Il contesto
Il Senegal, più propriamente Repubblica del Senegal, è situato all’estremità occidentale del continente africano. È una repubblica multipartitica che vanta una notevole stabilità politica, con lingua ufficiale il francese.
La capitale dello stato è Dakar, unica vera metropoli del Paese. La popolazione (oltre 17 milioni di abitanti) è caratterizzata da una notevole varietà etnica con prevalenza del ceppo sudanese. Il forte fenomeno di migrazione interna adesso in atto sta spostando una grossa parte della popolazione verso la capitale e gli altri centri urbani, che presentano dunque un’elevata densità abitativa rispetto alle zone rurali e in particolare alle aree saheliane interne.
Conosciuto come “Porta per l’Africa”, il Senegal è stato in passato un importante snodo sulle vie di comunicazione transahariane, a lungo conteso tra Inghilterra, Francia, Portogallo e Paesi Bassi. Diventato infine colonia francese alla fine del 19° secolo, ottenne l’indipendenza nel 1960.
L’economia del Paese, tradizionalmente basata sulla coltivazione delle noccioline e la pesca, ha subito una forte crisi nel corso del secolo scorso, a causa di vari fattori come la svalutazione della moneta interna (Franco CFA), la crescita esponenziale della popolazione e la diffusa disoccupazione. Negli ultimi anni il Paese ha registrato una considerevole crescita economica importante, anche se i fattori di crisi e instabilità rimangono molti. Le zone rurali rimangono quelle meno sviluppate, soprattutto dal punto di vista dell’accesso all’istruzione (anche se il Paese presenta un buon tasso di scolarizzazione primaria a livello generale).
Le sfide
- Effetti del cambiamento climatico
- Salificazione e desertificazione dei terreni agricoli
- Insufficienza alimentare
- Sottosviluppo delle aree rurali
- Diritti delle donne: mutilazione genitali, matrimoni precoci, abusi
- Scarse opportunità di impiego
- Migrazione irregolare
- Esodo rurale