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Dichiarazione di Rio+20 sullo sviluppo sostenibile

Il documento finale della Conferenza delle Nazioni Unite richiama l’importanza delle cooperative quali attori per uno sviluppo sostenibile

  

ll documento conclusivo della conferenza Rio+20 “Il futuro che vogliamo” include una chiara affermazione di come le cooperative siano attori centrali per lo sviluppo agricolo, la creazione di lavoro, lo sviluppo sociale e la riduzione della povertà. Si può certamente dire efficace l’attività di informazione e di lobby svolta dall’Alleanza Cooperativa Internazionale durante i negoziati avviati nel gennaio 2012.

Le cooperative vengono citate 3 volte nel documento (si riportano qui a seguire gli estratti):

 

“(70) Riconosciamo il ruolo delle cooperative e delle piccole imprese nel contribuire all’inclusione sociale e alla riduzione della povertà, in particolare nei paesi in via di sviluppo.

 

(110) Le principali aree di investimento e di sostegno comprendono le attività in ambito agricolo che siano sostenibili; le infrastrutture rurali; la capacità di stoccaggio e le relative tecnologie; la ricerca e lo sviluppo sulle tecnologie agricole sostenibili; lo sviluppo di cooperative agricole solide e di “filiere del valore”; il rafforzamento dei collegamenti urbano-rurali. Riconosciamo inoltre la necessità di ridurre in modo significativo le perdite alimentari post-raccolta per tutta la catena di approvvigionamento alimentare.

 

(154) Siamo incoraggiati con iniziative di governo a creare posti di lavoro per i poveri ristrutturando e gestendo le risorse naturali e gli ecosistemi, e incoraggiamo il settore privato a contribuire garantendo un lavoro dignitoso e la creazione di posti di lavoro “green” sia per le donne che per gli uomini, e in particolare per i giovani, anche attraverso partnership con piccole e medie imprese nonché con cooperative.”

 

Fonte: Ufficio stampa, Confcooperative

The Case for Gateway Co-operatives in Montenegro and the Balkans

Cooperatives Europe, COSV Montenegro, the Ministry of Agriculture and Rural Development of Montenegro, and the Union of Cooperatives of Montenegro are hosting a multi-level Balkan Co-operative Conference – The Case for Gateway Cooperatives in Montenegro and the Balkans: Reflections and Discussions. This event serves as a culminating event for the European Union funded co-operative rehabilitation project that COSV, Cooperatives Europe with several member and partner organisations, as well as local stakeholders have been implementing in Montenegro since June 2011.

The conference will feature and highlight the project’s activities and partnerships. The event will also provide an opportunity to expand the discussion to the larger Balkan context, including presentations of cooperative development activities in the region and an opportunity to recommend follow-up strategies for a continuation of cooperative development activities. Panelists include co-operators from Montenegro, Slovenia, Macedonia, Turkey, Bosnia and Herzegovina, Bulgaria, and Albania. Conference participants also include representatives from Croatia, Serbia, and other European co-operative movements.

The Conference also provides a unique opportunity for networking and information sharing with a culminating cocktail event – local and regional stakeholders may establish collaborations and joint action plans to continue expanding the breadth and depth of cooperative development in Montenegro and the larger Balkan context. Indeed, these networking opportunities can prove a catalyst for continued collaborations and partnerships.

You will find the programme here.

Sviluppo ed Europa

25 giugno: Marino: “L’Europa o evolve in Stati Uniti d’Europa o sara’ destinata a essere una realtà storica e geografica”

«Oggi l’Europa è come l’Italia di alcuni secoli fa: divisa in tanti staterelli che vivono in un continente sempre più stretto e meno competitivo. Una realtà storica, culturale, geografica, ma non politica, mentre nel mare della globalizzazione dobbiamo mettere la grande nave europea. Obama accusa l’Europa di non saper scegliere dimenticando da dove arriva la crisi. La mancanza di leadership europea, però, di un’Europa federale che abbia un presidente che governi e un Parlamento che legiferi impedisce all’Europa di crescere, di rilanciare la sua produttività e la sua competitività. Con gli Stati Uniti d’Europa avremmo imposto delle regole alla globalizzazione». Lo dice Luigi Marino che presiede la manifestazione “Costruiamo gli Stati Uniti d’Europa” organizzata dal Forum delle persone e delle associazioni cattoliche nel mondo del lavoro composta da Cisl, Confcooperative, Confartigianato, Mcl, Cdo, Coldiretti e Acli.

«Altro tema è quello della cessione di sovranità. Non c’è futuro adeguato come stati individuali. Senza Europa politica siamo in balia delle tecnocrazie. Occorre – aggiunge Marino – dare voce ai popoli dell’Europa. Dare voce alla Politica con la “P” maiuscola. Basta vedere i risultati, Germania compresa. L’Europa non cresce in innovazione, in produzione, in occupazione. Siamo in ritardo sul’Agenda di Lisbona. Occorre un’Europa che metta insieme politica, popolo e crescita».

«Il Forum sostiene con limpidezza questa operazione: la politica degli Stati Uniti d’Europa. Lo facciamo con i vescovi europei che in un recente documento anno parlato dell’inadeguatezza della politica europea. Con la fine dell’assetto mondiale bipolare, che vedeva la contrapposizione Usa – URSS, era lecito sperare in un mondo unipolare con più democrazia e più mercato. Il mondo e’ invece diventato unipolare e l’Europa ha deluso sui contenuti e sui valori. Ha accentuato la politica del più forte, dell’egoismo, dell’edonismo capitalistico. La mancanza di leadership europea – conclude Marino – ha impedito di frenare le storture del capitalismo».

Scarica qui il manifesto “Costruiamo gli Stati Uniti d’Europa”

ufficio stampa- confcooperative

Appello All’Europa

25 giugno: Da Alleanza delle Cooperative, imprese e banche lettera aperta a Barroso e Van Rompuy per realizzare da subito un patto per la crescita

Da Giuseppe Mussari (Abi), Aldo Minucci (Ania), Luigi Marino (Alleanza delle Cooperative Italiane),Giorgio Squinzi (Confindustria) e Marco Venturi (Rete Imprese Italia) la lettera aperta a Barroso, Presidente della Commissione europea, e Van Rompuy, Presidente del Consiglio, per realizzare da subito un patto per la crescita (leggi qui il testo della lettera).

