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IFAD delegation visits cooperatives in Emilia-Romagna: “Your model helps developing countries”.

The cooperative model represents an opportunity to boost the economies of developing countries. This became clear thanks to yesterday’s visit to some cooperatives in Emilia-Romagna by a delegation of IFAD (International Fund for Agricultural Development), the specialized agency of the UN in charge of fighting poverty in rural areas of developing countries, with the participation of Adriana Apollonio, Deputy Head of Representation of the Italian Embassy at the Roman pole of UN Agencies. The initiative was organized by Confcooperative and Coopermondo to promote international cooperation projects in favour of disadvantaged populations.
“I was very impressed by the wide range of cooperatives in Emilia-Romagna that are part of Confcooperative – said Donal Brown, associate vice-president IFAD, who led the delegation – The International Fund for Agricultural Development, based in Rome, works to help poor farmers in developing countries and does so in conjunction with cooperatives, among others. Starting with this visit, I see many opportunities for a joint effort by IFAD and Confcooperative to support poor communities in developing countries”.
Starting from the Corte d’Aibo cooperative in Monteveglio, on the hills of Bologna, one of the first in the area to embrace organic farming thirty years ago and which now manages a wine farm and a holiday farm, the delegation moved to the Modena area, where they had the chance to get to know the production of some of the best products from Emilia-Romagna known throughout the world. In particular, the Parmigiano Reggiano produced by the 4 Madonne dairy cooperative of Lesignana and the traditional balsamic vinegar of Modena made by a member of the cooperative La Tradizione in their garret in Nonantola. After a lunch with typical products at the Locanda degli Smeraldi in Bentivoglio (Bo) run by the social cooperative Anima, which employs disabled children, the delegation moved to the Serre dei Giardini Margherita in Bologna to meet the Kilowatt cooperative (an innovative start-up that regenerated a public space by opening a restaurant, educational services, co-working and promoting events) and Local to You, an online platform for buying fruit and vegetables that promotes organic and local agriculture in partnership with other social cooperatives.
“It was a very interesting visit – said the president of Confcooperative Fedagripesca Giorgio Mercuri – because it allowed us to show IFAD our cooperative system, made of small producers who, by joining together, are able to enhance their production at an international level and to restore dignity even to the weakest links in the agricultural chain”.
“Emilia-Romagna is the cradle of the cooperative movement that has developed here more than anywhere else – added Carlo Piccinini, president of Confcooperative Fedagripesca Emilia-Romagna – so we are very happy if our business model that focuses on producer members becomes a source of inspiration for developing countries”.
Coopermondo, the NGO of Confcooperative, promotes the cooperative model at an international level in the most vulnerable areas and in 2016 signed a letter of intent with IFAD. “Visits like the one carried out in Emilia-Romagna – noted Camilla Carabini, director of Coopermondo – are very important because they increase the awareness of international institutions about the effectiveness of the cooperative model, which can find fertile ground even in socio-economic contexts different from the Italian one, adapting to the peculiarities of individual states but without changing the essential values such as active and democratic participation of members, redistribution of wealth and prosperity generation for the entire community”.

Delegazione IFAD in visita al Caseificio 4 madonne

IFAD in visita alle cooperative dell’Emilia-Romagna: “Il vostro modello aiuta i paesi in via di sviluppo”

 Il modello cooperativo rappresenta un’opportunità per fare crescere le economie dei Paesi in via di sviluppo. E’ quanto emerso ieri nel corso della visita ad alcune cooperative emiliano-romagnole da parte di una delegazione dell’IFAD (Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo), l’agenzia specializzata dell’ONU incaricata di contrastare la povertà nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo, con la partecipazione di Adriana Apollonio, Vice Capo Rappresentanza dell’Ambasciata Italiana presso il Polo Romano delle Agenzie ONU. L’iniziativa è stata organizzata da Confcooperative e Coopermondo per favorire progetti di cooperazione internazionale a favore delle popolazioni più svantaggiate.

Sono rimasto molto impressionato nel conoscere la variegata gamma di cooperative dell’Emilia-Romagna che fanno parte di Confcooperative – ha dichiarato Donal Brown, associate vice-president IFAD, che ha guidato la delegazione -. Il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo, che ha sede a Roma, lavora per aiutare i contadini poveri dei Paesi in via di sviluppo e lo fa anche in contatto con le cooperative. A partire da questa visita, vedo molte opportunità per un impegno congiunto di IFAD e Confcooperative nel sostenere le comunità rurali che vivono in situazioni di indigenza nei Paesi in via di sviluppo”.

Partendo dalla cooperativa Corte d’Aibo di Monteveglio, sulle colline bolognesi, tra le prime in zona ad abbracciare trent’anni fa l’agricoltura biologica e che oggi gestisce un’azienda vitivinicola e un agriturismo, la delegazione si è spostata nell’area modenese, dove ha potuto conoscere da vicino la produzione di alcune eccellenze emiliano-romagnole note in tutto il mondo. In particolare, il Parmigiano Reggiano prodotto nel caseificio cooperativo 4 Madonne di Lesignana e l’aceto balsamico tradizionale di Modena realizzato da un socio della cooperativa La Tradizione nella sua mansarda a Nonantola. Dopo un pranzo a base di prodotti tipici nella Locanda degli Smeraldi di Bentivoglio (Bo) gestita dalla cooperativa sociale Anima, che impiega ragazzi con disabilità all’interno del ristorante, la delegazione si è spostata alle Serre dei Giardini Margherita di Bologna per incontrare la cooperativa Kilowatt (start-up innovativa che ha rigenerato uno spazio pubblico aprendo un ristorante, servizi educativi, co-working e promuovendo eventi) e Local to You, piattaforma online per l’acquisto di frutta e verdura che promuove l’agricoltura biologica e locale in partnership con alcune cooperative sociali.

E’ stata una visita molto importante – ha dichiarato il presidente di Confcooperative Fedagripesca Giorgio Mercuri – in quanto ci ha permesso di fare conoscere all’IFAD il nostro sistema cooperativo, costituito da piccoli produttori che unendosi tra loro riescono a valorizzare le loro produzioni a livello internazionale e a ridare dignità anche all’anello più debole della filiera agricola”.

