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Coopermondo visita las fincas de Ortega

Colombia, Coopermondo visita le produzioni degli ex-appartenenti a gruppi armati

Coopermondo ha iniziato un processo di scambio di esperienze sulle tematiche del cooperativismo e dell’associativismo insieme alla Agenzia per la Reincorporazione e la Normalizzazione (ARN), che si  dedica al reinserimento nella società colombiana delle persone smobilizzate dai gruppi armati al margine della legge.
Durante la settimana dal 5 al 10 di febbraio Fernando Bragado, coordinatore di Coopermondo in Colombia, è stato nel Dipartimento Cauca dove ha visitato la comunità di Ortega, formata da 120 famiglie dedicate  alla produzione del caffè. Bragado ha dichiarato: «In questa fase di conoscenza, stiamo visitando le realtà associative di Ortega per identificare opportunità di rafforzamento e dove sia possibile articolare le offerte istituzionali”. Inoltre sono state socializzate con la comunità le esperienze di Coopermondo con gli Accordi con il SENA nei dipartimento del Valle e l’impatto che hanno avuto sui contadini del Valle del Cauca.
I rappresentanti di Coopermondo, della ARN, del Comitato Dipartimentale dei Cafeteros e dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni – OIM hanno avuto modo di osservare il territorio. Il percorso per la zona è stato guidato da Eymer Muñoz, Técnico del Comitato dei Cafeteros e ha permesso di osservare i processi di produzione dei 13 lotti di coltivazioni di caffè e il lavoro associativo che è stato sviluppato fino ad ora nella comunità del corregimiento di Ortega.
Inoltre, il percorso ha permesso ai delegati delle diverse organizzazioni di visitare la finca del signor Pedro Quina, uno degli associati più antichi della zona, che ha terminato il suo processo di reinserimento e oggi coltiva, insieme ai suoi 4 figli, più di 1.000 piante di caffè,  riconosciuto dalla comunità per la disciplina e l’eccellenza del prodotto. Nel territorio le coltivazioni di caffè sono divise per famiglie per le persone nel processo di reintegrazione, a ognuna delle quali appartengono tra 1 e 2,5 ettari.
Le iniziative comunitarie a Ortega – Cajibío sono tra i progetti pionieri in Colombia nel quadro dei processi di reintegrazione. Ángela María Medina, Coordinatrice del Gruppo Territoriale ARN Cauca ha manifestato: «Il lavoro della comunità e l’appoggio delle istituzioni hanno generato, attraverso il processo di reintegrazione, grandi opportunità per le persone e ha creato benefici nei processi associativi produttivi dei produttori di caffè di Ortega”.
La ONG italiana Coopermondo cerca di promuovere sviluppo economico e sociale sostenibile attraverso la creazione di nuove imprese cooperative a livello internazionale. In Colombia ha firmato 4 accordi con il SENA e offre assistenza tecnica  per la formazione in tematiche di aassociativismo, inoltre porta avanti oltre 18 programmi pilota nel Cauca e Valle del Cauca.
Tenendo in conto l’ampia esperienza di Coopermondo sui temi del cooperativismo, la ARN ha mostrato il lavoro portato avanti ad Ortega con la popolazione nel processo di reintegrazione con la finalità di scambiare esperienze e valutare la possibilità di realizzare un lavoro insieme al SENA, in modo da formare la popolazione e ottenere resultati più efficaci in termini di produzione e associazionismo.
(Articolo adattato dalla nota su reintegración.gov.co)
Progetto-Togo-conclusa-con-soddisfazione-la-prima-fase-triennale

Progetto Togo: conclusa con soddisfazione la prima fase triennale

Al termine della prima fase del progetto, «Sistemi e strumenti di finanziamento dell’agricoltura in Togo», l’equipe di Coopermondo ha effettuato una missione di valutazione nel paese dell’Africa occidentale per misurare l’impatto socio-economico ottenuto grazie agli interventi svolti. La missione ha visto la partecipazione dei tecnici della componente agricola (in capo a Coopermondo) e finanziaria (gestita dal pool di 6 BCC per il Togo e Federcasse).

 

 

In questi primi tre anni di progetto, è stato sperimentato un nuovo approccio alla cooperazione internazionale proponendo nuovi meccanismi di finanziamento per l’agricoltura, su tutta la filiera produttiva (produzione, trasformazione e commercializzazione). Il pool delle BCC per il Togo ha erogato finanziamenti a breve, medio e lungo termine a due Istituzioni di Micro-Finanza (IMF) locali (Urclec e FECECAV) per un valore complessivo di oltre 1,8 milioni di euro. Concessi ad un tasso agevolato, i finanziamenti mirano a facilitare l’accesso al credito a produttori, trasformatori e commercianti di prodotti agricoli, garantendo la sicurezza e sovranità alimentare a oltre 6.500 beneficiari e sviluppando modelli basilari di agribusiness nelle zone rurali togolesi insieme ai partner della componente finanziaria (URCLEC e FECECAV) e al partner della componente agricola, la CTOP (Coordinanmento Togolese delle Organizzazioni Contadine).

