L’impegno delle Cooperative Italiane nella Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo

Cinque conferenze, più di 800 partecipanti e oltre 50 relatori in rappresentanza di istituzioni pubbliche, organizzazioni internazionali, ONG e società civile. Venerdì 30 gennaio si è concluso il ciclo di eventi “Cooperative e sviluppo” che  Coopermondo, per conto dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, ha organizzato in partnership con la DGCS del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con l’obiettivo di promuovere il ruolo delle cooperative nella cooperazione allo sviluppo. 

 

“L’impresa cooperativa, grazie ai valori di mutualità, solidarietà e radicamento nel territorio, può rappresentare un esempio per i Paesi partner”, ha spiegato il presidente dell’Alleanza delle Cooperative, Rosario Altieri, il quale ha ribadito l’impegno del movimento cooperativo “a svolgere un ruolo determinante nella realizzazione di progetti di sviluppo al fine di garantire alle popolazioni del mondo intero non solo il diritto alla sopravvivenza, ma anche quello ad una vita che riconosca e salvi la dignità della persona”.

A fare gli onori di casa, nella illustre cornice della Sala delle Conferenze Internazionali della Farnesina, il Direttore Generale della DGCS, Giampaolo Cantini che, oltre ad illustrare gli strumenti finanziari che la Cooperazione Italiana mette a disposizione per il settore privato che vuole impegnarsi nello sviluppo, ha ricordato i messaggi chiave emersi durante le diverse tappe del roadshow. Su questi temi l’Alleanza delle Cooperative ha prodotto un documento di policy “Le cooperative: partner strategico per una nuova cooperazione internazionale allo sviluppo multi-stakeholder” (scaricalo qui).

 

Presente in sala anche Lia Quartapelle, Presidente dell’Integrato “Cooperazione allo Sviluppo” della Camera dei Deputati, che ha dichiarato che “il movimento cooperativo possiede al suo interno un’idea diversa di economia”, la stessa portata avanti dagli attori della cooperazione, “quella di un’economia che vuole civilizzare il mercato, che parla di diritti e rispetto della dignità umana”.

 

Il presidente di Confcooperative e copresidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, Maurizio Gardini, ha posto l’attenzione su uno dei temi chiave dell’agenda di sviluppo post2015: lasicurezza alimentare. ”La forbice tra domanda e offerta di cibo si allarga ogni anno del 2%, tra 20 anni avremo un gap incolmabile del 40%”, ha spiegato il presidente. “Non solo dobbiamo produrre di più, attraverso criteri di sostenibilità ambientale, ma abbiamo bisogno di un’educazione al consumo che aiuti a evitare gli sprechi”. L’appuntamento internazionale Expo Milano 2015 sarà sicuramente l’occasione giusta per rilanciare questi valori e promuovere tali conoscenze a un pubblico più ampio. 

 

La chiusura dei lavori è stata affidata al sottosegretario agli Affari Esteri, Mario Giro, il quale ha ribadito che il modello cooperativo “coniuga mercato e persone” e che “la prima cosa che ci chiedono i nostri partner all’estero è conoscere e comprendere il sistema cooperativo, un modello non invasivo e facilmente replicabile sui loro territori”. 

 

L’importanza che i partenariati assumono nella nuova cooperazione allo sviluppo è testimoniata dai numerosi relatori che erano seduti intorno allo stesso tavolo: Marcela Villareal (FAO), Sergio Lugaresi (World Bank), Sergio Gatti (Federcasse), Paolo Dieci (Reti ONG italiane), e molti altri attori della cooperazione internazionale. 

 

Il 2015 – Anno Europeo per lo sviluppo offrirà numerose opportunità per simili eventi di dibattito su una nuova idea di sviluppo sostenibile che riguarda tutto il pianeta. Le cooperative, con il loro modello di business inclusivo che garantisce la triplice sostenibilità – economica, sociale e ambientale – possono fornire best practices di un modo di fare impresa che molti potrebbero scegliere di seguire.

 

Guarda il video realizzato dall’Ufficio Stampa del Ministero degli Affari Esteri.

Scopri i documenti del Roadshow “Cooperative e Sviluppo”

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