COOPERMONDO PARTECIPA ALLA COP-16 DI CALI SULLA PROTEZIONE DELLA BIODIVERSITA’
Alberto Riverso
Il 23 e il 24 ottobre scorso, lo staff di Coopermondo ha raggiunto la città di Cali (Colombia), dove attualmente si sta svolgendo la Sedicesima Conferenza delle Parti (COP-16) sulla protezione della biodiversità.
La Conferenza riunisce annualmente i rappresentanti dei 196 Paesi aderenti alla Convezione di Rio del 1992 sulla protezione della diversità biologica (CBD).
La Colombia, che negli ultimi anni ha assunto una crescente leadership nell’agenda internazionale sulle tematiche ambientali, ed essendo anche uno dei paesi con maggiore biodiversità a livello mondiale, è stata eletta come sede della nuova COP-16, consolidando, in tal modo, il proprio ruolo e il proprio impegno politico.
Il focus principale della COP-16 è quello di monitorare i progressi fatti rispetto agli impegni presi nell’edizione precedente, la COP-15 di Montréal, che, nel 2022, diede nascita al nuovo Accordo Quadro “Kunming-Montreal”.
Tra gli obiettivi dell’Accordo Quadro che saranno oggetto di discussione nei negoziati dei prossimi giorni, rientra, senza dubbio, l’ambizioso obiettivo “30×30”, il quale prevede il ripristino del 30% degli ecosistemi degradati nonché la conservazione e la protezione della stessa quota delle aree terrestri e marittime entro il 2030.
Uno dei compiti più urgenti per affrontare la crisi di biodiversità di cui il pianeta sta soffrendo è, pertanto, quello di proteggere, almeno, il 30% delle zone terrestri e delle acque continentali, costiere e marine, specialmente le aree di particolare importanza per la biodiversità e gli ecosistemi.
Altro tema cruciale che in questi giorni interessa la COP-16 è quello del finanziamento; affinché l’obiettivo di proteggere, almeno, il 30% delle aree terrestri e marittime non resti una mera dichiarazione di carta, i Paesi hanno bisogno di destinare le risorse per attuare le politiche di protezione e vigilanza.
Bisogna attivare i canali che consentano il collegamento tra i finanziamenti e gli attori locali, nel rispetto dei criteri della trasparenza, della buona gestione e della buona governance, della progettualità e del monitoraggio dei risultati.
Si tratta di un’opportunità per includere tanti attori e voci che contribuiscono, ciascuno con i propri sforzi e con le proprie attività, al raggiungimento dell’obiettivo comune.
Coopermondo, in qualità di organo membro della società civile, ha portato la propria testimonianza nella sede dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo allestita in occasione della COP-16, promuovendo il progetto Colores – Comunidades Locales Resilientes come esempio concreto di un coinvolgimento diretto degli attori locali impegnati nella promozione di un’imprenditoria sana e rispettosa della biodiversità amazzonica.

Lo staff di Coopermondo insieme ad un artista della manifestazione. Da sinistra Josephine Cacciaguerra, David Meza e Paola Toncich

Coopermondo nello stand dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo