Coopermondo ha firmato un accordo con il SENA, l’Agenzia nazionale per la Formazione professionale del Ministero del Lavoro della Repubblica di Colombia, per portare avanti quattro progetti differenti. Il fil rouge che tiene insieme queste azioni è lo sviluppo di un’economia cooperativa . e l’appoggio alla ricostruzione sociale ed economica all’interno del Processo di Pace. Coopermondo, insieme ad alcuni esperti della rete di Confcooperative, nelle prossime settimane eseguirà la prima missione di sistema per sviluppare e concretizzare le prime fasi del progetto.
Due progetti si concentrano nella stessa regione di AGRICOOP Colombia, il Cauca, area il cui tessuto sociale è stato indebolito da anni di instabilità economica e politica. AGRICOOP 2.0 punta alla creazione di cooperative di secondo livello (di trasformazione, conservazione e vendita di prodotti agricoli e di acquacoltura) per migliorare le condizioni di vita dei produttori attraverso lo sviluppo di un’economia collaborativa. Già 16 associazioni di produttori di trota stanno creando la prima cooperativa per la produzione di uova. L’esperta del settore di acquacoltura si dedicherà a illustrare e consigliare le tecniche più adatte per lo sviluppo delle stesse.
AGRICOOP Mujer, invece, nasce dalla volontà di più di 300 donne di mettersi insieme per emanciparsi e costituire imprese cooperative, legate al settore dell’acquacoltura (molto fiorente nella zona), ma anche all’artigianato (alcune fanno già parte di associazioni di tessitrici). Attraverso momenti di formazione comune, le donne stanno rafforzando le proprie competenze sia a livello professionale (sulla gestione e amministrazione cooperativa) sia a livello personale attraverso un percorso di empowerment di genere.
Gli altri due fiori sbocciati dal progetto AGRICOOP si trovano in due regioni differenti. Nel Valle del Cauca, ci si focalizzerà specialmente nel settore agricolo, dell’acquacoltura e del turismo. Mentre nell’isola di San Andrés e Providencia il focus sarà sulla pesca, sul turismo responsabile, sull’allevamento e le tecniche zootecniche. 

AGRICOOP Mujer: dietro le leader, le donne che costruiscono comunità e pace

Correva l’anno 2000, a Jambalo, Dipartimento del Cauca, quando in un incontro con le 12 rappresentanti che facevano parte della “Commissione umanitaria delle donne”, il leader locale delle FARC (la guerriglia colombiana), ha dichiarato: “Noi perdoniamo 6 leader, ad eccezione della Puffetta“, annunciando la decisione dai guerriglieri di perdonare 6 dei 7 leader del Cauca.
Il piccolo gruppo è stato in silenzio a pensare come fare uscire La Puffetta da lì viva. Senza dare il tempo per la reazione dei suoi compagni, lei, una piccola (inaltezza), ma grande donna si alza e dice: “Eccomi. Potete uccidermi”. Dopo un momento di tensione, lentamente, con la forza degli argomenti e un enorme coraggio che smentiscono le accuse, convince il gruppo armato e continua la sua azione comunitaria nel territorio, nel mezzo del conflitto armato.
Flor Ilva Trochez Ramos oggi è Sindaca del Municipio di Jambalò (un piccolo municipio del Cauca, una delle regioni colombiane maggiormente colpite dalla guerriglia). Ha studiato fino alla 4 elementare (ha concluso il liceo pochi anni fa) ma il suo carisma l’ha portata ad avere sempre un ruolo importante nella sua comunità. Tanto che nel 2000 è stata condannata a morte dai guerriglieri insieme ad altri 6 leader municipali. Gli altri hanno ottenuto il perdono, lei no. Adesso che i trattati di pace tra governo colombiano e FARC stanno per essere firmati, può esercitare il suo ruolo un po’ più serenamente ma con la stessa forza ed energia che le ha permesso di essere sempre in prima linea per garantire sicurezza economica e sociale alla sua comunità.
Al racconto della Puffetta è calato un silenzio profondo tra le oltre 60 partecipanti della terza giornata di formazione di AGRICOOP Mujer, il progetto che Coopermondo e il partner locale, Adel Casa del Augua, con il co-finanziamento del SENA (la Agenzia nazionale per la formazione professionale del Ministero del Lavoro Colombiano) stanno portando avanti nel Cauca. Obiettivo è rafforzare le competenze cooperative e offrire una rete solidale di empowerment a 300 donne del Cauca che hanno spontaneamente deciso di unirsi insieme e dare vita ad organizzazioni solidali e imprese cooperative.
La terza giornata di formazione, che si è svolta a Silvia il 19 luglio 2016, si concentrava sul tema della leadership e la metodologia scelta è stata quella di far sentire la voce di donne che hanno vissuto in prima persona esperienze di leadership sul territorio.
Patricia Reyes Bonilla, direttrice dell’Agenzia di Sviluppo Economico Local Casa del Agua, che con le destinare condivide i luoghi dell’infanzia (anche lei è nata a Silvia, altro Municipio del Cauca ma poi ha studiato negli Stati Uniti e in Europa) e la cultura etnica, è riuscita a trasmettere alle donne l’importanza di essere donna oltre che lideresa.
Alejandra Alzate, Direttrice del settore sociale nel municipio di Piendamò e coordinatrice di Asodamas per i dipartimenti del Cauca, Valle del Cauca e Nariño, ha mostrato la sua esperienza di donna con grande capacità di azione nel territorio. Inoltre ha offerto possibilità alle donne di diventare protagoniste di nuovi centri e spazi imprenditoriali e sociali che si stanno costruendo.
Infine la dott.ssa Jimena Velazco, Segretario di Pianificazione del Governatorato del Cauca, è una figura chiave nella politica locale. Una delle maggiori sostenitrici del progetto Agricoop Mujer ha affascinato ed entusiasmato ancora di più le destinatarie che hanno sentito l’importanza del progetto anche a livelli politici più alti.
Le partecipanti alla formazione erano entusiaste alla fine della giornata, che è continuata per oltre due ore dalla prevista chiusura dei lavori proprio per l’estremo interesse dimostrato.
Le prossime tappe della formazione prevedono, come stabilito dalle stesse destinatarie negli ultimi due incontri, una sessione sul cooperativismo e la gestione di impresa e uno sulla comunicazione e il marketing.
Il progetto gode dell’appoggio di Maria Eugenia Perez Zea, presidente del Comitato di Genere dell’Alleanza Cooperativa Internazionale (ICA) nel quadro della politica di promozione delle imprese cooperative di donne.
Scopri di più sul progetto AGRICOOP Mujer
 
