Marino: “Centrale il carattere mutualistico delle cooperative”

Luigi Marino, Presidente di Confcooperative, ha ribadito,  in occasione della Conferenza di Venezia, dove ha parlato in qualità di Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, che il valore delle cooperative sta nella forte interpretazione dell’impresa mutualistica. La mutualità segna la diversità dello scopo dell’impresa cooperativa

“Il decennio pre – crisi è stato per l’Italia un tempo di crescita modesta. Le cooperative italiane hanno quasi raddoppiato il loro peso economico e sociale, in termini di ricavi, di occupazione, di patrimoni, portando l’incidenza dell’economia cooperativa sul PIL al 7,7% di oggi. Venuta la crisi, nei tre anni 2009-2010-2011, le cooperative hanno continuato ad incrementare l’occupazione. Hanno portato avanti l’impresa mutualistica anche quando altre imprese si sarebbero arrese. Per fare questo hanno accettato di avere una redditività ridotta».

«Una recente sentenza della Corte di Giustizia di Lussemburgo – ha ricordato Marino – ha messo il sigillo di una giurisprudenza autorevole su questa posizione e afferma che le cooperative non si trovano“in una situazione di fatto e di diritto analoga a quella delle società commerciali, purché, tuttavia, esse operino nell’interesse economico dei loro soci e intrattengano con questi ultimi una relazione non puramente commerciale, bensì personale particolare, in cui essi attivamente partecipino e abbiano diritto ad un’equa ripartizione dei risultati economici”.È un punto fermo che speriamo aiuti a capire i tratti distintivi dell’economia cooperativa le istituzioni della UE».

«All’esame del Parlamento europeo – ha aggiunto Marino – si trovano un’iniziativa sull’imprenditoria sociale in Europa e una sui fondi europei per l’impresa sociale. Si tratta di un fenomeno politico che dobbiamo accogliere con grande favore. È il riconoscimento che l’agire economico può avere motivazioni diverse dal profitto, dalla aspettativa di dividendi, dalla ricerca di capital gains. È pure la presa d’atto il riconoscimento che queste motivazioni possono generare e sostenere vere attività imprenditoriali».

«Occorre evitare che tra le nuove imprese sociali vi siano i cavalli di Troia dentro i quali l’economia capitalistica colonizzerebbe anche parte dell’economia sociale. Le cooperative hanno dimostrato ripetutamente di avere grandi riserve di potenzialità inespresse. Non sono una formula che scade. Sono innanzitutto un atteggiamento di responsabilità, di realismo, di collaborazione leale. Ora – ha concluso Marino – è tempo di fare altri passi avanti».

Fedagri: Accordo UE – Marocco, penalizzate le cooperative

Il commento di Maurizio Gardini, Presidente di Fedagri, sulla sigla dell’Accordo Ue-Marocco: “L’Accordo è penalizzante perchè aumenteranno le importazioni dal nostro Paese. Le liberalizzazioni devono avvenire in un quadro di regole certe e condivise, nella piena reciprocità di condizioni. Necessario ora rafforzare il sistema dei controlli doganali”

Roma, 16 febbraio 2012– “Quello votato oggi è un accordo che continua a penalizzare l’agricoltura mediterranea, l’ortofrutta in primis e che ancora una volta risulta sbilanciato verso gli interessi delle produzioni continentali e di altri settori economici ed avrà l’effetto di aumentare le importazioni verso il nostro paese, tra l’altro negli stessi periodi di massima produzione delle nostre produzioni ortofrutticole meridionali. È difficile pensare allo sviluppo del nostro sud se l’Europa continua a muoversi su queste direttrici”.

Così il presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini, anche a nome di Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, commenta il voto favorevole del Parlamento europeo all’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea ed il Marocco.

“Ricordiamo – continua Gardini – chela stessa Commissioneagricoltura del Parlamento Europeo aveva espresso la propria contrarietà all’accordo. La nostra posizione non è di chi non vuole la liberalizzazione degli scambi, ma quella di chi pretende che le liberalizzazioni avvengano in un quadro di regole certe e condivise, nella piena reciprocità di condizioni e di livello di sicurezza alimentare, impatto ambientale e rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori”.

