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SOMiCa

In Mozambico con il CEFA cooperando con i produttori di miele e sesamo

Dal 15 al 30 Aprile 2019, Coopermondo ha effettuato la sua quarta e ultima missione a Caia nella provincia di Sofala – Mozambico, in quanto partner del Progetto SOMiCa, ormai giunto quasi al termine. Supportando il CEFA, ONG capofila, si sono forniti nuovi strumenti di capacity building relativamente ai principi basici del cooperativismo; alla strutturazione di un piano di gestione e di un piano finanziario indispensabili per la gestione di una cooperativa; alla costruzione di un senso critico di lettura dei dati raccolti sul campo. Durante le attività sono stati coinvolti anche tecnici del CAM, altra ONG partner, e dello SDAE con l’obiettivo di supportare tutta l’equipe ad affrontare la chiusura di un percorso di crescita e sviluppo che il SOMiCa ha stimolato in questi anni.
Con l’orientamento della dott.ssa Rosa Tolla, antropologa culturale, la missione ha puntato alla componente sociale del progetto con un miglioramento della postura assunta sul campo con i beneficiari. Riproponendo il modello Think.COOP elaborato dall’ILO- International Labour Organization e una versione ad hoc dello Start.COOP, la formazione si è svolta in due momenti: una prima teorica in ufficio con tecnici e mobilizzatori e una seconda di applicazione sul campo con i beneficiari. Quest’ultima ha avuto luogo negli spazi concessi dal CDAC – Murraça ed è stata direzionata a 30 beneficiari facenti parte di gruppi già formalizzati della zona di Caia, Murraça e Sena. Si è proposto poi un esercizio di raccolta dati di forma partecipativa, in cui i partecipanti sono stati invitati a tracciare possibili soluzioni e obiettivi futuri per la comunità per la facilitazione della messa a punto di una Exit-Strategy. La missione si è conclusa con il tentativo di sviluppo di un senso di analisi critica durante la “lettura” degli spazi in cui si agisce.
La mediazione di Coopermondo e AMPCM ha inoltre permesso la conclusione del processo di formalizzazione della Cooperativa di produzione del miele di Ndoro – COOPANDORO con la registrazione di 72 soci e la pubblicazione agli atti del Boletim da República de Moçambique.

Matteo Bichicci CEA in Togo

Volontariato d’impresa: l’intervista all’ingegnere Matteo Bichicchi della cooperativa CEA

In Togo Coopermondo, insieme a un pool di 6 banche di credito cooperativo e Federcasse, dal 2012 promuove l’agricoltura sostenibile e la finanza inclusiva e popolare. Una delle imprese cooperative che si è creata grazie alla formazione e al sostegno del progetto è la CPJPPAB, che riunisce 1018 giovani agricoltori, di cui un terzo donne. Insieme, coltivano 500 ettari di ananas biologico di varietà pan di zucchero, Dolcetto, che viene esportato in Italia grazie ad Agrintesa e a Brio, le altre imprese partner del progetto.
A novembre 2018 l’ing. Matteo Bichicchi della Cooperativa Edile Appennino CEA ha partecipato a una missione in Togo per conoscere il progetto Dolcetto, all’interno di un programma di volontariato d’impresa sottoscritto tra CEA e Coopermondo. Il programma prevede che la cooperativa metta a disposizione il proprio know-how attraverso la valorizzazione dei suoi dipendenti. Il tecnico specializzato può scegliere di fare un’esperienza di volontariato e seguire un progetto di cooperazione internazionale andando in missione con i cooperanti, condividendo il proprio know-how, creando relazioni umane e ponti con le persone del luogo e riscoprendo i valori fondanti del movimento cooperativo, tra cui la cooperazione tra cooperative.
 
Abbiamo fatto a Matteo qualche domanda sulla sua esperienza.
Come sei entrato in contatto con Coopermondo e con il progetto dell’ananas Dolcetto?
Da tempo CEA promuove progetti di volontariato d’impresa, che solitamente però si svolgono sul territorio italiano, attorno alle sedi dell’azienda. In questo caso si è deciso di ampliare l’orizzonte; la mia partecipazione è stata un po’ rocambolesca, una settimana prima di partire mi è stato chiesto se avessi voglia e disponibilità a fare questa esperienza e io ho subito accettato.
Io mi occupo del settore depurazione della cooperativa, non conoscevo bene il progetto, ma grazie a Camilla, la direttrice di Coopermondo, e agli altri partner è stato semplice capire quale fossero le necessità e arrivato sul posto è stato presto evidente come indirizzare l’intervento in coerenza con il contesto.
 
Qual era in particolare l’obiettivo della tua missione in Togo?
La mia esperienza in Togo, che è durata una settimana, ha avuto lo scopo di valutare la fattibilità della costruzione di un centro di raccolta degli ananas, realizzato con un ambiente refrigerato che potesse permettere la conservazione del prodotto. Al momento infatti i frutti vengono trasportati direttamente dai campi all’aeroporto, da dove partono per l’Italia: organizzare meglio questa filiera significa ottimizzare la produttività. Nello specifico, il progetto prevedere la costruzione di un locale di 350 mq con funzione di centro di raccolta e inscatolamento dell’ananas, con attigua sezione dedicata all’alloggiamento di container frigo per la conservazione del prodotto, oltre all’acquisto e la messa a disposizione della cooperativa di adeguati mezzi di trasporto necessari per il trasferimento del prodotto dalle piantagioni al centro e dal centro all’aeroporto per la spedizione finale.
 
Era la tua prima volta in Africa? Che valore ha avuto per te questa esperienza?
Sì, per me era la prima volta in Africa, oltre che la prima partecipazione a una missione di questo tipo. La forza di questi progetti è il lavoro in gruppo, è fondamentale creare una rete di persone che si confrontano nel prendere le diverse decisioni in tutte le fasi dell’intervento.
Ciò che più mi ha colpito è notare nelle persone, nei cooperanti e nei “cooperati” della coop agricola, una grande volontà di fare e di svilupparsi: vogliono crescere, e non solo per avere maggiori entrate ma per poter sviluppare l’intero territorio, dal punto di vista agricolo e di possibilità per tutti.
Io, che sono un montanaro e abito sull’appenino bolognese, ho ritrovato in Togo l’amore e il rispetto per le proprie radici e per la terra che si coltiva e vive, una visione comune che è il miglior punto di partenza per ottenere obiettivi condivisi.
La cooperazione rappresenta in questo senso una marcia in più, in Italia in molti casi ci si trova tra aziende a farsi una spietata concorrenza quando, ragionando a livello di rete, si otterrebbero molte più soddisfazioni anche nel lavorare quotidiano.
 
In che modo pensi che la cooperativa italiana possa coinvolgersi maggiormente nelle attività di cooperazione internazionale?
È sicuramente necessario coinvolgere innanzitutto i tecnici “del mestiere”, che abbiano la volontà di creare un progetto economicamente sostenibile partendo dal basso, adattandolo al contesto su cui ci si muove. Nel caso del progetto Dolcetto, in Togo c’è già una realtà sviluppata, quello che si deve fare è implementarla seguendo i consigli e gli stimoli che arrivano dal territorio ma anche da chi ha la visione del mercato, nel nostro caso europeo.
Un altro aspetto su cui l’approccio cooperativo può essere decisivo riguarda una visione d’insieme degli interventi: nelle zone che ho potuto visitare ho trovato un sistema di welfare molto carente, dove l’assistenza sanitaria e l’educazione sono completamente in mano a iniziative private. Noi lavoriamo perché oltre al lato economico e lavorativo, il progetto abbia ricadute positive sull’intera comunità.
 