Altri documenti interessanti:
Comunicado Conjunto No 82 | Enfoque de género en acuerdos de paz de La Habana

Le Cooperative all’ONU per gli obiettivi di sviluppo sostenibile

A New York, dall’11 a 20 luglio, si riunisce il Forum di alto livello politico per lo sviluppo sostenibile, la piattaforma delle Nazioni Unite per il follow-up e la revisione dell’Agenda 2030 per gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs dall’acronimo inglese). Il Forum riunisce alti funzionari politici e stakeholder mondiali con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo sostenibile fornendo una guida politica e raccomandazioni.
Ad un side event del Forum, l’International Cooperative Alliance (ICA) ha presentato i primi risultati della piattaforma www.coopsfor2030.coop creata per impegnare le cooperative verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile. La campagna globale #coopsfor2030 unisce e coinvolge le cooperative nel processo di attuazione degli SDGs. Anche Coopermondo si è pubblicamente impegnata a “Contribuire ad eliminare la povertà offrendo formazione e assistenza tecnica cooperativa nei paesi in via di sviluppo” con l’obiettivo di “creare almeno 10 nuove cooperative gestite da donne, giovani o popolazioni indigene entro il 2020”. Finora sulla piattaforma sono stati ricevuti quasi 100 impegni.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, in occasione della Giornata Internazionale delle Cooperative, lo scorso 2 luglio 2016, ha pubblicamente riconosciuto l’importanza dell’esperienza cooperativa per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile: “Esorto i governi a creare un ambiente favorevole per le cooperative di prosperare e crescere. Cerchiamo di sfruttare la potenza di cooperative per il raggiungimento degli SDGs e creare un mondo di dignità e di opportunità per tutti.”
La presidente dell’ICA, Monique F. Leroux ha dichiarato: “Siamo grati per il sostegno del segretario generale Ban Ki-moon. E’ arrivato il momento di impegnarsi per far parte di un futuro diverso da quello in cui altrimenti siamo diretti. Per garantire che nessuno venga lasciato indietro e contribuire a sradicare la povertà, le cooperative sono uniche in quanto combinano il successo economico con la governance democratica e la cura per la comunità. Questo rende le cooperative imprese sostenibili per natura – attori sociali ed economici significativi. Le cooperative generano più di 2,6 miliardi di dollari di entrate annuali e creano oltre 250 milioni di posti di lavoro nel mondo”.
Questo autunno, dall’11 al 13 ottobre 2016 si svolgerà l’evento più importante per lo sviluppo del business nella comunità cooperativa, il Summit Internazionale delle Cooperative in Canada, che riunirà leader, collaboratori, agenzie ed esperti da tutto il mondo per un giorno intero di dialogo sulla risoluzione dei problemi globali e sostenere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (per saperne di più visita www.summit.coop)