 

Per quanto riguarda la componente agricola è stato compiuto un passo avanti nell’approccio peer-to-peer, ossia la messa in relazione di cooperative che possano, autonomamente, avviare rapporti di partenariato commerciale e/o imprese miste: il Direttore di BRIO (società del mondo agroalimentare cooperativo che tratta i prodotti biologici del comparto del fresco) ha accompagnato i tecnici di Coopermondo negliincontri effettuati in diverse regioni del territorio.

Scopo di tali incontri è stato valutare le possibilità di un processo di commercializzazione/esportazione di ananas, soia e zenzero biologico prodotto dai piccoli imprenditori beneficiari dei crediti del pool delle BCC per il Togo. Secondo il Direttore Commerciale di BRIO, Tommasino Fusato, “i prodotti biologici togolesi sono di ottima qualità e sarebbero preziosi per il mercato italiano ed europeo”.

 

Oltre agli incontri di marketing realizzati con partner e beneficiari, si è tenuto a Lomé, il 22 aprile 2016, un seminario dal titolo: “Agricoltura, sviluppo rurale e imprenditoria giovanile: modelli d’intervento e strumenti di finanziamento. Opportunità per l’imprenditoria Cooperativa in Togo”. Organizzato in collaborazione con l’IFAD, l’evento ha visto la partecipazione di un rappresentante del Ministero dello Sviluppo alla base del Togo, un rappresentante del FAIEJ, il fondo del Ministero per le iniziative imprenditoriali giovanili, il coordinatore del Progetto Nazionale per la Promozione dell’Imprenditoria Rurale (PNPIR – finanziato dall’IFAD) e la direttrice del CASIMEC, l’organo di controllo delle IMF locali. 

E’ stato un momento pubblico in cui sono stati mostrati i risultati della prima fase del progetto e avviato un dialogo con i principali interlocutori istituzionali  per porre le basi di una strategia operativa per la seconda fase triennale dell’intervento di Coopermondo in Togo,  che vorrebbe focalizzarsi sul trasferimento di conoscenza e di strumenti e proposte associative e imprenditoriali per lo sviluppo opportunità d’impresa per i giovani togolesi. 

 

Il primo step di questo quadro di collaborazione dovrebbe concretizzarsi durante il mese di giugno con la firma di un accordo di cooperazione tra Coopermondo e il Ministero per lo Sviluppo alla Base del Governo togolese.

BOAT-CAMP-Giovani-imprenditori-sociali-salpano-sul-Mediterraneo

BOAT CAMP – Giovani imprenditori sociali salpano sul Mediterraneo

Approfondire e innovare navigando sul Mediterraneo, mare simbolo di un’Europa unita e solidale. Si tratta del Social Enterprise Boat Camp che dal 28 al 31 maggio 2016 porterà su una nave oltre 400 giovani attori della società civile – imprenditori sociali e operatori della cooperazione internazionale. Questi quattro giorni vogliono essere un nuovo modo di fare rete, pensare idee innovative per interpretare il nascente 4° settore e proporre modelli economici orientati a conseguire il benessere della collettività. 

 

 

Organizzato dalla Fondazione ACRA, dal Gruppo Cooperativo CGM e da Opes Impact Fund con il contributo di Coopermondo, vede la partecipazione di oltre 20 speakers internazionali che condivideranno il modo in cui sono riusciti a coniugare business e valori etici, di sostenibilità e di inclusione sociale. 

 

La cooperazione internazionale allo sviluppo, intesa come scambio di conoscenze per uscire dalla povertà e combattere la fame in un’ottica ditriplice sostenibilità (economica, sociale e ambientale) non è meno centrale nel discorso. Coopermondo porterà l’esperienza del modello cooperativo italiano che con oltre 70 progetti di cooperazione internazionale contribuisce a portare democrazia e sviluppo economico nel mondo. 

 

I temi dell’imprenditoria sociale e cooperativae dimodelli di business sostenibile guideranno i workshop e le riflessioni che caratterizzeranno questi quattro giorni sulle acque di un Mare che sempre più sfida l’Europa e la richiama verso un’unità e una solidarietà maggiore. 

 

Le sfide poste dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, la crisi dei migranti e dei giovani che faticano sempre di più a trovare lavoro saranno al centro del dibattito per trovare soluzioni alternative e innovative a questi problemi. 

 

Il viaggio inizierà a Roma, dove la nave salperà il 28 maggio e sarà diretta a Barcellona dove, il 30 maggio ci sarà un incontro con le imprese sociali in loco. Infine il rientro a Roma è previsto per il 31 maggio.