 

Recuperare con azioni concrete lo spirito comunitario per proteggere e rilanciare l’Unione Europea. È questo il messaggio lanciato dalle imprese al Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e al Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, in una lettera inviata oggi da Abi, Ania, Alleanza delle Cooperative Italiane, Confindustria e R.ETE. Imprese Italia in vista del vertice del prossimo 28 giugno.

Il vertice Europeo di fine mese – si legge nella lettera aperta delle imprese italiane a Barroso e Van Rompuy – è una grande occasione per dare un segnale forte e inequivocabile ai popoli e ai mercati da parte di chi oggi guida, ad ogni livello la politica europea.

Tutte le imprese italiane chiedono con forza ai Governi di non mancare l’appuntamento del 28 e 29 giugno e di adottare i provvedimenti necessari perché l’Europa diventi effettivamente una federazione di Stati, perché si ritorni allo spirito che aveva permesso di ricostruire sulle macerie della seconda guerra mondiale. Il tempo delle decisioni è adesso, occorre agire subito per continuare ad assicurare un futuro di pace, di benessere, di crescita all’Europa.

 Secondo le proposte congiunte delle imprese italiane è:

– necessario che la Bce continui ad assicurare un adeguato flusso di liquidità all’economia e a preservare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria, anche prevedendo ulteriori interventi sul mercato secondario dei titoli di stato;

– necessario prevedere una garanzia comunitaria in ordine ad una percentuale del debito pubblico esistente, al fine di non veder vanificati gli sforzi di risanamento dei conti pubblici a causa dell’aumento dei tassi di rifinanziamento degli stessi; – necessario completare il quadro normativo europeo con misure che sottopongano a regolamentazione e vigilanza adeguate il sistema finanziario ombra;

– necessario realizzare un patto per la crescita e attivare strumenti a supporto di questo patto, in primis i project bonds;

– necessario adottare un patto europeo per l’unione bancaria.

uffiocio stampa- Confcooperative

Key-competences for Employability of Young people”

Approvata l’iniziativa “COOP-KEYs: Cooperation promotes Key-competences for Employability of Young people”, realizzata nell’ambito del Programma Leonardo da Vinci co-finanziato dalla Commissione Europea.

Il programma ha come fine lamobilità transnazionaledi giovani e adultitramite esperienze che contribuiscano ad accrescere e sviluppare conoscenze e competenze professionali, sociali e culturali. Il progetto COOPKEYS, in particolare, offre la possibilità a 48 giovani (18-35 anni) emiliano-romagnoli e pugliesi, disoccupati, occupati (con particolare riguardo a occupati in imprese cooperative o soci di cooperative), di svolgere un tirocinio in cooperative, aziende, camere di commercio, enti di formazione o associazioni di rappresentanza della cooperazione di altri paesi europei, favorendo in particolarequattro settori strategici:agroalimentare; socio-sanitario; ambiente; logistica.

L’iniziativa, della durata di 16 mesi, potrà contare su un allargato e rappresentativo parterre di partner italiani e stranieri. Il progetto, guidato da IRECOOP e Confcooperative Emilia Romagna, esprime una forte componente cooperativa anche nel partenariato internazionale, che  comprende al suo interno 29 partner di 8 paesi diversi, tra i quali Confcooperative Puglia, il Consorzio Leader, CECOP, DIESIS, Cgscoop, Enercoop, la cooperativa sociale Kara Bobowski e tanti altri soggetti espressione del mondo economico ed associativo europeo.

L’obiettivo del programma è duplice: offrire aigiovani del territoriol’opportunità di acquisire competenze specifiche in materia di imprese cooperative nei settori sopra segnalati; favorire collegamenti efficaci tra ilmondo dell’educazione e il mondo del lavoro, in settori innovativi e in crescente sviluppo.

Le attività prenderanno il via ad ottobre e si concluderanno a febbraio 2014.

Per maggiori informazioni: piangerellil@irecoop.it

Speciale Forum Cooperazione

In vista del Forum della Cooperazione Internazionale www.bandiong.it ospita un uno SPECIALE FORUM COOPERAZIONE che rimarrà on-line da qui alla fine di settembre e diventerà il contenitore di tutte le informazioni, i dibattiti e gli approfondimenti che ci condurranno a questo importante evento.

Proporremo una serie di sondaggiper testare le opinioni degli operatori della cooperazione sui temi più controversi del dibattito in corso cercando di riprendere le tematiche direttamente proposte dal Ministero nei 10 tavoli di lavoro tematici di cui si compone la consultazione.

Nello speciale cercheremo di rendere disponibili tutti i documenti elaborati, i paper e altri tipi di contributo. Ovviamente anche questa volta una parte del lavoro sta a voi.Inviate, segnalate e condividetemateriali e documenti che ritenete utili da inserire nelle pagine di questo Speciale.

E’ on-line il primo sondaggio:

QUALE GOVERNANCE PER LA NUOVA COOPERAZIONE ITALIANA?

Cooperazione Internazionale

21 giugno: Coopermondo, Confcooperative e Federcasse siglano accordo triennale con le organizzazioni di microfinanza del Togo. Impegno complessivo di 1,85 milioni di euro

Coopermondo-Confcooperative e Federcasse (BCC Credito Cooperativo) hanno siglato a Roma, con le principali organizzazioni di microfinanza e dei produttori agricoli del Togo, un Accordo di Cooperazioneal fine di avviare un programma triennale di finanziamento alla filiera alimentare ed agricola del piccolo paese africano.

L’Accordo è stato sottoscritto dal Presidente di Coopermondo, Massimo Coccia, e dai rappresentanti delle organizzazioni togolesi (Fececav–Urclec–Apim–Ctop) giunti in Italia nell’ambito di una serie di incontri con il mondo cooperativo.

L’intesa ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti delle zone rurali (oltre la metà della popolazione togolese vive con meno di un dollaro al giorno) in un’ottica di scambio di esperienze e di competenze con il mondo cooperativo italiano, attraverso tre componenti: quellafinanziaria(coordinata dalCredito Cooperativoe daFedercasseper favorire l’accesso al credito); quella agricola (per contribuire allo sviluppo del settore agricolo/zootecnico e della pesca, per migliorare il reddito e la qualità della vita del mondo rurale); quella socio culturale (per favorire uno scambio costante di informazioni e relazioni di conoscenza e riconoscimento reciproci, da proseguire nel tempo).