E ora?
La progettazione è definita nella sua fase preliminare, ed è stato elaborato un quadro economico di intervento. Siamo riusciti a coinvolgere altre due cooperative del territorio che hanno dato la propria disponibilità a coadiuvarci nell’intervento, e adesso arriva la parte più complicata: riuscire a rientrare all’interno di bandi che possano co-finanziare il progetto. È un lavoro impegnativo dal punto di vista burocratico e amministrativo, e per il quale contiamo sul supporto di Coopermondo: appena si presenterà l’occasione, l’intervento verrà portato a termine. Noi siamo pronti.

Capacitaciones PUEDES

PUEDES – Iniziano i corsi di cooperativismo per 71 gruppi di produttori

Nell’ambito del progetto PUEDES – La Pace Unica Speranza per lo Sviluppo Economico e Sociale, finanziato dal Fondo Europeo per la Pace e coordinato dal CISP Colombia, Coopermondo fornisce gli elementi necessari per le persone e le comunità per costituire imprese cooperative e sociali sostenibili, attraverso il trasferimento di conoscenze dall’esperienza cooperativa italiana e la sua vasta rete di organizzazioni partner.
Il 26 marzo, si è dato il via a una serie di sette workshop sulla formazione e la promozione del modello cooperativo e dell’economia sociale e solidale in 5 comuni del Dipartimento del Putumayo con 71 gruppi di produttori in ambito agricolo, acquacoltura, turistico, artigianale e culturale. I corsi di formazione hanno un approccio partecipativo e si concentrano sui bisogni e sulla realtà dei produttori. Le formazioni sono erogate dall’Esperto in cooperativismo David Meza Moncada utilizzando la metodologia sviluppata dall’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), Accelerate.Coop, che offre una visione del modello di business cooperativo.
Il primo giorno di formazione, intitolato “Introduzione al cooperativismo” sono stati esplorati i principi e i valori cooperativi, la realtà cooperativa in Colombia, i benefici delle imprese cooperative e il rafforzamento della fiducia come una delle sfide principali da continuare a sviluppare nei prossimi incontri.
Pablo Angelo Cuarán, legale rappresentante della Cooperativa Coopalmito: “Investiamo tempo e denaro per formarci su come creare legami di fiducia, il che significa che una parte di cooperazione e di essere di uno, ma poi non abbiamo avuto problemi con i soci perché capiscono come e perché collaborare. La cooperativa deve dedicare tempo e risorse per rassicurare i propri soci del fatto che il lavoro che effettuano si riflette nella cooperativa. È importante essere trasparenti, nelle spese della cooperativa e in che cosa viene utilizzato il denaro dei membri”.
Il prossimo traguardo del progettp sarà il lancio del bando di finanziamento di concessione  cascate per venticinque organizzazioni produttive durante la settimana del 22 aprile le informazioni saranno disponibili sul sito web del progetto e della Camera di Commercio di Putumayo.
Il progetto PUEDES mira a migliorare le condizioni di vita della popolazione locale nel quadro dell’attuazione dell’accordo di pace, generando empowerment della comunità e rafforzando la governance locale, aumentando la partecipazione delle comunità locali e lo sviluppo inclusivo .

Delegazione IFAD in visita al Caseificio 4 madonne

IFAD in visita alle cooperative dell’Emilia-Romagna: “Il vostro modello aiuta i paesi in via di sviluppo”

 Il modello cooperativo rappresenta un’opportunità per fare crescere le economie dei Paesi in via di sviluppo. E’ quanto emerso ieri nel corso della visita ad alcune cooperative emiliano-romagnole da parte di una delegazione dell’IFAD (Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo), l’agenzia specializzata dell’ONU incaricata di contrastare la povertà nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo, con la partecipazione di Adriana Apollonio, Vice Capo Rappresentanza dell’Ambasciata Italiana presso il Polo Romano delle Agenzie ONU. L’iniziativa è stata organizzata da Confcooperative e Coopermondo per favorire progetti di cooperazione internazionale a favore delle popolazioni più svantaggiate.

Sono rimasto molto impressionato nel conoscere la variegata gamma di cooperative dell’Emilia-Romagna che fanno parte di Confcooperative – ha dichiarato Donal Brown, associate vice-president IFAD, che ha guidato la delegazione -. Il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo, che ha sede a Roma, lavora per aiutare i contadini poveri dei Paesi in via di sviluppo e lo fa anche in contatto con le cooperative. A partire da questa visita, vedo molte opportunità per un impegno congiunto di IFAD e Confcooperative nel sostenere le comunità rurali che vivono in situazioni di indigenza nei Paesi in via di sviluppo”.

Partendo dalla cooperativa Corte d’Aibo di Monteveglio, sulle colline bolognesi, tra le prime in zona ad abbracciare trent’anni fa l’agricoltura biologica e che oggi gestisce un’azienda vitivinicola e un agriturismo, la delegazione si è spostata nell’area modenese, dove ha potuto conoscere da vicino la produzione di alcune eccellenze emiliano-romagnole note in tutto il mondo. In particolare, il Parmigiano Reggiano prodotto nel caseificio cooperativo 4 Madonne di Lesignana e l’aceto balsamico tradizionale di Modena realizzato da un socio della cooperativa La Tradizione nella sua mansarda a Nonantola. Dopo un pranzo a base di prodotti tipici nella Locanda degli Smeraldi di Bentivoglio (Bo) gestita dalla cooperativa sociale Anima, che impiega ragazzi con disabilità all’interno del ristorante, la delegazione si è spostata alle Serre dei Giardini Margherita di Bologna per incontrare la cooperativa Kilowatt (start-up innovativa che ha rigenerato uno spazio pubblico aprendo un ristorante, servizi educativi, co-working e promuovendo eventi) e Local to You, piattaforma online per l’acquisto di frutta e verdura che promuove l’agricoltura biologica e locale in partnership con alcune cooperative sociali.

E’ stata una visita molto importante – ha dichiarato il presidente di Confcooperative Fedagripesca Giorgio Mercuri – in quanto ci ha permesso di fare conoscere all’IFAD il nostro sistema cooperativo, costituito da piccoli produttori che unendosi tra loro riescono a valorizzare le loro produzioni a livello internazionale e a ridare dignità anche all’anello più debole della filiera agricola”.

L’Emilia-Romagna è la culla del movimento cooperativo che qui si è sviluppato più che altrove – ha aggiunto Carlo Piccinini, presidente Confcooperative Fedagripesca regionale -, pertanto siamo molto felici se il nostro modello di impresa che mette al centro i soci produttori diventa fonte di ispirazione anche per i Paesi in via di sviluppo”.

A promuovere a livello internazionale il modello cooperativo nelle aree più arretrate è Coopermondo, l’ong di Confcooperative che già nel 2016 ha sottoscritto una lettera di intenti con IFAD. “Visite come quella effettuata in Emilia-Romagna – ha sottolineato Camilla Carabini, direttrice Coopermondo – sono molti importanti perché aumentano la consapevolezza delle istituzioni internazionali rispetto all’efficacia del modello cooperativo, che può trovare terreno fertile anche in contesti socio-economici diversi da quello italiano, adattandosi alle peculiarità dei singoli Stati ma senza modificarne i valori essenziali quali la partecipazione attiva e democratica dei soci, la redistribuzione della ricchezza e la creazione di benessere per tutta la comunità”.

I WASAG Praia

Coopermondo, a Capo Verde, al 1 Forum sulla scarsità dell’acqua in agricoltura

Il cambiamento climatico ci sta mettendo davanti all’evidenza che le siccità aumenteranno e saranno più prolungate. Lo sa bene l’Italia, dove la siccità negli ultimi anni sta minacciando gravemente l’agricoltura  Lo sa ancora meglio Capo Verde dove non piove da più di due anni e le preoccupazioni per l’accesso all’acqua sono quotidiane.