L’Emilia-Romagna è la culla del movimento cooperativo che qui si è sviluppato più che altrove – ha aggiunto Carlo Piccinini, presidente Confcooperative Fedagripesca regionale -, pertanto siamo molto felici se il nostro modello di impresa che mette al centro i soci produttori diventa fonte di ispirazione anche per i Paesi in via di sviluppo”.

A promuovere a livello internazionale il modello cooperativo nelle aree più arretrate è Coopermondo, l’ong di Confcooperative che già nel 2016 ha sottoscritto una lettera di intenti con IFAD. “Visite come quella effettuata in Emilia-Romagna – ha sottolineato Camilla Carabini, direttrice Coopermondo – sono molti importanti perché aumentano la consapevolezza delle istituzioni internazionali rispetto all’efficacia del modello cooperativo, che può trovare terreno fertile anche in contesti socio-economici diversi da quello italiano, adattandosi alle peculiarità dei singoli Stati ma senza modificarne i valori essenziali quali la partecipazione attiva e democratica dei soci, la redistribuzione della ricchezza e la creazione di benessere per tutta la comunità”.

I WASAG Praia

Coopermondo, a Capo Verde, al 1 Forum sulla scarsità dell’acqua in agricoltura

Il cambiamento climatico ci sta mettendo davanti all’evidenza che le siccità aumenteranno e saranno più prolungate. Lo sa bene l’Italia, dove la siccità negli ultimi anni sta minacciando gravemente l’agricoltura  Lo sa ancora meglio Capo Verde dove non piove da più di due anni e le preoccupazioni per l’accesso all’acqua sono quotidiane.

Oggi, 22 marzo, giornata mondiale dell’acqua, Coopermondo è al Primo Incontro Internazionale sulla Scarsità dell’Acqua in Agricoltura (WASAG),organizzato con il sostegno del governo di Capo Verde, dei governi di Italia (Mipaaft) e Svizzera, del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo IFAD e dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura FAO.

I membri del WASAG oggi hanno lanciato la dichiarazione di Praia in cui si impegnano ad agire urgentemente per diffondere pratiche di irrigazioni efficienti e incoraggiare tecnologie innovative adattate alle condizioni locali di ciascun territorio.

Inoltre, i partecipanti al 1 ° Forum internazionale WASAG, chiedono ai paesi e alle parti interessate di tutto il mondo di adattare con urgenza i loro sistemi agricoli e alimentari per mitigare gli impatti della carenza idrica e dei cambiamenti climatici e migliorare la sicurezza alimentare e idrica a livello globale.

In un mondo dove 1,2 miliardi di persone soffrono la scarsità di acqua; dove il 69% dell’acqua consumata viene adoperata con fini agricoli e dove solo il 27% utilizza micro-irrigazione efficiente, è nostro dovere contribuire promuovere una cultura dell’uso sostenibile dell’acqua.

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Cooperative e pace: un report sul contributo delle cooperative alla costruzione della pace e alla risoluzione dei conflitti

È stato pubblicato oggi l’ultimo studio elaborato da Cooperatives Europe con il supporto di Coopermondo e degli altri partner della piattaforma della cooperazione allo sviluppo (CEDP), nell’ambito dell’iniziativa #coops4dev.
Il report “Cooperative e pace: rafforzare la democrazia, la partecipazione e la fiducia – Casi di studio”  analizza il contributo delle cooperative alla costruzione della pace attraverso venti casi di studio da quattordici paesi, interessati da diverse tipologie di conflitto.
Attraverso la presentazione di esempi pratici, il report guarda al contributo delle cooperative nel rafforzamento dei gruppi vittime di conflitti, creando lavoro dignitoso e sviluppo sostenibile in contesti fragili, e mitigando i conflitti attraverso partenariati con gli altri attori e supporto umanitario.
Il report dimostra che le cooperative possono giocare un ruolo importante nella costruzione della pace a livello globale, contribuendo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Costruendo comunità resilienti e incoraggiando il dialogo e la partecipazione democratica, il modello cooperativo è capace di colmare il divario tra la fase di risoluzione dei conflitti a quella della pianificazione di strategie di sviluppo di lungo termine, contribuendo a risolvere le sfide cui fanno fronte le comunità locali. Il report offre una serie di conclusioni e raccomandazioni indirizzate ai policy maker, ai leader cooperativi e ai partner esterni.
La ricerca, prodotta nel quadro della partnership tra l’Alleanza Cooperativa Internazionale (ICA) e l’Unione Europea (#coops4dev), è stata supportata dalla Piattaforma di Cooperatives Europe per la cooperazione allo sviluppo (CEDP), con contributi da tutti membri e il coinvolgimento nella redazione da parte di Coopermondo, Co-operative College e Kooperationen. Coopermondo ha partecipato al processo di ricerca ed elaborazione del report, all’interno del quale sono analizzati anche il progetto che l’ONG di Confcooperative gestisce in Colombia e che la cooperativa sociale Armadilla porta avanti in Siria.
La rilevanza del report è stata riconosciuta da alti rappresentanti del movimento cooperativo, della società civile, della autorità locali e dell’Unione Europea. Il Membro del Parlamento Europeo Stelios Kouloglou, Vice-presidente del Comitato Sviluppo (DEVE), ha sottolineato il valore della partnership con le cooperative nella costruzione della pace, affermando che “il ruolo di questa partnership è di particolare rilevanza per i decisori pubblici, che possono guardare allo sviluppo delle cooperative a livello internazionale come una strategia aggiuntiva alla costruzione della pace”.
Il report, in lingua inglese, è scaricabile a questo link

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Cooperatives and Peace: a report on cooperatives’ contributions to peacebuilding and conflict resolution