Per quanto riguarda la componente finanziaria, l’intesa prevede a regime un impegno complessivo di 1 milione ed 850 mila eurodi finanziamenti agevolati, messi a disposizione da unpool di 6 Banche di Credito Cooperativo(BCC del Garda– in qualità di capofila, Banca del Veneziano, Emilbanca, Banca CRAS-Sovicille,BCC di Roma,BCC di Treviglio). Le risorse sono destinate principalmente a Fececav e Urclec, due Istituzioni di Microfinanza (IMF) togolesi, ed in gran parte destinate al finanziamento a medio – lungo termine di cooperative, associazioni, microimprese. Una prima tranche di600 mila euroè stata erogata al momento della costituzione del pool (nello scorso mese di Aprile) ed è già stata impiegata per l’acquisto di sementi di gnam, soia, mais, motopompe e prime attrezzature utili a consentire di avviare prime piccole attività autonome di coltivazione e raccolto. Il grande valore di un processo di questo tipo sta, difatti, nell’essere basato sulla formula delcredito (e non sull’erogazione di contributi a fondo perduto). Essenziale per il processo di crescita delle comunità locali è difatti innescare un percorso di fiducia e di corresponsabilizzazione, che migliora le competenze e le condizioni di vita degli agricoltori, favorendo altresì l’educazione finanziaria ed al risparmio.

In Togo, la microfinanza è considerato uno strumento cardine per la lotta contro la povertà, in forte crescita negli ultimi anni (dal 2006 al 2011 i beneficiari sono quasi triplicati, passando da 360.000 ad oltre un milione).

L’iniziativa rientra tra quelle che qualificano l’Anno Internazionale delle Cooperative indetto per il 2012 dalla Assemblea delle Nazioni Unite e può contare sullo specifico know-how del Credito Cooperativo italiano già sperimentato con successo con il programma “Microfinanza Campesina in Ecuador” di cui quest’anno ricorre il decennale (www.creditocooperativo.it/ecuador) e, più recentemente, con il sostegno al processo di ricostituzione della rete delle banche cooperative in Argentina.

 “Siamo molto soddisfatti per l’intesa raggiunta. Un’iniziativa autofinanziata – ha detto il Presidente diCoopermondo, MassimoCoccia– che si potrà realizzare grazie al sistema delle BBC che hanno aderito all’iniziativa. Inizia così un’esperienza sulla quale riponiamo grande speranza sia per le ricadute positive sulle popolazioni locali ma anche perché sperimentiamo un modello, basato non su “donazioni” ma su prestiti, che potrebbe essere replicato in altri contesti”.

“E’ questo un momento molto importante e significativo per il nostro sistema” – ha aggiunto il Direttore Generale diFedercasse, SergioGatti. “L’accordo fa da cornice ufficiale ad una relazione già avviata da alcuni anni e basata sui pilastri dell’amicizia, della cooperazione e dell’innovazione. Il tutto, tenuto assieme da grande professionalità e voglia di lavorare per migliorare le condizioni di vita di comunità di persone che hanno scelto di mettersi insieme per un progetto comune. Proprio come avvenne ormai 130 anni fa qui in Italia con la nascita della prima Cassa Rurale”.

Gli ha fatto eco Ange Kétor KossiviBiova Direttore Esecutivo dell’Apim: “Questa intesa è per noi un onore ed un evento storico. Mi auguro che i risultai attesi siano addirittura anticipati, in modo da estendere una simile esperienza anche ad altri settori della vita produttiva del nostro Paese”.

 ufficio stampa – Confcooperative

I nostri partners Togolesi sono finalmente a Roma!

La delegazione Togolese resterà in Italia per tutta la settimana (dal 17 al 24 Giugno) prima a Roma dove incontrerà Confcooperative, Coopermondo e Federcasse per poi proseguire alla volta di Brescia dove sono previsti incontri con le BCC che sostengono il nostro progetto.

La delegazione Togolese è costituita da Monsieur Daniel Takougnadi BARONDIBOU, il Direttore Generale di FECECAV – Faîtière des Entités de Caisses d’Epargne et de Crédit des Associations Villageoises, con sede a Kpalimé; con  Monsieur Patouani Massamaesso ALI, il Direttore Generale di URCLEC- Union Rénovée des Caisses Locales d’Epargne et Crédit –  con sede a Sokodé, e con Monsieur Ange Kossi Biova KETOR, il Direttore esecutivo di APIM – Togo  – Association Professionnelle des Institutions de Microfinance, con sede a Lomé.

Il programma “Sistemi e strumenti di finanziamento dell’agricoltura in Togo”, promosso da Coopermondo in collaborazione con Federcasse, nasce come risposta alle difficoltà rilevate dai partner togolesi, ovvero la FECECAV e l’URCLEC. Entrambe sono istituzioni finanziarie a carattere cooperativo e, insieme, intervengono in  quattro delle cinque regioni amministrative del Paese – di trovare risposte ai bisogni di finanziamento all’agricoltura locale. Le sei BCC Italiane che hanno aderito a questo ambizioso programma (BCC del Garda – banca capofila-, BCC di Roma, BCC di Treviglio, BCC del Veneziano, Banca CRAS di Sovicille ed Emilbanca) erogheranno, per i prossimi tre anni, crediti alle due Istituzioni di Microfinanza (IMF) togolesi a condizioni agevolate per favorire investimenti nel settore agricolo, con particolare riferimento alle colture di base destinate alla nutrizione umana e animale (cereali, leguminose, tuberi, ortaggi e frutta), all’allevamento e alla pesca marittima e continentale.

The cooperative model

The Italian cooperative system is a model that inspires many organizations because it is so successful and versatile. And few people know as much about this system as Enzo Pezzini.

As Director of the Brussels office of the Confederazione Cooperative Italiane (Confcooperative), Mr. Pezzini has helped to promote and coordinate a number of large- scale European research projects on social cooperatives.

In this interview, Mr. Pezzini talks about the characteristics of the Italian cooperative movement and the challenges it faces.

 What motivated the creation of the Alliance of Italian Cooperatives a year ago and what challenges does it face?