Oggi, 22 marzo, giornata mondiale dell’acqua, Coopermondo è al Primo Incontro Internazionale sulla Scarsità dell’Acqua in Agricoltura (WASAG),organizzato con il sostegno del governo di Capo Verde, dei governi di Italia (Mipaaft) e Svizzera, del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo IFAD e dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura FAO.

I membri del WASAG oggi hanno lanciato la dichiarazione di Praia in cui si impegnano ad agire urgentemente per diffondere pratiche di irrigazioni efficienti e incoraggiare tecnologie innovative adattate alle condizioni locali di ciascun territorio.

Inoltre, i partecipanti al 1 ° Forum internazionale WASAG, chiedono ai paesi e alle parti interessate di tutto il mondo di adattare con urgenza i loro sistemi agricoli e alimentari per mitigare gli impatti della carenza idrica e dei cambiamenti climatici e migliorare la sicurezza alimentare e idrica a livello globale.

In un mondo dove 1,2 miliardi di persone soffrono la scarsità di acqua; dove il 69% dell’acqua consumata viene adoperata con fini agricoli e dove solo il 27% utilizza micro-irrigazione efficiente, è nostro dovere contribuire promuovere una cultura dell’uso sostenibile dell’acqua.

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Cooperative e pace: un report sul contributo delle cooperative alla costruzione della pace e alla risoluzione dei conflitti

È stato pubblicato oggi l’ultimo studio elaborato da Cooperatives Europe con il supporto di Coopermondo e degli altri partner della piattaforma della cooperazione allo sviluppo (CEDP), nell’ambito dell’iniziativa #coops4dev.
Il report “Cooperative e pace: rafforzare la democrazia, la partecipazione e la fiducia – Casi di studio”  analizza il contributo delle cooperative alla costruzione della pace attraverso venti casi di studio da quattordici paesi, interessati da diverse tipologie di conflitto.
Attraverso la presentazione di esempi pratici, il report guarda al contributo delle cooperative nel rafforzamento dei gruppi vittime di conflitti, creando lavoro dignitoso e sviluppo sostenibile in contesti fragili, e mitigando i conflitti attraverso partenariati con gli altri attori e supporto umanitario.
Il report dimostra che le cooperative possono giocare un ruolo importante nella costruzione della pace a livello globale, contribuendo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Costruendo comunità resilienti e incoraggiando il dialogo e la partecipazione democratica, il modello cooperativo è capace di colmare il divario tra la fase di risoluzione dei conflitti a quella della pianificazione di strategie di sviluppo di lungo termine, contribuendo a risolvere le sfide cui fanno fronte le comunità locali. Il report offre una serie di conclusioni e raccomandazioni indirizzate ai policy maker, ai leader cooperativi e ai partner esterni.
La ricerca, prodotta nel quadro della partnership tra l’Alleanza Cooperativa Internazionale (ICA) e l’Unione Europea (#coops4dev), è stata supportata dalla Piattaforma di Cooperatives Europe per la cooperazione allo sviluppo (CEDP), con contributi da tutti membri e il coinvolgimento nella redazione da parte di Coopermondo, Co-operative College e Kooperationen. Coopermondo ha partecipato al processo di ricerca ed elaborazione del report, all’interno del quale sono analizzati anche il progetto che l’ONG di Confcooperative gestisce in Colombia e che la cooperativa sociale Armadilla porta avanti in Siria.
La rilevanza del report è stata riconosciuta da alti rappresentanti del movimento cooperativo, della società civile, della autorità locali e dell’Unione Europea. Il Membro del Parlamento Europeo Stelios Kouloglou, Vice-presidente del Comitato Sviluppo (DEVE), ha sottolineato il valore della partnership con le cooperative nella costruzione della pace, affermando che “il ruolo di questa partnership è di particolare rilevanza per i decisori pubblici, che possono guardare allo sviluppo delle cooperative a livello internazionale come una strategia aggiuntiva alla costruzione della pace”.
Il report, in lingua inglese, è scaricabile a questo link

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A Capo Verde, formando cooperatrici e cooperatori nelle comunità di Ribeira dos Saltos

Nell’ambito dell’accordo stipulato con il Programma PoserPrograma para a Promoção das Oportunidades Sócio-económicas Rurais, dal 1 al 14 Febbraio si è svolta la seconda missione di COOPERMONDO a Capo Verde, nell’isola di Santiago.
Seguendo un approccio partecipativo che parte dal basso, la missione è stata organizzata a partire dal diagnostico antropologico realizzato dalla  dott.ssa Rosa Tolla, che si era recata nella zona rurale del Municipio di Santa Cruz a Novembre 2018. La presenza dell’antropologa in questa fase è stata fondamentale per la mediazione sul campo e per elaborare una strategia di lavoro adeguata alla compagine sociale della comunità di Ribeira dos Saltos,
Direzionate dalla dott.ssa Noemi Spagnoletti sono state realizzate sette formazioni utilizzando la metodologia Think.Coop promossa dall’International Labour Organization (ILO) tramite la quale vengono analizzati in maniera partecipativa i principi cooperativi e come scegliere se un’impresa cooperativa può essere vantaggiosa per migliore il proprio lavoro e reddito. Nel caso specifico il manuale è stato tradotto in lingua portoghese per la formazione di 15 tecnici locali, di cui una parte ha avuto l’opportunità di fare training sul campo ad un totale di 40 beneficiari (donne, uomini e giovani agricoltori), riproponendo il percorso formativo in lingua creola.
Parallelamente è continuata la raccolta dati etnografica, con l’ampliamento della rete di contatti tessuta con le comunità rurali del Municipio di Santa Cruz. In questa occasione si è data priorità all’approfondimento delle condizioni lavorative e dello stato di attività di alcune realtà associative e cooperative presenti sul territorio. L’enorme difficoltà che queste devono affrontare è la mancanza di acqua dovuta alla forte siccità che affetta il paese da circa cinque anni, rendendo le condizioni di lavoro ardue. Affrontare il problema in gruppo, costituisce un valido sostegno morale per le comunità rurali.

“Cooperativa è uma oportunidade de transformar uma pequena coisa em uma grande coisa. Unidos somos mais forte!” – agricoltore della cooperativa COOPARP.

PONTI

Progetto PONTI: prima fase dell’accompagnamento allo start-up di impresa

Nell’ambito del progetto “PONTI : Inclusione sociale e economica, giovani e donne, innovazione e diaspora”, dal 28 Gennaio al 12 Febbraio si è svolta in Senegal, nelle aree di Dakar e  Thies la prima missione del 2019 di Coopermondo per avviare il processo di valutazione dei progetti di impresa che beneficeranno dell’accompagnamento per lo start-up. Il  terzo bando per la presentazione dei progetti è stato aperto ai giovani sotto i 30 anni e ai migranti di ritorno delle regioni di Dakar e Thies.
Attraverso il supporto e la collaborazione con i partner del progetto ARCS, CIPSI, AMS e NPJW, il Coordinatore del Progetto per Coopermondo, Alessio Vici, ha incontrato 21 promotori d’impresa. Ogni incontro individuale è stato finalizzato a comprendere i bisogni per affrontare le sfide imprenditoriali di ciascuno che, con l’impegno e l’azione specifica dei partner, saranno superate cogliendo le opportunità di investimento esistenti sul territorio.
In seguito la missione si è postata su Kaffrine dove, con il contributo di CIM, si sono svolte delle sessioni formative tramite la metodologia Start.Coop promossa da ILO (International Labour Organization) per accompagnare i partecipanti nella strutturazione e la creazione dei loro Business Plan. In seguito si sono svolte delle sedute di consulenza e riflessione sulle strategie di Marketing collettivo e territoriale per le GIE (Groupement d’intérêt économique) impegnate nella trasformazione e distribuzione di prodotti cerealicoli.
Il processo avviato  tramite il progetto PONTI e al lavoro congiunto dei suoi partner nei prossimi mesi ci vedrà impegnati nella finalizzazione e capitalizzazione dei risultati per contribuire a garantire migliori condizioni di vita alle comunità più vulnerabili, aprendo – in contesti a forte tasso migratorio – nuove opportunità per chi ha voglia di investire ed investirsi grazie alla formazione, all’assistenza tecnica e alla facilitazione dell’accesso al credito.

