Get Ready For #Giving Tuesday 2021
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Al termine della prima fase del progetto, «Sistemi e strumenti di finanziamento dell’agricoltura in Togo», l’equipe di Coopermondo ha effettuato una missione di valutazione nel paese dell’Africa occidentale per misurare l’impatto socio-economico ottenuto grazie agli interventi svolti. La missione ha visto la partecipazione dei tecnici della componente agricola (in capo a Coopermondo) e finanziaria (gestita dal pool di 6 BCC per il Togo e Federcasse).
In questi primi tre anni di progetto, è stato sperimentato un nuovo approccio alla cooperazione internazionale proponendo nuovi meccanismi di finanziamento per l’agricoltura, su tutta la filiera produttiva (produzione, trasformazione e commercializzazione). Il pool delle BCC per il Togo ha erogato finanziamenti a breve, medio e lungo termine a due Istituzioni di Micro-Finanza (IMF) locali (Urclec e FECECAV) per un valore complessivo di oltre 1,8 milioni di euro. Concessi ad un tasso agevolato, i finanziamenti mirano a facilitare l’accesso al credito a produttori, trasformatori e commercianti di prodotti agricoli, garantendo la sicurezza e sovranità alimentare a oltre 6.500 beneficiari e sviluppando modelli basilari di agribusiness nelle zone rurali togolesi insieme ai partner della componente finanziaria (URCLEC e FECECAV) e al partner della componente agricola, la CTOP (Coordinanmento Togolese delle Organizzazioni Contadine).
Per quanto riguarda la componente agricola è stato compiuto un passo avanti nell’approccio peer-to-peer, ossia la messa in relazione di cooperative che possano, autonomamente, avviare rapporti di partenariato commerciale e/o imprese miste: il Direttore di BRIO (società del mondo agroalimentare cooperativo che tratta i prodotti biologici del comparto del fresco) ha accompagnato i tecnici di Coopermondo negliincontri effettuati in diverse regioni del territorio.
Scopo di tali incontri è stato valutare le possibilità di un processo di commercializzazione/esportazione di ananas, soia e zenzero biologico prodotto dai piccoli imprenditori beneficiari dei crediti del pool delle BCC per il Togo. Secondo il Direttore Commerciale di BRIO, Tommasino Fusato, “i prodotti biologici togolesi sono di ottima qualità e sarebbero preziosi per il mercato italiano ed europeo”.
Oltre agli incontri di marketing realizzati con partner e beneficiari, si è tenuto a Lomé, il 22 aprile 2016, un seminario dal titolo: “Agricoltura, sviluppo rurale e imprenditoria giovanile: modelli d’intervento e strumenti di finanziamento. Opportunità per l’imprenditoria Cooperativa in Togo”. Organizzato in collaborazione con l’IFAD, l’evento ha visto la partecipazione di un rappresentante del Ministero dello Sviluppo alla base del Togo, un rappresentante del FAIEJ, il fondo del Ministero per le iniziative imprenditoriali giovanili, il coordinatore del Progetto Nazionale per la Promozione dell’Imprenditoria Rurale (PNPIR – finanziato dall’IFAD) e la direttrice del CASIMEC, l’organo di controllo delle IMF locali.
E’ stato un momento pubblico in cui sono stati mostrati i risultati della prima fase del progetto e avviato un dialogo con i principali interlocutori istituzionali per porre le basi di una strategia operativa per la seconda fase triennale dell’intervento di Coopermondo in Togo, che vorrebbe focalizzarsi sul trasferimento di conoscenza e di strumenti e proposte associative e imprenditoriali per lo sviluppo opportunità d’impresa per i giovani togolesi.
Il primo step di questo quadro di collaborazione dovrebbe concretizzarsi durante il mese di giugno con la firma di un accordo di cooperazione tra Coopermondo e il Ministero per lo Sviluppo alla Base del Governo togolese.
Approfondire e innovare navigando sul Mediterraneo, mare simbolo di un’Europa unita e solidale. Si tratta del Social Enterprise Boat Camp che dal 28 al 31 maggio 2016 porterà su una nave oltre 400 giovani attori della società civile – imprenditori sociali e operatori della cooperazione internazionale. Questi quattro giorni vogliono essere un nuovo modo di fare rete, pensare idee innovative per interpretare il nascente 4° settore e proporre modelli economici orientati a conseguire il benessere della collettività.
Organizzato dalla Fondazione ACRA, dal Gruppo Cooperativo CGM e da Opes Impact Fund con il contributo di Coopermondo, vede la partecipazione di oltre 20 speakers internazionali che condivideranno il modo in cui sono riusciti a coniugare business e valori etici, di sostenibilità e di inclusione sociale.
La cooperazione internazionale allo sviluppo, intesa come scambio di conoscenze per uscire dalla povertà e combattere la fame in un’ottica ditriplice sostenibilità (economica, sociale e ambientale) non è meno centrale nel discorso. Coopermondo porterà l’esperienza del modello cooperativo italiano che con oltre 70 progetti di cooperazione internazionale contribuisce a portare democrazia e sviluppo economico nel mondo.
I temi dell’imprenditoria sociale e cooperativae dimodelli di business sostenibile guideranno i workshop e le riflessioni che caratterizzeranno questi quattro giorni sulle acque di un Mare che sempre più sfida l’Europa e la richiama verso un’unità e una solidarietà maggiore.
Le sfide poste dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, la crisi dei migranti e dei giovani che faticano sempre di più a trovare lavoro saranno al centro del dibattito per trovare soluzioni alternative e innovative a questi problemi.
Il viaggio inizierà a Roma, dove la nave salperà il 28 maggio e sarà diretta a Barcellona dove, il 30 maggio ci sarà un incontro con le imprese sociali in loco. Infine il rientro a Roma è previsto per il 31 maggio.
A 70 operatori della cooperazione internazionale che effettueranno la prenotazione entro il 29 aprile sono riservate condizioni di partecipazione speciali. Scoprite tutte le informazioni sul sito www.boatcamp2016.org
Learning and innovating by sailing the Mediterranean, the sea that symbolizes a united and supportive Europe. The Social Enterprise Boat Camp, is a new way of networking and thinking about economic models aimed at achieving the welfare of the community: from 28th to 31st May 2016 a cruise ship will set sail with over 400 young actors of civil society – young entrepreneurs, social innovators and operators of international cooperation.
The Boat Camp is organized by ACRA Foundation, CGM Cooperative Group and Opes Impact Fund with contributions from Coopermondo (the NGO of Confcooperative). Over 20 international speakers will participate and share their solutions to combine business and ethical values, sustainability and social inclusion.
International development cooperation, intended as an exchange of knowledge in order to fight poverty and hunger by foster a threefold sustainability (economic, social and environmental) is not less central in the discourse. Coopermondo will bring the experience of the Italian cooperative movement that helps in bringing economic democracy and development in the world through more than 70 projects of international cooperation
The topics of social entrepreneurship and cooperative and sustainable business models will drive the workshops and reflections that characterize these four days on the Mediterranean, a sea that increasingly challenge Europe and calls to unity and greater solidarity.
The challenges posed by the UN 2030 Agenda, the crisis of migrants and youth unemployment will be the focus of the debate in order to find alternative and innovative solutions to these problems.
The trip will begin in Rome, where the ship will set sail on May 28th and will be headed to Barcelona where, on May 30th there will be a meeting with local social enterprises. Finally, return to Rome is scheduled for May 31st.
To the first 70 operators of international cooperation who make their reservation by 29 April are reserved special conditions of participation.Discover all the information on the site www.boatcamp2016.org/en
Hoy, el 18 de marzo de 2016, Neven Mimica, el comisario europeo responsable para la cooperación internacional al desarrollo, en Bruselas firmó un acuerdo marco de asociación con los representantes de la Alianza Cooperativa Internacional para un programa de desarrollo global para beneficiar y fomentar el sector de las cooperativas a nivel mundial. (Descargar el comunicado de prensa)
El objetivo de dicho acuerdo es el de mejorar, entre otras, la inclusión social y el empoderamiento económico, aspectos en que las cooperativas desempeñan un papel fundamental. El programa titulado «Cooperativas en desarrollo: negocios en acción centrados en las personas» se llevará a cabo hasta el 31 de agosto de 2020.
El acuerdo ha sido liderado por el trabajo hizo por Cooperatives Europe en los ultimos dies años para la cooperazione internacional al desarrollo y ve la participación activa de Coopermondo en su implementación.
En 2008, Cooperatives Europe, gracias también al trabajo de Coopermondo, ha finalizado el primer compendio de casi 300 proyectos de desarrollo fomentados por organizaciones cooperativas europeas en todo el mundo. A través del grupo reunido en Cooperatives Europe Development Platform (CEDP), que ha promovido el potencial de las empresas cooperativas en el desarrollo internacional, las cooperativas han obtenido importantes reconocimientos sobre el tema de las políticas de desarrollo de la Union Europea.
La presidenta de la Alianza, Sra Monique Leroux: «Las cooperativas juegan un papel altamente relevante en el cumplimiento de los Objetivos de Desarrollo Sostenible de las Naciones Unidas. Las cooperativas facilitan el acceso al crédito, a la electrificación rural, a los servicios de asistencia sanitaria, a la producción alimentaria, al marketing, a la vivienda, a la ayuda a las nuevas empresas; todo ello contribuyendo a la generación de ingresos y seguridad. El apoyo de Europa a nuestro programa es un nuevo paso hacia la implementación de los Objetivos de Desarrollo Sostenible de las Naciones Unidas. Estamos orgullosos e impacientes de introducir a las cooperativas en el programa de desarrollo».
Sr Charles Gould, Director general de la Alianza: «Agradecemos a la Comisión Europea por haber elegido a la Alianza por el acuerdo marco de asociación. Estamos encantados de saber que la estructura global de la Alianza Cooperativa Internacional – su afiliación, su gobierno, su organización – pero también el objetivo y el impacto de sus acciones hayan convencido a la Comisión Europea de que las cooperativas actúan como una palanca para el desarrollo sostenible».
El comunicado de la UE de 2012 «El compromiso de Europa con la sociedad civil en las relaciones exteriores», reconoció formalmente que las cooperativas constituyen un marcado actor de la sociedad civil. Esto se ha logrado después de años de relaciones bilaterales llevadas a cabo por las regiones de la Alianza dentro del Foro Político sobre el Desarrollo de la UE.
Los acuerdos marco de asociación (FPA, por sus siglas en inglés) establecen las condiciones para el apoyo brindado por la Unión Europea a las Organizaciones de la sociedad civil, que se reconocen como actores fundamentales en tema de gobernanza y que son colaboradores clave en la elaboración de políticas. A través de la implementación de una cooperación a largo plazo entre la UE y las organizaciones principales de la sociedad civil, los FPA le ofrecen a las organizaciones de la sociedad civil los medios para desempeñar este papel. Estos suponen cubrir ámbitos como la inclusión social y el empoderamiento económico, aspectos en que las cooperativas desempeñan un papel fundamental.
As part of the collaboration with CEFA Onlus on the project: “Strengthening livelihoods of rural agro-pastoralists in Kitui East Sub County, Kenya”, Coopermondo carried out a mission from 27th February to 26th March 2016. The agenda was set for delivering a training to trainers on associative dynamics, on the benefits to access the market in a cooperative way and on the accompainment process of establishing Savings & Loans groups. Moreover, a qualitative analysis of socio-economic data collected during the investigation in the area of Kitui was carried out.
The project, funded by the Italian Cooperation for Development and the European Union, aims to provide 5,000 beneficiaries with basic training on the agribusiness management, technical training on water supply, as well as support in cultivation practices in arid areas through the promotion of local agricultural products. The training, delivered by Coopermondo and CEFA consultants during the mission, allowed local Field Officers to convey to farmers information and knowledge on the mobilization of individual farmers into associations / cooperatives in order to help them maximize the efficiency of their production and face the market cooperatively. This training provides a collective vision in productive activity and access to the market in an area where subsistence agriculture has long been the engine of everyday life.
A follow-up will follow to enhance the effectiveness of the program and to ensure its sustainability.
Several meetings with local authorities and institutions have highlighted the daily challenges that hinder the economic development of the area: among them the limited and difficult access to credit by small producers, a lack of technical knowledge to improve the quality and quantity of production and limited access to regional and international markets.
To address these deficiencies is one of the key objectives Coopermondo and CEFA target within the current project.
On Friday 18th March, Neven Mimica – EU Commissioner in charge of International Cooperation & Development, signed a multi-annual framework partnership agreement with the ICA global and regional offices. This agreement was driven by Cooperatives Europe’s development work over the last decade.