The creation of the Alliance of Italian Cooperatives (Alleanza delle Cooperative Italiane) on January 27, 2011 marks the beginning of ongoing coordination between the three main and most representative cooperative associations: the Associazione Generale Cooperative Italiane (AGCI), the Confederazione Cooperative Italiane (Confcooperative) and Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue (Legacoop). It’s an extremely important event because the purpose of this alliance is to reconcile and move beyond very different traditions and models of entrepreneurship.

There are two main reasons behind this unification. The first is a desire to give a powerful signal that things are changing – without disregarding the cooperative movement’s historical divisions – and demonstrate that Italian cooperative associationism is undergoing a process of simplification and cohesion and showing great responsibility in a very complex framework of political and economic crisis. The second is a desire to have cooperation play a more significant role in the edification of society and the market to provide greater balance between work, the economy and well-being.

30 maggio: Si è insediato alla Farnesina il Comitato Italiano per l’Anno Internazionale delle Cooperative

Le cooperative sono fondamentali per lo sviluppo dell’economia. Nascono insieme all’industria. Anche in Italia, già dalla metà dell’800, sono impegnate nei settori del credito, del lavoro e del consumo. La cooperativa è una forma d’impresa che concilia economia ed equità sociale. Dà lavoro a 1,2 milioni di persone, con un’importante integrazione all’occupazione di donne e persone straniere svolgendo un ruolo fondamentale nella valorizzazione della persona». Così, ilministro degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, in un estratto del suo messaggio, letto dal Capo di Gabinetto, saluta l’insediamento del Comitato Italiano per l’Anno Internazionale delle Cooperative tenuto al Salone delle Conferenze Internazionali della Farnesina alla presenza dell’Ambasciatore Maurizio Melani

Carlo Mitra, vicepresidente vicario Confcooperative «In un quadriennio di crisi internazionale le cooperative tra la remunerazione e il lavoro hanno scelto la difesa dell’occupazione. In Italia le cooperative hanno fatto segnare un + 8% di occupazione, e in questo contesto le 20.500 imprese aderenti a Confcooperativehanno fatto meglio della media nazionale, facendo segnare un + 13,4%. Un trend economico che conferma una filosofica di valori che riassumiamo in “un utile in meno un occupato in più”. Una scelta che è un rischio per le cooperative dal momento che gli utili sono il mezzo principale per patrimonializzarsi, si impongono interrogativi sugli investimenti futuri. Ecco perché continuo a dire che una classe dirigente davvero interessata alla crescita, dovrebbe scommettere spontaneamente sulle cooperative. Le Nazioni Unite lo hanno fatto proclamando il 2012 Anno Internazionale delle Cooperative». Il vicepresidente Mitra era accompagnato dal segretario generale Vincenzo Mannino. Della delegazione, faceva parte, tra gli altri, Gianna Perra dell’ufficio relazioni Internazionali di Confcooperative.

Giuliano Poletti,presidente diLegacoop, intervenendo, per l’Alleanza delle Cooperative Italiane a nome diLuigi Marino, presidente diConfcooperativee di RosarioAltieri, presidente dell’Agciha evidenziato che«Le cooperative nel mondo danno lavoro a oltre 100 milioni di persone, hanno 1 miliardo di soci. Le prime 300 cooperative del mondo danno vita alla nona economia del mondo. In Europa sono 160mila le imprese, 123milioni di soci e 5,6 milioni di persone occupate. Il movimento cooperativo italiano è il principale movimento cooperativo tra i paesi europei con 1,2 milioni di persone occupate, 12 milioni di soci e 127 miliardi di euro di fatturato. Sono aziende diverse dalle altre e si propongono come infrastruttura di una società in cui il cittadino, la persona è protagonista». 

All’incontro erano presenti rappresentanti delle parti sociali. Il presidente dell’Abi Giuseppe Mussari,intervenendo ha dichiarato «Le cooperative e la cooperazione di credito continuano a dare ottima prova di sè anche in momenti difficili. Nonostante anche regole penalizzanti da parte dell’Europa. La formula cooperativa ha garantito negli ultimi dieci anni la migliore qualità in termini di sviluppo e di occupazione. Un esempio virtuoso che andrebbe mutuato anche in altri settori.

Per ilMinistero delloSviluppo Economicoè intervenutoGiuseppe Tripoliche ha dichiarato «La cooperazione non è un retaggio del passato. Rappresenta una forma straordinariamente moderna e attuale sia per i problemi economici che ci troviamo ad affrontare sia per le forme di welfare più moderne. Coesione, mutualità e rapporto con il territorio sono le specificità principali che hanno consentito alla cooperazione di svolgere una funzione ampiamente anticiclica. Hanno sofferto, ma hanno tenuto e creato occupazione aggiuntiva in alcuni settori. Le cooperative rappresentano uno straordinario strumento di avvio dei giovani al lavoro.

Per il Ministero del Lavoroè intervenutoRaffaele Tangorrache ha dichiarato «Le cooperative si occupano di servizi fondamentali: assistenza agli anziani, assistenza domiciliare, servizi sociali e sociosanitari, oltre all’inserimento lavorativo di persone disabili. Sono 300.000 le persone occupate nel sociale. Oltre 3milioni sono assistiti dalle cooperative che in pochi anni sono diventati un pilastro fondamentale del sistema di welfare. Le cooperative sociali hanno continuato a garantire servizi alla parte più debole del nostro paese».

 Per la Uil è intervenuto Paolo Carcassi «Siamo consapevoli dell’importanza del movimento cooperativo. La cooperazione ha svolto e svolge un ruolo di grande responsabilità nel sociale. Un ruolo cruciale in tanti settori. La cooperazione ha cercato nei rapporti con i propri soci di trovare una strada autonoma nella difesa dell’occupazione. E’ possibile dar vita a una serie di politiche che alimentino le potenzialità della cooperazione a cui vanno date gambe per continuare a crescere e ad affermare il suo sviluppo. Negli ultimi tempi, invece, qualcuno ha lavorato per segare le gambe alla cooperazione. Occorre, inoltre, valorizzare la buona occupazione»

Ufficio stampa – confcooperative

Cooperatives: sustainable development with social equity

May 28 to June 1st 2012

ICA-Americas as the major organization in cooperative integration for the Americas, with the support of the ICA organization members in Panama: Consejo Nacional de Cooperativas – CONALCOOP and the Instituto Panameño Autónomo Cooperativo – IPACOOP, have the pleasure to invite you to the II Cooperative Summit of the Americas entitled “Sustainable Development with Social Equity in the Cooperative Model”.