Confecoop-Coopermondo, una alleanza per lo sviluppo cooperativo in Colombia

La Confederazione delle Cooperative della Colombia, Confecoop, e COOPERMONDO, la ONG di Confcooperative si sono riunite lo scorso 6 dicembre con la finalità di rafforzare l’accordo di cooperazione esistente tra le entità. Quest’ultimo se si propone di unire gli sforzi per l’attuazione di progetti di cooperazione che beneficiano la popolazione colombiana, soprattutto nelle zone colpite dal conflitto armato.
Coopermondo oggi ha una presenza in Colombia con il programma di AGRICOOP Colombia , che comprende cinque dipartimenti nazionali e il progetto PUEDES in Putumayo (La Paz unica speranza per lo sviluppo economico e sociale).
Al fine di rafforzare il 6° principio cooperativo (cooperazione tra le cooperative) nel 2019 e Confecoop e Coopermondo lavoreranno insieme per approfondire questi progetti così come per implementare nuove iniziative che vedranno la partecipazione di diversi enti come SENA, la Camera di Commercio Putumayo, l’Unione europea, tra gli altri, progetti che continueranno a soddisfare i bisogni delle popolazioni e dei territori che oggi affrontano un problema sociale derivato dal conflitto. Per raggiungere questo scopo, Confecoop sosterrà l’ONG italiana nella sua attività in Colombia attraverso lo scambio di conoscenze, informazioni e risorse, in un’alleanza che rafforzerà le azioni di cooperazione internazionale tra coetanei cooperativi.

Mision FINAGRO Marcocci

Coopermondo, con ICCREA, porta il credito cooperativo italiano in Colombia

Continua l’attività di Coopermondo in Colombia.
Nei giorni scorsi, nell’ambito della partnership tra Coopermondo e Finagro, il Fondo pubblico per il finanziamento del settore agricolo, sono state dedicate due giornate al tema della cooperazione di credito.
Coopermondo ha portato la testimonianza del credito cooperativo italiano con la partecipazione di Marco Marcocci, del gruppo bancario Iccrea, che ha spiegato la storia, la situazione attuale e l’evoluzione del credito cooperativo italiano.
Tra i temi trattati, anche quello relativo al progetto della Microfinanza Campesina in Ecuador che per la vicinanza geografica dei due paesi ha destato molto interesse tra i numerosi presenti.
Varie sono state le domande poste dal pubblico all’oratore anche con riguardo agli albori del credito cooperativo italiano ed in particolare sul pensiero di Raiffeisen declinato a fine 800 nella realtà italiana da Leone Wollemborg, fondatore della prima Cassa Rurale del paese.
La seconda parte del convegno prevedeva una tavola rotonda a cui hanno partecipato oltre a Marco Marcocci, il superintendente di economia solidaria Ricardo lozano, il responsabile della Dejardins Francois Dionne, il direttore di Innovazione e Progetti di Finagro Carlos Casallas, e il vicepresidente Commerciale Rodolfo Bacci.
La Presidente di Finagro Delia Cedeno, nel suo intervento ha ribadito l’importanza dell’accordo tra Finagro e Coopermondo che ha permesso ad una componente importante della cooperazione colombiana di approfondire il modello di sviluppo in Italia da parte del credito cooperativo.
I lavori sono proseguiti il pomeriggio con una riunione ristretta tra i vertici di Finagro e la delegazione italiana composta oltre che da Marcocci, da Fernando Bragado e Giovina Carabba nella quale è stato fatto il punto della situazione dei progetti che Coopermondo sta seguendo in Colombia.
La seconda giornata di lavori ha visto il coinvolgimento di rappresentanti delle cooperative agricole colombiane in contatto con Finagro che, suddivisi in gruppi di lavoro insieme ai dipendenti di quest’ultima, hanno sviluppato una “mesa de trabajo” individuando i punti di forza e di debolezza del loro modus operandi.
I temi trattati hanno spaziato dal microcredito alla commercializzazione dei prodotti agricoli e a conclusione dei lavori Marco Marcocci ha tratto le conclusioni trovando delle analogie con il sistema italiano.
Il bilancio delle due giornate di lavoro è stato valutato positivamente dai partecipanti, in quanto lo scambio di competenze e la possibilità di mettere a confronto realtà distanti circa 9000 chilometri ma molto vicine nei valori, consolida anche il rapporto umano

A Capo Verde esplorando le opportunità di cooperazione

L’impegno di Coopermondo per la promozione di uno sviluppo sostenibile si estende a Capo Verde. Dal primo all’8 di luglio, la direttrice Camilla Carabini e il project manager, Alessio Vici, hanno svolto una missione esplorativa nel Paese con l’obbiettivo di identificare le necessità della comunità per lo sviluppo del sistema cooperativo.

All’interno del programma POSER (Promoção de oportunidades socieconomicas rurais), promosso dal Ministero dell’Agricoltura e dell’Ambiente e co-finanziato dal Fondo per lo Sviluppo Agricolo delle Nazioni Unite (IFAD) e dal Fondo Fiduciario Spagnolo, Coopermondo ha incontrato esponenti delle istituzioni e della società civile, oltre a numerosi produttori locali.
Da menzionare l’incontro con il Ministro dell’Agricoltura e dell’Ambiente, Gilberto Silva, il quale ha sottolineato l’importanza per le comunità locali e i gruppi di produttori la necessità di sviluppare e capacitare il movimento cooperativo nel Paese. Un’organizzazione più efficiente ma attenta ai bisogni del territorio e delle comunità rispecchia un asse centrale dello sviluppo economico di Capo Verde.
Il 6 luglio 2018, in occasione della Giornata Internazionale delle Cooperative, Coopermondo ha organizzato una giornata di riflessione condivisa per discutere opportunità e sfide che attendono i produttori locali dell’arcipelago. Hanno partecipato all’evento, oltre al Ministro Silva, esponenti delle Nazioni Unite, della società civile e realtà imprenditoriali  locali.
La missione contribuirà alla definizione di un piano strategico di azione, nel quadro del POSER, per contribuire al raggiungimento degli obiettivi del governo locale di sviluppo economico, equità di genere e impiego giovanile.
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Donne, WomeNpowerment: la via cooperativa alle pari opportunità in Italia e nel mondo