In 2008, Cooperatives Europe compiled the first compendium of almost 300 development projects carried out by European cooperative organisations all over the world. Thanks to the Cooperatives Europe Development Platform (CEDP), which promoted the potential of cooperative enterprises in international development, cooperatives received recognition within the relevant EU development policies over recent years.
“We are proud to have lead the whole global cooperative movement into a partnership with the European Commission on international development – commented Klaus Niederländer, Director of Cooperatives Europe. By casting light over what cooperatives were already doing in development it attracted the attention of the EU and highlighted the potential for collaboration to move forward together”.
The current partnership agreement for the period of 2016-2020 recognizes cooperatives as strong development actors. It will further strengthen the cooperative movement worldwide, enhance its visibility, and increase its capacity to speak out within global and regional development policies and processes.
Se concluye la fase piloto del proyecto de la ONG italiana Coopermondo en el Cauca. 60 beneficiarios directos de 35 organizaciones campesinas y mas de 6mil beneficiarios indirectos. Ahora empieza la segunda fase del proyecto: vincular en el Plan Departamental de Desarrollo la creación de una cooperativa de servicios de segundo nivel en los cinco sectores identificados (piscicultura, café, panela, quinoa, frutales)
Después de un año de capacitación y asistencia tecnica explicando el funcionamiento del model cooperativo italiano, el proyecto Agricoop ha fomentado la creación de una nueva red de actores productivos y confianza en el Cauca. Hoy, en Popayan, sesenta pequeños productores, de los cuales 36 mujeres, de 35 organizaciones campesinas activas en cinco sectores (panela, cafe, quinua, frutales y acuacultura) han recibido los certificados de participación en el proyecto Agricoop Colombia, del cual han sido beneficiarios durante este año.
“Agricoop Colombia, la experiencia cooperativa italiana para la inclusión social, el desarrollo economico y la construcción de paz entre los productores locales del Cauca” es un proyecto piloto de cooperación internacional financiando por el Instituto Italo – Latino Americano y realizado por Coopermondo, la ONG de Confcooperative (la Confederación de las cooperativas italianas) en colaboración con Confecoop Colombia. El proyecto se desarrolló entre mayo 2015 y febrero 2016 y ha permitido crear las bases para encontrar soluciones comunes a los problemas de los pequeños productores de la zona del Cauca y de Silvia y ha beneficiado indirectamente hasta 6.000 personas en el distrito.
Confianza es apalabra clave en la economìa: sin confianza entre los agente económicos ningún negocio puede funcionar. Por eso, para desarrollar un tejido social unido, dinámico y economicamente activo y sostenible, el primer paso tiene que ser verificar que haya cohesión social en el territorio.
Esa nueva red de productores que se han podido conocer mejor y que confían uno del otro, empecerán un camino juntos, por cada sector productivo, hacia la construcción o el fortalecimiento de cooperativas agrícolas o de piscicoltura. La próxima fase del proyecto consiste en la creación de un centro de servicios de segundo nivel (Consorcio de cooperativas) que pueda transformar los productos en bienes finales con mas valor añadido, reduciendo los costos de los productores, dejando al lado los intermediarios y diversificando la oferta de productos. Todas estas cooperativas crearán trabajo digno para los jóvenes – que representan la mayoría de la población en muchas areas – que recibirán asistencia tecnica y formación en Italia como en Colombia.
“Estamos muy satisfechos del trabajo hecho por nuestro project manager, Fernando Bragado, y por los partners locales: las trabajadoras y voluntarias de Organizaciones Solidarias, SENA, Fundación Promover, Fundación Mutual Semilla, Adel Casa del Agua, Asociación Macizo Colombiano y el gran aporte de la Gobernación del Departamento del Cauca”, ha declarado el Director de Coopermondo, Danilo Salerno. “Ahora lo mas importante es no desaprovechar esta buena energia que se ha creado entre los participantes y seguir con la creación de algo concreto”.
Di Marco Marcocci – Presidente Associazione Migranti e Banche
A giudicare dai numeri, la crisi economica mondiale degli ultimi anni ha risparmiato la finanza islamica, il cui mercato globale degli asset vale circa 2mila miliardi di dollari e in 4 anni ha registrato una crescita del 18%. Si stima che nel 2020 gli asset della finanza islamica potrebbero valere 6,5mila miliardi di dollari, prezzo del petrolio permettendo. Settore di nicchia indubbiamente, ma con una capacità di crescita vertiginosa e capace di convincere, conti alla mano, i più fermi e intransigenti sostenitori della finanza convenzionale. Così, da qualche anno, il mondo occidentale guarda con sempre maggiore interesse verso la finanza islamica e Londra ne è divenuta la propria “capitale”.
