Storie-cooperative-dal-mondo-CEA-cooperare-in-Libano-per-garantire-lavoro-in-Italia

Histoires de coopération – Cooperer aux Liban pour garantir l’emploi en Italie

Internationaliser signifie former un réseau. Et pour quelqu’un comme moi, qui a grandi à pain et coopération sur les collines de la région d’Emilia Romagna, partager les connaissances et le savoir-faire avec les pays en développement ne peut que être naturel».     
Giuseppe Salomoni, n’est pas un missionnaire ou un bénévole d’une ONG, mais est présidente de la Cooperative de Contruccion des Apennins (CEA) qui, seulement en Italie, emploie 356 personnes et a un chiffre d’affaires annuel de 50 millions d’euros, environ soixante-dix membres et une operativité le long de la péninsule entière, du Tyrol à la Sicile.     
Le CEA au Liban est allé (ex)porter le modèle coopératif italien. « Cela signifie deux choses: d’abord, nous sommes une coopérative, mais nous rentrons à ce que l’on appelle le secteur sans but lucratif, donc si nous allons à l’étranger, nous voulons faire des affaires. Mais étant coopérateurs, nous ne croyons pas au profit avant tout. Nous apportons la radicalisation au territoire, typique de nos coopératives de production de travail. Et cela nous caractérise dans un marché mondial très compétitif “.     
Le projet a débuté au Liban visant à la reconstruction et la renforcement du système hydrique et de collection des eaux usées dans la région de Byblos, au nord du pays. Le travail, financé par la Coopération italienne pour le développement – MAECI pour un montant total de 30 millions d’euros, sera achevé en deux ans et bénéficiera à plus de 50 mille personnes vivant dans la région.
“Nous offrons une assistance à la start-up et donnons vie à petites coopératives locales pour qu’elles puissent grandir et se consacrer ensuite à l’entretien des oeuvres. Nous, les coopérateurs, avons un important savoir-faire technique, nous le partageons en créant de nouveaux coopérateurs qui peuvent se développer à leur tour “.     
Et c’est précisément la raison d’être de la nouvelle loi italienne sur la coopération au développement: promouvoir l’échange de techniques et créer des synergies entre le secteur à but lucratif et les ONG.     
“Nous exportons la valeur coopérative, en donnant vie aux coopératives locales, en nous radicalisant sur le territoire. Nous essayons de développer l’endroit où nous allons, mais sans abandonner le marché italien. Dans une période de crise comme celle que nous vivons, notamment dans notre secteur, l’internationalisation – notre activité au Liban – nous garantit un chiffre d’affaires qui nous permet de maintenir l’emploi de nos membres italiens. Si cela n’est pas de la coopération “.    
Que diriez-vous au président d’une coopérative qui, comme la vôtre, a un haut niveau de spécialisation et de savoir-faire technique que vous pourriez partager avec des populations qui ne les connaissent pas encore sur des marchés en pleine croissance? Comment le convaincriez-vous d’explorer de nouvelles cultures et de nouveaux marchés?     
«Je lui dirais de redécouvrir l’esprit de coopération originel, ce que j’appelle la folie de la coopération: toujours jeter le cœur au-delà de l’obstacle. Car alors, avec les bons partenariats, la tête, le torse et les jambes suivront le cœur et le corps se retrouvera de l’autre côté “. Cette folie, en somme, qui n’est autre qu’une légère poussée pour donner le vol au courage.

IMG_6791

Donne, WomeNpowerment: la via cooperativa alle pari opportunità in Italia e nel mondo

Donne cooperatrici e cooperanti in Italia e nel mondo. Donne che nei paesi in via di sviluppo si mettono in gioco per superare difficoltà e generare nuove opportunità per sé e per le proprie comunità. È questo il filo conduttore di “WomeNpowerment”, le esperienze cooperative testimoniate nel progetto editoriale curato da Coopermondo (la ONG di Confcooperative) e dalla Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative. Storie cooperative italiane e internazionali che raccontano il valore aggiunto della cooperazione per il raggiungimento della parità di genere. Temi vicini alla sensibilità della cooperazione e di Confcooperative che registra un tasso di occupazione femminile che supera il 61% tra gli occupati (528.000) delle sue imprese (19.000), dove la governance femminile si attesta al 26% (il 10% in più rispetto ad altri modelli imprenditoriali).
«Nei paesi in via di sviluppo le cooperative sono e saranno sempre più impegnate a trasferire knowhow dei modelli produttivi per innescare sviluppo sul territorio, rendendo protagoniste le donne e gli uomini delle comunità locali. Anche in Italia le cooperative sono uno dei pochissimi ascensori sociali per donne e giovani. Nelle nostre cooperative – dice Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative – il tasso di occupazione femminile è pari al 61%. Nella realizzazione di progetti di sviluppo nei paesi più poveri promuoviamo modelli di riscatto sociale prima che economici, per garantire la dignità della persona. In questo filo conduttore c’è tutta l’essenza della cooperazione, quella vera, che include, attenta alle esigenze del territorio e fa crescere l’economia insieme alle persone».
«Le donne, specialmente in contesti di povertà, sono quelle che conferiscono la maggior parte della forza lavoro, sono le più affidabili nelle restituzioni dei crediti, sono quelle che possono giocare un ruolo chiave nei processi di inclusione e di integrazione nei territori. Il progetto WomeNpowerment – aggiunge Claudia Fiaschi, vicepresidente Coopermondo Confcooperative – è uno spazio di confronto tra cooperatrici e cooperanti per trovare soluzioni comuni a problemi individuali. Tanto in Italia, come nei paesi in via di sviluppo, molte donne hanno dovuto affrontare sfide e soprusi; spesso è stato grazie alla nascita di una impresa cooperativa che hanno trovato l’indipendenza economica e la solidarietà di una rete di donne fondamentale per un’emancipazione personale e professionale».
«Confcooperative – dice Anna Manca Commissione dirigenti cooperatrici di Confcooperative – allarga l’attenzione alle politiche di genere anche in relazione agli SDGs delle Nazioni Unite. La piena affermazione di un modello di sviluppo equo e sostenibile non può prescindere da un ruolo più attivo e consapevole delle donne su cui il mondo cooperativo ha dimostrato di potersi misurare con buoni risultati. Se da una lato siamo fortemente impegnate per promuovere la parità nella rappresentanza e nei processi decisionali, politici ed economici, purtroppo sono ancora troppe le donne che non hanno accesso all’ istruzione, alle cure mediche e a un lavoro dignitoso. “Raggiungere l’uguaglianza di genere e favorire l’empowerment di ragazze e donne” come previsto da Agenda 2030, non è solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un modello di sviluppo di cui tutti potranno beneficiare».
MOZAMBICO, COLOMBIA, ECUADOR, ITALIA: STORIE COOPERATIVE DI PARI OPPORTUNITÀ
Africa Hand Project (Mozambico). L’obiettivo del progetto è ridurre la fame e la povertà attraverso lo sviluppo del settore lattiero-caseario e agricolo in Mozambico, promuovendo una filiera cooperativa che possa migliorare l’educazione nutrizionale della popolazione e rendere le donne protagoniste. In Mozambico infatti, quasi la metà della popolazione soffre di malnutrizione cronica che inizia già durante la gravidanza e limita lo sviluppo nei primi anni di vita. Ecco perché il progetto prevede anche la fornitura di latte e derivati alle donne incinte e ai bambini sotto i cinque anni di età, integrando la loro alimentazione con prodotti, frutto dell’allevamento locale, con un profilo nutrizionale elevato e capaci di fare la differenza.
AGRICOOP Mujer (Colombia) Creare legami fiduciari tra donne di 5 etnie, in un contesto sociale lacerato da anni di guerriglia e narcotraffico, perché scelgano di intraprendere insieme attività imprenditoriali per garantirsi l’indipendenza economica. Questo è AGRICOOP, un  processo di empowerment di oltre 100 donne che hanno saputo superare le reciproche diffidenze. Coopermondo – Confcooperative ha seguito la loro formazione. Alcune di loro si sono unite in cooperativa di tessitrici per vendere i loro prodotti. Altre vogliono far parte di questa filiera e diventare allevatrici di pecore per assicurare l’approvvigionamento di lana per la creazione dei manufatti. Fondamentale per lo sviluppo della comunità è aver creato uno spazio di conoscenza e condivisione.
Microfinanza Campesina (Ecuador) Nell’ambito del più ampio progetto Microfinanza Campesina in Ecuador, che vede le BCC impegnate dal 2002 a fianco di due realtà ecuadoriane (banCODESARROLLO e FEPP) per lo sviluppo e il rafforzamento della finanza popolare, una attenzione particolare è dedicata alle donne. I finanziamenti agevolati del Credito Cooperativo italiano hanno permesso a banCODESARROLLO, nel corso del tempo, di mettere in campo oltre 45 milioni di dollari per erogare prestiti a circa 12.000 donne ecuadoriane, in molti casi riunite in cooperative. Quando vengono restituiti questi soldi hanno svolto un compito importante per queste donne e per le loro famiglie. Quei prestiti si sono trasformati in terra, casa, animali, sementi, attrezzi. Sono diventati dignità, libertà, benessere, equità.
Progetto: Juntos Projeto “Juntos contra a Exclusão Social” (Brasile) Favorire l’integrazione sociale ed economica. Migliorare le condizioni di vita e di integrazione sociale ed economica di donne e giovani di 110 famiglie delle città di Fortaleza e Recife che vivono in condizioni di estrema fragilità. Il progetto prevede un’azione di empowerment e formazione professionale di 120 persone tra donne e giovani, aiutando a creare un percorso di auto-imprenditorialità anche in forma cooperativa. Sia a Fortaleza, sia a Recife le donne coinvolte nel progetto hanno un tasso di scolarizzazione molto basso (41,5) e appartengono a etnie discriminate (nere e meticce). Nove donne su 10 hanno da uno a quattro figli, quattro su dieci sono divorziate e quasi sette su dieci hanno un lavoro con una retribuzione bassissima, 720 real (circa 180 euro). In Brasile sono richiesti 49 anni di contributi per la pensione, molte persone non ne potranno usufruire in futuro. Di qui l’importanza di offrire alle donne che hanno avviato un’attività individuale l’opportunità di aggregarsi in cooperativa.
La “Cantina Clavesana” (Piemonte) Nasce il 27 aprile 1959 da 32 viticoltori per valorizzare le uve conferite dai 300 soci con una produzione complessiva di 30.000 ettolitri di vino e una superficie coltivata a vigneto pari a 450 ettari tutti certificati con la Denominazione di Origine Controllata D.O.C. e Denominazione di Origine Controllata e Garantita D.O.C.G. La cantina, a direzione femminile, ha attivato progetti di agricoltura 4.0 per monitorare i vigneti con l’utilizzo di un satellite per ridurre i costi e l’impatto ambientale. Tra le buone prassi vi è quella della programmazione delle ferie che avviene in base ai bisogni delle lavoratrici. Il 60% dalle donne lavoratrici chiede flessibilità per rispondere a bisogni quali: assistere bambini o anziani, oltre a permessi per visite e cure mediche. Per il lavoro nel week end, tra le lavoratrici, si attiva una turnazione strutturata e una compensazione delle ore e delle giornate.
Spazio Aperto “Milano 6 L’Altro” Un percorso di empowerment che aiuta le donne a rientrare nel mondo del lavoro disegnando nuovi servizi per la comunità. Il progetto si caratterizza nel rendere le donne attive e a vincere le sfide della conciliazione. Tema di partenza la maternità e la vita lavorativa. Una donna su quattro esce dal mondo del lavoro dopo avere avuto il primo figlio. Questo progetto individua soluzioni per aiutare le famiglie a trovare risposte di qualità, economiche e condivise come le badanti e le baby sitter di condominio. Il metodo per questo processo è quello del design thinking. Sono molte le donne coinvolte nel percorso e tutte con storie diverse alle spalle: diversi percorsi di vita; donne italiane e di altri paesi che hanno alle spalle storie sofferte di immigrazione e che in Italia hanno dovuto ricominciare da capo. In comune hanno tutte il desiderio di ripartire ed essere protagoniste della propria vita.
La cooperativa San Leopoldo (Grosseto) Costituita nel 1998 per l’esercizio della pesca, dell’acquacoltura e delle attività connesse, creando opportunità di lavoro per i propri soci. I soci della cooperativa sono in possesso di laurea in Biologia, Scienze Agrarie ed Economia, oltre ai titoli abilitativi per la pesca professionale, per la pesca del novellame e per le attività subacquee. La diversificazione delle competenze assicura una professionalità in vari settori di attività. Ad oggi la cooperativa è attiva in diversi ambiti: 1) pesca professionale e attività connesse (pescaturismo); 2) acquacoltura; 3) assistenza tecnica per domande di finanziamento a pescatori e acquacoltori; 4) ricerca scientifica; 5) progettazione (Interreg, EASME, FEAMP…); 6) ambiente: particolare attenzione viene rivolta alle tematiche ambientali attraverso progetti specifici di settore, come ad esempio il ripopolamento dei corsi fluviali con le anguille.
 
SCARICA il Manuale_WomeNpowerment

Coopermondo visita las fincas de Ortega

Colombia, Coopermondo visita le produzioni degli ex-appartenenti a gruppi armati

Coopermondo ha iniziato un processo di scambio di esperienze sulle tematiche del cooperativismo e dell’associativismo insieme alla Agenzia per la Reincorporazione e la Normalizzazione (ARN), che si  dedica al reinserimento nella società colombiana delle persone smobilizzate dai gruppi armati al margine della legge.
Durante la settimana dal 5 al 10 di febbraio Fernando Bragado, coordinatore di Coopermondo in Colombia, è stato nel Dipartimento Cauca dove ha visitato la comunità di Ortega, formata da 120 famiglie dedicate  alla produzione del caffè. Bragado ha dichiarato: «In questa fase di conoscenza, stiamo visitando le realtà associative di Ortega per identificare opportunità di rafforzamento e dove sia possibile articolare le offerte istituzionali”. Inoltre sono state socializzate con la comunità le esperienze di Coopermondo con gli Accordi con il SENA nei dipartimento del Valle e l’impatto che hanno avuto sui contadini del Valle del Cauca.
I rappresentanti di Coopermondo, della ARN, del Comitato Dipartimentale dei Cafeteros e dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni – OIM hanno avuto modo di osservare il territorio. Il percorso per la zona è stato guidato da Eymer Muñoz, Técnico del Comitato dei Cafeteros e ha permesso di osservare i processi di produzione dei 13 lotti di coltivazioni di caffè e il lavoro associativo che è stato sviluppato fino ad ora nella comunità del corregimiento di Ortega.
Inoltre, il percorso ha permesso ai delegati delle diverse organizzazioni di visitare la finca del signor Pedro Quina, uno degli associati più antichi della zona, che ha terminato il suo processo di reinserimento e oggi coltiva, insieme ai suoi 4 figli, più di 1.000 piante di caffè,  riconosciuto dalla comunità per la disciplina e l’eccellenza del prodotto. Nel territorio le coltivazioni di caffè sono divise per famiglie per le persone nel processo di reintegrazione, a ognuna delle quali appartengono tra 1 e 2,5 ettari.
Le iniziative comunitarie a Ortega – Cajibío sono tra i progetti pionieri in Colombia nel quadro dei processi di reintegrazione. Ángela María Medina, Coordinatrice del Gruppo Territoriale ARN Cauca ha manifestato: «Il lavoro della comunità e l’appoggio delle istituzioni hanno generato, attraverso il processo di reintegrazione, grandi opportunità per le persone e ha creato benefici nei processi associativi produttivi dei produttori di caffè di Ortega”.
La ONG italiana Coopermondo cerca di promuovere sviluppo economico e sociale sostenibile attraverso la creazione di nuove imprese cooperative a livello internazionale. In Colombia ha firmato 4 accordi con il SENA e offre assistenza tecnica  per la formazione in tematiche di aassociativismo, inoltre porta avanti oltre 18 programmi pilota nel Cauca e Valle del Cauca.
Tenendo in conto l’ampia esperienza di Coopermondo sui temi del cooperativismo, la ARN ha mostrato il lavoro portato avanti ad Ortega con la popolazione nel processo di reintegrazione con la finalità di scambiare esperienze e valutare la possibilità di realizzare un lavoro insieme al SENA, in modo da formare la popolazione e ottenere resultati più efficaci in termini di produzione e associazionismo.
(Articolo adattato dalla nota su reintegración.gov.co)
Coopermondo visita las fincas de Ortega

Coopermondo visita la comunidad de Ortega (Cauca) con la ARN

Coopermondo ha empezado un processo de intercambio de experiencias en materia de cooperativismo y asociatividad en alianza con la Agencia para la Reincorporación y la Normalización (ARN), que se dedica a la reinserción en la sociedad Colombiana de las personas desmovilizadas de los grupos armados al margen de la ley.
La semana del 6 al 12 de febrero Cooperando ha estados en el Cauca donde ha visitado la comunidad de Ortega, conformada por 120 familias dedicadas a la producción café. Fernando Bragado, Coordinador de Coopermondo en Colombia, afirma: «En esta fase de reconocimiento, se están visitando las iniciativas asociativas de Ortega, para identificar oportunidades de fortalecimiento donde sea posible articular las ofertas institucionales». Adicionalmente socializó las experiencias del convenio con el SENA en el departamento del Valle y el impacto que ha tenido en los Campesinos Vallecaucanos.
Durante la visita se realizó un reconocimiento del territorio por parte de los delegados de Coopermondo, representantes de la ARN, el Comité Departamental de Cafeteros y la Organización Internacional para las Migraciones – OIM. El recorrido por la zona fue guiado por Eymer Muñoz, Técnico del Comité Departamental de Cafeteros,  permitiéndoles a los visitantes conocer de cerca los procesos de producción de los 13 lotes de cultivos de café y el trabajo asociativo que se ha adelantado hasta ahora en la comunidad del corregimiento de Ortega.
Además, el recorrido les permitió a los delegados de las diferentes organizaciones, visitar la finca del señor Pedro Quina, uno de los asociados más antiguos de la zona, quien culminó su proceso de reintegración, y hoy en día  ha logrado cultivar junto con sus 4 hijos más de 1.000 plantas de café, logrando ser reconocido en la comunidad por su disciplina y la excelencia del producto. En el territorio se identificó que las hectáreas de los cultivos de café están divididas por familias de personas en proceso de reintegración, a cada una le pertenece entre 1 y 2.5 hectáreas.
La iniciativa comunitaria en Ortega – Cajibío, es uno de los proyectos pioneros en Colombia en el marco del proceso de reintegración, Ángela María Medina, Coordinadora del Grupo Territorial ARN Cauca, manifestó: «El trabajo articulado entre la comunidad y el apoyo de la institucionalidad, les ha generado grandes oportunidades desde el proceso de reintegración que han redundado en beneficios en los procesos asociativos productivos de los caficultores de Ortega».
La ONG italiana, Coopermondo, busca promover el desarrollo económico y social sostenible, mediante la  la creación de nuevas cooperativas a nivel internacional. En Colombia ha firmado 4 convenios con el SENA y ofrece asistencia técnica en la capacitación de formadores en temas de asociatividad, además cuenta con 18 programas piloto en corregimientos del Cauca y el Valle del Cauca.
Teniendo en cuenta la amplia experiencia de Coopermondo en temas de cooperativismo, la ARN, expuso el trabajo adelantado en el corregimiento de Ortega con población en proceso de reintegración, con el fin de intercambiar experiencias y evaluar la posibilidad de realizar un trabajo en conjunto con el SENA, de forma que se logre capacitar a la población y se obtengan resultados más efectivos en términos de producción y asociatividad.
 
(Adaptado desde reintegración.gov.co)
Coopermondo visita las fincas de Ortega

Coopermondo visits Ortega community (Cauca) with ARN

Coopermondo has started an exchange of experiences in the field of cooperativism and associativity in partnership with the Agency for Reincorporation and Normalization (ARN), which is dedicated to the reintegration into Colombian society of demobilized persons from armed groups in the margin of the law.
The week of February 5 to 11 Coopermondo has been in the Cauca Region where it has visited the community of Ortega, made up of 120 families dedicated to coffee production. Fernando Bragado, Coordinator of Coopermondo in Colombia, states: “In this recognition phase, the associative initiatives of Ortega are being visited to identify opportunities to be strengthened as well as identify where it is possible to articulate institutional offers.” Additionally, he shared with the group the experiences of the agreements with SENA in the department of Valle and the impact it has had on the Vallecaucanos peasants.
During the visit, a recognition of the territory was made by the delegates of Coopermondo, representatives of the ARN, the Departmental Committee of Coffee Growers and the International Organization for Migration – IOM. The tour of the area was guided by Eymer Muñoz, Technician of the Departmental Committee of Coffee Growers, allowing visitors to learn about the production processes of the 13 lots of coffee crops and the associative work that has been carried out so far in the community of the Ortega corregimiento.
In addition, the tour allowed the delegates of the different organizations to visit the estate of Mr. Pedro Quina, one of the oldest associates of the area, who completed his reintegration process, and today manages to cultivate together with his 4 children more than 1,000 coffee plants, achieving recognition in the community for their discipline and product excellence. In the territory it was identified that the hectares of coffee crops are divided by families of people in the process of reintegration, each one belonging to between 1 and 2.5 hectares.
The community initiative in Ortega – Cajibío, is one of the pioneering projects in Colombia within the framework of the reintegration process, Ángela María Medina, Coordinator of the ARN Cauca Territorial Group, said: “The articulated work between the community and the support of the institutionality , has generated great opportunities from the process of reintegration that have resulted in benefits in the productive associative processes of Ortega coffee growers ».
The Italian NGO, Coopermondo, seeks to promote sustainable economic and social development through the creation of new cooperatives at international level. In Colombia, it has signed 4 agreements with the SENA and offers technical assistance in the training of trainers in associative issues. It also has 18 pilot programs in corregimientos of Cauca and Valle del Cauca.
Taking into account Coopermondo’s extensive experience in cooperative issues, the ARN explained the work carried out in the corregimiento of Ortega with a population in the process of reintegration, in order to exchange experiences and evaluate the possibility of working together with the SENA, in such a way that it is possible to train the population and obtain more effective results in terms of production and associativity.
(Adapted from reintegración.gov.co)
PROGRAMMA INVITO – AL DI LA’ DEL MARE

Al di là del mare – L’impegno della cooperazione e delle cooperative italiane per lo sviluppo e la pace

L’impegno della cooperazione italiana accanto alla cooperazione internazionale per arginare il fenomeno migratorio, vede in prima fila realtà che operano nei paesi colpiti da guerre e povertà e cooperative attive in Italia nell’accoglienza e l’assistenza ai rifugiati e agli immigrati. Un impegno complesso e fortemente solidale sui due aspetti essenziali di un problema che è di drammatica attualità, oltre che – ed è giudizio comune – inarrestabile, a causa degli squilibri economici esistenti tra nord ricco e sud povero.
Per analizzare i fenomeni in atto, le attività della cooperazione nei paesi dove si generano i flussi migratori, nonché per raccogliere le principali esigenze che vengono da queste aree martoriate, Confcooperative Bologna ha organizzato il convegno “Al di là del Mare – cosa fanno le cooperative italiane per la cooperazione internazionale nei paesi dove nascono i flussi migratori”, in una strapiena Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio.
L’evento ha ospitato le esperienze consolidate di CEFA Onlus (Ong bolognese creata dal sen. Giovanni Bersani e impegnata nella cooperazione internazionale per l’emancipazione e la formazione dei popoli), di Coopermondo (la Ong di Confcooperative e Federcasse), di Granarolo (leader nel settore zootecnico e caseario presente da tempo in Tanzania) ed Emil Banca, ma soprattutto ha raccolto l’appello accorato di Hamid Rafi Al-Khayali sindaco di Sebha, una delle città libiche più esposte alle migrazioni, dove sono transitate oltre 330.000 persone e dove sono presenti più di 65 tribù spesso in conflitto tra di loro e verso le quali è scarso il contrasto operato dalle forze dell’ordine esistenti.
“La cooperazione – ha esordito Daniele Passini presidente Confcooperative Bologna – è da sempre sinonimo di solidarietà e al di là del mare il nostro impegno è concentrato sull’attività di contrasto della povertà, sull’emancipazione delle popolazioni, sulla creazione di dignità, sviluppo economico e pace che creano condizioni di vita migliori e autonomia, spegnendo i fenomeni migratori regolari e clandestini, interrompendo l’attività criminale degli scafisti e le morti in mare. Attraverso Coopermondo, la realtà di Confcooperative impegnata nella cooperazione internazionale, e insieme a CEFA Onlus, Granarolo ed Emil Banca vogliamo fare evolvere le popolazioni del sud del mondo dando vita a condizioni di emancipazione, sviluppo e progresso che aiutino i migranti ‘a casa loro’, nei loro paesi”.
Per Marco Lombardo Assessore comunale alle Relazioni internazionali, Cooperazione internazionale, ONG, Lavoro, Attività produttive, “Bologna è il contesto ideale per confrontarsi sui temi migratori, perché è la città crocevia del dialogo interculturale, un aspetto – questo – voluto fortemente e realizzato da questa amministrazione con l’avvio di varie iniziative in Marocco e Libia”.
“L’esperienza di Granarolo in Tanzania – ha detto il presidente Gianpiero Calzolari– è un esempio di cooperazione internazionale di alto livello e di concreto successo. “Abbiamo dato vita ad una latteria sociale che riunisce 1.000 soci allevatori e dove confluiscono ogni giorno 30 quintali di latte che, una volta pastorizzato, viene distribuito a 24.000 bambini delle scuole del territorio oltre ad essere utilizzato per la produzione di formaggi. E’ un chiaro esempio di economia circolare che ha dato dignità agli allevatori di vari villaggi nella loro terra”.
Il progetto inclusivo di Emil Banca si è focalizzato in Ecuador, “dove abbiamo messo a disposizione la nostra esperienza coinvolgendo 12.000 donne singolarmente ed in cooperativa – afferma Matteo Passini vicedirettore di Emil Banca – per la coltivazione in piccole comunità di 20-30 diversi prodotti agricoli, che vengono commercializzati nei mercati dei villaggi o piccole città, con la creazione di una economia semplice in grado di restituire i prestiti ottenuti ed erogati a interessi molto calmierati. Abbiamo creato anche diversi caseifici, sempre in Ecuador, e un percorso di formazione di avvio di servizi in Togo. Creando dialogo, condivisione e sviluppo nei luoghi dove c’è povertà, la cooperazione esprime il livello più alto di solidarietà e vicinanza perché concretamente cambia la vita dei popoli in difficoltà”.
“La necessità di cambiare il proprio stato di vita è la motivazione primaria del fenomeno migratorio”, ha sottolineato Hamid Rafi Al-Khayali, sindaco di Sebha, città libica al centro del fenomeno e protagonista di una fase di profonda crisi che rispecchia la situazione di gran parte del paese nordafricano, anche in riferimento alle aree di confine con altri paesi, come la Nigeria. “In Libia – ha detto Hamid Rafi Al-Khayali – non c’è sicurezza e malgrado l’azione importante dell’Europa, abbiamo chiesto un supporto per controllare il territorio dove sono presenti tre eserciti, ma vi è carenza di protezione dalle oltre 65 tribù in conflitto perenne fra loro. Il contrasto al crimine, verso il quale siamo impreparati, non è l’unica emergenza. C’è bisogno di formazione, ma anche di lavoro e di moderna tecnologia per le aziende produttive. Solo con la creazione di lavoro, in particolare per le giovani generazioni, si controlla la necessità di migrazione dei popoli”.
Sui motivi che determinano le migrazioni dei popoli concorda anche Silvia Stlli portavoce dell’Associazione OnG Italiane: “la povertà è mancanza di diritti e per sfuggire alla povertà la migrazione è essenziale. E’ possibile però operare in Libia in sicurezza se il governo locale rispetta i diritti umani e se c’è un accordo con le OnG; questo rende realizzabile un intervento per lo sviluppo sociale e progettuale in un contesto complesso, dove gli ultimi accordi italiani hanno fatto diminuire i flussi migratori grazie alla Guardia Costiera libica che però ha lasciato le genti al loro destino nei centri di detenzione”.
Per Michela Mercuri docente di Geopolitica del Medio Oriente della società italiana per le Organizzazioni internazionali di Roma, “oggi la Libia è una somma di errori occidentali, tra i quali spicca ovviamente l’intervento militare del 2011 avvallato dall’ONU e dalla Francia di Sarkosy (che con Macron ha poi fatto autocritica sul tema), dopo la caduta di Gheddati e l’inizio della guerra civile. La Libia ha confini ‘porosi’, dai quali si infiltrano terroristi e jihadisti, e il recente accordo firmato dall’Italia non ha prodotto l’effetto sperato in quanto non ha avuto un seguito adeguato a causa di molte lacune. La drammatica perdita di reddito della popolazione (-75%) ha creato marginalizzazione e questo dà vigore alle organizzazioni terroristiche”.
Le conclusioni di Mons. Matteo Zuppi Arcivescovo di Bologna hanno rimarcato l’effetto positivo che “ognuno trae nell’affacciarsi al di là del mare, nell’occuparsi di chi sta vivendo la disperazione della guerra e la necessità di fuggire da essa e dalla povertà assoluta. Oggi gli arrivi sono diminuiti – ha sottolineato Mons. Zuppi – ma i morti no. Il futuro dell’Europa è strettamente correlato a quello dell’Africa: chi raggiunge le nostre coste ha vite e storie tremende, sanabili solo con l’accoglienza, l’aiuto, la solidarietà. Ma occorre agire in Africa con interventi economici capaci di creare sviluppo e benessere in questi paesi tormentati, mantenendo viva l’attenzione sul tessuto sociale ed i diritti umani anche con il prezioso supporto delle OnG. Le belle esperienze cooperative sono un modello realizzabile che cambia la vita delle persone in Africa, generando benessere, condivisione e pace anche in micro-contesti sociali. Esperienze vitali e umanamente coinvolgenti che uniscono le sponde del Mediterraneo in un progetto di comune umanità”.
In apertura di intervento, l’Arcivescovo aveva elogiato e ringraziato Confcooperative Bologna per l’iniziativa, nella quale “per la prima volta ho sentito parlare ‘del mondo’ e non, come spesso capita, del nostro orticello, dell’orizzonte limitato dalla realtà particolare di Bologna, come se fossimo al centro del mondo. Il mondo è altro e sta là fuori” aveva aggiunto Mons. Zuppi
(Fonte: Comunicato Stampa Centro Stampa Soc. Coop.)

Distributions des balances électronique

L’histoire de Dolcetto, l’ananas biologique du Togo

Il y a 1.300 jeunes agriculteurs, dont un tiers de femmes, qui cultivent environ 500 hectares d’ananas biologiques au Togo. Tout le monde ne possède pas plus d’un demi-hectare de terre, mais ensemble, ils ont réussi à se rendre dans les supermarchés italiens et à garantir un travail décent dans leur pays. Comme, comment? Par la création d’une entreprise coopérative qui leur a permis de s’organiser et de faire face aux marchés avec plus de force.
Coopermondo travaille au Togo depuis 2012, en créant et en renforçant des sociétés coopératives et, avec le Crédit Coopératif, en accordant des prêts pour l’agriculture. Parmi celles-ci se trouve la coopérative Tsevié, formalisée grâce à l’assistance technique de Coopermondo. En tant qu’ONG du système Confcooperative, Coopermondo a impliqué Agrintesa et Brio, les deux sociétés coopératives liées à la distribution de produits agricoles biologiques. Un technicien de les deux entrprises italiennes a accompagné l’ONG dans une mission pour visiter les champs d’ananas. Et une fois sur le terrain, il a trouvé quelque chose d’inattendu: un nouveau produit jamais vu sur les marchés italiens. Un ananas différent de celui auquel nous sommes habitués en Italie. Cultivé de manière totalement biologique, le nez de l’entrepreneur a senti le potentiel du produit, qui a été testé et est maintenant commercialisé dans les grands supermarchés italiens.
Les ananas sont payés aux agriculteurs au prix maximum qu’ils obtiendraient sur les marchés locaux.
En avril 2017, l’expérimentation a commencé et les consommateurs italiens ont apprécié le nouveau produit. Coopermondo a accompagné les agriculteurs dans l’amélioration de la logistique pour l’exportation. Agrintesa a fait don de nouvelles balances et de nouveaux fonds pour la coopérative togolaise afin d’améliorer les emballages. Au premier trimestre de 2018, plus d’une tonne des importations continues d’ananas bio est prévue.
“Ça signifie créer une chaîne d’approvisionnement respectueuse, honnête, transparente et durable qui génère du bien-être pour les citoyens de leurs pays d’origine”, a déclaré le directeur de Coopermondo, Danilo Salerno. “C’est un moyen concret de faire la nouvelle coopération demandée par le gouvernement, l’Agence italienne pour la coopération au développement, le ministère des Affaires étrangères: relier les entreprises, les producteurs, les ONG, les gouvernements des pays et la société droit civil dans les pays”.

IMG_5075

La storia di Dolcetto, l’ananas biologico del Togo

Sono 1.300 giovani agricoltori, di cui un terzo donne, che in Togo coltivano circa 500 ettari di ananas biologico. Ognuno non possiede più di mezzo ettaro di terra ma insieme sono riusciti ad arrivare nei supermercati italiani e a garantirsi un lavoro dignitoso nel loro paese. Come? Attraverso la creazione di un’impresa cooperativa, che ha permesso loro di organizzarsi e affacciarsi sui mercati con maggiore forza.
Coopermondo lavora in Togo dal 2012, creando e rafforzando imprese cooperative e, insieme al Credito Cooperativo, attraverso l’erogazione di crediti per l’agricoltura. Tra queste c’è anche la cooperativa Tsevié, che si è formalizzata grazie all’assistenza tecnica ricevuta da Coopermondo. Come ONG di sistema di Confcooperative, Coopermondo ha coinvolto Agrintesa e Brio, le due aziende cooperative legate alla distribuzione di prodotti agricoli biologici, accompagnando in una missione un tecnico dell’azienda italiana a visitare i campi di ananas. E una volta sul campo, ha trovato qualcosa di inaspettato: un nuovo prodotto mai visto sui mercati italiani. Un ananas diverso da quello a cui siamo abituati. Coltivato in maniera completamente biologica, il fiuto dell’imprenditore ha annusato il potenziale del prodotto, che è stato testato ed oggi è ormai commercializzato nei maggiori supermercati italiani.
Gli ananas vengono pagati agli agricoltori al massimo del prezzo che otterrebbero sui mercati locali.
Ad aprile 2017 è iniziata la sperimentazione e i consumatori italiani hanno apprezzato il nuovo prodotto. Coopermondo ha accompagnato gli agricoltori nel miglioramento della logistica per l’esportazione. Agrintesa ha donato alla cooperativa togolese bilance nuove e fondi per il migliorare il packaging. Nel primo trimestre del 2018 sono previste importazioni continuate di ananas biologico di oltre una tonnellata.
“Questo significa creare una filiera rispettosa e onesta, trasparente e sostenibile che genera benessere per i cittadini nei loro paesi di origine” ha dichiarato il direttore di Coopermondo, Danilo Salerno. “Questo è un modo concreto di fare la nuova cooperazione che chiede il Governo, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, il Ministero degli Esteri:  mettere in relazione le imprese, i produttori, le ong, i Governi dei Paesi e la società civile nei Paesi”.

IMG_5075

The story of Dolcetto, the biological pineapple from Togo

In Togo, there are 1,300 young farmers, one-third of whom are women, who grow about 500 hectares of organic pineapples. Each of them does not own more than half a hectare of land but together they managed to reach the Italian supermarkets and guarantee themselves a decent job in their country. How come? Through the creation of a cooperative enterprise, which allowed them to organize themselves and access markets with greater awareness.
Coopermondo has been working in Togo since 2012, creating and strengthening cooperative enterprises and, together with the Cooperative Credit, through the granting of loans for agriculture development. Among the beneficiaries, there is also the Tsevié cooperative, which was formalized thanks to the technical assistance received from Coopermondo. As an NGO of the Confcooperative system, Coopermondo involved Agrintesa and Brio, the two cooperative companies linked to the distribution of organic agricultural products, which suggested one of their technicians go along in a mission and visit the pineapple fields. Once on the field, he found something unexpected: a new product never seen on the Italian markets. A pineapple different from the ones Italians are used to. Cultivated in a completely biological way, the entrepreneur’s nose smelt the potential of the product, which has been tested and is now marketed in major Italian supermarkets.
Pineapples are paid to farmers at the maximum price they would get at local markets.
In April 2017 the experimentation began and Italian consumers appreciated the new product. Coopermondo has accompanied farmers in improving their export logistics. Agrintesa has donated electronic weighing scales as well as funds for the Togolese cooperative to improve their packaging. In the first quarter of 2018, continued imports of organic pineapple of over one tonne are planned.
“This means to create a respectful, honest, transparent and sustainable supply chain that generates well-being for citizens in their countries of origin”, stated the director of Coopermondo, Danilo Salerno. “This is a concrete way of implementing the new development cooperation requested by the Government, the Italian Agency for Development Cooperation and the Italian Ministry of Foreign Affairs: linking enterprises, producers, NGOs, Governments of partner countries and society civil”.
 

IMG_5075

La historia de Dolcetto, la piña biológica de Togo

Hay 1.300 jóvenes agricultores, un tercio de los cuales son mujeres, que cultivan alrededor de 500 hectáreas de piñas orgánicas en Togo. Cada uno posee menos de media hectárea de tierra, pero juntos lograron llegar a los supermercados italianos y garantizar un trabajo decente en su país. ¿Cómo? Mediante la creación de una empresa cooperativa, lo que les permitió organizarse y enfrentar los mercados con mayor fuerza.
Coopermondo ha estado trabajando en Togo desde 2012, creando y fortaleciendo empresas cooperativas y, junto con el Crédito Cooperativo, mediante la concesión de préstamos para la agricultura. Entre los beneficiarios, también está la cooperativa Tsevié, que se formalizó gracias a la asistencia técnica recibida de Coopermondo. Como ONG del sistema Confcooperative, Coopermondo involucró a Agrintesa y Brio, las dos empresas cooperativas que se dedican a la distribución de productos agrícolas orgánicos, acompañando a un técnico de la empresa italiana en una misión para visitar los campos de piña. Y una vez en el campo, èl encontró algo inesperado: un nuevo producto que nunca se habia encontrado en los mercados italianos. Una piña diferente a la que està acostumbrado el consumidor italiano. Cultivado de una manera completamente biológica, la nariz del empresario olía el potencial del producto, que ha sido probado y ahora se comercializa en los principales supermercados italianos.
Las piñas se pagan a los agricultores al precio máximo que obtendrían en los mercados locales.
En abril de 2017 comenzó la experimentación y los consumidores italianos apreciaron el nuevo producto. Coopermondo ha acompañado a los agricultores en la mejora de la logística de exportación. Agrintesa ha donado nuevas escalas y fondos para la cooperativa togolesa para mejorar el embalaje. En el primer trimestre de 2018, se prevén importaciones continuas de piña orgánica de más de una tonelada.
“Esto significa crear una cadena productiva respetuosa, honesta, transparente y sostenible que genere bienestar para los ciudadanos en sus países de origen”, afirmó el director de Coopermondo, Danilo Salerno. “Esta es una forma concreta de realizar la nueva cooperación solicitada por el Gobierno, por la Agencia Italiana para la Cooperación al Desarrollo y por el Ministerio de Asuntos Exteriores: vincular y juntar las empresas, los productores, las ONG, los gobiernos de los países y la sociedad civil”.