Donne cooperatrici e cooperanti in Italia e nel mondo. Donne che nei paesi in via di sviluppo si mettono in gioco per superare difficoltà e generare nuove opportunità per sé e per le proprie comunità. È questo il filo conduttore di “WomeNpowerment”, le esperienze cooperative testimoniate nel progetto editoriale curato da Coopermondo (la ONG di Confcooperative) e dalla Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative. Storie cooperative italiane e internazionali che raccontano il valore aggiunto della cooperazione per il raggiungimento della parità di genere. Temi vicini alla sensibilità della cooperazione e di Confcooperative che registra un tasso di occupazione femminile che supera il 61% tra gli occupati (528.000) delle sue imprese (19.000), dove la governance femminile si attesta al 26% (il 10% in più rispetto ad altri modelli imprenditoriali).
«Nei paesi in via di sviluppo le cooperative sono e saranno sempre più impegnate a trasferire knowhow dei modelli produttivi per innescare sviluppo sul territorio, rendendo protagoniste le donne e gli uomini delle comunità locali. Anche in Italia le cooperative sono uno dei pochissimi ascensori sociali per donne e giovani. Nelle nostre cooperative – dice Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative – il tasso di occupazione femminile è pari al 61%. Nella realizzazione di progetti di sviluppo nei paesi più poveri promuoviamo modelli di riscatto sociale prima che economici, per garantire la dignità della persona. In questo filo conduttore c’è tutta l’essenza della cooperazione, quella vera, che include, attenta alle esigenze del territorio e fa crescere l’economia insieme alle persone».
«Le donne, specialmente in contesti di povertà, sono quelle che conferiscono la maggior parte della forza lavoro, sono le più affidabili nelle restituzioni dei crediti, sono quelle che possono giocare un ruolo chiave nei processi di inclusione e di integrazione nei territori. Il progetto WomeNpowerment – aggiunge Claudia Fiaschi, vicepresidente Coopermondo Confcooperative – è uno spazio di confronto tra cooperatrici e cooperanti per trovare soluzioni comuni a problemi individuali. Tanto in Italia, come nei paesi in via di sviluppo, molte donne hanno dovuto affrontare sfide e soprusi; spesso è stato grazie alla nascita di una impresa cooperativa che hanno trovato l’indipendenza economica e la solidarietà di una rete di donne fondamentale per un’emancipazione personale e professionale».
«Confcooperative – dice Anna Manca Commissione dirigenti cooperatrici di Confcooperative – allarga l’attenzione alle politiche di genere anche in relazione agli SDGs delle Nazioni Unite. La piena affermazione di un modello di sviluppo equo e sostenibile non può prescindere da un ruolo più attivo e consapevole delle donne su cui il mondo cooperativo ha dimostrato di potersi misurare con buoni risultati. Se da una lato siamo fortemente impegnate per promuovere la parità nella rappresentanza e nei processi decisionali, politici ed economici, purtroppo sono ancora troppe le donne che non hanno accesso all’ istruzione, alle cure mediche e a un lavoro dignitoso. “Raggiungere l’uguaglianza di genere e favorire l’empowerment di ragazze e donne” come previsto da Agenda 2030, non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un modello di sviluppo di cui tutti potranno beneficiare».
MOZAMBICO, COLOMBIA, ECUADOR, ITALIA: STORIE COOPERATIVE DI PARI OPPORTUNITÀ
Africa Hand Project (Mozambico). L’obiettivo del progetto è ridurre la fame e la povertà attraverso lo sviluppo del settore lattiero-caseario e agricolo in Mozambico, promuovendo una filiera cooperativa che possa migliorare l’educazione nutrizionale della popolazione e rendere le donne protagoniste. In Mozambico infatti, quasi la metà della popolazione soffre di malnutrizione cronica che inizia già durante la gravidanza e limita lo sviluppo nei primi anni di vita. Ecco perché il progetto prevede anche la fornitura di latte e derivati alle donne incinte e ai bambini sotto i cinque anni di età, integrando la loro alimentazione con prodotti, frutto dell’allevamento locale, con un profilo nutrizionale elevato e capaci di fare la differenza.
AGRICOOP Mujer (Colombia) Creare legami fiduciari tra donne di 5 etnie, in un contesto sociale lacerato da anni di guerriglia e narcotraffico, perché scelgano di intraprendere insieme attività imprenditoriali per garantirsi l’indipendenza economica. Questo è AGRICOOP, un  processo di empowerment di oltre 100 donne che hanno saputo superare le reciproche diffidenze. Coopermondo – Confcooperative ha seguito la loro formazione. Alcune di loro si sono unite in cooperativa di tessitrici per vendere i loro prodotti. Altre vogliono far parte di questa filiera e diventare allevatrici di pecore per assicurare l’approvvigionamento di lana per la creazione dei manufatti. Fondamentale per lo sviluppo della comunità è aver creato uno spazio di conoscenza e condivisione.
Microfinanza Campesina (Ecuador) Nell’ambito del più ampio progetto Microfinanza Campesina in Ecuador, che vede le BCC impegnate dal 2002 a fianco di due realtà ecuadoriane (banCODESARROLLO e FEPP) per lo sviluppo e il rafforzamento della finanza popolare, una attenzione particolare è dedicata alle donne. I finanziamenti agevolati del Credito Cooperativo italiano hanno permesso a banCODESARROLLO, nel corso del tempo, di mettere in campo oltre 45 milioni di dollari per erogare prestiti a circa 12.000 donne ecuadoriane, in molti casi riunite in cooperative. Quando vengono restituiti questi soldi hanno svolto un compito importante per queste donne e per le loro famiglie. Quei prestiti si sono trasformati in terra, casa, animali, sementi, attrezzi. Sono diventati dignità, libertà, benessere, equità.
Progetto: Juntos Projeto “Juntos contra a Exclusão Social” (Brasile) Favorire l’integrazione sociale ed economica. Migliorare le condizioni di vita e di integrazione sociale ed economica di donne e giovani di 110 famiglie delle città di Fortaleza e Recife che vivono in condizioni di estrema fragilità. Il progetto prevede un’azione di empowerment e formazione professionale di 120 persone tra donne e giovani, aiutando a creare un percorso di auto-imprenditorialità anche in forma cooperativa. Sia a Fortaleza, sia a Recife le donne coinvolte nel progetto hanno un tasso di scolarizzazione molto basso (41,5) e appartengono a etnie discriminate (nere e meticce). Nove donne su 10 hanno da uno a quattro figli, quattro su dieci sono divorziate e quasi sette su dieci hanno un lavoro con una retribuzione bassissima, 720 real (circa 180 euro). In Brasile sono richiesti 49 anni di contributi per la pensione, molte persone non ne potranno usufruire in futuro. Di qui l’importanza di offrire alle donne che hanno avviato un’attività individuale l’opportunità di aggregarsi in cooperativa.
La “Cantina Clavesana” (Piemonte) Nasce il 27 aprile 1959 da 32 viticoltori per valorizzare le uve conferite dai 300 soci con una produzione complessiva di 30.000 ettolitri di vino e una superficie coltivata a vigneto pari a 450 ettari tutti certificati con la Denominazione di Origine Controllata D.O.C. e Denominazione di Origine Controllata e Garantita D.O.C.G. La cantina, a direzione femminile, ha attivato progetti di agricoltura 4.0 per monitorare i vigneti con l’utilizzo di un satellite per ridurre i costi e l’impatto ambientale. Tra le buone prassi vi è quella della programmazione delle ferie che avviene in base ai bisogni delle lavoratrici. Il 60% dalle donne lavoratrici chiede flessibilità per rispondere a bisogni quali: assistere bambini o anziani, oltre a permessi per visite e cure mediche. Per il lavoro nel week end, tra le lavoratrici, si attiva una turnazione strutturata e una compensazione delle ore e delle giornate.
Spazio Aperto “Milano 6 L’Altro” Un percorso di empowerment che aiuta le donne a rientrare nel mondo del lavoro disegnando nuovi servizi per la comunità. Il progetto si caratterizza nel rendere le donne attive e a vincere le sfide della conciliazione. Tema di partenza la maternità e la vita lavorativa. Una donna su quattro esce dal mondo del lavoro dopo avere avuto il primo figlio. Questo progetto individua soluzioni per aiutare le famiglie a trovare risposte di qualità, economiche e condivise come le badanti e le baby sitter di condominio. Il metodo per questo processo è quello del design thinking. Sono molte le donne coinvolte nel percorso e tutte con storie diverse alle spalle: diversi percorsi di vita; donne italiane e di altri paesi che hanno alle spalle storie sofferte di immigrazione e che in Italia hanno dovuto ricominciare da capo. In comune hanno tutte il desiderio di ripartire ed essere protagoniste della propria vita.
La cooperativa San Leopoldo (Grosseto) Costituita nel 1998 per l’esercizio della pesca, dell’acquacoltura e delle attività connesse, creando opportunità di lavoro per i propri soci. I soci della cooperativa sono in possesso di laurea in Biologia, Scienze Agrarie ed Economia, oltre ai titoli abilitativi per la pesca professionale, per la pesca del novellame e per le attività subacquee. La diversificazione delle competenze assicura una professionalità in vari settori di attività. Ad oggi la cooperativa è attiva in diversi ambiti: 1) pesca professionale e attività connesse (pescaturismo); 2) acquacoltura; 3) assistenza tecnica per domande di finanziamento a pescatori e acquacoltori; 4) ricerca scientifica; 5) progettazione (Interreg, EASME, FEAMP…); 6) ambiente: particolare attenzione viene rivolta alle tematiche ambientali attraverso progetti specifici di settore, come ad esempio il ripopolamento dei corsi fluviali con le anguille.
 