Cooperatives Europe releases its latest #coops4dev research report with the support of the CEDP.
Cooperatives Europe released today a new thematic research “Cooperatives and Peace: Strengthening Democracy, Participation and Trust – A Case Study Approach,” showcasing twenty case studies from more than fourteen countries, covering different types and stages of conflicts.
Presenting practical examples, the report looks at cooperatives contributing to the empowerment of minority groups affected by conflict, providing decent work and sustainable development in fragile contexts, as well as supporting mitigation of conflict through partnerships with other actors and the provision of humanitarian support.
The report demonstrates that cooperatives can play an important role in peacebuilding worldwide, while also contributing to the UN Sustainable Development Goals (SDGs). By building self-sufficient and resilient communities, and by encouraging dialogue and democratic participation, the cooperative business model is able to bridge the gap between conflict resolution and long term development strategies, addressing persistent structural challenges facing communities. The report also offers a number of conclusions and recommendations addressed to policymakers, cooperative leaders, and external partners.
Produced in the framework of the ICA-EU Partnership (#coops4dev), the research was supported by the Cooperatives Europe Development Platform (CEDP), co-authored by the Co-operative College, Kooperationen and Coopermondo, with input from all CEDP members. Coopermondo participated directly in the research and the elaboration of the report, where AGRICOOP Colombia project and a project implemented by Armadilla in Siria are showcased. 
The report was endorsed by key stakeholders, including high level representatives from the cooperative movement, civil society, local authorities, and the EU. MEP Stelios Kouloglou, the Vice-Chair of the DEVE Committee in the European Parliament, highlighted the value of partnering with cooperatives for peacebuilding, mentioning that: “the role of these partnerships will be of particular relevance for decision-makers, who can look to international cooperative development as an additional strategy for peacebuilding.”
The report is available here

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Em Cabo Verde, formando cooperadoras e cooperadores nas comunidades de Ribeira dos Saltos

No âmbito do acordo assinado com o Poser – Programa governamental para a Promoção das Oportunidades Sócio-económicas Rurais, de 1 a 14 de fevereiro realizou-se na ilha de Santiago em Cabo Verde, a segunda missão de COOPERMONDO.
Com base numa abordagem de tipo participativa de bottom-up, a missão foi organizada a partir de um diagnóstico antropológico realizado da dra Rosa Tolla, deslocada-se para a área rural do Município de Santa Cruz em novembro de 2018. Tendo estabelecido um contato direto com a comunidade de Ribeira dos Saltos, a presença da antropóloga nessa fase foi fundamental para a mediação no campo e para elaborar uma estratégia de trabalho adequada à estrutura social.
Dirigidas pela dra Noemi Spagnoletti, foram realizadas 7 sessões de treinamento usando a metodologia Think.Coop promovida pela International Labour Organization (ILO), através da qual são analisados de forma participativa os princípios cooperativos e como decidir se a empresa cooperativa pode ser vantajosa para melhorar o trabalho e a renda. No caso específico, o manual foi traduzido em português para conseguir na capacitação de 15 técnicos locais, dos quais uma parte teve logo a oportunidade de treinar em crioulo um total de 40 beneficiários (entre mulheres, homens e jovens agricultores).
Em paralelo, a coleta de dados etnográficos estendeu a rede de contatos tecida com as comunidades rurais do município de Santa Cruz. Nesta ocasião, foi dada prioridade ao aprofundamento das condições de trabalho e ao estado de atividade de algumas associações e cooperativas da mesma área. A enorme dificuldade que os produtores enfrentam e que dificulta as condições de trabalho é a falta de água devida à grave seca que afetou o país por cerca de cinco anos. Uma primeira analise dos dados etnográfico evidencia que abordar o problema em grupos constitui um sólido apoio moral para as comunidades rurais.
“Cooperativa é uma oportunidade de transformar uma pequena coisa em uma grande coisa. Unidos somos mais forte!” – agricultor da cooperativa COOPARP.

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In Cape Verde, training co-operators in the communities of Ribeira dos Saltos

From 1st  to 14th february, as part of the agreement signed with the Poser ProgramPrograma para a Promoção das Oportunidades Sócio-económicas Rurais,  the COOPERMONDO’ second mission took place in Cape Verde, on the island of Santiago.
Following a peer education based approach the mission was organized starting from the anthropological report realized by Dr. Rosa Tolla, who has visited the rural area of ​​the Municipality of Santa Cruz in November 2018. The presence of the anthropologist in this phase was crucial for both the mediation in the field and the development of a training strategy appropriate to the social structure of the community of Ribeira dos Saltos.
Seven training were performed by Dr. Noemi Spagnoletti using the manual Think.Coop promoted by the International Labor Organization (ILO). Through this method, each participant analyzed cooperative principles and how to choose if a cooperative enterprise can be advantageous to improve its/her work, income and livelihood. The manual has been translated into Portuguese in order to train 15 local technicians, some of whom had the opportunity to apply the training on the field in Creole language, for a total of 40 beneficiaries (among women, men and young farmers).
At the same time, the ethnographic data collection expanded the network within the rural communities of the Municipality of Santa Cruz. During this mission, priority was given to the deepening of activity and working conditions of some local associations and cooperatives. The productors face an enormous difficulty: the lack of water due to the severe drought that has affected the country for about five years, making working conditions very difficult. Addressing the problem in groups is a valid moral support for rural communities.
“Cooperativa è uma oportunidade de transformar uma pequena coisa em uma grande coisa. Unidos somos mais forte! “- Farmer of the COOPARP cooperative.

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A Capo Verde, formando cooperatrici e cooperatori nelle comunità di Ribeira dos Saltos

Nell’ambito dell’accordo stipulato con il Programma PoserPrograma para a Promoção das Oportunidades Sócio-económicas Rurais, dal 1 al 14 Febbraio si è svolta la seconda missione di COOPERMONDO a Capo Verde, nell’isola di Santiago.
Seguendo un approccio partecipativo che parte dal basso, la missione è stata organizzata a partire dal diagnostico antropologico realizzato dalla  dott.ssa Rosa Tolla, che si era recata nella zona rurale del Municipio di Santa Cruz a Novembre 2018. La presenza dell’antropologa in questa fase è stata fondamentale per la mediazione sul campo e per elaborare una strategia di lavoro adeguata alla compagine sociale della comunità di Ribeira dos Saltos,
Direzionate dalla dott.ssa Noemi Spagnoletti sono state realizzate sette formazioni utilizzando la metodologia Think.Coop promossa dall’International Labour Organization (ILO) tramite la quale vengono analizzati in maniera partecipativa i principi cooperativi e come scegliere se un’impresa cooperativa può essere vantaggiosa per migliore il proprio lavoro e reddito. Nel caso specifico il manuale è stato tradotto in lingua portoghese per la formazione di 15 tecnici locali, di cui una parte ha avuto l’opportunità di fare training sul campo ad un totale di 40 beneficiari (donne, uomini e giovani agricoltori), riproponendo il percorso formativo in lingua creola.
Parallelamente è continuata la raccolta dati etnografica, con l’ampliamento della rete di contatti tessuta con le comunità rurali del Municipio di Santa Cruz. In questa occasione si è data priorità all’approfondimento delle condizioni lavorative e dello stato di attività di alcune realtà associative e cooperative presenti sul territorio. L’enorme difficoltà che queste devono affrontare è la mancanza di acqua dovuta alla forte siccità che affetta il paese da circa cinque anni, rendendo le condizioni di lavoro ardue. Affrontare il problema in gruppo, costituisce un valido sostegno morale per le comunità rurali.