IMG_5075

A história de Dolcetto, o abacaxi biológico do Togo

1.300 jovens agricultores, um terço dos quais são mulheres, que cultivam cerca de 500 hectares de abacaxis orgânicos no Togo. Todos não possuem mais de meio hectare de terra, mas juntos conseguiram chegar aos supermercados italianos e garantir um emprego decente em seu país. Como? Através da criação de uma empresa cooperativa, que lhes permitiu organizar-se e enfrentar os mercados com maior força.
Coopermondo trabalha no Togo desde 2012, criando e fortalecendo empresas cooperativas e, junto com o Crédito Cooperativo, através da concessão de empréstimos para agricultura. Entre elas, há também a cooperativa Tsevié, que foi formalizada graças à assistência técnica recebida da Coopermondo. Como ONG do sistema Confcooperative, Coopermondo envolveu Agrintesa e Brio, as duas empresas cooperativas ligadas à distribuição de produtos agrícolas orgânicos, acompanhando um técnico das empresas italianas em uma missão para visitar os campos de abacaxi. Uma vez no campo, ele encontrou algo inesperado: um novo produto nunca visto nos mercados italianos. Um abacaxi diferente do que està acostumado o consumidor italiano. Cultivado de forma completamente biológica, o nariz do empreendedor sentiu o potencial do produto, que já foi testado e hoje é comercializado nos principais supermercados italianos.
Os abacaxis são pagos aos agricultores ao preço máximo que eles receberiam nos mercados locais.
Em abril de 2017, a experimentação começou e os consumidores italianos apreciaram o novo produto. Coopermondo acompanhou os agricultores na melhoria da logística de exportação. A Agrintesa doou novas balanças e fundos para a cooperativa togolesa para melhorar a embalagem. No primeiro trimestre de 2018, estão previstas importações continuadas de abacaxi orgânico de mais de uma tonelada.
“Isso significa criar uma cadeia de fornecimento respeitosa, honesta, transparente e sustentável que gere bem-estar para os cidadãos de seus países de origem”, afirmou o diretor da Coopermondo, Danilo Salerno. “Esta é uma maneira concreta de fazer a nova cooperação solicitada pelo Governo, a Agência Italiana para a Cooperação para o Desenvolvimento e o Ministério das Relações Exteriores: ligar as empresas, os produtores, as ONGs, os governos dos países e a sociedade civil”.

DRCJq1CXkAMWxjR.jpg-large

Coopermondo con l’Unione Europea in Colombia per costruire la pace

La pace, unica speranza per lo sviluppo economico e sociale – PUEDES è il progetto, nell’ambito del Fondo fiduciario dell’Unione europea (UE), che Coopermondo e il CISP hanno firmato mercoledì 13 dicembre. L’azione si focalizza sul dipartimento di Putumayo e ha un budget di 3,3 milioni di euro.
La proposta genererà empowerment delle comunità e rafforzerà la governance locale per lo sviluppo locale sostenibile. Rafforzerà gli aspetti legati all’organizzazione produttiva orientata alla domanda del mercato, identificando e coinvolgendo direttamente i mercati e le aziende nazionali e internazionali interessate alla produzione dei cinque comuni beneficiari. Questo cerca di favorire l’esportazione di prodotti locali nei mercati europei.
Inoltre, il progetto include attività con giovani e donne, in particolare con un approccio inclusivo nei processi decisionali sulla prioritizzazione degli investimenti per le comunità focalizzate su questo progetto.
L’iniziativa si compone di 2,7 milioni di euro provenienti dall’Unione europea oltre alle controparti nazionali e del governo italiano che contribuiscono per circa 675.000 euro. PUEDES lavorerà principalmente nei comuni di Puerto Asis , Puerto Caicedo, Orito, Valle del Guamez, Puerto Leguizamo.
“Questo progetto mira a beneficiare 5.000 produttori locali, vittime del conflitto, sfollati ed ex combattenti e promuoverà la realizzazione di piccole infrastrutture comunitarie prioritarie per le comunità. Le azioni saranno completate con la creazione di un Centro di Formazione Artistica in ogni comune”, ha spiegato la Chargé d’Affaires della delegazione dell’UE in Colombia, Rachel Brazier.
Questa è una delle iniziative del Fondo Fiduciario in cui uno Stato Membro, nella fattispecie l’Italia, è coinvolto attivamente. Così il progetto sarà realizzato dalla ONG italiana CISP (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli) presente da oltre 30 anni in Colombia e Coopermondo, associazione italiana appartenente a Confcooperative, la Confederazione Nazionale delle Cooperative Italiane.
La Ambasciatrice d’Italia in Colombia, Caterina Bertolini, ha detto che “il contributo italiano al Fondo Fiduciario rappresenta uno degli elementi di una strategia di sviluppo rurale di più ampio respiro che l’Italia intende sviluppare nei prossimi anni in Colombia, sostenendo tecnicamente e finanziariamente l’attuazione degli accordi di pace soprattutto nel suo punto numero uno”. Allo stesso tempo ha evidenziato le grandi potenzialità del paese in termini di agenda agricola e che l’Italia, con la sua ricchezza ed eccellenze, guarda con grande interesse.
Al momento della firma è stato presente il Alto Consigliere per il Post-conflitto, Rafael Pardo; l’Ambasciatrice d’Italia, Caterina Bertolini; l‘Incaricato d’Affari della delegazione UE in Colombia, Rachel Brazier; il Responsabile del CISP in Colombia, Álvaro Santos; l’Amministratore del Fondo Fiduciario Europeo per la Colombia, Francisco Garcia e la Direttrice del Fondo per la pace in Colombia, Gloria Ospina.

IMG_5601

AGRICOOP in Italia in visita presso 10 eccellenze cooperative italiane

Una delegazione di 15 coordinatori accademici, direttori e vice-direttori del SENA, l’Istituto per la formazione professionale del Ministero del Lavoro Colombiano, partner strategico di Coopermondo in Colombia, visiterà dieci imprese aderenti a Confcooperative. La missione attualmente in corso in Italia (27 Novembre – 2 Dicembre) si inserisce all’interno del progetto #AGRICOOP che Coopermondo porta avanti in Colombia.
La missione di interscambio è iniziata a Roma, dove nella sede di Borgo Santo Spirito, a due passi da San Pietro, sono state presentate le funzioni e il ruolo della Confcooperative. A seguire una sosta presso l’ambasciata della Repubblica di Colombia in Italia, dove la delegazione è stata ricevuta dal saluto dell’Ambasciatore Juan Mesa Zulueta.
La delegazione si dirigerà poi a Tremosine dove li attende la visita agli stabilimenti della cooperativa Alpe del Garda, inserita nell’area naturalista della Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano: la cooperativa, che nasce all’inizio degli anni ’80 gestisce l’omonimo caseificio, associando più di 100 soci che conferiscono circa 60 milioni di quintali di latte.
Dal Lago la delegazione scenderà verso Brescia dove la cooperativa sociale Cauto mostrerà l’impatto sociale e ambientale della loro gestione e riciclaggio dei rifiuti. La cooperativa sociale ha come prima finalità l’inserimento lavorativo: oggi vi lavorano oltre 380 persone, di cui 112 con invalidità. L’attività principale è il riciclaggio: dalla carta alla plastica fino alla raccolta degli scarti alimentari, dove solo l’8% di quelli che sono considerati rifiuti viene destinato alla discarica, mentre tutto il resto viene utilizzato, o dato in beneficienza, redistribuito tra i lavoratori o dato in pasto agli animali. Una fotografia lampante della società degli sprechi che ci circonda.
Dopo Cauto toccherà al gruppo cooperativo FOPPA, che racchiude diversi istituti (un Liceo, un Accademia delle Belle Arit) di formazione artistica, del restauro, della moda e del design: un punto di riferimento sul territorio in ambito di formazione professionale che rispecchia alcune delle attività del SENA in Colombia.
 
Da Brescia il gruppo si sposterà in Romagna dove visiterà gli stabilimenti di Conserve Italia e Agrintesa, esempi di come il modello cooperativo di spicco nel mercato italiano e internazionale.
 
Le visite tecniche continueranno a CRPV, il Centro Ricerche Produzioni Vegetali, ente cooperativo che ha come obiettivo offrire risposte tecniche e scientifiche adequate alle richieste degli agricoltori associati per quanto riguarda il miglioramento delle tecniche produttive. Il CRPV unisce oltre centri di ricerca e offre ai propri soci innovazioni tecnologiche e di avanguardia oltre a un’assistenza tecnica efficiente.
 
A Ravenna la delegazione sarà guidata nella storia e tradizione della città grazie alle cooperative il Papavaro e Abaco per finire con una visita al Consorzio Cooperativo Il Solco, potrà comprendere da vicino il lavoro delle 16 cooperative sociali associate che si dedicano ai servizi socio-sanitari per gli anziani, persone con problemi di dipendenza o problemi psichiatrici e inserimento lavorativo per persone vulnerabili.
 
