Il contesto

Il Mali, più propriamente Repubblica del Mali, è situato nella zona interna dell’Africa occidentale principalmente nelle regioni sahariana e saheliana. È attraversato dal fiume Niger che, con le sue periodiche inondazioni, fornisce prezioso terreno fertile per l’agricoltura e pascoli per il bestiame.

Capitale dello stato è Bamako, in rapida crescita grazie alle continue migrazioni dalle zone rurali del Paese. Malgrado sia uno dei più estesi Paesi africani, il Mali ha una popolazione relativamente poco numerosa (poco più di 21 milioni di abitanti) che si concentra principalmente lungo le rive del fiume Niger.

La lingua ufficiale è il francese, ma dominano le lingue della famiglia Niger-Congo, con la Bambara che è usata come lingua franca dalla grande maggioranza della popolazione. La religione largamente dominante è l’Islamica, seguita da alcune religioni tradizionali e per ultimo dalla religione cristiana. La famosa città di Timbuktu, centro di commerci e sapere, si trova sul corso superiore del Niger ed è stata per secoli crocevia degli attraversamenti carovanieri da nord a sud del continente.

Colonia francese fino al 1960, quando ha ottenuto l’indipendenza, negli ultimi anni il Paese ha vissuto un susseguirsi di colpi di stato, con la presa di potere da parte di giunte militari, alternati a brevi e fragili tentativi di instaurare processi di governo democratici.

L’economia del paese si basa quasi esclusivamente sull’agricoltura (commerciale e di sussistenza) che si concentra lungo le rive dei fiumi Niger e Senegal, mentre l’industria non ha visto uno sviluppo significativo. Il sottosuolo del Mali è piuttosto ricco di minerali, ma poco sfruttato per mancanza di infrastrutture. L’oro è l’unico minerale estratto in maniera significativa.

Nonostante la presenza di risorse naturali e di terreni fertili grazie al fiume Niger, il Paese presenta una serie di criticità, dovute in buona parte all’instabilità socio-politica che ha caratterizzato la sua esistenza come stato indipendente e agli effetti del cambiamento climatico che ostacolano ulteriormente il raggiungimento della sicurezza alimentare. Tutti questi fattori determinano un massiccio esodo irregolare, soprattutto dei giovani, specialmente verso l’Europa.

Le sfide

  • Diffuse condizioni di povertà estrema
  • Effetti del cambiamento climatico 
  • Siccità e desertificazione che implicano insicurezza alimentare
  • Sistema sanitario inadeguato (tasso di mortalità infantile tra i più alti al mondo)
  • Bassissimo tasso di alfabetizzazione (tra i più bassi a livello globale)
  • Migrazione irregolare

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