“Cooperativa è uma oportunidade de transformar uma pequena coisa em uma grande coisa. Unidos somos mais forte!” – agricoltore della cooperativa COOPARP.

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Projet PONTI: première phase de l’accompagnement à la création d’entreprise

Dans le cadre du projet “PONTI : Inclusion sociale et économique, jeunes et femmes, innovation et diaspora”, du 28 janvier au 12 février, la première mission de Coopermondo en 2019 s’est tenue au Sénégal, dans les régions de Dakar et Thiès pour démarrer le processus d’évaluation des projets commerciaux qui vont bénéficier de l’accompagnement au démarrage. Le troisième appel à projets était ouvert aux jeunes de moins de 30 ans et aux migrants de retour des régions de Dakar et de Thiès.
Grâce à la coordination conjointe entre ARCS, CIPSI, AMS et NPJW, le Coordinateur de projet de l’ONG Coopermondo Alessio Vici, a rencontré 21 promoteurs d’affaires, grâce à des rencontres individuelles visant à comprendre les besoins pour affronter les défis entrepreneuriaux à travers l’engagement conjoint des 5 bureaux d’information distribués sur le territoire et l’action spécifique des partenaires qui accompagneront les promoteurs dans leur démarche pour saisir les opportunités existantes sur le territoire.
La mission a ensuite été affichée sur Kaffrine où, avec la contribution de la CIM, des sessions de formation ont été organisées en utilisant la méthodologie Start.coop promue par l’OIT (Organisation Internationale du Travail) pour accompagner les participants dans la structuration et la création de leurs Business Plans.  Par la suite, des séances de consultation et de réflexion ont été organisées sur les stratégies collectives et territoriales de commercialisation des GIE (Groupement d’intérêt économique) engagés dans la transformation et la distribution des produits céréaliers.
Le processus entamé à travers le projet PONTI et le travail conjoint de ses différents partenaires au cours des prochains mois nous amènera à nous engager à finaliser et à capitaliser les résultats pour contribuer à assurer de meilleures conditions de vie aux communautés les plus vulnérables, ouvrant – dans des contextes avec un taux de migration élevé – de nouvelles opportunités pour ceux qui veulent investir et investir par la formation et l’assistance technique et faciliter l’accès au crédit.

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Projet PONTI: première phase de l’accompagnement à la création d’entreprise

Dans le cadre du projet “PONTI : Inclusion sociale et économique, jeunes et femmes, innovation et diaspora”, du 28 janvier au 12 février, la première mission de Coopermondo en 2019 s’est tenue au Sénégal, dans les régions de Dakar et Thiès pour démarrer le processus d’évaluation des projets commerciaux qui vont bénéficier de l’accompagnement au démarrage. Le troisième appel à projets était ouvert aux jeunes de moins de 30 ans et aux migrants de retour des régions de Dakar et de Thiès.
Grâce à la coordination conjointe entre ARCS, CIPSI, AMS et NPJW, le Coordinateur de projet de l’ONG Coopermondo Alessio Vici, a rencontré 21 promoteurs d’affaires, grâce à des rencontres individuelles visant à comprendre les besoins pour affronter les défis entrepreneuriaux à travers l’engagement conjoint des 5 bureaux d’information distribués sur le territoire et l’action spécifique des partenaires qui accompagneront les promoteurs dans leur démarche pour saisir les opportunités existantes sur le territoire.
La mission a ensuite été affichée sur Kaffrine où, avec la contribution de la CIM, des sessions de formation ont été organisées en utilisant la méthodologie Start.coop promue par l’OIT (Organisation Internationale du Travail) pour accompagner les participants dans la structuration et la création de leurs Business Plans.  Par la suite, des séances de consultation et de réflexion ont été organisées sur les stratégies collectives et territoriales de commercialisation des GIE (Groupement d’intérêt économique) engagés dans la transformation et la distribution des produits céréaliers.
Le processus entamé à travers le projet PONTI et le travail conjoint de ses différents partenaires au cours des prochains mois nous amènera à nous engager à finaliser et à capitaliser les résultats pour contribuer à assurer de meilleures conditions de vie aux communautés les plus vulnérables, ouvrant – dans des contextes avec un taux de migration élevé – de nouvelles opportunités pour ceux qui veulent investir et investir par la formation et l’assistance technique et faciliter l’accès au crédit.

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Projet PONTI: première phase de l’accompagnement à la création d’entreprise

Dans le cadre du projet “PONTI : Inclusion sociale et économique, jeunes et femmes, innovation et diaspora”, du 28 janvier au 12 février, la première mission de Coopermondo en 2019 s’est tenue au Sénégal, dans les régions de Dakar et Thiès pour démarrer le processus d’évaluation des projets commerciaux qui vont bénéficier de l’accompagnement au démarrage. Le troisième appel à projets était ouvert aux jeunes de moins de 30 ans et aux migrants de retour des régions de Dakar et de Thiès.
Grâce à la coordination conjointe entre ARCS, CIPSI, AMS et NPJW, le Coordinateur de projet de l’ONG Coopermondo Alessio Vici, a rencontré 21 promoteurs d’affaires, grâce à des rencontres individuelles visant à comprendre les besoins pour affronter les défis entrepreneuriaux à travers l’engagement conjoint des 5 bureaux d’information distribués sur le territoire et l’action spécifique des partenaires qui accompagneront les promoteurs dans leur démarche pour saisir les opportunités existantes sur le territoire.
La mission a ensuite été affichée sur Kaffrine où, avec la contribution de la CIM, des sessions de formation ont été organisées en utilisant la méthodologie Start.coop promue par l’OIT (Organisation Internationale du Travail) pour accompagner les participants dans la structuration et la création de leurs Business Plans.  Par la suite, des séances de consultation et de réflexion ont été organisées sur les stratégies collectives et territoriales de commercialisation des GIE (Groupement d’intérêt économique) engagés dans la transformation et la distribution des produits céréaliers.
Le processus entamé à travers le projet PONTI et le travail conjoint de ses différents partenaires au cours des prochains mois nous amènera à nous engager à finaliser et à capitaliser les résultats pour contribuer à assurer de meilleures conditions de vie aux communautés les plus vulnérables, ouvrant – dans des contextes avec un taux de migration élevé – de nouvelles opportunités pour ceux qui veulent investir et investir par la formation et l’assistance technique et faciliter l’accès au crédit.