“Ora è necessario – conclude Gardini – che le autorità comunitarie pongano  immediatamente  in campo la riforma del sistema dei prezzi di entrata attraverso i regolamenti di applicazione della Commissione, da tempo auspicata dai Paesi Produttori, senza attendere la riforma della PAC nel 2014 e che venga nel contempo rafforzato il sistema dei controlli doganali al fine di evitare elusioni delle disposizioni ivi previste. Ci aspettiamo infine un impegno straordinario della Commissione UE per definire in tempi stretti i molti dossier tuttora aperti in materia di barriere all’export comunitario sui  nuovi mercati dei Paesi Terzi”.

_________________________________________________UFFICIO STAMPA FEDAGRI – CONFCOOPERATIVEAlina Fiordellisi

Power of cooperation

There are now three times more members of co-operatives than individual shareholders worldwide, according to a new report issued on 12 January to mark the launch of International Year of Co-operatives 2012.  

The report, Global Business Ownership 2012’ reveals that, despite only seven per cent of the world’s population living in a country without a stock market, just 328 million individuals are direct shareholders compared with the one billion who are members of a co-operative enterprise.

The figures underline the scale of commitment from consumers and workers to retaining ownership and control of businesses which are dedicated towards sustainable, long-term success.

Ed Mayo, Secretary General, Co-operatives UK and author of the report commented, “In a tough economy, mass ownership is a perfect business strategy because you have your customers and workers onside. The idea of sharing profits with those who are involved in the business is now widely recognised but our research shows that few companies do it as well as the co-operative sector. What is more, in the high growth ’BRIC’ economies, co-operative member ownership is now over four times the level of shareholder ownership. Ownership is best shared, not divided.”

Pauline Green, President of the International Co-operative Alliance (ICA) comments, “The co-operative business model is not business as usual. Co-operatives are people based enterprises and have a proven track record at local community level and at global level. The largest 300 co-operatives in the world are together worth $1.6trillion and compete in some of the world’s most competitive markets. However, the reality of the co-operative model is that shared ownership and shared control combine to allow financial success to work comfortably with social responsibility, with the principle of ’one member, one vote’, ethical values and with the participation and engagement of their one billion owner members. In the words of the UN, together co-operatives help to build a better world.”

www.coopseurope.coop

Co-operative agenda for 2020

Co-operative enterprises are a perfect fit with the EU2020 strategy that aims for “a sustainable economy, putting people and responsibility first with a sustained fight against exclusion and a transition to a green economy”.

We already act in this way, putting people at the heart of our business, while at the same time generating long-term wealth for the territories. We bring specific answers and innovative solutions that aim at contributing to EU2020.

How co-operatives help:

  • Co-operatives prove particularly efficient in times of crisis, especially given their contribution to economic and financial stability and the maintenance of employment and job creation;

  • Co-operatives contribute to the objectives of upgrading European transport, energy and communication infrastructure and services especially in isolated areas;

  • Co-operative SMEs are growing in services and production sectors. They provide local alternatives for global businesses;

  • Many co-operatives have provided women with opportunities to become entrepreneurs and access to decent work: they have improved access to credit, product and market information, technology and training in management skills and enterprise development.

Given the range and complexity of the challenges facing European society and the business environment, co-operatives are uniquely placed to provide a counter-balance to shareholder-driven business activity. Our knowledge, goals and experience align perfectly with many of the EU’s 2020 goals. We already play a major role across the spectrum of business and so look forward to sharing this experience constructively with the European institutions over the coming decade.

Agricoop-Mujer-cooperativas-de-mujeres-para-una-sociedad-mas-sostenible

Agricoop Mujer, cooperativas de mujeres para una sociedad mas sostenible

En el salón de la Casa de la Cultura de Silvia – Departamento del Cauca –  y con la participación de 100 mujeres pertenecientes a diversos colectivos de la comunidad de Silvia, se realizó la última actividad del Proyecto AgriCoop Colombia que Coopermondo lideró durante el 2015 en el Departamento del Cauca. A raíz del proyecto Agricoop empezó un proceso hacia la constitución de dos nuevos grupos cooperativos constituidos al 100% por mujeres mestizas e indígenas de las etnias Misak y Nasa.