Imprese e diritti umani, le Conclusioni del Consiglio UE

Il Consiglio Europeo ha pubblicato, in data 20 giugno 2016, le conclusioni su “Imprese e diritti umani” nel quinto anniversario dell’adozione delle Nazioni Unite dei principi guida su imprese e diritti umani (UNGPs), il principale quadro di riferimento per la comunità internazionale.
Il Consiglio ha ribadito l’impegno forte e attiva dell’UE di prevenire gli abusi e garantire la cura di tutto il mondo e per garantire l’attuazione degli UNGPs.
“Il Consiglio sottolinea il ruolo significativo che le imprese dovrebbero svolgere nel contribuire a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e nell’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. […] Tutte le collaborazioni nella realizzazione degli SDGs dovrebbero essere costruite nel rispetto dei diritti umani e in base a un comportamento responsabile delle imprese”, si legge nel documento.
Coopermondo, impegnato a coordinare il gruppo di lavoro sul Settore Privato nel Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo (CNCS), ritiene sia un passo importante per rafforzare il ruolo e la responsabilità sociale delle imprese, soprattutto quelle impegnate nella cooperazione internazionale per lo sviluppo.
Scarica le conclusioni del Consiglio UE (in inglese).

Agricoop – Acquacoltura salva imprese colombiane da narcotraffico

(ANSA)
Dalle piantagioni di papaveri agli allevamenti di trote. E’ il progetto pilota appena concluso Agricoop Colombia nato per ‘bonificare’ le imprese cooperative nella regione del Cauca, uno degli epicentri delle rotte del narcotraffico. E dove c’erano coltivazioni di papaveri oggi sono state create vasche per l’acquacoltura. I primi programmi di cooperazione per sradicare la coltivazione di papaveri nella zona sono iniziati qualche anno fa e così oggi quasi il 90% delle piantagioni è stato convertito nelle cosiddette ‘fattorie’ di acquacoltura.
Finanziato dall’Istituto Italo – Latinoamericano (su contributo volontario dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), il progetto è stato seguito da Coopermondo, Ong di Confcooperative. Non a caso è stato scelto l’allevamento di trote, un comparto che vanta enormi potenzialità di sviluppo anche in contesti socio-economici complessi. Il progetto ha coinvolto direttamente una ventina di produttori, ma le ricadute riguarderanno tutte le 160 aziende familiari della regione che producono 700 tonnellate di trote l’anno.
Due i fronti sui quali la Federcoopesca si è impegnata, sul piano dell’assistenza tecnica per migliorare le performance produttive degli impianti su scala familiare e su quello dell’organizzazione della filiera, in modo da garantire reddito e occupazione alle popolazioni locali Attraverso il progetto Agricoop molti produttori di trota del Cauca, insieme a Coopermondo, stanno sviluppando un progetto per creare una cooperativa di servizi di secondo livello, in cui condividere la produzione delle uova di trote e la trasformazione del pesce. Quanto ai costi le trote fresche vengono vendute a 2,50 euro al chilo, mentre il pesce trasformato a 3,50 euro al chilo.
Scopri il progetto Agricoop Colombia