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Progetto PONTI: prima fase dell’accompagnamento allo start-up di impresa

Nell’ambito del progetto “PONTI : Inclusione sociale e economica, giovani e donne, innovazione e diaspora”, dal 28 Gennaio al 12 Febbraio si è svolta in Senegal, nelle aree di Dakar e  Thies la prima missione del 2019 di Coopermondo per avviare il processo di valutazione dei progetti di impresa che beneficeranno dell’accompagnamento per lo start-up. Il  terzo bando per la presentazione dei progetti è stato aperto ai giovani sotto i 30 anni e ai migranti di ritorno delle regioni di Dakar e Thies.
Attraverso il supporto e la collaborazione con i partner del progetto ARCS, CIPSI, AMS e NPJW, il Coordinatore del Progetto per Coopermondo, Alessio Vici, ha incontrato 21 promotori d’impresa. Ogni incontro individuale è stato finalizzato a comprendere i bisogni per affrontare le sfide imprenditoriali di ciascuno che, con l’impegno e l’azione specifica dei partner, saranno superate cogliendo le opportunità di investimento esistenti sul territorio.
In seguito la missione si è postata su Kaffrine dove, con il contributo di CIM, si sono svolte delle sessioni formative tramite la metodologia Start.Coop promossa da ILO (International Labour Organization) per accompagnare i partecipanti nella strutturazione e la creazione dei loro Business Plan. In seguito si sono svolte delle sedute di consulenza e riflessione sulle strategie di Marketing collettivo e territoriale per le GIE (Groupement d’intérêt économique) impegnate nella trasformazione e distribuzione di prodotti cerealicoli.
Il processo avviato  tramite il progetto PONTI e al lavoro congiunto dei suoi partner nei prossimi mesi ci vedrà impegnati nella finalizzazione e capitalizzazione dei risultati per contribuire a garantire migliori condizioni di vita alle comunità più vulnerabili, aprendo – in contesti a forte tasso migratorio – nuove opportunità per chi ha voglia di investire ed investirsi grazie alla formazione, all’assistenza tecnica e alla facilitazione dell’accesso al credito.

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Progetto PONTI: prima fase dell’accompagnamento allo start-up di impresa

Nell’ambito del progetto “PONTI : Inclusione sociale e economica, giovani e donne, innovazione e diaspora”, dal 28 Gennaio al 12 Febbraio si è svolta in Senegal, nelle aree di Dakar e  Thies la prima missione del 2019 di Coopermondo per avviare il processo di valutazione dei progetti di impresa che beneficeranno dell’accompagnamento per lo start-up. Il  terzo bando per la presentazione dei progetti è stato aperto ai giovani sotto i 30 anni e ai migranti di ritorno delle regioni di Dakar e Thies.
Attraverso il supporto e la collaborazione con i partner del progetto ARCS, CIPSI, AMS e NPJW, il Coordinatore del Progetto per Coopermondo, Alessio Vici, ha incontrato 21 promotori d’impresa. Ogni incontro individuale è stato finalizzato a comprendere i bisogni per affrontare le sfide imprenditoriali di ciascuno che, con l’impegno e l’azione specifica dei partner, saranno superate cogliendo le opportunità di investimento esistenti sul territorio.
In seguito la missione si è postata su Kaffrine dove, con il contributo di CIM, si sono svolte delle sessioni formative tramite la metodologia Start.Coop promossa da ILO (International Labour Organization) per accompagnare i partecipanti nella strutturazione e la creazione dei loro Business Plan. In seguito si sono svolte delle sedute di consulenza e riflessione sulle strategie di Marketing collettivo e territoriale per le GIE (Groupement d’intérêt économique) impegnate nella trasformazione e distribuzione di prodotti cerealicoli.
Il processo avviato  tramite il progetto PONTI e al lavoro congiunto dei suoi partner nei prossimi mesi ci vedrà impegnati nella finalizzazione e capitalizzazione dei risultati per contribuire a garantire migliori condizioni di vita alle comunità più vulnerabili, aprendo – in contesti a forte tasso migratorio – nuove opportunità per chi ha voglia di investire ed investirsi grazie alla formazione, all’assistenza tecnica e alla facilitazione dell’accesso al credito.

Progetto pilota per il rafforzamento delle cooperative all’interno del programma POSER

Nell’ambito del Programma de Promoção de Oportunidades Socio-Economicas Rurais (POSER) finanziato dal Ministero dell’Agricoltura e dell’Ambiente di Capo Verde, co-finanziato dal Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo delle Nazioni Unite IFAD, Coopermondo porta avanti un pilota per il rafforzamento delle cooperative agricole beneficiare del POSER.
Il pilota si è svolto esclusivamente nell’isola di Santiago e si è basato su:

  1. Analisi antropologica: attraverso l’indagine sul campo e una metodologia etnografica, l’antropologa ha potuto analizzare le percezioni della popolazione sulle cooperative per elaborare, insieme al POSER, una strategia efficace di comunicazione del modello imprenditoriale ai produttori.
  2. Formazione di formatori: gli esperti di Coopermondo hanno formato i formatori del POSER su una formazione di base sul modello di impresa cooperativa ed insieme lo hanno trasmesso sul campo a circa 150 produttori.

Obiettivo di questi 4 mesi di lavoro è l’esplorazione di possibilità di collaborazione tra COOPERMONDO e il POSER nella seconda fase del programma di attuazione di quest’ultimo che inizierà in aprile 2019.