The II Cooperative Summit aims to strengthen the convergence processes, unity and cooperative articulation so as to reach agreements and resolutions to be included in a Final Declaration of member organizations. This document is intended to help establish a more solid and equitable sustainable development that will serve as a reference framework for the implementation of concrete actions.

The I Cooperative Summit 2009 held in Mexico, was proof of the potential and the willingness of the cooperative movement in the Americas, to take actions in establishing a more solid social development and sustainable system. There is a great interest to achieve the guidelines stated in the Guadalajara Declaration in order to face the present challenges in the context of global crisis.

Cooperatives have clearly demonstrated that they are key actors to redefine the sustainable development models prioritizing social equity. The cooperative formula is seen as a solution that is not only durable but contemporary, resilient and relevant, and therefore significant in establishing a more solid economic development through their ethic economy, defense of the collective interest and the democratization of the entrepreneurial sector. The International Year of Cooperatives 2012 is a good time for a redefinition of our function as a regional body towards a more engaging and integrating approach. That’s why this event will be more than a meeting point for cooperative members as their major topics are being previously analyzed in the different countries and sectors taking into account their needs and concerns..

During the Summit the analysis and discussion will be focused on four thematic areas:The cooperative identity and business management(cooperative identity as a distinctive factor regarding traditional capital enterprises; the cooperative brand as added value to cooperative business management; internationalization of cooperatives while maintaining their identity; corporate business management in cooperative enterprises),Development Paradigms and Social Equity(current development paradigms and global crisis; new paradigm: development with social equity; role of cooperatives within the new development paradigm),Social and Environmental Responsibility(environmental responsibility making the cooperative difference; cooperative social responsibility and cooperative social audit; environmental eco-efficiency as an added value to cooperative business management; environmental and social ethics in the cooperative brand), and Advocacy and Public Policies(relationship of cooperatives with the State and cooperative autonomy; cooperatives and public policies; cooperative participation in social dialogue to influence public policies).

This event will also include other diverse academic activities, such as Meetings and Forum as a way to enrich the discussing of key challenges and solutions that will promote the cooperative development, performance and a sustainable model on the political stage. The Final Declaration will serve as a reference framework for the implementation of actions oriented to strengthen the cooperative sector of the continent. We are confident that the cooperative model by itself and the implementation of this statement will contribute to face the challenges of the current situation.

 press release www.icaamericas.coop

Al via il progetto di Coopermondo e Federcasse in Togo: “Credito a medio – lungo termine, una novità per l’agricoltura locale”

Il 23 aprile 2012 costituisce una data importante per il programmaSistemi e strumenti di finanziamento dell’agricoltura in Togo, promosso da Coopermondo in collaborazione con Federcasse: in questa data, infatti, sono stati firmati nei locali dell’APIM (Associazione Professionale delle Istituzioni di Microfinanza), i contratti che hanno dato il via al partenariato creato per contribuire al raggiungimento della sicurezza e sovranità alimentare di questo piccolo paese dell’Africa Occidentale (56.790 km2, 6,5 milioni di abitanti).

Il programma nasce come risposta alle difficoltà rilevate dai partner togolesi, ovvero la FECECAV

(Faîtière des Entités de Caisses d’Epargne et de Crédit des Associations Villageoises) e l’URCLEC (Union Rénovée des Caisses Locales d’Epargne et Crédit) – entrambe sono istituzioni finanziarie a carattere cooperativo e, insieme, intervengono in  quattro delle cinque regioni amministrative del Paese – di trovare risposte ai bisogni di finanziamento all’agricoltura locale.

Le sei BCC Italiane che hanno aderito a questo ambizioso programma (BCC del Garda – banca capofila-, BCC di Roma, BCC di Treviglio, BCC del Veneziano, Banca CRAS di Sovicille ed Emilbanca) erogheranno, per i prossimi tre anni, crediti alle due Istituzioni di Microfinanza (IMF) togolesi a condizioni agevolate per favorire investimenti nel settore agricolo, con particolare riferimento alle colture di base destinate alla nutrizione umana e animale (cereali, leguminose, tuberi, ortaggi e frutta), all’allevamento e alla pesca marittima e continentale.

Il 70% di questa somma, che privilegerà il rafforzamento di cooperative e associazioni di base locali, sarà pertanto orientato verso il credito a medio e lungo termine, prodotto finanziario che, come si è avuto modo di verificare a più riprese, rappresenta una novità assoluta nel Paese.

Le notevoli potenzialità economiche del Togo, verificate sul campo dai rappresentanti di Coopermondo insieme alla CTOP (Coordinamento nazionale delle organizzazioni contadine),  tramite visite a cooperative ed ad altri gruppi organizzati hanno fatto nascere un programma ambizioso, un impegno a cui guardano con interesse anche le Agenzie internazionali presenti sul campo.

In considerazione di tutti questi fattori, il programma, integrato, sistemico e di lungo periodo, si svilupperà verificando anche azioni di sostegno (diretto o in partnership) alle organizzazioni agricole del paese, orientate a sviluppare un approccio di filiera che valorizzi maggiormente le produzioni locali tramite la creazione di imprese – prevalentemente a carattere cooperativo – di trasformazione agroalimentare, conservazione, commercializzazione  e di servizi alle aziende agricole.

Per ulteriori informazioni info@coopermondo.it

« Greening, lavorare su prime aperture Commissione Europea per raggiungere soluzione condivisa”

In occasione dell’odierna sessione del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea in corso a Bruxelles, il Presidente di Cogeca Paolo Bruni ha incontrato l’On. Mette Gjerskov, Ministro danese dell’agricoltura e presidente di turno dell’UE.

Al centro dell’incontro, la riforma della Politica Agricola comune, ed in particolare le misure proposte dalla Commissione per l’inverdimento, il cosiddetto greening.

“Abbiamo ribadito alla presidenza danese – ha dichiarato Bruni – la posizione del Copa-Cogeca: condividiamo gli obiettivi di fondo, ma non nascondiamo le nostre perplessità sugli strumenti; in particolare temiamo che le proposte della Commissione possano avere ricadute negative sulla produzione alimentare, in un momento ove essa dovrebbe invece assecondare le crescenti richieste di cibo per i prossimi anni”.