Coopermondo in Togo: i giovani al centro della nuova fase d’intervento

Al termine della prima fase del progetto, «Sistemi e strumenti di finanziamento dell’agricoltura in Togo», finanziato dal pool di BCC per il Togo (BCC del Garda, BCC di Roma, Emiliana, Banca Cras – Sovicille, Cassa Rurale di Treviglio, Banca del Veneziano), l’équipe di COOPERMONDO ha effettuato una missione di valutazione nel paese dell’Africa occidentale per misurare l’impatto socio-economico ottenuto grazie agli interventi svolti.
Durante i quattro primi anni del progetto, Coopermondo ha sperimentato un nuovo approccio alla cooperazione internazionale proponendo nuovi meccanismi di finanziamento per l’agricoltura, su tutta la filiera produttiva (produzione, trasformazione e commercializzazione). Il pool delle BCC per il Togo ha erogato finanziamenti a breve, medio e lungo termine a due Istituzioni di Micro-Finanza (IMF) locali (Urclec e FECECAV) per un valore complessivo di oltre 1,8 milioni di euro. Concessi ad un tasso agevolato, i finanziamenti mirano a facilitare l’accesso al credito a produttori, trasformatori e commercianti di prodotti agricoli, garantendo la sicurezza e sovranità alimentare a oltre 6.500 beneficiari e sviluppando l’agribusiness nelle zone rurali togolesi. Durante i quattro primi anni del progetto, le attività sono state svolte attraverso l’assistenza tecnica e il supporto organizzativo portato ai partner della componente finanziaria (URCLEC e FECECAV) e al partner della componente agricola, la CTOP (Coordinanmento Togolese delle Organizzazioni Contadine).
La seconda fase del progetto è iniziata anche con il coinvolgimento di BRIO S.p.A., azienda che opera nella produzione e la commercializzazione di prodotti biologici. La direzione commerciale di BRIO ha accompagnato i tecnici di Coopermondo in quattro  Marketing meeting effettuati in diverse regioni del territorio. Scopo di tali incontri è stato valutare le possibilità di un processo di commercializzazione/esportazione di ananas, soia e zenzero biologico prodotto dai piccoli imprenditori beneficiari dei crediti del pool delle BCC per il Togo. Secondo il Direttore Commerciale di BRIO, Tommasino Fusato, “i prodotti biologici togolesi sono di ottima qualità e sarebbero preziosi per il mercato italiano ed europeo”.
Oltre agli incontri di marketing realizzati con partner e beneficiari, si è tenuto a Lomé, il 22 aprile 2016, un seminario  dal titolo: “Agricoltura, sviluppo rurale e imprenditoria giovanile: modelli d’intervento e strumenti di finanziamento. Opportunità per l’imprenditoria Cooperativa in Togo”. Organizzato in collaborazione con l’IFAD, ha visto la partecipazione di un rappresentante del Ministero per lo Sviluppo alla base del Togo, un rappresentante del FAIEJ, il fondo del Miistero per le iniziative imprenditoriali giovanili, il coordinatore del Progetto Nazionale per la Promozione dell’Imprenditoria Rurale (PNPIR – finanziato dall’IFAD) e la direttrice del CASIMEC, l’organo di controllo delle IMF locali. E’ stato un momento pubblico in cui sono stati mostrati i di pubblicazione dei risultati della prima fase del progetto e un’opportunità per porre le basi di una strategia operativa per la seconda fase dell’intervento di Coopermondo in Togo.
In questa nuovo periodo, Coopermondo svilupperà una strategia che punta alle opportunità d’impresa per i giovani attraverso un approccio multi-stakeholder. I vari Diversi partner, attori sia pubblici sia privati, hanno espresso la loro adesione alla strategia di Coopermondo riguardo ad e sono favorevoli a mettere in campo un approccio sinergico per lo sviluppo dell’imprenditoria cooperativa giovanile (?) in Togo. Un primo traguardo di questo quadro di collaborazione sarà concretizzato durante il mese di giugno con la firma di un accordo di cooperazione che Coopermondo firmerà con il Ministero per lo Sviluppo alla base sulla formazione e lo sviluppo dell’impresa cooperativa giovanile in Togo.
Per continuare ad avere un impatto incisivo anche in questa seconda fase del progetto è necessario che i gli attori del settore pubblico, del settore privato, della società civile e gli stessi attori locali lavorino insieme in modo coordinato, nell’interesse comune, massimizzando le risorse disponibili per la creazione di ricchezze e la promozione di cambiamenti positivi nella vita sociale ed economica delle popolazioni togolese.
I giovani togolesi, dinamici, disponibili e volonterosi, sono pronti a mettersi in gioco per cogliere questa opportunità che consentirà loro di promuovere, nel loro paese, uno sviluppo sostenibile, garantendo sovranità e sicurezza alimentare nelle zone rurali e sviluppando meccanismi di agribusiness innovativi.