A Firenze i colombiani si uniranno alla cooperativa sociale L’Abbaino in un momento di grande importanza nella propria storia, ossia la celebrazione del proprio trentennale: cooperativa sociale dedicata ai servizi per l’infanzia, per gli anziani e i disabili sul territorio fiorentino.
 
Ultima tappa prevede la visita alla cooperativa “I Pescatori di Orbetello”, che unisce circa 100 pescatori soci che al momento si occupano di pesca lagunare, acquacoltura, trasformazione dei prodotti, vendita diretta degli stessi e ristorazione. E’ un processo integrato esempio di un’economia circolare rispettosa dell’ambiente e del territorio, anche perché nelle fasi post-pesca e post-acquacoltura lavorano le mogli e i figli dei pescatori creando un ecosistema occupazionale importante.
 
 
Per seguire gli aggiornamenti e il viaggio con Coopermondo: #AGRICOOP

Jeune_Femme_Tamba2

Lezioni di imprenditoria cooperativa a Tambacounda

Il Senegal è uno dei Paesi da cui parte un gran numero di migranti che sbarcano in Italia (circa l’8% del totale). Il Progetto PONTI, co-finanziato dal Ministero dell’Interno, si pone come obiettivo quello di dare un’informazione corretta e trasparente ai giovani senegalesi circa le dinamiche della migrazione e offrire un supporto a coloro che vorrebbero iniziare attività imprenditoriali nel proprio paese.
Per questo Coopermondo, attraverso l’azione diretta di Don Bosco 2000, associata a Confcooperative Sicilia, ha svolto la prima attività sul campo, a Tambacounda.  Dopo aver programmato il viaggio, nelle prime settimane di ottobre, una numerosa squadra di cinque formatori  (Agostino Sella, Roberta La Cara, Francesco Lotta, Domenica Sapienza e Debora Granata) e due mediatori culturali (ex beneficiari SPRAR formati in mediazione culturale e che ora collaborano attivamente con l’associazione) si è recata in Senegal.
La prima fase, è consistita nella individuazione e selezione dei corsisti, avvenuta grazie al contributo dei mediatori culturali. Sono stati selezionati 33 giovani abitanti di Tambacounda e dei villaggi del circondario, di cui 1/3 donne. L’età media dei ragazzi è stata 21 anni ed erano tutti scolarizzati.
La formazione ha riguardato le seguenti macro-aree:

  •  La cooperazione/progettazione
  • Il lavoro di gruppo e la rete territoriale
  • La legge Ohada
  • Gestione di impresa e business plan
  • Comunicazione
  • Pari Opportunità

 
Lezioni frontali ed esercitazioni di gruppo si sono alternate a dinamiche psicologico-esperenziali di gruppi, con l’obiettivo di fare brainstorming ed elaborare proposte progettuali individuali. Ciascuna proposta è stata oggetto di studio e approfondimento attraverso gli strumenti tecnici della progettazione, con la finalità di realizzare start up di impresa, previste a partire dal prossimo gennaio.
“Siamo molto soddisfatti di questa prima missione. Sono molto buoni i risultati raggiunti e il livello di acquisizione dei contenuti proposti e ottima la qualità della partecipazione da parte dei corsisti. Abbiamo rispettato il cronogramma che ci eravamo prefissati e i ragazzi hanno mostrato forte spinta a continuare la formazione anche a gennaio”, ha commentato Roberta La Cara, di Don Bosco 2000.
Inoltre, una fase esplorativa ha consentito di iniziare un’analisi del contesto e dei fabbisogni locali. Questi sono stati in parte rilevati ed è stato sentito il parere della rete formale e informale sul territorio.
La conclusione del corso ha previsto un momento di condivisione e convivialità e un momento di restituzione sulle aspettative nutrite e le prospettive future. Nell’attesa del secondo ciclo di formazione che avrà luogo a dicembre, ci si è riproposti di lavorare a distanza all’approfondimento di una scheda progetto, propedeutica alla fase successiva di ricerca e reperimento fondi per la realizzazione delle attività imprenditoriali.

Jeune_Femme_Tamba2

Formation d’entreprenariat cooperatif à Tambacounda

Le Sénégal est l’un des pays d’où partent un grand nombre de migrants qui débarquent en Italie (environ 8% du total). Le projet PONTI, cofinancé par le ministère de l’Intérieur, a pour objectif de donner aux jeunes Sénégalais des informations correctes et transparentes sur les dynamiques de la migration et de fournir un soutien à ceux qui souhaitent démarrer l’entrepreneuriat dans leur propre pays.
Pour cette raison, Coopermondo, à travers l’action directe de Don Bosco 2000, associée à la Confcooperative Sicilia, a réalisé la première activité sur terrain, à Tambacounda. Après avoir planifié le voyage, dans les premières semaines d’Octobre, une grande équipe de cinq formateurs (Agostino Sella, Roberta La Cara, Francesco Lotta, Domenica Sapienza et Debora Granata) et deux médiateurs culturels (anciens bénéficiaires SPRAR formés à la médiation culturelle et maintenant collaborateurs actifs avec l’association) est allée au Sénégal.
La première phase a consisté en la identification et la sélection des étudiants, grâce à la contribution des médiateurs culturels. Trente-deux jeunes de Tambacounda et des villages environnants ont été sélectionnés, dont un tiers de femmes. L’âge moyen des garçons était de 21 ans et ils étaient tous scolarisés.
La formation a couvert les macro-domaines suivants:

  • La Coopération / Planification 
  • Le Travail de groupe et le réseau territorial
  • La Loi Ohada
  • Gestion d’entreprise et plan d’affaires
  • Communication 
  • Égalité des chances

Les leçons frontales et les exercices/entrainements de groupe s’alternaient aux dynamiques psychologique-expérimentale des groupes, dans le but de réfléchir et d’élaborer des propositions de projets individuelles. Chaque proposition a été étudiée et approfondie à travers les outils techniques de la planification, dans le but de démarrer une start-up d’entreprise, prévue pour janvier prochain.
«Nous sommes très satisfaits de cette première mission: les résultats obtenus et le niveau d’acquisition du contenu proposé étaient excellents et la qualité de la participation des étudiants était excellente. Nous avons respecté le chronogramme que nous nous étions fixés et les jeunes on démontré vouloir continuer la formation en janvier également”, a commenté Roberta La Cara, de Don Bosco 2000.
De plus, une phase d’exploration a permis de lancer une analyse contextuelle et des besoins locaux. Ceux-là ont été significatifs et l’opinion du réseau formel et informel de la région a été entendue.
La fin du cours a fourni un temps de partage et de convivialité et un temps de restitution sur les attentes et les perspectives d’avenir. En attendant le deuxième cycle de formation qui aura lieu en décembre, nous travaillons à distance sur le déploiement d’une fiche de projet, préparatoire pour la prochaine phase de recherche et de collecte de fonds pour la réalisation des activités entrepreneuriales.

nor

Coopermondo incontra le cooperative bresciane: network tra profit e no profit per uno sviluppo sostenibile

Ventuno cooperative, che lavorano tanto sul territorio bresciano quanto in diverse regioni del mondo, hanno incontrato Coopermondo, la ONG di Confcooperative, per valutare opportunità e sinergie da sviluppare insieme. Il matching, organizzato dal Coop Up di Confcooperative Brescia presso Spazio Piano, ha avuto riscosso grande interesse e ha generato contatti per future collaborazioni.
La cooperazione allo sviluppo è un settore relativamente recente, che ha conosciuto negli ultimi anni cambiamenti molto significativi. Due in particolare: da una parte la definizione di obiettivi più complessi e strutturati che denotano una visione più matura del fenomeno “sviluppo” nelle sue sfaccettature, dall’altra la crescente presenza di attori attivi nello sviluppo, tra cui il settore privato.  A conferma di ciò i nuovi obiettivi delineati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (povertà zero, uguaglianza di genere, lavoro dignitoso, riduzione delle disuguaglianze, agire per il clima…). Ma soprattutto intensificare le partnership e le collaborazioni plurilaterali in un’ottica di condivisione di conoscenze, competenze e risorse.
Il movimento cooperativo, per sua natura ispirato dai valori di solidarietà e di impegno verso la collettività nell’ottica di promuovere uno sviluppo sostenibile e di migliorare la qualità della vita, gioca un ruolo importante in questo processo. Molti soggetti sono infatti in campo, con grande generosità ma spesso in sordina, proiettando la propria competenza al di là dei confini nazionali.
Il matching “Cooperative Bresciane nel mondo”, promosso da Confcooperative Brescia lo scorso 7 novembre, nasce appunto dalla volontà di fornire alle proprie associate attive su questi fronti un’occasione di confronto diretto, volto a renderne l’azione più efficace e coordinata.
La lista dei partecipanti all’incontro in Spazio Piano Coop Up è già di per sé indice di ricchezza: ONG, ovviamente cooperative, ma anche aziende profit, la cui presenza è segno di interesse ad ampliare il più possibile il proprio margine d’azione. Il giro di presentazione è stato aperto dalla ONG di Confcooperative, Coopermondo, che da oltre 10 anni valorizza a livello internazionale il carattere sociale e mutualistico delle cooperative italiane tramite una duplice azione di advocacy e implementazione di progetti sul campo. Ventuno le cooperative e imprese presenti, attinenti ai diversi settori e con interventi diversi in quanto ad attività intraprese e paesi coinvolti: valorizzazione del made in Italy nei paesi asiatici, formazione artistica in Brasile, energia e ambiente in Perù, inserimento lavorativo in Europa orientale, sanità in Tanzania, finanza agevolata in Togo per citarne solo alcuni.
Insomma condivisione delle esperienze, mappatura dei progetti, conoscenza reciproca, creazione di possibili connessioni, analisi del fenomeno ma non solo. Come affermato già durante l’apertura del matching, l’incontro è stato un’occasione di rappresentare adeguatamente il polimorfismo degli sforzi compiuti, e di rilancio di un messaggio di fiducia nel modello cooperativo e del cambiamento sostenibile di cui questo può farsi carico anche su scala internazionale. Un ulteriore conferma di come il networking e le relazioni siano sempre alla base dello sviluppo di nuove potenzialità e sinergie, e del profondo impegno di Confcooperative nella cooperazione allo sviluppo.