Confecoop-Coopermondo, una alleanza per lo sviluppo cooperativo in Colombia

La Confederazione delle Cooperative della Colombia, Confecoop, e COOPERMONDO, la ONG di Confcooperative si sono riunite lo scorso 6 dicembre con la finalità di rafforzare l’accordo di cooperazione esistente tra le entità. Quest’ultimo se si propone di unire gli sforzi per l’attuazione di progetti di cooperazione che beneficiano la popolazione colombiana, soprattutto nelle zone colpite dal conflitto armato.
Coopermondo oggi ha una presenza in Colombia con il programma di AGRICOOP Colombia , che comprende cinque dipartimenti nazionali e il progetto PUEDES in Putumayo (La Paz unica speranza per lo sviluppo economico e sociale).
Al fine di rafforzare il 6° principio cooperativo (cooperazione tra le cooperative) nel 2019 e Confecoop e Coopermondo lavoreranno insieme per approfondire questi progetti così come per implementare nuove iniziative che vedranno la partecipazione di diversi enti come SENA, la Camera di Commercio Putumayo, l’Unione europea, tra gli altri, progetti che continueranno a soddisfare i bisogni delle popolazioni e dei territori che oggi affrontano un problema sociale derivato dal conflitto. Per raggiungere questo scopo, Confecoop sosterrà l’ONG italiana nella sua attività in Colombia attraverso lo scambio di conoscenze, informazioni e risorse, in un’alleanza che rafforzerà le azioni di cooperazione internazionale tra coetanei cooperativi.

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Confecoop-Coopermondo, una alianza para el desarrollo cooperativo en Colombia

La Confederación de Cooperativas de Colombia, Confecoop, y  COOPERMONDO, la ONG de Confcooperative (la Confederacion de Cooperativas Italianas) se reunieron el pasado 6 de diciembre con el fin de fortalecer el acuerdo de cooperación existente entre las entidades, el cual tiene por objeto sumar esfuerzos para la implementación de proyectos cooperativos que beneficien a la población colombiana, especialmente en zonas afectadas por el conflicto armado.
Coopermondo hoy tiene presencia en Colombia con el programa AGRICOOP Colombia, que abarca 5 departamentos nacionalesy el proyecto PUEDES en el Putumayo (La Paz Unica Esperanza para el Desarrollo Económico y Social) (www.coopermondo.it)
Con el proposito de valorizar el 6° principio cooperativo (cooperacion entre cooperativas) en 2019 Confecoop y Coopermondo trabajarán conjuntamente en la profundización de estos proyectos, así como en nuevas iniciativas que contarán con la participación de diferentes entidades como el SENA, la Cámara de Comercio del Putumayo, La Unión Europea, entre otras, proyectos que seguirán atendiendo las necesidades de poblaciones y territorios que hoy enfrentan una problemática social derivada del conflicto. Para ello lograr este propósito, la Confederación apoyará a la ONG Italiana en su operación en Colombia mediante el intercambio de conocimientos, información y recursos, en una alianza que fortalecerá las acciones de cooperación internacional entre pares cooperativos.

Mision FINAGRO Marcocci

Coopermondo, con ICCREA, porta il credito cooperativo italiano in Colombia

Continua l’attività di Coopermondo in Colombia.
Nei giorni scorsi, nell’ambito della partnership tra Coopermondo e Finagro, il Fondo pubblico per il finanziamento del settore agricolo, sono state dedicate due giornate al tema della cooperazione di credito.
Coopermondo ha portato la testimonianza del credito cooperativo italiano con la partecipazione di Marco Marcocci, del gruppo bancario Iccrea, che ha spiegato la storia, la situazione attuale e l’evoluzione del credito cooperativo italiano.
Tra i temi trattati, anche quello relativo al progetto della Microfinanza Campesina in Ecuador che per la vicinanza geografica dei due paesi ha destato molto interesse tra i numerosi presenti.
Varie sono state le domande poste dal pubblico all’oratore anche con riguardo agli albori del credito cooperativo italiano ed in particolare sul pensiero di Raiffeisen declinato a fine 800 nella realtà italiana da Leone Wollemborg, fondatore della prima Cassa Rurale del paese.
La seconda parte del convegno prevedeva una tavola rotonda a cui hanno partecipato oltre a Marco Marcocci, il superintendente di economia solidaria Ricardo lozano, il responsabile della Dejardins Francois Dionne, il direttore di Innovazione e Progetti di Finagro Carlos Casallas, e il vicepresidente Commerciale Rodolfo Bacci.
La Presidente di Finagro Delia Cedeno, nel suo intervento ha ribadito l’importanza dell’accordo tra Finagro e Coopermondo che ha permesso ad una componente importante della cooperazione colombiana di approfondire il modello di sviluppo in Italia da parte del credito cooperativo.
I lavori sono proseguiti il pomeriggio con una riunione ristretta tra i vertici di Finagro e la delegazione italiana composta oltre che da Marcocci, da Fernando Bragado e Giovina Carabba nella quale è stato fatto il punto della situazione dei progetti che Coopermondo sta seguendo in Colombia.
La seconda giornata di lavori ha visto il coinvolgimento di rappresentanti delle cooperative agricole colombiane in contatto con Finagro che, suddivisi in gruppi di lavoro insieme ai dipendenti di quest’ultima, hanno sviluppato una “mesa de trabajo” individuando i punti di forza e di debolezza del loro modus operandi.
I temi trattati hanno spaziato dal microcredito alla commercializzazione dei prodotti agricoli e a conclusione dei lavori Marco Marcocci ha tratto le conclusioni trovando delle analogie con il sistema italiano.
Il bilancio delle due giornate di lavoro è stato valutato positivamente dai partecipanti, in quanto lo scambio di competenze e la possibilità di mettere a confronto realtà distanti circa 9000 chilometri ma molto vicine nei valori, consolida anche il rapporto umano

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WomeNPowerment: the cooperative way to gender equality in Italy and in the world