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Coopermondo visita las fincas de Ortega

Colombia, Coopermondo visita le produzioni degli ex-appartenenti a gruppi armati

Coopermondo ha iniziato un processo di scambio di esperienze sulle tematiche del cooperativismo e dell’associativismo insieme alla Agenzia per la Reincorporazione e la Normalizzazione (ARN), che si  dedica al reinserimento nella società colombiana delle persone smobilizzate dai gruppi armati al margine della legge.
Durante la settimana dal 5 al 10 di febbraio Fernando Bragado, coordinatore di Coopermondo in Colombia, è stato nel Dipartimento Cauca dove ha visitato la comunità di Ortega, formata da 120 famiglie dedicate  alla produzione del caffè. Bragado ha dichiarato: «In questa fase di conoscenza, stiamo visitando le realtà associative di Ortega per identificare opportunità di rafforzamento e dove sia possibile articolare le offerte istituzionali”. Inoltre sono state socializzate con la comunità le esperienze di Coopermondo con gli Accordi con il SENA nei dipartimento del Valle e l’impatto che hanno avuto sui contadini del Valle del Cauca.
I rappresentanti di Coopermondo, della ARN, del Comitato Dipartimentale dei Cafeteros e dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni – OIM hanno avuto modo di osservare il territorio. Il percorso per la zona è stato guidato da Eymer Muñoz, Técnico del Comitato dei Cafeteros e ha permesso di osservare i processi di produzione dei 13 lotti di coltivazioni di caffè e il lavoro associativo che è stato sviluppato fino ad ora nella comunità del corregimiento di Ortega.
Inoltre, il percorso ha permesso ai delegati delle diverse organizzazioni di visitare la finca del signor Pedro Quina, uno degli associati più antichi della zona, che ha terminato il suo processo di reinserimento e oggi coltiva, insieme ai suoi 4 figli, più di 1.000 piante di caffè,  riconosciuto dalla comunità per la disciplina e l’eccellenza del prodotto. Nel territorio le coltivazioni di caffè sono divise per famiglie per le persone nel processo di reintegrazione, a ognuna delle quali appartengono tra 1 e 2,5 ettari.
Le iniziative comunitarie a Ortega – Cajibío sono tra i progetti pionieri in Colombia nel quadro dei processi di reintegrazione. Ángela María Medina, Coordinatrice del Gruppo Territoriale ARN Cauca ha manifestato: «Il lavoro della comunità e l’appoggio delle istituzioni hanno generato, attraverso il processo di reintegrazione, grandi opportunità per le persone e ha creato benefici nei processi associativi produttivi dei produttori di caffè di Ortega”.
La ONG italiana Coopermondo cerca di promuovere sviluppo economico e sociale sostenibile attraverso la creazione di nuove imprese cooperative a livello internazionale. In Colombia ha firmato 4 accordi con il SENA e offre assistenza tecnica  per la formazione in tematiche di aassociativismo, inoltre porta avanti oltre 18 programmi pilota nel Cauca e Valle del Cauca.
Tenendo in conto l’ampia esperienza di Coopermondo sui temi del cooperativismo, la ARN ha mostrato il lavoro portato avanti ad Ortega con la popolazione nel processo di reintegrazione con la finalità di scambiare esperienze e valutare la possibilità di realizzare un lavoro insieme al SENA, in modo da formare la popolazione e ottenere resultati più efficaci in termini di produzione e associazionismo.
(Articolo adattato dalla nota su reintegración.gov.co)
AGRICOOP Valle

AGRICOOP Colombia, gli esperti italiani scendono in campo

Dal 17  Settembre al 6 Ottobre in Colombia si è svolta la missione di tre esperti italiani sui temi del turismo eco-sostenibile, acquacoltura e agricoltura all’interno del II Accordo Derivato SENA – Coopermondo, progetto AGRICOOP Colombia.
La missione dell’esperto di turismo si è aperta con un intervento in aula con operatori turistici della regione del Cauca. Ha trattato temi quali i principi di turismo responsabile, il ruolo del movimento cooperativo nel turismo, la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, e infine il rapporto fra turismo, agricoltura e pesca. Temi affini sono stati affrontati durante la riunione con istruttori del SENA di Buga e imprenditori turistici del Pomo. Il risultato della missione è stata l’idea di formare due imprese cooperative di secondo livello, una nel Cauca e una in Valle del Cauca, che funzioni come agenzia a supporto delle attività dei diversi operatori turistici.
Inoltre, sempre all’interno del progetto AGRICOOP, alcuni istruttori del SENA avranno l’opportunità di partecipare a una missione in Italia e visitare la BTO a Firenze il 29 Novembre, la fiera dedicata all’innovazione turistica, sia tecnologica che sociale, oltre a poter incontrare i soci dell’associazione AITR e visitare due cooperative di comunità. L’obiettivo è mostrare agli operatori turistici colombiani le possibilità di sviluppare strutture di turismo ecosostenibile.
La missione dell’esperto di acquacoltura si è concentrata principalmente nelle aree di Silvia e Toribio, dove ha visitato terreni e stabilimenti di produzione di trote per identificare il luogo più adatto per la costruzione di un impianto di produzione di uova da trota. Il processo nasce circa un anno fa, quando la prima missione esplorativa di Coopermondo aveva mostrato l’urgenza per i produttori di trote di trovare una soluzione all’importazione di uova femmine, che ora arrivano dal Canada o dalla Francia, generando un problema di costi molto elevati.
Il primo studio fatto da esperti di Coopermondo aveva rivelato che la costruzione di un impianto di produzione di uova genererebbe enormi risparmi per tutti i produttori della regione. L’esperto seguirà i prossimi passi per la realizzazione di tecnologie direttamente nel territorio dei produttori.
La missione dell’esperto agricolo si è svolta nelle regioni del Cauca, Valle del Cauca e Tolima, lavorando sull’importanza di avanzare nel processo di creazione delle diverse certificazioni per aumentare il valore dei loro prodotti e nell’organizzazione in modo che possano sviluppare economie scala. Insieme all’esperto si è sviluppata l’idea di creare un marchio collettivo che caratterizza i prodotti del programma AGRICOOP nei vari territori. L’idea è che i produttori rurali possano unirsi dietro una etichetta che abbia la forza di promuovere i prodotti locali come cibo rispettoso dell’ambiente, delle comunità e delle culture ancestrali dei territori, lavorando insieme e in coerenza con i modelli la solidarietà.