“Chiediamo in secondo luogo – ha sottolineato Bruni – che tali misure non comportino inaccettabili aggravi burocratici: esse dovranno innanzitutto essere semplici da amministrare e facili da controllare»

« Riteniamo inoltre, ha proseguito Bruni, che gli agricoltori che già applicano misure che vanno oltre le prescrizioni obbligatorie dell’UE in materia ambientale dovrebbero automaticamente poter fruire del pagamento di inverdimento : a tal proposito guardiamo con attenzione alle prime aperture da parte della Commissione contenute nel documento di lavoro che sarà presentato domani al Consiglio e che pare andare nella direzione auspicata »

“Abbiamo infine ribadito al ministro Gjerskov – ha concluso Bruni – l’esigenza di considerare le colture arboree e i frutteti come automaticamente computabili nella superficie da includere nell’ambito del Greening, riscontrando la consapevolezza di dover definire in modo chiaro tale aspetto”.

Al termine dell’incontro, Bruni ha così commentato l’iniziativa di un nutrito gruppo di Stati membri – il cosiddetto gruppo di Stoccolma – volta a sostituire il greening con misure agroambientali nel secondo pilastro tramite un apposito trasferimento del 10% dei pagamenti diretti: si tratta di una iniziativa dirompente nei contenuti ma che ha il merito di alimentare una discussione fino ad oggi piuttosto sterile. Auspichiamo che possa contribuire, insieme a una crescente consapevolezza della Commissione della necessità di entrare maggiormente nel merito delle problematiche del greening, al raggiungimento di una soluzione condivisa nell’interesse dell’agricoltura europea: su questo delicato tema, dobbiamo infatti evitare le contrapposizioni e ricercare un ampio consenso, come ha giustamente sottolineato il ministro delle politiche agricole Mario Catania”.

ufficio stampa (Cogeca)

Luigi Marino confermato alla Presidenza

10 maggio: Luigi Marino riconfermato alla presidenza. Conferme anche per la squadra dei vicepresidenti: Mitra, Ottolini, Mancini, Gerbaudo e Schelfi.

Luigi Marino e’ stato rieletto presidente di Confcooperative per il prossimo mandato, dalla XXXVIII Assemblea Nazionale di Confcooperative. Il voto e’ avvenuto all’unanimita’ da parte degli 800 delegati intervenuti in rappresentanza delle 20.500 cooperative aderenti.

Il presidente Marino, assente ai lavori per motivi di salute, e’ intervenuto in collegamento telefonico e ha esordito “Ho sempre ironizzato su queste modalità di intervento a cui sono obbligato visto il fastidioso contrattempo”.

E’ stata confermata la squadra dei vicepresidenti con Carlo Mitra, Maurizio Ottolini, Gaetano Mancini, Giovenale Gerbaudo e Diego Schelfi.

I lavori hanno evidenziato, che pur soffrendo i morsi della crisi, le cooperative negli ultimi quattro anni hanno accresciuto l’occupazione de l’8%. Le imprese di Confcooperative sono riuscite a fare anche meglio mettendo a segno un +13,4%, dando vita a 64.000 nuovi posti di lavoro per un totale di 544.400 persone, di cui il 62,7% è donna e il 22% è straniero.

Ricordiamo i numeri complessivi di Confcooperative: 20.500 cooperative, 3.166.000 soci, 544.400 persone occupate e 61,3 miliardi di euro di fatturato aggregato (Dati di Elabora, centro Studi Confcooperative).

 Ufficio stampa – Confcooperative

Cooperazione internazionale e educazione per una cittadinanza mondiale

Per il sesto anno consecutivo le 30 associazioni che aderiscono al Consorzio delle Ong Piemontesi promuovono l’iniziativa“PIEMONTE chiama MONDO 2012: un intero mese dedicato alla cooperazione internazionale.

In collaborazione con enti locali, associazioni, parchi, università e molti altri enti piemontesi impegnati in progetti di cooperazione internazionale e di educazione per una cittadinanza mondiale, l’iniziativa“PIEMONTE chiama MONDO 2012”, prevede 36 eventi pubblici sul territorio piemontese per parlare di temi legati alla cooperazione e alla solidarietà internazionale, degli squilibri tra Nord e Sud del mondo e dei diritti umani.

Segnaliamo che al Salone del libro c’è lo stand nazionale di Federcultura al padiglione 2 stand M67.

Lunedì 14 Maggio, si terrà alle ore 13 e 15 presso lo stand,  un piccolo evento con due cooperative dello spettacolo dedicato all’anno internazionale delle cooperative.

E’ un reading letterario sull’idea di cooperazione attraverso una carrellata di autori: da Marco Aurelio a Calvino.

Per maggiori informazioni sugli eventi in programma visita il sito: http://www.ongpiemonte.it

Cardinal Bertone: “Confcooperative chiamata ad apportare speranza al lavoro”

Il segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone è intervenuto alla XXXVIII Assemblea Nazionale di Confcooperative:  “Siete chiamati ad apportare la speranza nel lavoro, in Italia, in Europa, nel Mondo”

“Voi siete chiamati ad apportare la speranza nel mondo del lavoro. La cooperazione rappresenta un mercato più civile, più competitivo, più umano. Grazie alla figura del socio lavoratore, grazie alla difesa del lavoro, grazie alla vostra peculiarita’ di evidenziare il ruolo della persona che deve avere una posizione di centralità nel modello di impresa. Siete in grado di farlo perché fate riferimento a un patrimonio di valori che trova le sue radici nella dottrina sociale della chiesa. Sono valori importanti, perche’ Il patrimonio di valori genera speranza. E’ un concetto che sottolineo in questo momento di scoramento, di difficoltà in Italia, In Europa e nel mondo”.

 

Lo ha detto il Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Tarcisio Bertone intervenendo alla giornata conclusiva della XXXVIII Assemblea di Confcooperative. Il cardinale Bertone intervenendo ha salutato il presidente Marino “a cui auguro buona salute. Saluto voi delegati che rappresentate oltre 3mlioni di soci. Vi esprimo la mia vicinanza personale, oltre che della Chiesa al vostro impegno, alla vostra forza d’animo, alla vostra capacita di cooperare”.