Women cooperating in Italy and in the world; women who, in developing countries, are gathering together in order to overcome injustice and inequalities and to create new opportunities for themselves and their communities. This is the file rouge inspiring “WomeNpowerment in Coops – Italian cooperative experiences toward the achievement of gender equality in the world“, an editorial project written by Coopermondo (Confcooperative’s[1] NGO) and Confcooperative’s Commission of Women Cooperative Managers. In the book, Italian and international co-operative stories show the added value of co-operation for the achievement of gender equality. Goal n. 5 of the SDGs is Confcooperative, which shows a female employment rate that exceeds 61% of the employed (528,000) of its enterprises (19,000), where female governance stands at 26% (10% more than to other business models).
The handbook has been launched in occasion of International Women Day 2018, during an international conference who counted on the presence of Maurizio Gardini, President of Confcooperative, Bianca Maria Pomeranzi, senior expert in gender issue from the Italian Ministry of Foreign Affairs and Simel Esim, Director of Cooperative Unit, ILO, United Nations together with many cooperators’ women experts in different fields.
“In developing countries, cooperatives enterprises are and will increasingly be committed to transferring know-how to trigger local development and to make women and men protagonists in their own communities. Also, in Italy, co-operatives are one of the very few tools for social mobility for women and youth. In our members cooperatives – says Maurizio Gardini, president of Confcooperative – the female employment rate is equal to 61%. In the implementation of development projects, in low-income countries, we promote a model that put the  social rescue before the economic value, in order to guarantee the dignity of one person. In this common thread there is all the essence of co-operation, the real one, which includes, attentiveness to the needs of the territory and makes the economy grow together with people”.
“Women, especially in contexts of poverty, are those who represent the majority of the workforce, the most reliable in credit refunds, women are those that can play a key role in the processes of inclusion and integration in local territories. The WomeNpowerment project – adds Claudia Fiaschi, Confcooperative’s and Coopermondo’s Vice-President – is a space for discussion between both women and men cooperators to find common solutions to individual problems. Both in Italy and developing countries, many women faces challenges and abuses; a co-operative enterprise in many cases represent the space where they found economic independence and solidarity within a network of women, fundamental for their professional and personal empowerment”.
«Confcooperative – says Anna Manca, Coordinator of the Commission for Women Co-operative Managers, Confcooperative – broadens the focus to gender policies also in relation to the United Nations Sustainable Development Goals (SDGs). The full affirmation of a model of fair and sustainable development cannot be separated from a more active and conscious role of women on which the cooperative world has shown that it can measure itself with good results. Even if we are strongly committed to promoting equality in political, economic and decision-making processes, unfortunately there are still too many women who do not have access to education, medical care and decent work. Reaching gender equality and promoting the empowerment of girls and women, as foreseen by Agenda 2030, is not only a fundamental human right, but the necessary condition for a model of development that everyone will benefit from».
MOZAMBIQUE, COLOMBIA, ECUADOR, BRAZIL, ITALY: COOPERATIVE STORIES OF GENDER EQUALITY
Africa Hand Project (Mozambique). The goal of the project is to reduce hunger and poverty through the development of a sustainable agriculture and the dairy industry in Mozambique, by promoting a cooperative supply chain that can improve the nutritional education of the population and make women protagonists. In Mozambique, in fact, almost half of the population suffers from chronic malnutrition that begins already during pregnancy and limits development in the early years of life. Therefore, the project also promote the supply of milk and dairy products to pregnant women and children under five years of age, integrating their diet with products, the result of local breeding, with a high nutritional profile and able to make the difference.
AGRICOOP Mujer (Colombia). Creating bonds of trust between women from five different ethnic groups, in a social context strained by years of guerrilla warfare and drug trafficking, in order to engage them and promote a safe and economic independence. This is AGRICOOP, a process of empowerment of over 100 women who were able to overcome mutual distrust. Coopermondo – Confcooperative has followed their training. Some of them joined a weavers’ cooperative to sell their products. Others want to be part of this chain and become sheep breeders to ensure the supply of wool for the creation of artifacts. Fundamental for the development of the community is to have created an area of knowledge and sharing.
Microfinanza Campesina (Ecuador). As part of the wider Microfinanza Campesina project in Ecuador, which sees the Federation of Credit Cooperative Banks (Federcasse – BCC) engaged since 2002 alongside two Ecuadorian entities (banCODESARROLLO and FEPP) for the development and strengthening of popular finance, attention is dedicated to women. The subsidized loans of Federcasse have allowed banCODESARROLLO, over time, to field more than 45 million dollars to provide loans to about 12,000 Ecuadorian women, in many cases grouped into cooperatives. When this money is returned, they have played an important role for these women and their families. Those loans have turned into land, home, animals, seeds, tools. They have become dignity, freedom, well-being, fairness.
Juntos contra a Exclusão Social (Brazil). The project aims to promote social and economic integration and to improve the living conditions and social and economic integration of women and young people of 110 families in the cities of Fortaleza and Recife who live in extreme fragile conditions. The project also aims to the empowerment and professional training of 120 women and youth, helping them to create a path of self-entrepreneurship even in a cooperative way. Both in Fortaleza and in Recife, the women involved in the project have a very low schooling rate (41.5) and belong to discriminated ethnic groups (black and mestizo). Nine out of ten women have one to four children, four out of ten are divorced and almost seven out of ten have a very low paid job. In Brazil, in order to obtain a pension from the State, 49 years of contributions are required, and many people will not be able to benefit from it in the future. Hence, the importance of offering women who have started an individual activity, the opportunity to join a cooperative.
The Cantina Clavesana (Piemonte, Italy). Founded in April 27, 1959 from 32 winemakers to transform the grapes conferred by the 300 members with a total production of 30,000 hectoliters of wine and a vineyard area of 450 hectares all certified with the Denomination of Controlled Origin D.O.C. and Controlled and Guaranteed Denomination of Origin D.O.C.G. The female-run winery has activated 4.0 agriculture projects to monitor the vineyards using drones and satellites to reduce costs and environmental impact. Among the best practices is that of holiday planning that takes place according to the needs of women workers: 60% of working women ask for flexibility to respond to needs such as assisting children or the elderly, as well as permits for visits and medical treatment. For work at the weekend, between workers, a structured turnaround and a compensation of hours and days are activated.
Open Space “Milano 6 L’Altro” (Milan, Italy). A path of empowerment that helps women to get back to work by designing new services for the community. The project is characterized by making women active and overcoming the challenges of reconciliation. Motherhood and work life are the starting point. One in four women leaves the world of work after having their first child. This project identifies solutions to help families to find quality, economic and shared answers such as condominiums and baby-sitting services. The method for this process is that of design thinking. There are many women involved in the path and each carrying a different story with her: different paths of life; Italian women, as well as foreigners who have suffered from immigration stories and who had to start over again in Italy. In common they all have the desire to be protagonists of their own lives.
The San Leopoldo cooperative (Grosseto, Italy). Established in 1998 for fishing, aquaculture and related activities, the cooperative aims at creating job opportunities for its members. The members of the cooperative are in possession of a degree in Biology, Agricultural Sciences and Economics, as well as qualifications for professional fishing and underwater activities. The diversification of skills ensures professionalism in various sectors of activity. To date, the cooperative is active in various fields: 1) professional fishing and related activities (fishing tourism); 2) aquaculture; 3) technical assistance for funding applications to fishermen and fish farmers; 4) scientific research; 5) project design (Interreg, EASME, FEAMP …); 6) environment: particular attention is given to environmental issues through specific sector projects, such as the repopulation of river courses with eels.
 