DOli_yfX0AAum8g.jpg-large

Coopermondo y el grupo #coops4dev en Kuala Lumpur

Coopermondo, en las personas del Director Danilo Salerno y la Responsable de Comunicación y Visibilidad Camilla Carabini, participó en la Conferencia Mundial y Asamblea General de la Alianza Cooperativa Internacional celebrada en Kuala Lumpur del 14 al 17 de noviembre en Malasia para seguir los trabajos del grupo “cooperativas para el desarrollo” #coops4dev.
Entre los numerosos eventos, l’International Co-operative Development Platform celebró su primera reunión y se lanzaron numerosas publicaciones sobre el desarrollo cooperativo internacional. Además, durante una sesión dedicada a los partenariados  y las cooperativas han sido citadas como un importante actor de desarrollo para cooperar con representantes de organismos de las Naciones Unidas, delegaciones de la UE, sindicatos y otras organizaciones de la sociedad civil.
 
Plataforma Internacional de Desarrollo Cooperativo
El Cooperatives Europe Development Platform CEDP, un grupo de expertos de 10 organizaciones europeas dedicadas al desarrollo cooperativo internacional, se ha convertido en una red global. De hecho, el grupo ha expandido y ha creado la Plataforma Internacional de Desarrollo Cooperativo (ICDP), una red de varias organizaciones que operan en el desarrollo internacional en diferentes regiones del mundo (América, Asia, Europa y Asia).
Coopermondo fue uno de los patrocinadores y promotores de esta plataforma, por lo que fue un gran éxito ver que finalmente se haya realizado (mira la entrevista).
Durante la Conferencia Mundial, el ICDP celebró su primera reunión y discutió un plan de acción basado en las 9 recomendaciones redactadas en el lanzamiento de la Plataforma en la Cumbre de Coordinación Internacional de Quebec hace dos años. Durante la reunión, los representantes de las diversas organizaciones formularon recomendaciones concretas para el lanzamiento y el posterior desarrollo del Plan de Acción para 2018.
 
Nuevas publicaciones sobre desarrollo cooperativo internacional
Durante la Conferencia,  el CEDP lanzó su informe “Buenas prácticas en el desarrollo cooperativo internacional: ¿Por qué crear una cultura de intercambio de conocimientos es fundamental para el trabajo de desarrollo cooperativo internacional” que tiene como objetivo fomentar las alianzas entre los miembros del CEDP y permitir a los actores externos de comprender mejor los beneficios del desarrollo cooperativo internacional como un enfoque de desarrollo exitoso.
Además, se presentó un nuevo folleto sobre la importancia de las cooperativas en el desarrollo, en el marco de la asociación ICA-UE, “Una cuestión de principio: las cooperativas en desarrollo“. La publicación es el resultado de un esfuerzo conjunto entre las oficinas mundiales y regionales de la ICA para presentar historias exitosas de desarrollo cooperativo que destacan la sinergia intrínseca entre los valores cooperativos y el desarrollo sostenible para todos.
 
Alianzas para el desarrollo
Durante la sesión #coops4dev titulada “Construyendo alianzas para el futuro que queremos“, que tuvo lugar el 15 de noviembre y atrajo a más de 200 participantes, se destacó la importancia de promover modelos económicos alternativos que combinen crecimiento humano al económico como primera prioridad en el enfoque del desarrollo. El Alto Representante de la Unión Europea, la Organización Internacional del Trabajo, la Alianza de Desarrollo de las OSC, la Confederación Sindical Internacional y la Ciudad de las Autoridades Locales destacaron la importancia de las alianzas con las cooperativas para el desarrollo internacional.
 
Ariel Guarco, nuevo presidente de la ACI
Coopermondo felicita a Ariel Guarco, quien ha sido elegido presidente de la Alianza Cooperativa Internacional. El Sr. Guarco es presidente de Cooperar, la Confederación Cooperativa de Argentina, y siempre ha estado cerca de las actividades de Coopermondo en Colombia y América Latina.
Sr. Guarco dijo que sus prioridades en la Alianza serían fortalecer las interacciones entre las organizaciones regionales y sectoriales, así como fortalecer los espacios para los temas de género y juventud. También quiere mejorar la calidad y la cantidad de información brindada a los miembros sobre los ingresos, los presupuestos y los proyectos, y por lo tanto, para darles a las organizaciones el poder al tomar decisiones.
“Las cooperativas son empresas que tienen una doble función, por un lado, debe ser económicamente viable, compiten en el mercado y tienen mejores resultados que las empresas que tratan de la rentabilidad como el objetivo final y, en segundo lugar, tienen que ser socialmente responsable, ayudan a mejorar la calidad de vida de nuestros miembros y ser fieles a nuestro principio de compromiso con la comunidad y la sociedad en general “, dijo Guarco. Es posible escuchar el discurso del Presidente de la Alianza en su totalidad.
 
World Co-operative Monitor
La Alianza Cooperativa Internacional y Euricse, el Instituto Europeo de Investigación para Asuntos Cooperativos y Sociales, publicaron el Sexto Monitoreo Cooperativo Mundial. La publicación enumera las organizaciones cooperativas y mutuales más grandes del mundo, proporcionando una clasificación de las 300 principales y un análisis sectorial basado en datos financieros de 2015.
El World Co-Operative Monitor 2017 recopiló datos para 2,379 organizaciones de 8 sectores de negocios, incluyendo 1,436 con una facturación de más de $ 100 millones. Las primeras 300 cooperativas y mutuales contribuyeron por una facturación total de 2.16 mil millones de dólares. Las 300 cooperativas más grandes del mundo operan en varios sectores: seguros (41%), agricultura (30%), mayoristas y minoristas (19%), servicios bancarios y financieros (6%), industria y servicios públicos. %), salud, educación y asistencia social (1%) y otros servicios (1%).
 
Todas las iniciativas de #coops4dev han sido tendencia en todas las plataformas sociales durante la Conferencia Global. Si desea unirse a la conversación sobre desarrollo cooperativo internacional, siga el hashtag #coops4dev en Twitter y Facebook para obtener las últimas actualizaciones de nuestras actividades internacionales.

DOli_yfX0AAum8g.jpg-large

Coopermondo and the #coops4dev team in Kuala Lumpur

Coopermondo, in the persons of Director Danilo Salerno and Communications & Visibility Manager Camilla Carabini, participated at the International Co-operative Alliance’s Global Conference and General Assembly held in Kuala Lumpur from 14 to 17 November in Malaysia, in order to follow the works of the #coops4dev team.
Among the many events, the International Co-operative Development Platform celebrated its first meeting and several publications on international co-operative development were launched. Moreover, co-operatives have been mentioned, during a dedicated session on partnerships, as the main development actor to partner with from representative of UN Agencies, EU Delegations, Trade Unions and other Civil Society Organizations.
 
International Co-operative Development Platform
The Cooperatives Europe Development Platform (CEDP), the expert group composed by 10 European organizations engaged in international cooperative development, has gone global. In fact the group has enlarged into the International Co-operative Development Platform (ICDP), a network of different organizations working in international development in different regions (Americas, Asia, Europe and Asia).
Coopermondo has been one of the supporter and promoter of this Platform therefore it has been a great success to finally see it happening (check the FB live on this).
During the Global Conference, the ICDP held its first meeting to discuss an action plan based on the 9 recommendations drafted at the Platform’s launch in the International Summit of Co-operatives. During the world café session, high representatives from the different organizations concretized the recommendations to kick-off and further develop the action plan for 2018.
 
 
New publications on international co-operative development
During the Global Conference, the Cooperatives Europe Development Platform (CEDP) launched its report “Good practices in international cooperative development: Why creating a knowledge sharing culture is key for international cooperative development work” intended to encourage partnerships between CEDP members and to enable external actors to better understand the advantages of international co-operative development as a successful development approach.
Moreover, the ICA-EU partnership‘s angle on partnership collaboration has been emphasized in the launch of the new publication “A matter of principle: co-operatives in development“, presented at the Global Conference. The publication is the result a joint effort between the global and the regional offices of the ICA to showcase success stories of co-operative development that highlight the inherent synergy between co-operative values and sustainable development for all.
 
 
Partnership for development
During the #coops4dev session entitled “Building Partnerships for the Future We Want” on the 15th on November, which received over 200 participants, the importance of alternative economic models for development that can put human and economic growth as the first priority in their approach towards development has been highlighted. High-level representatives of the European Union, International Labor Organization, CSO Partnership for Development Effectiveness, International Trade Union Confederation and United Cities of Local Authorities stressed the importance of partnerships with co-operatives for international development.
 
Ariel Guarco, new ICA President
Coopermondo sends his best congratulations to Ariel Guarco who has been elected president of the International Co-operative Alliance. Mr Guarco is president of Cooperar, the Co-operative Confederation of Argentina, and has always been close to Coopermondo’s activities in Colombia and Argentina.
Mr Guarco said that his priorities at the Alliance will be to strengthen the interactions between its regional and sectoral organisations, as well as consolidating youth and gender spaces. He also wants to improve the quality and quantity of information given to members on income, balance sheets, and projects – and in doing so, empower organisations when it comes to decision-making.
Cooperatives are enterprises that have a double function, on the one hand they must be economically viable, compete in the market and do it as good or better than enterprises that seek profitability as the ultimate goal. And on the other hand, they need to be socially responsible, helping to improve the quality of life of our members and faithful to our principle of commitment to the community, to society as a whole”, said Mr Guarco. You can access the full speech of the President of the Alliance here
 
 
World Cooperative Monitor
The International Co-operative Alliance and Euricse, the European Research Institute on Cooperative and Social Enterprises, published its sixth annual World Co-operative Monitor. The publication reports on the world’s largest co-operative and mutual organisations, providing a ranking of the Top 300 and sectorial analysis based on 2015 financial data. The 2017 World Co-operative Monitor collected data for 2,379 organisations from 8 sectors of activity, 1,436 of which had a turnover of more than USD100m. The Top 300 co-operatives and mutuals report a total turnover of 2.16 billions.
The world’s top 300 co-operatives operate in different sectors: insurance (41%), agriculture (30%), wholesale and retail trade (19%), banking and financial services (6%), industry and utilities (1%), health, education and social care (1%) and other services (1%).
 