2 milioni di persone da soddisfare
In Italia un migrante su tre – circa 2 milioni di persone – è di fede musulmana e gli esercizi commerciali, sia della grande distribuzione sia al dettaglio, si stanno specializzando nella vendita di prodotti loro dedicati. Nella penisola, inoltre, il sistema bancario e finanziario è alla continua ricerca di occasioni di rilancio e di sviluppo. In un contesto così caratterizzato la finanza islamica potrebbe costituire un interessante volano, tutto da scoprire e da tarare, sia per l’integrazione degli immigrati presenti nella penisola che per il rilancio del Sistema Italia.
La finanza islamica, che da qualche tempo sta acquisendo sempre maggiore popolarità (allo stesso modo dei prodotti islamici del supermercato), è un modello finanziario (ed economico) in cui il complesso delle transazioni, dei processi e dei contratti trova fondamento nei dettami del Corano e, più precisamente, nella Shari’a (letteralmente “via”, “strada”) che costituisce il versante normativo della legge coranica.
La Shari’a, tra l’altro, dispone quattro divieti fondamentali che vanno ad impattare nella strutturazione delle transazioni commerciali e finanziarie. Questi sono:
I quattro divieti della finanza islamica
Il riba sancisce il divieto di chiedere interessi che sono considerati una forma di usura: il denaro non può remunerare il suo uso, quindi qualsiasi forma di aumento pattuito del capitale dato in prestito è sinonimo di ingiustificato arricchimento.
Il gharar vieta di effettuare transazioni che presentino un alto livello d’incertezza, intesa sia come aleatorietà insita del contratto che come carenza d’informazioni sull’operazione.
Il masir nega il permesso a intraprendere operazioni che siano altamente speculative o eccessivamente legate al caso.
Infine l’haram indica tutto ciò che è proibito; con riferimento al settore imprenditoriale e finanziario, ad esempio, sono negati alcuni settori quali quello degli alcolici, della lavorazione di carni di maiale e altri.
I finanziamenti shari’a compliant
Appare chiaro, quindi, quanto un’offerta finanziaria shari’a compliant possa differire da quella convenzionale e anche se sono passati più di cinquant’anni dal “lontano” 1963, anno in cui l’economista egiziano Ahmad al Najjar fondò la prima banca islamica, i prodotti erogati dall’industria finanziaria islamica conservano le loro peculiarità.
Così, scorrendo il catalogo prodotti shari’a compliant troviamo i murabaha: finanziamenti concessi dalle banche islamiche per l’acquisto di un bene reale che, in sostanza, si concretizzano nell’acquisto del bene da parte della banca che poi rivende tale bene al cliente applicando un sovrapprezzo stabilito e dietro pagamento differito dello stesso. Sono usati sia per le imprese che per il credito al consumo.
Vi sono poi i finanziamenti bai salam, concessi per acquistare un bene non ancora esistente: il bene è pagato in anticipo e consegnato successivamente. Segue l’istisnà, dove il pagamento avviene in base allo stato di avanzamento dei lavori.
I prodotti con contratto di partecipazione
Se murabaha, bai salam e istisnà si basano su un contratto di scambio, vi sono poi contratti basati sulla partecipazione al rischio. In questi, non vi è rendimento per una parte senza che essa partecipi al rischio.
Il mudaraba è un contratto dove un partner (banca o gruppo di imprenditori) fornisce il capitale a un socio, il mudarib, che lo investe. Il rischio di perdita è del finanziatore, mentre i profitti sono condivisi.
Il musharaka è simile a una società in cui tutti partecipano agli utili e alle perdite. L’ijara è l’equivalente del leasing. L’obbligazione islamica si chiama sukuk ed è paragonabile a una cartolarizzazione.
Il conto deposito e le carte di pagamento
Le banche islamiche offrono due conti correnti:
Offrono anche carte di pagamento (debito, credito, prepagate) e prestiti senza interessi (qard hasan) per scopi benefici o brevi periodi