Download the handbook here http://www.coopermondo.it/wp-content/uploads/2018/03/WomeNpowerment_InCoops-ENG.pdf
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[1] Confcooperative is the Italian Confederation of Cooperatives, representing more than 18.000 co-operatives,

A Capo Verde esplorando le opportunità di cooperazione

L’impegno di Coopermondo per la promozione di uno sviluppo sostenibile si estende a Capo Verde. Dal primo all’8 di luglio, la direttrice Camilla Carabini e il project manager, Alessio Vici, hanno svolto una missione esplorativa nel Paese con l’obbiettivo di identificare le necessità della comunità per lo sviluppo del sistema cooperativo.

All’interno del programma POSER (Promoção de oportunidades socieconomicas rurais), promosso dal Ministero dell’Agricoltura e dell’Ambiente e co-finanziato dal Fondo per lo Sviluppo Agricolo delle Nazioni Unite (IFAD) e dal Fondo Fiduciario Spagnolo, Coopermondo ha incontrato esponenti delle istituzioni e della società civile, oltre a numerosi produttori locali.
Da menzionare l’incontro con il Ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente, Gilberto Silva, il quale ha sottolineato l’importanza per le comunità locali e i gruppi di produttori la necessità di sviluppare e capacitare il movimento cooperativo nel Paese. Un’organizzazione più efficiente ma attenta ai bisogni del territorio e delle comunità rispecchia un asse centrale dello sviluppo economico di Capo Verde.
Il 6 luglio 2018, in occasione della Giornata Internazionale delle Cooperative, Coopermondo ha organizzato una giornata di riflessione condivisa per discutere opportunità e sfide che attendono i produttori locali dell’arcipelago. Hanno partecipato all’evento, oltre al Ministro Silva, esponenti delle Nazioni Unite, della società civile e realtà imprenditoriali  locali.
La missione contribuirà alla definizione di un piano strategico di azione, nel quadro del POSER, per contribuire al raggiungimento degli obiettivi del governo locale di sviluppo economico, equità di genere e impiego giovanile.
Storie-cooperative-dal-mondo-CEA-cooperare-in-Libano-per-garantire-lavoro-in-Italia

Histoires de coopération – Cooperer aux Liban pour garantir l’emploi en Italie

Internationaliser signifie former un réseau. Et pour quelqu’un comme moi, qui a grandi à pain et coopération sur les collines de la région d’Emilia Romagna, partager les connaissances et le savoir-faire avec les pays en développement ne peut que être naturel».     
Giuseppe Salomoni, n’est pas un missionnaire ou un bénévole d’une ONG, mais est présidente de la Cooperative de Contruccion des Apennins (CEA) qui, seulement en Italie, emploie 356 personnes et a un chiffre d’affaires annuel de 50 millions d’euros, environ soixante-dix membres et une operativité le long de la péninsule entière, du Tyrol à la Sicile.     
Le CEA au Liban est allé (ex)porter le modèle coopératif italien. « Cela signifie deux choses: d’abord, nous sommes une coopérative, mais nous rentrons à ce que l’on appelle le secteur sans but lucratif, donc si nous allons à l’étranger, nous voulons faire des affaires. Mais étant coopérateurs, nous ne croyons pas au profit avant tout. Nous apportons la radicalisation au territoire, typique de nos coopératives de production de travail. Et cela nous caractérise dans un marché mondial très compétitif “.     
Le projet a débuté au Liban visant à la reconstruction et la renforcement du système hydrique et de collection des eaux usées dans la région de Byblos, au nord du pays. Le travail, financé par la Coopération italienne pour le développement – MAECI pour un montant total de 30 millions d’euros, sera achevé en deux ans et bénéficiera à plus de 50 mille personnes vivant dans la région.
“Nous offrons une assistance à la start-up et donnons vie à petites coopératives locales pour qu’elles puissent grandir et se consacrer ensuite à l’entretien des oeuvres. Nous, les coopérateurs, avons un important savoir-faire technique, nous le partageons en créant de nouveaux coopérateurs qui peuvent se développer à leur tour “.     
Et c’est précisément la raison d’être de la nouvelle loi italienne sur la coopération au développement: promouvoir l’échange de techniques et créer des synergies entre le secteur à but lucratif et les ONG.     
“Nous exportons la valeur coopérative, en donnant vie aux coopératives locales, en nous radicalisant sur le territoire. Nous essayons de développer l’endroit où nous allons, mais sans abandonner le marché italien. Dans une période de crise comme celle que nous vivons, notamment dans notre secteur, l’internationalisation – notre activité au Liban – nous garantit un chiffre d’affaires qui nous permet de maintenir l’emploi de nos membres italiens. Si cela n’est pas de la coopération “.    
Que diriez-vous au président d’une coopérative qui, comme la vôtre, a un haut niveau de spécialisation et de savoir-faire technique que vous pourriez partager avec des populations qui ne les connaissent pas encore sur des marchés en pleine croissance? Comment le convaincriez-vous d’explorer de nouvelles cultures et de nouveaux marchés?     
«Je lui dirais de redécouvrir l’esprit de coopération originel, ce que j’appelle la folie de la coopération: toujours jeter le cœur au-delà de l’obstacle. Car alors, avec les bons partenariats, la tête, le torse et les jambes suivront le cœur et le corps se retrouvera de l’autre côté “. Cette folie, en somme, qui n’est autre qu’une légère poussée pour donner le vol au courage.