La Finanza nel Sud del Mondo: le tontine

Di Marco Marcocci – Presidente Associazione Migranti e Banche

 

Le tontine sono uno strumento sia della finanza formale sia di quella informale e costituiscono un ottimo esempio di economia sociale in quanto contribuiscono, il più delle volte, a realizzare la sfera personale di colui che vi partecipa. È difficile pensare che Lorenzo de Tonti, negli anni intorno alla metà del XVII secolo, avesse immaginato lo sviluppo e l’espansione che, nei secoli successivi, avrebbero avuto le sue tontine tra i Paesi del sud del mondo. In realtà il bizzarro banchiere napoletano varò all’epoca un sistema per rimpinguare le casse della Francia che fu utilizzato dal cardinale Mazzarino per fronteggiare il dissesto in cui versavano le finanze d’oltralpe.

 

Cosa sono le tontine

 

Lo scheletro dello strumento di allora, che si basava sull’associazionismo e sulla conseguente logica di gruppo, è rimasto inalterato negli anni a seguire e così le tontine costituiscono oggi, nei Paesi in via di sviluppo, una forma di risparmio e credito di primaria importanza per la comunità che le ha organizzate e alla quale sono destinate. A metà strada tra il formale e l’informale, le tontine, pur acquisendo personalizzazioni a seconda del Paese in cui si sviluppano, possono essere definite come un’associazione di persone che unite da un legame famigliare, di amicizia, professionale o perché appartenenti alla stessa tribù o alla medesima comunità territoriale, mettono a disposizione del gruppo, reciprocamente e rotativamente, i propri risparmi secondo le regole prima stabilite. 

 

Un fondo a estrazione

 

Nella sua forma più elementare, la tontine consiste in una formula mista di risparmio e credito nella quale i partecipanti versano regolarmente, in un fondo comune, delle quote di denaro fisse. A determinate scadenze, generalmente mediante estrazione a sorte, l’ammontare del fondo viene erogato a favore di un membro del gruppo e così via fino a quando verrà concluso il ciclo e tutti i partecipanti avranno ricevuto i fondi. Colui che è stato baciato dalla sorte, non potrà partecipare alle successive estrazioni e rientrerà in gioco solamente dopo che tutti i partecipanti avranno beneficiato dei fondi. 

 

Le tontine nel sistema bancario…

 

Nell’Africa Subsahariana con tontine si identifica anche un servizio offerto da banche locali, rivolto a singoli, quasi sempre donne, che si struttura nel modo seguente. Tutti i giorni della settimana (7/7), per un mese intero, la persona iscritta al programma versa la quota stabilita. Chi raccoglie la quota (tontineur) è un funzionario della banca e passa a domicilio o al mercato per prendere il denaro, tenendo la contabilità su un quaderno. L’ultimo giorno del mese viene restituito alla partecipante quanto versato, al netto dell’ultima quota (quella versata il trentesimo giorno) che resta all’istituzione che ha organizzato la tontine. Così come descritta, la tontine è utilizzata prevalentemente dalle donne e permette loro di salvaguardare i propri guadagni e avere una disponibilità certa a fine mese.

 

…e come fondo di investimento

 

Un’altra tipologia di tontine, basata sempre sulla logica del gruppo, prevede che il capitale raccolto nelle varie sedute venga investito e i partecipanti godranno degli utili derivanti dagli impieghi fatti. Alla morte di uno degli aderenti le quote di capitale da questo versate rimarranno nella tontine e andranno ad accrescere i rendimenti dei rimanenti. Quando tutti i partecipanti saranno morti il capitale sarà destinato come stabilito all’inizio della tontine. Se quelle descritte sono le forme più ricorrenti di tale strumento nei Paesi del sud del mondo, è opportuno segnalare che i migranti, all’interno delle proprie comunità, organizzano spesso le tontine anche nei Paesi in cui sono emigrati.

 

Articolo originariamente pubblicato nella sezione “tribuna” sul numero di settembre di AziendaBanca.

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