 Il cardinale Bertone ha posto l’accento, in chiusura di intervento su donna e famiglia “Oggi una delle sfide e’ conciliare il tema donna, lavoro e famiglia. E’ uno snodo fondamentale nella societa’. Alla famiglia e’affidata la costruzione della societa’ e della storia. Le donne devono poter svolgere pienamente le loro funzioni senza discriminazioni. Il lavoro va strutturato in modo da poter essere madre, moglie e lavoratrice”.

BALZO FATTURATO; Mitra,ora crescita; Passera, Performance Forti

ROMA, 9 MAG – Anche negli anni più duri della crisi, le cooperative non smentiscono la loro, costituzionalmente prevista, funzione sociale: dal 2008 al 2011 le coop hanno incrementato l’occupazione di oltre l’8%. Meglio ancora hanno fatto le 20.500 imprese aderenti a Confcooperative, con un balzo di occupati del 13,4%, passando da 480mila a 544mila unità.

ROMA

 E cresce anche l’export: +26,3%, a 4,8 miliardi nel 2012 rispetto ai 3,8 miliardi del 2007. Numeri che, snocciolati dal vicepresidente Carlo Mitra in apertura della 38/a assemblea annuale della Confederazione, non sono sfuggiti al ministro dello Sviluppo Corrado Passera: “Se tutta Italia facesse le vostre performance non ci sarebbe stato bisogno del governo d’emergenza” ha detto nel suo intervento. Assente per malattia il presidente Luigi Marino (presidente anche dell’Alleanza delle cooperative di cui Confcooperative fa parte insieme a Legacoop e Agci), il vicepresidente in tema di riforma del lavoro, ha invitato a “chiudere velocemente la partita” e a valorizzare l’apprendistato, mentre sull’articolo 18 (bando a “paure apocalittiche o speranze messianiche”) ha chiesto “un equilibrio più nitido ed evoluto”.“Sono miopi quelle imprese che si illudono di trarne vantaggio dalla precarietà” ha detto Mitra. “Sottoscrivo 25 volte queste parole” gli ha fatto eco il ministro del Lavoro Elsa Fornero; “l’impatto sul lavoro è pesante – ha ammesso Fornero – ma non c’é ragione per fare le barricate contro la riforma, concordo sul fatto che va approvata in fretta”. Adesso tuttavia “va liberato il potenziale di crescita del paese attraverso riforme strutturali, basta con l’andazzo del “paga Pantalone”, ha incalzato Confcooperative. “L’Italia ha addossato alla spesa pubblica le conseguenze delle riforme omesse e “paga Pantalone” è stata per lunghi anni non solo una battuta ma una politica. Lo svezzamento dalla spesa pubblica é tuttora lento e riluttante” ha detto Mitra.Non poteva mancare un accenno al dramma dei mancati paganti: le imprese stanno ancora aspettando 100 miliardi dalla P.a: “Non ci sono parole per stigmatizzare l’insostenibilità morale ed economica di questa situazione” ha detto Mitra. Ma se in casa Confcooperative il lavoro c’é e il fatturato 2012 segna +4,1% (61,3 miliardi), è perché la linea seguita è sempre quella di “un utile in meno un occupato in più. Tra occupazione e redditività le cooperative hanno scelto il lavoro”. Le cooperative tuttavia non sono invulnerabili, sentono pesantemente i segni della crisi, ma l’evasione fiscale non abita qui: appeno lo 0,22% è il peso delle coop sul mancato gettito. Eppure in tema di agevolazioni fiscali si è agito male e troppo: “Un disco rotto associa ancora questo tema alle cooperative . Sulle coop gli interventi sono avvenuti senza logica, senza giustificazione giuridica, senza confronto”.Tutti i temi e le proposte nella relazione avranno grande attenzione, ha assicurato il ministro Passera che ne ha sottolineato la forte valenza sociale. (di Paola Barbetti) (ANSA).

XXXVIII ASSEMBLEA CONFCOOPERATIVE

9 SESSIONE PUBBLICA mattina del 9 maggio. SESSIONE RISERVATA AI DELEGATI: pomeriggio del 9 maggio e mattina del 10 maggio

È tutto pronto per la XXXVIII Assemblea Nazionale di Confcooperative che eleggerà gli organi dell’organizzazione leader del movimento cooperativo per numero di imprese aderenti, di persone occupate e di fatturato realizzato.

Saranno oltre tremila i cooperatori, tra amministratori, dirigenti e soci di cooperative che interverranno alla due giorni prevista per i prossimi 9 e 10 maggio all’Auditorium della Conciliazione di Roma.

Ai lavori interverranno personalità del mondo politico, economico, imprenditoriale, associativo e non mancherà un significativa rappresentanza del Governo.

I lavori saranno aperti dalla relazione introduttiva e rappresenteranno l’occasione per un’approfondita analisi economica del movimento cooperativo.

L’appuntamento è per i prossimi 9 e 10 maggio all’Auditorium della Conciliazione (Via della Conciliazione 4 – Roma).

NB Si ricorda che solo la sessione pubblica è prevista solo per la mattina del 9 maggio a partire dalle ore 10.30. Il pomeriggio del 9 maggio e la mattina del 10 i lavori sono riservati ai delegati.

Ufficio Stampa – Confcooperative

Riccardi lancia la consultazione

Il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione sta preparando il Forum nazionale della cooperazione allo sviluppo che si terrà a Milano a fine settembre. Si tratta di un appuntamento pubblico di un giorno e mezzo che farà incontrare i cittadini interessati, gli esperti, i giovani e gli attori tradizionali e nuovi della cooperazione allo sviluppo con le più alte cariche dello Stato e con i Ministri europei e dei paesi del Sud del mondo.

