Lo scorso 23 aprile, a Roma, si è insediata la nuova Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative Nazionale.
La Commissione, nata allo scopo di incentivare la partecipazione, anche in ruoli apicali, delle donne nelle cooperative italiane e nella governance di Confcooperative, ha organizzato una mattinata di testimonianze, tra cui quella di Coopermondo.
Per l’occasione, Paola Ferrara ha ricordato i tanti anni di lavoro tra le comunità di donne nel Sud globale. È stato sottolineato come il movimento cooperativo, oltre a rappresentare una leva di sviluppo importante per l’emancipazione economica e sociale, sia soprattutto un modello chiave per il consolidamento dei processi di empowerment di genere.
Viviamo in un mondo in cui ancora esistono forti barriere che impongono limitazioni alle donne, tali condizioni rischiano di aggravarsi in tutti quei luoghi esposti a guerre, conflitti, migrazioni nonché a vulnerabilità socioeconomiche e ambientali.
Ma è proprio da quei contesti che matura con forza la solidarietà al femminile, il senso di riscatto e di sacrificio che conducono tanti gruppi di donne ad unirsi per uscire dal tunnel della violenza e della disparità di genere. Come ci ricorda Paola, le donne sono le prime protagoniste di tanti progetti di cooperazione, possiedono un link innato con il futuro e sono portatrici di cambiamento.
Promuovere la nascita o il rafforzamento delle attività imprenditoriali, costruite sulla base dei valori cooperativi, è la modalità con la quale Coopermondo sostiene i processi di resilienza a favore delle donne.