 

La actividad contó con la participación de diversos representantes de la Alcaldía de Silvia, encabezados por su Alcalde el Dr. Gustavo Cuene Correa. En su intervención, el Alcalde hizo referencia “a la importancia que tienen este tipo de proyectos que buscan dar respuestas colectivas a problemas individuales” y citó como hecho emblemático la reunión tenida el día anterior en la Alcaldía. Los productores de trucha del municipio se unieron para buscar soluciones comunes y están promoviendo unas respuestas regionales que permitirán a la comunidad de mejorar su calidad de vida y desarrollarse de forma más sostenible. 

 

La Concejal Ascensión Velasco Montano hizo referencia a la importancia del empoderamiento de las mujeres de la comunidad que es un elemento clave de este proceso que se inicia. Ademas, adjuntó la Concejal, “solo a través de un efectivo empoderamiento de las mujeres y de la creación de entidades cooperativas  se logrará un mayor y mejor desarrollo de las personas, de sus  familias y  sus comunidades”. 

 

Camilla Carabini, de Coopermondo – Confcooperative participó de la actividad como expositora central. Después de una introducción sobre el modelo cooperativo y la importancia que la forma empresarial cooperativa puede tenere para una empresa de mujeres, a través de un dialogo con las participantes, expuso algunas best practise italianas (en Italia y en el Mundo) de cooperativas de mujeres. 

 

La actividad continuó con la presentación de las diversas entidades, expresando la importancia de “perder el miedo de asumir roles dirigenciales, reconociendo cada una su capacidad para liderar desde la acción conjunta”. Se planteó igualmente “la necesidad de ser acompañadas en esto por los hombres de las comunidades, para que el proceso sea verdaderamente integral”. 

 

Concluyendo la actividad se creó un comité de apoyo para la organización del futuro programa Agricoop Mujeres que está formado por las representantes de los grupos de mujeres participantes. El  objetivo del comité es identificar los procesos de mujeres que se desarrollan en la región e invitar a estas entidades para sumarse al proceso; definir los criterios de participación en el proceso, y seleccionar las representantes de entidades que conformarán el grupo de sesenta beneficiarias de AgriCoop Mujeres. Este comité será coordinado por la Agencia de Desarrollo Económico Local Casa del Agua quien será el nexo con la coordinación de AgriCoop Mujer. 

 

AgriCoop Mujer y AgriCoop+Valor son programas que se enmarcan dentro de las acciones del convenio entre el Servicio Nacional de Aprendizaje (SENA) y la ONG italiana Coopermondo como continuación del proyecto Agricoop Colombia. Ambos se desarrollarán en el departamento del Cauca y tienen por objetivo la conformación de entidades cooperativas de primer y segundo nivel. Dicho convenio se desarrollará además en los departamentos de San Andrés y Providencia y Valle del Cauca.

 

 

El comité de apoyo está formado como sigue: por AMPROCAM, Patricia Tombé Tunubalá, por INCADI, Claudia Cortéz, por ENREDARTE, María Jacinta Cuchillo, por ADMUSIC,  Marissa Rivera, por el PROCESO DE MUJERES MISAK, Gloria Calambás Muelas, por ANMUSIC, María Antonia Ramos,  por Artesanias ELLMAROP, Patricia Hurtado, por la Corporación SILVIAMUJER, María Amparo Velasco, por la mujeres ahorradoras de Kizgo, Ana Edilma Hurtado Muelas, por el cabildo de KIZGÓ, Carolina Muelas Velasco y Milbia Fani Gutierrez, por la Fundación TRINITY, Antonis Calvo, y como garantes del proceso la Coordinadora municipal de Cultura, Gleydin Mosquera, Personero ,Yuler Gallego, concejales Yudi Margoth Vidal Fernández, Ascención Velasco Montano, José edilberto Muelas, y por ACIP-USAID, Laureano Gonzalez.