L’ambizione del Forum è difar incontrare tutti gli individui e gruppi che vogliono e pensano che la cooperazione allo sviluppo sia una parte dell’identità del nostro Paese e che debba essere elemento centrale del rilancio del profilo internazionale dell’Italia.Nel Documento di Economia e Finanzia, il Governo ha riconosciuto che “un riallineamento graduale della cooperazione allo sviluppo permetterà di rilanciare il profilo internazionale dell’Italia, la presenza in aree strategiche, le eccellenze e i vantaggi comparati, qualificandosi come un investimento con ritorni in termini di credibilità”. Nelle giornate del Forum si alterneranno sessioni plenarie a momenti di lavoro partecipati, ma l’incontro sarà anche un cantiere d’idee per aggiornare l’azione di cooperazione dell’Italia alle nuove realtà del mondo in trasformazione. Per innescare un confronto cha sappia determinare una scossa culturale di rilancio della cooperazione, il Forum ha l’obiettivo di raccogliere idee innovative, coinvolgendo anche nuove realtà, tra cui gli studenti universitari dei corsi di cooperazione. Il momento del Forum nazionale è preceduto da un percorso preparatorio partecipativo, strutturato intorno adieci “tracce di discussione”che individuano i nodi da sciogliere per assicurare un riavvio della cooperazione italiana (ad esempio, come ci immaginiamo il futuro? In quali paesi lavorare? Cosa fare? ).  Alla conclusione del Forum sarà presentato il “Patto nazionale per il rilancio della cooperazione allo sviluppo”, un manifesto d’intenti che rilegittimi la centralità della politica pubblica di cooperazione e tracci alcune direttive per una ripresa quantitativa e qualitativa della cooperazione italiana.

Il Forum Nazionale sulla Cooperazione raccoglierà gli spunti di riflessioneche saranno prodotti dai gruppi di lavoro incaricati di produrre delle tracce per ciascuno dei 10 temi da svilupparsi tra maggio e settembre 2012. Chiunque, sia in rappresentanza di enti o istituzioni sia come privato cittadino, interessato a fornire un contributo ai gruppi di lavoro è invitato a farlo nelle modalità di seguito indicate. L’obiettivo infatti è quello di mantenere un canale di consultazione aperto anche al di fuori dei soggetti che tradizionalmente sono parte attiva nelle tematiche di cooperazione allo sviluppo, consentendo loro quindi di far arrivare idee e contributi validi perché possano essere presi in considerazione all’interno dei gruppi di lavoro.

I 10 gruppi si riuniranno per discutere intorno alle seguenti tracce:

Gruppo 1: Come l’Italia immagina lo sviluppo mondiale post 2015?

  • Parole chiave della discussione:Rio+20, il dibattito post-Obiettivi del Millennio; la sostenibilità ambientale; diseguaglianze; coesione sociale globale; benessere oltre il PIL, lavoro dignitoso.

Gruppo 2: Dove stare? Una nuova lettura geopolitica per la cooperazione italiana

  • Parole chiave della discussione:priorità geografiche

Gruppo 3: Cosa fare? eccellenze italiane, innovazioni e priorità

  • Parole chiave della discussione:priorità settoriali (salute, agricoltura,governance, formazione, etc); attori (cooperazione decentrata, università, società civile del Sud, etc); strumenti (crediti agevolati, budget support, assistenza tecnica etc), punti di forza.

Gruppo 4: Come fare? modelli, risorse e coerenza delle politiche

  • Parole chiave della discussione:Riforma legge 49/87, architettura istituzionale, Parlamento, la cooperazione degli altri, OCSE/DAC finanziamento dello sviluppo, meccanismi innovativi, sinergie, meccanismi di coerenza, coordinamento interministeriale, cabina di regia

Gruppo 5: Il ruolo dell’Italia nelle aree di crisi

  • Parole chiave della discussione:risposta emergenze, legame emergenza-sviluppo, stati fragili, rapporto civili-militari, decreto missioni internazionali, prevenzione dei disastri

Gruppo 6: Il partenariato pubblico privato: modelli ed esperienze a servizio della cooperazione

  • Parole chiave della discussione:PPP, PMI, blending, joint venture, internazionalizzazione, inclusione finanziaria, responsabilità sociale d’impresa, slegamento dell’aiuto, riforma articoli 6 e 7 legge 49/87

Gruppo 7: Cooperazione e gratuità: volontariato, terzo settore e no-profit

  • Parole chiave della discussione:società civile, ONG, idoneità, giovani, scuole, commercio equo e solidale,enabling environment(quadro giuridico), 5×1000 e deducibilità, filantropia, fundraising, cooperazione “popolare”, opinione pubblica, advocacy

Gruppo 8: Ruolo delle diaspore e comunità migranti nella cooperazione: oltre le rimesse

  • Parole chiave della discussione:costo delle rimesse, consumo e investimento, fuga dei cervelli, migrazione di ritorno, imprenditorialità

Gruppo 9: Verso una strategia multilaterale unitaria: Nazioni Unite, Banche e Fondi di sviluppo e Unione Europea

  • Parole chiave della discussione:programmazione, negoziati/replenishment, earmarking/core funding, ritorni, efficacia,agenda for change, prospettive finanziarie, cooperazione delegata,spending review

Gruppo 10: Valutare e comunicare i risultati: efficacia e trasparenza

  • Parole chiave della discussione:accountability, media, opinione pubblica, Parlamento, indipendenza, retroazione, ex post, impatto, rete, open data, social network, rischio fiduciario

Entro il 10 maggio saranno aperte delle caselle di posta elettronica, una per gruppo, alle quali sarà possibile inoltrare i contributi; essi devono essere non più lunghi di 3.000 caratteri e necessariamente strutturati su 3 paragrafi:

I   stato dell’arte dell’Italia rispetto al temaII  valore aggiunto dell’approccio italianoIII raccomandazioni specifiche.

Le consultazioni termineranno il 30 giugno 2012.

Bando per la Cooperazione Internazionale

La Provincia di Modena lancerà a breve il bando 2012 del FONTE (Fondo Territoriale Modenese per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo). Si tratta di un Fondo composto da Provincia di Modena, Comune di Modena e Fondazione CRM.

Il bando dovrebbe avere due linee di finanziamento:

– PROGETTI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE (max € 25.000di contributo)

– PROGETTI IN RETE PER LA PROMOZIONE DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE (max € 12.000di contributo)

La scadenza dovrebbe essere fissata per il29 giugno 2012

 L’ammontare del contributo massimo finanziabile dal Fondo per la Cooperazione internazionale allo sviluppo non può superare il60% del costo complessivodel progetto.

Per la linea di finanziamento “Progetti di cooperazione internazionale”, ogni soggetto potrà presentare per l’ammissione a contributo al Fondo Territoriale un solo progetto ed essere partner, non capofila, di un ulteriore progetto. Nella linea “Progetti in rete per la promozione della cooperazione internazionale” si può invece essere partner di più progetti, ma si può presentare anche in questo caso un solo progetto come titolari. 

A breve uscirà il testo del bando che pubblicheremo in tempo reale