Cooperative, attori dello sviluppo anche per l’Europa

Le cooperative portano a casa un ulteriore riconoscimento come attori di promozione della cooperazione internazionale allo sviluppo. Il 12 Dicembre il Consiglio Europeo “Affari Esteri” ha approvato le Conclusioni sul ruolo del settore privato nella cooperazione internazionale allo sviluppo, sottolineando l’importanza di incoraggiare e facilitare l’accesso al credito e ai finanziamenti di medio-lungo termine per le cooperative e le imprese sociali. 

 

Il documento segue la comunicazione della Commissione Europea “A stronger role of the private sector in achieving inclusive and sustainable growth in developing countries” e le prime Conclusioni del Consiglio assunte il 24 giugno scorso. 

 

Come dimostra mappatura realizzata da Coopermondo per conto di Cooperatives Europe (CEDP), negli ultimi 5 anni le cooperative europee hanno realizzato 425 progetti di cooperazione allo sviluppo in 78 paesi diversi per oltre 200 milioni di euro.

 

L’Italia ha mostrato di avere una visione lungimirante a riguardo. Non solo infatti la nuova legge del settore, approvata a luglio 2014, riconosce le cooperative come “soggetti del sistema della cooperazione allo sviluppo”, ma la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, in partnership con l’Alleanza delle Cooperative Italiane, si è impegnato in un roadshow sui territori italiani per discutere il ruolo delle cooperative nella cooperazione internazionale.

 

Come più volte sottolineato durante questi eventi, il modello di impresa cooperativo, centrato sulle persone prima che sul capitale, è un modello di business sostenibile non solo economicamente, ma anche a livello ambientale e sociale. Le cooperative sono in grado di dare un grande contributo alla lotta della povertà attraverso la creazione di lavoro dignitoso, sulla base dei principi democratici di partecipazione e inclusione sociale. Le cooperative possono dunque giocare un ruolo in prima linea per sradicare la povertà in quanto per loro natura si impegnano a ridurre le disuguaglianze, migliorare le condizioni di vita delle popolazioni, tutelando i diritti umani, la dignità dell’individuo e l’uguaglianza di genere.

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