Il contesto
L’Albania, ufficialmente Repubblica d’Albania, è uno stato situato nella parte occidentale della penisola balcanica. Ha una popolazione di meno di 3 milioni di abitanti ed una superficie di quasi 29 mila km2. La capitale dello stato è Tirana e la lingua ufficiale è l’albanese. Dopo il periodo di ateismo di stato imposto dal regime comunista, attualmente le due religioni più praticate in Albania sono l’Islam e, in misura molto minore, il Cristianesimo.
Tra il 1945 e il 1990 l’Albania è stata uno stato comunista, stalinista e fortemente isolazionista. Dopo la caduta del muro di Berlino un forte movimento di protesta interno ha portato alla creazione di un sistema multipartitico e alla rinascita del liberalismo. Gli anni del regime avevano però prodotto una profonda crisi e un limitato sviluppo socio-economico, che hanno spinto decine di migliaia di albanesi ad emigrare verso l’Europa e in primo luogo verso l’Italia.
Una grave crisi finanziaria e le conseguenze del conflitto in Kosovo hanno rallentato lo sviluppo economico post-regime insieme al persistere di metodi tradizionali e scarsa meccanizzazione nell’agricoltura, cui si aggiunge una scarsa manodopera agricola specializzata e infrastrutture carenti. Lo stesso vale per la pesca.
L’Albania sconta ancora il prezzo delle dinamiche sociopolitiche del passato, presentando una serie di criticità che la tengono lontana dai livelli di sviluppo economico e umano che caratterizzano molti altri Paesi della regione.
La disoccupazione è tuttora molto diffusa e circa un terzo della popolazione vive in povertà. Le donne portano il peso maggiore della crisi economica e perdita di impiego, vedendosi relegate ai lavori domestici o all’agricoltura familiare. Da un punto di vista sanitario, malgrado i progressi raggiunti negli ultimi anni, il Paese presenta ancora un alto tasso di mortalità infantile dovuto soprattutto a una inadeguata alimentazione e assistenza medica nelle zone rurali più depresse.
Le sfide
- Crisi economica perdurante
- Diffuse condizioni di povertà
- Mancanza di infrastrutture
- Arretratezza tecnologica nel settore agricolo (predominante)
- Sottosviluppo delle aree rurali
- Condizioni sanitarie fortemente arretrate rispetto alla media della regione
- Disuguaglianze di genere
- Migrazione verso altri Paesi europei
- Esodo giovanile