Nell’attuale legislatura si è finalmente costituito l’intergruppo parlamentare per la cooperazione internazionale allo sviluppo alla Camera dei Deputati, che ha raccolto 70 adesioni.
Si è trattato di una prima positiva risposta a quanto auspicato e proposto dalle ong e dalle organizzazioni sociali firmatarie dell’appello per una Nuova Cooperazione Internazionale, presentato pubblicamente il 6 febbraio scorso a candidate e candidati alle elezioni.
Il primo obiettivo dell’intergruppo è quello del coinvolgimento di deputati di tutti i partiti presenti in Parlamento. Alcuni senatori hanno esplicitato la volontà di avviare un percorso analogo, promuovendo quindi un gruppo sulla cooperazione internazionale anche tra gli eletti nell’altro ramo del Parlamento.
Nell’incontro si è subito delineata la strada del rapporto stretto “con reti parlamentari di simile natura presenti in altri Paesi o a livello internazionale, per dare centralità ai temi della cooperazione in relazione all’agenda globale”. Alla seduta di insediamento erano presenti esponenti di reti di ong che hanno salutato con soddisfazione ed interesse l’avvio di questo lavoro parlamentare, che vedrà come importante appuntamento il confronto sulle proposte di legge per la riforma della disciplina in materia di cooperazione allo sviluppo in vigore, la 49/87.
Sono state presentate da esponenti del Ministero per la Cooperazione Internazionale le indicazioni contenute nel Documento di Economia e Finanza, approvato lo stesso 10 aprile dal Consiglio dei Ministri, in materia di cooperazione allo sviluppo: parrebbe finalmente recepita la richiesta sostenuta per anni da ONG e Parlamento di un calendario temporale di riallineamento dell’impegno italiano per l’Aiuto Pubblico per lo Sviluppo, collegato strettamente ad un progressivo e significativo aumento delle risorse per la cooperazione internazionale per il periodo 2014-2017.
Le ong presenti hanno già voluto sottolineare la preoccupazione sulla possibilità di impiego delle risorse sul capitolo 2181 per il 2013, destinate ai progetti presentati dal mondo non governativo, alla luce di un processo complicato di revisione delle procedure di approvazione e gestione dei progetti, che, se pure dalle Ong stesse ampiamente sostenuto, non dà certezza di completamento dell’iter per l’anno in corso nei tempi utili.
Deputate e deputati presenti hanno espresso l’esigenza di far proprie “le priorità dell’agenda globale e i principali appuntamenti internazionali in materia di cooperazione (Conferenza UE su Mali, Conferenza sul Fondo Globale, Peer Review OCSE DAC)”.
Si è subito delineata la strada del rapporto stretto “con reti parlamentari di simile natura presenti in altri Paesi o a livello internazionale, per dare centralità ai temi della cooperazione in relazione all’agenda globale”.