Nuove vie per la cooperazione e lo sviluppo delle filiere agricole in Togo

 

Al MacFrut di Rimini si è parlato di sviluppo, cooperazione e promozione delle filiere agricole in Togo, sul modello virtuoso del progetto dell’ananas “Dolcetto”, implementato da Coopermondo e Brio
Martedì 7 settembre siamo stati al MacFrut di Rimini (evento di riferimento per i professionisti del settore ortofrutticolo in Italia e all’estero) per discutere le nuove prospettive di cooperazione e sviluppo che si aprono in Togo sulla scia del progetto “Dolcetto” – Rafforzamento della filiera agro-industriale dell’ananas biologico del Togo, un esempio vincente della collaborazione tra la cooperazione allo sviluppo e il mondo delle imprese.
Il progetto, capitanato da Brio S.p.a e implementato da Coopermondo e dalla Cooperativa locale CPPJPAB, tra gli altri, è co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e sta ottenendo ottimi risultati nonostante le difficoltà imposte dal Covid, giungendo a rappresentare un modello virtuoso da replicare nel Paese (e non solo).
Durante l’evento, i rappresentanti delle varie realtà hanno raccontato il progetto e i motivi per i quali rappresenta un modello su cui basarsi per un efficace sviluppo delle filiere agricole in Togo, annunciando nuove prospettive di cooperazione e collaborazione nel Paese.
Come ha ricordato il presidente di Coopermondo, Marco Menni “questo progetto permette alle cooperative agricole togolesi di diventare una realtà più forte e coesa, capace di affrontare la sfida dei mercati internazionali e aumenta la consapevolezza di chi produce e di chi consuma rispetto ai valori della sostenibilità”.
Tra i punti di forza del progetto, infatti, oltre alla partecipazione diretta del settore profit grazie ad un bando apposito dell’AICS (come ricordato dal rappresentante Aldo Cera), c’è il duplice obiettivo dello sviluppo della filiera in loco e della sensibilizzazione al consumo sostenibile in Italia.
“Dolcetto” grazie anche all’importante partecipazione di Fairtrade, rappresenta un virtuoso esempio di declinazione delle tre dimensioni della sostenibilità: sociale, economica ed ambientale, affiancando all’obiettivo commerciale e agricolo la promozione del modello cooperativo e dell’empowerment giovanile.
Come ricordato da Ignace Bikoula di Federcasse, l’importanza del progetto e delle nuove prospettive da esse aperto è quella di non limitarsi a portare crescita ma produrre sviluppo, contribuendo non solo alla diminuzione della povertà ma anche alla diminuzione delle diseguaglianze, facendo in modo che i meccanismi della filiera siano controllati (almeno in buona parte) dai lavoratori stessi.
L’intervento conclusivo della Ministra dello Sviluppo di base, Gioventù e Impiego dei Giovani del Togo, Myriam Dossou-D’Almeida, ha confermato il successo dell’iniziativa e ribadito l’importanza della cooperazione tra i due Paesi, soprattutto in ambito agricolo, invitando poi il mondo del profit (e non solo) a recarsi in Togo perché “Togo is the place to be”.
E infatti noi ci siamo e continueremo ad esserci!