Bando AICS imprese cooperative

AICS annuncia bando da 5 milioni di euro per le imprese cooperative

Affollata e qualificata partecipazione al Palazzo della Cooperazione di Confcooperative Emilia Romagna a Bologna per il convegno “Cooperazione internazionale allo sviluppo: la nuova legge e le opportunità al primo bando riservato alle imprese”. L’evento, promosso da Coopermondo (ONG del sistema Confcooperative) in collaborazione con l’Alleanza delle Cooperative Italiane, Confindustria e con il patrocinio dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), ha illustrato ai numerosi imprenditori e cooperatori presenti le novità introdotte dalla legge 125/2014 per la cooperazione.
In particolare, è stata annunciata per la fine di luglio 2017 l’emanazione da parte dell’Aics del primo bando, relativo alla legge 125/2014, rivolto a tutte le imprese profit. La disponibilità complessiva di questo primo bando è di 5 milioni di euro, fondi assegnati dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Sociale all’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Queste risorse sono messe a disposizione delle aziende intenzionate ad avviare progetti imprenditoriali nei Paesi in via di sviluppo, e saranno erogate sotto forma di co-finanziamento per un importo massimo di 200.000 euro per ogni progetto.
“Chiediamo agli imprenditori di sottoporci idee imprenditoriali da implementare nei Paesi in via di sviluppo partendo da alcuni settori prioritari come agricoltura, sicurezza alimentare, educazione, formazione, cultura, sanità, diritti, equità” ha spiegato Giovanni Luigi Grandi della Aics.
“Le imprese per partecipare dovranno aderire ai principi del Global Compact delle Nazioni Unite” ha sottolineato Danilo Salerno, direttore di Coopermondo che coordina il Gruppo di Lavoro dedicato alle imprese presso il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. “Il nostro Gruppo di Lavoro – ha aggiunto Salerno – ha elaborato questi criteri in modo condiviso, confrontandosi a lungo e fornendo la più ampia partecipazione delle imprese per dare diretta applicazione alla nuova legge sulla cooperazione internazionale”.
“L’iniziativa odiernaha aggiunto Francesco Milza, presidente Alleanza delle Cooperative Italiane Emilia Romagna – ha l’obiettivo di fare conoscere le caratteristiche e le potenzialità di questo primo bando legato alla legge 125/2014, facendo un monitoraggio delle imprese e delle cooperative interessate a partecipare e a cogliere questa occasione”.

Angelino Alfano

Consiglio Nazionale della Cooperazione allo Sviluppo approva documento triennale di programmazione

Il Consiglio Nazionale della Cooperazione allo Sviluppo, organismo consultivo in cui sono rappresentati tutti i soggetti italiani pubblici e privati, profit e no profit introdotti dalla legge 125, si è riunito il 6 giugno 2017 alla presenza del Ministro degli Esteri, Angelino Alfano, e ha approvato il documento triennale di programmazione, il codice etico dell’Agenzia e ha posto le basi per la convocazione della Conferenza pubblica sulla cooperazione allo sviluppo che si terrà entro la fine di quest’anno o all’inizio del 2018.
Il Ministro ha posto l’accento sull’aumento delle risorse e sui principali temi al centro del l’agenda: agricoltura sostenibile, migrazioni e richiedenti asilo, ma anche settore privato dando spazio all’illustrazione di quanto svolto dai Gruppi di Lavoro del CNCS, tra cui quello coordinato dal Direttore di Coopermondo (“il ruolo del settore privato nella cooperazione allo sviluppo) a nome dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Tutti i documenti sono visionabili al seguente link

Valanghe e alluvioni a Mocoa

Solidarietà con le cooperative colombiane: disastro a Mocoa

Piogge violente hanno colpito la zona di Mocoa, nel dipartimento di Putomayo (sud-ovest della Colombia), provocando valanghe e allagamenti, nella notte tra il 1 e 2 aprile. Le vittime sono 311, di cui 100 bambini. Le autorità locali hanno consegnato 237 corpi alle famiglie, il che significa che ci sono ancora 75 corpi dispersi.
Il dipartimento di Putumayo confina con il Cauca, dove Coopermondo porta avanti il progetto AGRICOOP Colombia e AGRICOOP Mujer e Mocoa dista poco più di 250 km da Popayàn, città principale del Cauca. Coopermondo esprime cordoglio e solidarietà al suo partner locale la Confederación de Cooperativas de Colombia – Confecoop, che ha chiamato all’azione tutto il movimento cooperativo colombiano e internazionale: Coopermondo sente il dramma molto vicino e si impegna ad essere in prima linea per offrire la propria cooperazione.
Sulla base del sesto principio cooperativo – cooperazione tra cooperative – Confecoop Colombia promuove una raccolta fondi da destinare al recupero delle cooperative domiciliate a Mocoa. Si vuole così contribuire alla normalizzazione dell’operatività delle stesse che garantiranno servizi e attenzioni alle migliaia di associati e alle loro famiglie. La raccolta di risorse economiche ha il fine di garantire la stabilità e la permanenza delle cooperative della regione che associano oltre 14.000 persone: una volta superato il momento di emergenza dovuto alla valanga, si valuterà  la situazione delle cooperative e, in base alle risorse ricevute, si stabiliranno i progetti e le azioni di impatto da eseguire.

Chi avesse la possibilità può fare una donazione a Coopermondo con un bonifico:
IBAN: IT26A0832703235 000000002903   presso BCC di Roma
Causale: “Solidarietà con le cooperative di Mocoa, Colombia
oppure ONLINE utilizzando PayPal



Sarà nostra cura tenere informati i donatori circa l’utilizzo dei fondi raccolti da parte di Confecoop.

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AGRICOOP Colombia, firmato accordo SENA – Coopermondo

Da un progetto ne sono fioriti quattro. Perché la fiducia è contagiosa e il progetto AGRICOOP Colombia – sviluppato nel 2015 da Coopermondo nel Cauca in partnership con l’Istituto Italo – Latino Americano (IILA) e Confecoop Colombia – si è rivelato molto fecondo. Così le 60 persone coinvolte in principio si sono moltiplicate diventando più di 500 e si stanno impegnando per contribuire a uno sviluppo giusto ed equo della Colombia. Infatti AGRICOOP è un programma a medio-lungo termine che si inserisce nella strategia di Coopermondo per appoggiare la crescita del cooperativismo in Colombia attraverso uno scambio di esperienze con il settore e gli esperti del movimento cooperativo italiano.
A fine agosto Coopermondo ha firmato un accordo con il SENA, l’Agenzia nazionale per la Formazione professionale del Ministero del Lavoro della Repubblica di Colombia, per portare avanti quattro progetti differenti. Il fil rouge che tiene insieme queste azioni è lo sviluppo di un’economia cooperativa . e l’appoggio alla ricostruzione sociale ed economica all’interno del Processo di Pace. Coopermondo, insieme ad alcuni esperti della rete di Confcooperative, nelle prossime settimane eseguirà la prima missione di sistema per sviluppare e concretizzare le prime fasi del progetto.
Due progetti si concentrano nella stessa regione di AGRICOOP Colombia, il Cauca, area il cui tessuto sociale è stato indebolito da anni di instabilità economica e politica. AGRICOOP 2.0 punta alla creazione di cooperative di secondo livello (di trasformazione, conservazione e vendita di prodotti agricoli e di acquacoltura) per migliorare le condizioni di vita dei produttori attraverso lo sviluppo di un’economia collaborativa. Già 16 associazioni di produttori di trota stanno creando la prima cooperativa per la produzione di uova. L’esperta del settore di acquacoltura si dedicherà a illustrare e consigliare le tecniche più adatte per lo sviluppo delle stesse.
AGRICOOP Mujer, invece, nasce dalla volontà di più di 300 donne di mettersi insieme per emanciparsi e costituire imprese cooperative, legate al settore dell’acquacoltura (molto fiorente nella zona), ma anche all’artigianato (alcune fanno già parte di associazioni di tessitrici). Attraverso momenti di formazione comune, le donne stanno rafforzando le proprie competenze sia a livello professionale (sulla gestione e amministrazione cooperativa) sia a livello personale attraverso un percorso di empowerment di genere.
Gli altri due fiori sbocciati dal progetto AGRICOOP si trovano in due regioni differenti. Nel Valle del Cauca, ci si focalizzerà specialmente nel settore agricolo, dell’acquacoltura e del turismo. Mentre nell’isola di San Andrés e Providencia il focus sarà sulla pesca, sul turismo responsabile, sull’allevamento e le tecniche zootecniche. 