Emergenza Terremoto in Ecuador

Nella notte tra sabato 16 e domenica 17 aprile l’Ecuador è stato colpito da un violento terremoto di magnitudo 7,8 della scala Richter. La scossa, con epicentro nella zona della costa, è stata sentita anche a Quito, a oltre 250 km di distanza. Sta continuamente crescendo il conto delle vittime e dei feriti.
L’Ecuador è un paese che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare da quando, nel 2002, è stato avviato il progetto “Microfinanza Campesina”: in questo quadro il Credito Cooperativo ha stretto un’alleanza con il FEPP e con Codesarrollo (oggi BanCodesarrollo) che, guidate dall’italiano Bepi Tonello, lavorano per lo sviluppo della finanza popolare e di un’economia sostenibile e partecipata.
Anche per questo, il Credito Cooperativo ha avviato una raccolta fondi per rispondere all’emergenza e sostenere le famiglie e le piccole imprese gravemente danneggiate dal terremoto.
Le risorse raccolte saranno gestite direttamente dal FEPP, che ci dà la garanzia di un utilizzo certamente appropriato ed efficace.
 
DAI ANCHE TU IL TUO CONTRIBUTO!
Bonifico bancario
IBAN: IT79 S080 0003 2000 0080 0032 002
Intestato a Federcasse
Causale: Emergenza terremoto in Ecuador

Coopermondo insieme al CEFA a sostegno dello sviluppo rurale in Kenya

Nell’ambito della collaborazione con la ONG CEFA Onlus sul progetto: “Rafforzare i mezzi di sostentamento degli agro pastori nella Contea di Kitui Sud Est in Kenya”, Coopermondo ha effettuato una missione dal 27 febbraio al 26 marzo 2016. L’agenda ha previsto l’erogazione di una formazione a formatori sulle dinamiche associative, sui benefici dell’acceso al mercato in forma cooperativa e sull’affiancamento al processo di costituzione di gruppi Savings & Loans. Inoltre è stata svolta un’analisi qualitativa dei dati socio economici raccolti durante l’indagine nell’area di Kitui.
Il progetto, finanziato dalla cooperazione allo sviluppo italiana e dall’Unione Europea, si propone di offrire ai 5.000 beneficiari una formazione di base sulla la gestione dell’agribusiness, una formazione tecnica sull‘approvvigionamento idrico, nonché un sostegno nelle pratiche di coltivazione nelle zone aride attraverso la promozione di prodotti agricoli locali. La formazione, erogata dai Consulenti di Coopermondo e di CEFA durante la missione, ha permesso ai Field Officers locali di trasmettere ai contadini informazioni e conoscenze sulla mobilizzazione dei singoli agricoltori in associazioni/cooperative, al fine di aiutarli a massimizzare l’efficienza della loro produzione e affrontare il mercato in gruppo. Questo aspetto formativo garantisce una visione collettiva nell’attività produttiva e nell’accesso al mercato in una zona dove l’agricoltura di sussistenza è stata a lungo il motore della vita quotidiana.
Un futuro follow up sarà eseguito per rafforzare l’efficacia del programma e garantire la sua sostenibilità.
Diversi incontri con autorità e istituzioni locali hanno evidenziato le sfide quotidiane che ostacolano lo sviluppo economico dell’area: tra queste il limitato e difficile accesso al credito da parte dei piccoli produttori, una carenza di conoscenze tecniche per migliorare la qualità e la quantità dei prodotti e un accesso limitato al mercato regionale e internazionale.
Dare risposta a queste carenze costituisce uno degli obiettivi di Coopermondo e CEFA all’interno dell’attuale progetto.

AGRICOOP Colombia, dalla fiducia all’economia cooperativa

Si è conclusa la fase pilota del progetto della ONG italiana nel Cauca. 60 beneficiari diretti di 35 organizzazioni contadine e più di 6 mila beneficiari indiretti. Ora comincia la seconda fase del progetto: collegare il Piano di Sviluppo Dipartimentale alla creazione di una cooperativa di servizi di secondo livello nei cinque settori individuati (acquacoltura, caffè, panel, quinoa, frutta).
 
