5 dicembre: “Un’economia sociale di mercato per gli Stati Uniti d’Europa: il metodo della cooperazione”: è il seminario che si è tenuto a Bergamo
Far crescere il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo delle cooperative in Europa, dimostrare che l’economia per crescere abbia necessità di una pluralità di forme di impresa e di modelli economici che convivendo conferiscono il carattere di libertà al mercato, più accessibile e più equo.
È quanto si è prefisso il seminario Un’economia sociale di mercato per gli Stati Uniti d’Europa: il metodo della cooperazione per un’Europa migliore.
È il titolo del seminario che si è tenuto a Bergamo e ha visto, tra gli altri, la partecipazione di: Giuseppe Guerini, presidente dell’unione provinciale; di Felice Scalvini, presidente di Cooperatives Europe; Patrizia Toia, vicepresidente del gruppo S&A al Parlamento europeo.
Molti cooperatori bergamaschi hanno partecipato all’incontro con Felice Scavini e Patrizia Toia che hanno portato i loro preziosi contributi su quanto sta avvenendo a livello Europeo. Scalvini ha parlato ampiamente delle organizzazioni della rappresentanza cooperativa internazionale evidenziando il ruolo delle cooperative fortemente vocato a portare equità nell’economia, individuando proprio nel modello cooperativo che sa resistere alle avversità uno dei migliori antidoti alla crisi.
Patrizia Toia ha descritto alcuni dei più importasnti dossier in questo momento in discussione nelle istituzioni europee, dal Single Market Act II alla nuova direttiva appalti, dalla Social Business Initiative allo Small Business Act.
In chiusura di lavori, in anteprima, l’On. Toia ha dato ai cooperatori bergamaschi la notizia che il Parlamento Europeo lavorerà nei prossimi mesi su una risoluzione sul ruolo delle cooperative nella crisi, con l’obiettivo di stimolare le istituzioni europee a dare vita a strumenti per il rilancio di attività imprenditoriali in forma cooperativa, sul modello delle esperienze realizzate in Italia con la Legge Marcora.
Altra finalità dei lavori è stata quella di far crescere la consapevolezza tra i cooperatori, che sono generalmente cittadini più impegnati socialmente, dell’importanza delle istituzioni e delle politiche europee. «Serve che i nostri Governi e le nostre istituzioni – ha detto Guerini – sappiano fare più politiche per l’Italia in Europa e non solo tradurre in Italia le politiche europee, per fare questo serve che anche a livello locale ci sia più conoscenza delle attività e dei programmi di lavoro che si discutono a Bruxelles».
uffio stampa: http://www.confcooperative.it