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AGRICOOP Mujer: dietro le leader, le donne che costruiscono comunità e pace

Correva l’anno 2000, a Jambalo, Dipartimento del Cauca, quando in un incontro con le 12 rappresentanti che facevano parte della “Commissione umanitaria delle donne”, il leader locale delle FARC (la guerriglia colombiana), ha dichiarato: “Noi perdoniamo 6 leader, ad eccezione della Puffetta“, annunciando la decisione dai guerriglieri di perdonare 6 dei 7 leader del Cauca.
Il piccolo gruppo è stato in silenzio a pensare come fare uscire La Puffetta da lì viva. Senza dare il tempo per la reazione dei suoi compagni, lei, una piccola (inaltezza), ma grande donna si alza e dice: “Eccomi. Potete uccidermi”. Dopo un momento di tensione, lentamente, con la forza degli argomenti e un enorme coraggio che smentiscono le accuse, convince il gruppo armato e continua la sua azione comunitaria nel territorio, nel mezzo del conflitto armato.
Flor Ilva Trochez Ramos oggi è Sindaca del Municipio di Jambalò (un piccolo municipio del Cauca, una delle regioni colombiane maggiormente colpite dalla guerriglia). Ha studiato fino alla 4 elementare (ha concluso il liceo pochi anni fa) ma il suo carisma l’ha portata ad avere sempre un ruolo importante nella sua comunità. Tanto che nel 2000 è stata condannata a morte dai guerriglieri insieme ad altri 6 leader municipali. Gli altri hanno ottenuto il perdono, lei no. Adesso che i trattati di pace tra governo colombiano e FARC stanno per essere firmati, può esercitare il suo ruolo un po’ più serenamente ma con la stessa forza ed energia che le ha permesso di essere sempre in prima linea per garantire sicurezza economica e sociale alla sua comunità.
Al racconto della Puffetta è calato un silenzio profondo tra le oltre 60 partecipanti della terza giornata di formazione di AGRICOOP Mujer, il progetto che Coopermondo e il partner locale, Adel Casa del Augua, con il co-finanziamento del SENA (la Agenzia nazionale per la formazione professionale del Ministero del Lavoro Colombiano) stanno portando avanti nel Cauca. Obiettivo è rafforzare le competenze cooperative e offrire una rete solidale di empowerment a 300 donne del Cauca che hanno spontaneamente deciso di unirsi insieme e dare vita ad organizzazioni solidali e imprese cooperative.
La terza giornata di formazione, che si è svolta a Silvia il 19 luglio 2016, si concentrava sul tema della leadership e la metodologia scelta è stata quella di far sentire la voce di donne che hanno vissuto in prima persona esperienze di leadership sul territorio.
Patricia Reyes Bonilla, direttrice dell’Agenzia di Sviluppo Economico Local Casa del Agua, che con le destinare condivide i luoghi dell’infanzia (anche lei è nata a Silvia, altro Municipio del Cauca ma poi ha studiato negli Stati Uniti e in Europa) e la cultura etnica, è riuscita a trasmettere alle donne l’importanza di essere donna oltre che lideresa.
Alejandra Alzate, Direttrice del settore sociale nel municipio di Piendamò e coordinatrice di Asodamas per i dipartimenti del Cauca, Valle del Cauca e Nariño, ha mostrato la sua esperienza di donna con grande capacità di azione nel territorio. Inoltre ha offerto possibilità alle donne di diventare protagoniste di nuovi centri e spazi imprenditoriali e sociali che si stanno costruendo.
Infine la dott.ssa Jimena Velazco, Segretario di Pianificazione del Governatorato del Cauca, è una figura chiave nella politica locale. Una delle maggiori sostenitrici del progetto Agricoop Mujer ha affascinato ed entusiasmato ancora di più le destinatarie che hanno sentito l’importanza del progetto anche a livelli politici più alti.
Le partecipanti alla formazione erano entusiaste alla fine della giornata, che è continuata per oltre due ore dalla prevista chiusura dei lavori proprio per l’estremo interesse dimostrato.
Le prossime tappe della formazione prevedono, come stabilito dalle stesse destinatarie negli ultimi due incontri, una sessione sul cooperativismo e la gestione di impresa e uno sulla comunicazione e il marketing.
Il progetto gode dell’appoggio di Maria Eugenia Perez Zea, presidente del Comitato di Genere dell’Alleanza Cooperativa Internazionale (ICA) nel quadro della politica di promozione delle imprese cooperative di donne.
Scopri di più sul progetto AGRICOOP Mujer
 
Altri documenti interessanti:
Comunicado Conjunto No 82 | Enfoque de género en acuerdos de paz de La Habana

SDGs

Le Cooperative all’ONU per gli obiettivi di sviluppo sostenibile

A New York, dall’11 a 20 luglio, si riunisce il Forum di alto livello politico per lo sviluppo sostenibile, la piattaforma delle Nazioni Unite per il follow-up e la revisione dell’Agenda 2030 per gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs dall’acronimo inglese). Il Forum riunisce alti funzionari politici e stakeholder mondiali con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo sostenibile fornendo una guida politica e raccomandazioni.
Ad un side event del Forum, l’International Cooperative Alliance (ICA) ha presentato i primi risultati della piattaforma www.coopsfor2030.coop creata per impegnare le cooperative verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile. La campagna globale #coopsfor2030 unisce e coinvolge le cooperative nel processo di attuazione degli SDGs. Anche Coopermondo si è pubblicamente impegnata a “Contribuire ad eliminare la povertà offrendo formazione e assistenza tecnica cooperativa nei paesi in via di sviluppo” con l’obiettivo di “creare almeno 10 nuove cooperative gestite da donne, giovani o popolazioni indigene entro il 2020”. Finora sulla piattaforma sono stati ricevuti quasi 100 impegni.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, in occasione della Giornata Internazionale delle Cooperative, lo scorso 2 luglio 2016, ha pubblicamente riconosciuto l’importanza dell’esperienza cooperativa per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile: “Esorto i governi a creare un ambiente favorevole per le cooperative di prosperare e crescere. Cerchiamo di sfruttare la potenza di cooperative per il raggiungimento degli SDGs e creare un mondo di dignità e di opportunità per tutti.”
La presidente dell’ICA, Monique F. Leroux ha dichiarato: “Siamo grati per il sostegno del segretario generale Ban Ki-moon. E’ arrivato il momento di impegnarsi per far parte di un futuro diverso da quello in cui altrimenti siamo diretti. Per garantire che nessuno venga lasciato indietro e contribuire a sradicare la povertà, le cooperative sono uniche in quanto combinano il successo economico con la governance democratica e la cura per la comunità. Questo rende le cooperative imprese sostenibili per natura – attori sociali ed economici significativi. Le cooperative generano più di 2,6 miliardi di dollari di entrate annuali e creano oltre 250 milioni di posti di lavoro nel mondo”.
Questo autunno, dall’11 al 13 ottobre 2016 si svolgerà l’evento più importante per lo sviluppo del business nella comunità cooperativa, il Summit Internazionale delle Cooperative in Canada, che riunirà leader, collaboratori, agenzie ed esperti da tutto il mondo per un giorno intero di dialogo sulla risoluzione dei problemi globali e sostenere gli obiettivi di sviluppo sostenibile (per saperne di più visita www.summit.coop)