Dopo un anno di formazione e assistenza tecnica in cui è stato illustrato il funzionamento del modello cooperativo italiano, il progetto Agricoop ha portato alla creazione di una nuova rete di attori produttivi e di fiducia nel Cauca. Oggi, a Popayan, sessanta piccoli produttori, di cui 36 donne, rappresentanti di 35 organizzazioni di agricoltori attivi in cinque settori (panela, caffè, quinoa, frutta e acquacoltura) hanno ricevuto gli attestati di partecipazione al progetto Agricoop Colombia, di cui sono stati beneficiari quest’anno.
“Agricoop Colombia, l’esperienza cooperativa italiana per l’inclusione sociale, lo sviluppo economico e la costruzione della pace tra i produttori locali di Cauca” è un progetto pilota di cooperazione internazionale finanziato dall’Istituto Italo – Latino Americano e realizzato da Coopermondo, la ONG di Confcooperative, in collaborazione con Confecoop Colombia (l’ente di rappresentanza del movimento cooperativo in Colombia). Il progetto è stato realizzato tra il maggio 2015 e il febbraio 2016 e ha creato le basi per la ricerca di soluzioni comuni ai problemi dei singoli produttori della zona di Cauca e di Silvia e ha indirettamente beneficiato fino a 6.000 persone nell’area.
La fiducia è una parola chiave in economia: senza fiducia tra gli agenti economici nessuna realtà economica può operare. Pertanto, per sviluppare un tessuto sociale unito, dinamico ed economicamente attivo e sostenibile, il primo passo deve essere quello di garantire che vi sia la coesione sociale nel territorio.
Questa nuova rete di produttori, che hanno avuto modo di conoscersi meglio e di alimentare una fiducia reciproca, inizieranno insieme un cammino, per ogni settore produttivo, per la costruzione o il rafforzamento di cooperative agricole o di acquacoltura. La prossima fase del progetto prevede la creazione di un centro di servizi di secondo livello (Consorzio di cooperative) in grado di trasformare i prodotti in beni finali con più valore aggiunto, riducendo i costi dei produttori, lasciando da parte degli intermediari e generando una diversificazione nell’offerta dei prodotti. Tutte queste cooperative creeranno un lavoro dignitoso per i giovani – che rappresentano la maggioranza della popolazione – i quali riceveranno assistenza tecnica e formazione sia in Italia sia in Colombia.
“Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto dal nostro project manager, Fernando Bragado, e dai partner locali: gli operatori e i volontari di Organizaciones Solidarias, SENA, Fundación Promover, Fundación Mutual Semilla, Adel Casa del Agua, Asociación Macizo Colombiano e il grande contributo del Dipartimento dell’interno del Cauca”, ha detto il direttore di Coopermondo, Danilo Salerno. “Ora la cosa più importante è non sprecare questa energia che si è creata tra i partecipanti e continuare a creare qualcosa di concreto”.

Confcooperative Bolzano, nuovo socio di Coopermondo

Si estende la compagine associativa di Coopermondo con l’entrata, tra i soci ordinari, di Confcooperative Bolzano. Da maggio 2015 infatti l’Unione Provinciale ha aderito a Coopermondo, diventando a pieno titolo un socio della ONG confederale.
Di seguito riportiamo un’intervista alla Direttrice di Confcooperative BolzanoLetizia Lazzaro. 
 
Direttrice, come commenta l’adesione di Confcooperative Bolzano a Coopermondo? 
Ritengo sia di centrale importanza, oggi più di ieri, promuovere uno sviluppo economico e sociale sostenibile.  Creare sinergie forti tra persone e territori e sviluppare opportunità di crescita imprenditoriali e culturali per le popolazioni più svantaggiate è compito primario di ogni civiltà, ma soprattutto del mondo delle cooperative che, grazie al carattere sociale, etico e mutualistico intrinseci nella propria natura, possono portare un valido sostegno e un valore aggiunto importante. Confcooperative Bolzano ha colto come opportunità per le associate l’aderire a Coopermondo, che valorizza a livello internazionale i requisiti di solidarietà e sussidiarietà della buona cooperazione che noi cerchiamo ogni giorno di rappresentare.
 
Come si inserisce la cooperazione internazionale allo sviluppo nella strategia di internazionalizzazione che caratterizza il vostro territorio?
Il nostro è un territorio di confine. Questo, da un lato, è elemento portatore di ricchezza culturale, dall’ altro, e al contempo, è uno stimolo per tracciare ipotesi di sviluppo che vadano oltre i confini della nostra realtà territoriale, senza dimenticarne le radici. La Provincia di Bolzano, nel 2015 ha approvato nuove misure volte a favorire l’internazionalizzazione delle aziende. Per le nostre realtà cooperative l’internazionalizzazione è una sfida e una partita che deve essere ancora giocata, ma che è nostro compito promuovere, anche attraverso l’utilizzo degli strumenti di sistema che la Confederazione ha messo a disposizione dei suoi associati, in linea con l’obiettivo di valorizzare il contributo delle cooperative nei processi internazionali. Sul versante della cooperazione allo sviluppo, la Provincia Autonoma di Bolzano è molto attiva, sia con iniziative dirette, sia con il sostegno a progetti proposti e gestiti dalle Organizzazioni di volontariato e da gruppi spontanei della nostra Provincia, ma anche da singoli volontari e cooperanti con esperienza nel settore e finanziati dalla Provincia nell’ambito di bandi annuali. I progetti possono essere di cooperazione allo sviluppo, tutela delle minoranze linguistiche e culturali o di educazione allo sviluppo e alla mondialità. Negli ultimi  anni, alcune realtà aderenti si sono attivate su questo versante.
 