All the initiatives of #coops4dev have been trending through all social media platforms. If you want to join the conversation on international co-operative development, follow the hashtag #coops4dev on Twitter and Facebook for the latest updates on our activities.

DOli_yfX0AAum8g.jpg-large

Coopermondo e il gruppo #coops4dev a Kuala Lumpur

Coopermondo, nelle persone del Direttore Danilo Salerno e della Responsabile Comunicazione e Visibilità Camilla Carabini, ha partecipato alla Global Conference e all’Assemblea Generale dell’Alleanza Cooperativa Internazionale tenutasi a Kuala Lumpur dal 14 al 17 novembre in Malesia, per seguire i lavori del gruppo “cooperative per lo sviluppo” #coops4dev.
Tra i numerosi eventi, l‘International Co-operative Development Platform ha celebrato la sua prima riunione e sono state lanciate numerose pubblicazioni sullo sviluppo cooperativo internazionale. Inoltre, durante una sessione dedicata ai partenariati, sono state citate le cooperative come principale attore dello sviluppo per collaborare con rappresentanti delle agenzie delle Nazioni Unite, delegazioni dell’UE, sindacati e altre organizzazioni della società civile.
 
Piattaforma di sviluppo cooperativo internazionale
Il Cooperatives Europe Development Platform, il gruppo di esperti composto da 10 organizzazioni europee impegnate nello sviluppo cooperativo internazionale, è diventato globale. Di fatto, il gruppo si è allargato ed ha creato l’International Co-operative Development Platform (ICDP), una rete di diverse organizzazioni che operano nello sviluppo internazionale in diverse regioni del mondo (America, Asia, Europa e Asia).
Coopermondo è stato uno dei sostenitori e promotori di questa piattaforma quindi è stato un grande successo vederlo finalmente accadere (guarda l’intervista).
Durante la Conferenza Globale, l’ICDP ha tenuto il suo primo incontro ed ha discusso un piano d’azione basato sulle 9 raccomandazioni redatte in occasione del lancio della Piattaforma nel Vertice Internazionale delle Cooperative in Quebec due anni fa. Durante l’incontro, i rappresentanti delle diverse organizzazioni hanno concretizzato le raccomandazioni per avviare e sviluppare ulteriormente il piano d’azione per il 2018.
 
Nuove pubblicazioni sullo sviluppo cooperativo internazionale
Durante la Conferenza, il Cooperatives Europe Development Platform (CEDP) ha lanciato il suo rapporto “Buone pratiche nello sviluppo cooperativo internazionale: perché creare una cultura della condivisione delle conoscenze è fondamentale per il lavoro di sviluppo cooperativo internazionale” inteso a incoraggiare i partenariati tra i membri del CEDP e consentire attori esterni comprendere meglio i vantaggi dello sviluppo cooperativo internazionale come approccio di sviluppo di successo.
Inoltre, nel quadro del partenariato ICA-UE è stata presentata una nuova brochure sull’importanza delle cooperative nello sviluppo “Una questione di principio: le cooperative in fase di sviluppo“. La pubblicazione è il risultato di uno sforzo congiunto tra gli uffici globali e regionali dell’ICA per presentare storie di successo di sviluppo cooperativo che evidenziano l’intrinseca sinergia tra i valori cooperativi e lo sviluppo sostenibile per tutti.
 
Partnership per lo sviluppo
Durante la sessione #coops4dev dal titolo “Costruire partnership per il futuro che vogliamo“, che si è svolta il 15 novembre ed ha visto l’affluenza di oltre 200 partecipanti, è stata evidenziata l‘importanza di promuovere modelli economici alternativi che uniscono la crescita umana a quella economica come prima priorità nell’approccio verso lo sviluppo. Rappresentanti di alto livello dell’Unione europea, Organizzazione internazionale del lavoro, Partenariato CSO per l’efficacia dello sviluppo, Confederazione internazionale dei sindacati e Città Unite delle autorità locali hanno sottolineato l’importanza delle partnership con le cooperative per lo sviluppo internazionale.
 
Ariel Guarco, nuovo presidente dell’ACI
Coopermondo fa le sue migliori congratulazioni ad Ariel Guarco che è stato eletto presidente dell’Alleanza Cooperativa Internazionale. Il signor Guarco è presidente di Cooperar, la Confederazione cooperativa dell’Argentina, ed è sempre stato vicino alle attività di Coopermondo in Colombia e in America Latina.
Il sig. Guarco ha affermato che le sue priorità nell’Alleanza saranno il rafforzamento delle interazioni tra le organizzazioni regionali e settoriali, nonché il consolidamento degli spazi per le questioni di genere e dei giovani. Vuole anche migliorare la qualità e la quantità di informazioni fornite ai membri su reddito, bilanci e progetti e, così facendo, dare potere alle organizzazioni quando si tratta di prendere decisioni.
“Le cooperative sono imprese che hanno una doppia funzione, da un lato devono essere economicamente redditizie, competere sul mercato e farlo meglio delle imprese che cercano la redditività come obiettivo finale e, dall’altro, hanno bisogno di essere socialmente responsabili, contribuire a migliorare la qualità della vita dei nostri membri ed essere fedeli al nostro principio di impegno nei confronti della comunità e della società nel suo complesso”, ha affermato Guarco. E’ possibile ascoltare il discorso del Presidente dell’Alleanza per intero.
 
World Co-operative Monitor
L’International Co-operative Alliance ed Euricse, l’Istituto Europeo di ricerca sulle imprese cooperative e sociali, ha pubblicato il sesto Monitoraggio sulle cooperative mondiali. La pubblicazione riporta le più grandi organizzazioni cooperative e mutue del mondo, fornendo una classifica delle prime 300 e un‘analisi settoriale basata sui dati finanziari del 2015.
Il World Co-operative Monitor del 2017 ha raccolto dati per 2.379 organizzazioni provenienti da 8 settori di attività, di cui 1.436 con un fatturato superiore a 100 milioni di dollari. Le prime 300 cooperative e mutue riportano un fatturato totale di 2,16 miliardi. Le 300 principali cooperative del mondo operano in diversi settori: assicurazioni (41%), agricoltura (30%), commercio all’ingrosso e al dettaglio (19%), servizi bancari e finanziari (6%), industria e servizi pubblici (1%), sanità, istruzione e assistenza sociale (1%) e altri servizi (1%).
 
Tutte le iniziative di #coops4dev sono state trend su tutte le piattaforme social durante la Conferenza Globale. Se vuoi unirti alla conversazione sullo sviluppo cooperativo internazionale, segui l‘hashtag #coops4dev su Twitter e Facebook per gli ultimi aggiornamenti sulle nostre attività a livello internazionale.

Screen Shot 2017-11-13 at 11.55.07

Metodologie nello sviluppo cooperativo internazionale: è online la nuova ricerca del CEDP

Cooperative Europe rende nota oggi la sua ultima pubblicazione “Buone pratiche nello sviluppo cooperativo internazionale: perché creare una cultura di condivisione delle conoscenze è la chiave per lo sviluppo cooperativo internazionale“. Tra gli autori della stessa, Camilla Carabini, responsabile comunicazione e ricerca di Coopermondo. Oltre alla ricerca,  è stata diffusa una brochure che illustra le caratteristiche chiave della ricerca.
Con l’obiettivo di favorire una migliore comprensione dei metodi e approcci utilizzati dai membri del Cooperatives Europe Development Platform (CEDP), composto da Coopermondo e da altre 9 organizzazioni europee impegnate nello sviluppo cooperativo internazionale, il documento mappa le attività del CEDP tanto in diverse aree geografiche quanto in diversi settori, mostrando le buone pratiche e gli strumenti metodologici utilizzati da ciascuno.
Questa ricerca ha lo scopo di incoraggiare i partenariati tra le organizzazioni del CEDP evidenziando competenze specifiche di ognuna così come le sinergie potenziali, e per consentire ad attori esterni di comprendere meglio i vantaggi dello sviluppo cooperativo internazionale come approccio di successo che unisce democrazia e crescita economica nel rispetto del territorio, della sua natura e delle sue tradizioni.
Realizzata nel quadro del partenariato UE-ICA (#coops4dev), la nuova ricerca è stata guidata da Cooperatives Europe, The Co-operative College, Coopermondo-Confcooperative e Kooperationen, e sostenuta da tutti i membri CEDP.
Arielle Romenteau, responsabile della ricerca presso Cooperatives Europe, ha commentato: “Questa ricerca è un ulteriore passo avanti del CEDP che mostra il lavoro continuo delle organizzazioni che ne fanno parte per promuovere il modello cooperativo nello sviluppo internazionale e immaginare nuovi modi di mettere in evidenza l’impatto delle cooperative. Con questo studio, speriamo di andare oltre a condividere i metodi esistenti e sbloccare il potenziale di progettualità comuni tra membri del CEDP e altri attori al di fuori del movimento cooperativo”.
La ricerca e la brochure saranno diffusi alla Conferenza Globale dell’Alleanza Cooperativa Internazionale e online.
REPORT_CEDP_Good practices in intl development (in inglese)
BROCHURE_Key features