Insieme per nutrire il Pianeta. È questo l’impegno che la comunità internazionale ha sottoscritto ad Expo 2015 per far fronte alla pressante crescita demografica che di qui al 2050 interesserà il globo. Ed è per far fede all’impegno di nutrire il Pianeta che è nato il Progetto Mozambico. CEFA Onlus e Granarolo, sul modello “Africa Milk Project” tanzaniano, si sono nuovamente messi insieme e con Cam vogliono creare una filiera in grado di generare cibo sano e giusto per tutti e lavoro dignitoso in prossimità di Beira (Mozambico).
“Africa Milk Project”, realizzato in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri italiano e con gli allevatori tanzaniani, è stato premiato ad Expo comeBest Practice, miglior progetto sostenibile di una piccola comunità rurale in area marginale. Stimolati dal raggiungimento di questo importante traguardo, Coopermondo – Confcooperative insieme all’Associazione Italiana Allevatori, la FederUnacoma, il Consorzio Grana Padano e la segreteria dell’onorevole Cecyle Kyenge, si sono quindi uniti a Granarolo e a CEFA Onlus per la realizzazione del Progetto Mozambico.
La proposta progettuale è stata inoltre pienamente condivisa e sostenuta dall’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Simona Caselli, responsabile dell’eredità di Expo 2015 per la regione. Al convegno “L’eredità di Expo per l’agricoltura dell’Emilia-Romagna” che si è tenuto a Bologna il 25 gennaio e che ha dato visto la partecipazione di otre 400 persone, la Caselli ha dato il suo beneplacito pubblico al progetto. Al convegno, il presidente della Regione Stefano Bonaccini e il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina hanno sottolineato l’importanza dell’internazionalizzazione del settore agro-alimentare italiano. E il progetto Mozambico è stato considerato un modello efficace per unire cooperazione internazionale, sviluppo locale e internazionalizzazione delle imprese.
L’obiettivo generale del Progetto Mozambico è potenziare la filiera lattiero-casearia del distretto di Beira per aiutare le famiglie contadine locali, circa mezzo milione di abitanti nel distretto. Si tratta di una parte della popolazione tra le più toccate dal recente conflitto civile e tra le più fragili dal punto di vista socio-economico. Con l’obiettivo di dare vita nell’arco di 5-7 anni a una realtà agroindustriale moderna ed economicamente sostenibile, si permetterà loro di uscire dalla mera sussistenza, offrire un futuro ai propri figli, diventando così protagoniste di sviluppo e portatrici di democrazia e pace.
Attraverso il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione urbana e periurbana, il progetto potrà contribuire a dare un futuro dignitoso a queste famiglie, in termini di alimentazione, attraverso un cibo sicuro, e in termini di lavoro, attraverso un cibo giusto.
Al momento sono previsti due filoni di attività, da realizzare nelle campagne intorno a Beira e in centro città: da un lato il potenziamento della zootecnia da latte distrettuale, e dall’altro il rafforzamento della latteria attualmente operante a Beira, ovvero quella della Cooperativa Copoleite, che raccoglie il latte munto dai 36 soci locali per proporsi sul mercato urbano con latte pastorizzato in busta e yogurt.
Tra le attività asostegno della zootecnia locale, è previsioni primis l’ampliamento della base di allevatori conferenti il latte alla Cooperativa Copoleite. I soggetti interessati saranno coinvolti in un percorso di formazione e riceveranno ciascuno una manza gravida, donata loro da una “stalla pilota” attivata in loco e centro di formazione. Parallelamente si punterà a incrementare e a ottimizzare la base foraggera offerta alle bovine da latte, attraverso la coltivazione di specie botaniche di buon valore nutritivo, nonché facili da raccogliere e da conservare. In tale contesto è previsto il ricorso a macchine agricole moderne, ma semplici e con scarse esigenze in termini di manutenzione.
Per quanto riguarda invece le attività di cui beneficerà la latteria Copoleite, l’obiettivo è ammodernare e potenziare le attrezzature attualmente in uso (pastorizzatore, impacchettatrice, incubatrice per yogurt e celle frigo) e dotare la struttura di un moderno caseificio, così da poter ampliare non solo i volumi di latte trattati, ma anche la gamma dei prodotti offerti sul mercato locale.
Tutto deciso e tutto pronto, dunque, per passare dalle parole ai fatti? Purtroppo no. Il Progetto Mozambico si pone obiettivi ambiziosi (dare un cibo sano e giusto offrendo un futuro ai giovani di questa regione), che richiedono differenti competenze, ma soprattutto la partecipazione o il sostegno di tutti coloro che vogliono contribuire insieme a noi a “Nutrire il pianeta”. Più siamo, meglio è: aspettiamo la vostra adesione!
Per informazioni e contatti:
Giovanni Beccari
CEFA Onlus – Comunicazione e Raccolta fondi
Tel. 051.520285; 339.1890923
g.beccari@cefaonlus.it; skype: g.beccaricefa
Ad oggi, i partner del progetto sono:
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CEFA Onlus
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Granarolo
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FederUNACOMA
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Coopermondo
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Consorzio associazioni con il Mozambico Onlus
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A.I.A.
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Grana Padano
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Alleanza delle Cooperative Italiane – Emilia Romagna
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Regione Emilia Romagna