In che modo la cooperazione può contribuire alla crescita e allo sviluppo delle vostre cooperative associate? 
Senza dubbio aprendo a nuovi mercati, a nuove possibilità e a una nuova cultura del fare. Il sistema di  mercato attuale non è riuscito a portare benessere a tutti, anzi ha ampliato la forbice tra ricchi e poveri, sia a livello globale, sia nelle nazioni più sviluppate. Cresce la consapevolezza della necessità di percorrere una via nuova, che combini un’economia efficiente con principi di sviluppo sociale e salvaguardia ambientale. La formula cooperativa porta in sé – nella sua intima natura mutualistica – una vocazione e un impegno.  Anche a ridisegnare alcuni scenari. Il porsi sul mercato internazionale necessita di una strutturazione “endo cooperativa”, in grado di migliorare conoscenze, competenze, capacità di selezionare mercati, predisporre piani strategici e una complessiva crescita sul versante manageriale di cui la cooperazione ha tantissimo bisogno. Allo stesso tempo, si possono trarre importanti benefici se, all’esplorare nuovi settori si unisce una crescita complessiva in termini di qualità e credibilità, non solo della singola cooperativa, ma dell’ intero sistema.
 
Esiste qualche esperienza di cooperazione internazionale che l’ha colpita in maniera particolare? Ce la vuole raccontare? 
Un’eccellenza in campo scientifico e nella ricerca genetica, un fiore all’occhiello per il mondo della cooperazione è rappresentato indubbiamente dalla cooperativa Magi Euregio, aderente a Confcooperative Bolzano e socio sostenitore di Coopermondo. Magi Euregio è tra le pochissime realtà in Europa a disporre di un laboratorio per la diagnosi ad alta specializzazione di malattie genetiche rare. Su impulso del presidente della cooperativa, dott. Matteo Bertelli, molto impegnato sul fronte della cooperazione internazionale, è nato nel 2014 il laboratorio di analisi e di donazione del sangue “Magi-Balkans” a Tirana, in Albania, già divenuto un centro d’importanza preminente per il Paese. Poche settimane fa, nel febbraio 2016, Magi e KrasSMU (Krasnoyarsk State Medical University) hanno inaugurato il Laboratorio italo-russo di Genetica Medica “Magi-Russia” in Siberia. Magi Euregio crede che il diritto alla salute debba essere universale e non avere confini! E anche noi crediamo che il modello cooperativo e i suoi principi possono contribuire a rendere il mondo un luogo più giusto.

Coopermondo e IFAD siglano accordo per sostenere le cooperative agricole nei paesi in via di sviluppo

Coopermondo, la Ong della Confcooperative, e l’IFAD, il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo delle Nazioni Unite, hanno siglato oggi a Roma un accordo per il sostegno alle cooperative agricole nei paesi in via di sviluppo.  L’intesa è stata raggiunta durante l’evento organizzato da Coopermondo “L’esperienza delle cooperative italiane e lo sviluppo di partnership con le organizzazioni contadine”, realizzato nell’ambito della sesta edizione del “Farmers’Forum”, il meeting mondiale organizzato dall’IFAD per promuovere il dialogo con i governi degli stati membri e le organizzazioni contadine dei paesi partner.
La firma è arrivata dopo un percorso iniziato nel 2015 per la costruzione di una partnership a sostegno delle organizzazioni contadine che già cooperano con i governi dei paesi sostenuti dall’IFAD. Un impegno apprezzato anche dalla cooperazione agroalimentare italiana. “Nel mondo”, ha sottolineato nel suo intervento il presidente dell’Alleanza delle Cooperative per il settore agroalimentare, Giorgio Mercuri, “oltre l’82% degli agricoltori possiede meno di 2 ettari. Le cooperative sono uno strumento adeguato per garantire sostenibilità economica ai piccoli agricoltori e contribuire in maniera significativa all’agenda dello sviluppo globale”.
“In molti paesi in via di sviluppo e nelle economie emergenti”, ha proseguito Mercuri, “il nostro modello di business può conciliare bisogni di conoscenza e expertise settoriale, necessari per permettere ai piccoli produttori di unirsi e presentarsi sui mercati internazionali, con la creazione di nicchie di mercato per le imprese italiane che esportano nel mondo prodotti agroalimentari per un valore di 36,85 mld di euro “.
“L’esperienza delle cooperative italiane”, ha aggiunto Danilo Salerno, direttore di Coopermondo, “può contribuire in maniera significativa a questo progetto attraverso la condivisione di conoscenze e di know-how tecnico sui servizi economici come i Consorzi di servizi e le piattaforme di distribuzione. Inoltre, le partnership con altri stakeholder chiave, come le ONG e le istituzioni finanziare, sono uno strumento effettivo che si può sviluppare” .
E’ il caso della Colombia dove Coopermondo lavora con cooperative agricole e di acquacoltura portando benefici indiretti a oltre 6000 persone nella regione del Cauca, un territorio fortemente colpito dal conflitto armato in corso da oltre 50 anni. “La cooperazione genera uno sviluppo davvero diffuso, perché partendo dalla partecipazione e dal beneficio dei soci, primo tra tutti la sicurezza alimentare e l’accesso ai mercati locali, si allarga all’intera comunità dialogando costruttivamente con le Istituzioni e altri attori del territorio” ha concluso Salerno.

Magi Euregio porta l’eccellenza della ricerca genetica in Russia

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Cooperare porta benefici anche in ambito scientifico. Lo dimostra l’esperienza della cooperativa di salute Magi Euregio che, da oltre dieci anni, ha fatto della ricerca, diagnosi e cura delle malattie genetiche rare la sua mission. La cooperativa di Bolzano, associata alla FederazioneSanità, vede nella mutualità, nell’aiuto reciproco e nella volontà di fare del bene per il prossimo l’approccio che caratterizza la sua azione in ambito tanto scientifico quanto sociale. In Italia e a livello internazionale.
“Il fine ultimo è salvare vite umane”, ha dichiarato il presidente Matteo Bertelli. “La sostenibilità economica di un centro di ricerca è sicuramente importante, ma al centro dell’impegno di MAGI c’è la voglia di dare risposte a chi combatte quotidianamente con malattie rare che pongono ancora domande non risolte”.
La Magi, infatti, è fortemente impegnata anche sul fronte della cooperazione internazionale poiché crede che il diritto alla salute debba essere universale e non avere confini e promuove lo scambio di esperienze come leva per lo sviluppo delle società. Per questo nel 2014 ha aperto un laboratorio di analisi e di donazione del sangue a Tirana, in Albania, MAGI Balkans, dove è diventato già un centro d’eccellenza di tutto il Paese. E per questo è anche socio sostenitore di Coopermondo, perché si riconosce nella mission di diffondere il cooperativismo nel mondo, promuovendo il modello di impresa cooperativo nei paesi in via di sviluppo.
Il 12 febbraio 2016, invece, MAGI e KrasSMU (la Krasnoyarsk State Medical University della Siberia) ha inaugurato il Laboratorio russo-italiano di Genetica Medica “MAGI RUSSIA” a KrasSMU, in Siberia. L’obiettivo di tale collaborazione prevede applicazione in campo diagnostico, formazione e ricerca in campo di genetica umana.
Il laboratorio è stato istituito grazie alla formazione del personale da parte di “MAGI EUREGIO Società Cooperativa ONLUS”, alla donazione di attrezzature da parte di “MAGI ONLUS, Istituto per la diagnosi, ricerca e cura delle Malattie genetiche e rare” e al finanziamento della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige di Trento.
Ha partecipato al progetto anche l’associazione “Albert Schweitzer” di Bolzano, la quale ha fornito al laboratorio Magi Russia primer e reagenti per indagini di biologia molecolare, e con un finanziamento hanno contribuito anche la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige di Bolzano.
Di notevole rilevanza anche il meritevole riconoscimento arrivato dall’Ambasciata d’Italia in Russia. L’ambasciatore italiano a Mosca, Cesare Maria Ragaglini, ha definito il progetto “un’azione di alto merito umanitario e scientifico” e una “collaborazione” con i “colleghi russi” che segna “il carattere duraturo e profondo dei legami di solidarietà e cooperazione tra le società divili di Italia e Russia, che spesso riescono ad andare oltre le intese siglate a livello governativo”.
 
Magi Euregio è un socio sostenitore di Coopermondo dal 2015.
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