 

A 70 operatori della cooperazione internazionale che effettueranno la prenotazione entro il 29 aprile sono riservate condizioni di partecipazione speciali. Scoprite tutte le informazioni sul sito www.boatcamp2016.org

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Social Enterprise BOAT CAMP – Young Social Entrepreneurs sail the Mediterranean Sea

Learning and innovating by sailing the Mediterranean, the sea that symbolizes a united and supportive Europe. The Social Enterprise Boat Camp, is a new way of networking and thinking about economic models aimed at achieving the welfare of the community: from 28th to 31st May 2016 a cruise ship will set sail with over 400 young actors of civil society – young entrepreneurs, social innovators and operators of international cooperation. 

 

The Boat Camp is organized by ACRA Foundation, CGM Cooperative Group and Opes Impact Fund with contributions from Coopermondo (the NGO of Confcooperative). Over 20 international speakers will participate and share their solutions to combine business and ethical values, sustainability and social inclusion.

 

International development cooperation, intended as an exchange of knowledge in order to fight poverty and hunger by foster a threefold sustainability (economic, social and environmental) is not less central in the discourse. Coopermondo will bring the experience of the Italian cooperative movement that helps in bringing economic democracy and development in the world through more than 70 projects of international cooperation

 

The topics of social entrepreneurship and cooperative and sustainable business models will drive the workshops and reflections that characterize these four days on the Mediterranean, a sea that increasingly challenge Europe and calls to unity and greater solidarity.

 

The challenges posed by the UN 2030 Agenda, the crisis of migrants and youth unemployment will be the focus of the debate in order to find alternative and innovative solutions to these problems.

 

The trip will begin in Rome, where the ship will set sail on May 28th and will be headed to Barcelona where, on May 30th there will be a meeting with local social enterprises. Finally, return to Rome is scheduled for May 31st.

 

 

To the first 70 operators of international cooperation who make their reservation by 29 April are reserved special conditions of participation.Discover all the information on the site www.boatcamp2016.org/en

Cooperatives-Europe-lleva-la-Alianza-a-un-partenariado-con-la-UE-para-la-cooperacion-al-desarrollo

Cooperatives Europe lleva la Alianza a un partenariado con la UE para la cooperación al desarrollo

Hoy, el 18 de marzo de 2016, Neven Mimica, el comisario europeo responsable para la cooperación internacional al desarrollo, en Bruselas firmó un acuerdo marco de asociación con los representantes de la Alianza Cooperativa Internacional para un programa de desarrollo global para beneficiar y fomentar el sector de las cooperativas a nivel mundial. (Descargar el comunicado de prensa)

 

El objetivo de dicho acuerdo es el de mejorar, entre otras, la inclusión social y el empoderamiento económico, aspectos en que las cooperativas desempeñan un papel fundamental. El programa titulado «Cooperativas en desarrollo: negocios en acción centrados en las personas» se llevará a cabo hasta el 31 de agosto de 2020.

 

El acuerdo ha sido liderado por el trabajo hizo por Cooperatives Europe en los ultimos dies años para la cooperazione internacional al desarrollo y ve la participación activa de Coopermondo en su implementación. 

 

En 2008, Cooperatives Europe, gracias también al trabajo de Coopermondo, ha finalizado el primer compendio de casi 300 proyectos de desarrollo fomentados por organizaciones cooperativas europeas en todo el mundo. A través del grupo reunido en Cooperatives Europe Development Platform (CEDP), que ha promovido el potencial de las empresas cooperativas en el desarrollo internacional, las cooperativas han obtenido importantes reconocimientos sobre el tema de las políticas de desarrollo de la Union Europea.  

 

 

 

La presidenta de la Alianza, Sra Monique Leroux: «Las cooperativas juegan un papel altamente relevante en el cumplimiento de los Objetivos de Desarrollo Sostenible de las Naciones Unidas. Las cooperativas facilitan el acceso al crédito, a la electrificación rural, a los servicios de asistencia sanitaria, a la producción alimentaria, al marketing, a la vivienda, a la ayuda a las nuevas empresas; todo ello contribuyendo a la generación de ingresos y seguridad. El apoyo de Europa a nuestro programa es un nuevo paso hacia la implementación de los Objetivos de Desarrollo Sostenible de las Naciones Unidas. Estamos orgullosos e impacientes de introducir a las cooperativas en el programa de desarrollo».

 

Sr Charles Gould, Director general de la Alianza: «Agradecemos a la Comisión Europea por haber elegido a la Alianza por el acuerdo marco de asociación. Estamos encantados de saber que la estructura global de la Alianza Cooperativa Internacional – su afiliación, su gobierno, su organización – pero también el objetivo y el impacto de sus acciones hayan convencido a la Comisión Europea de que las cooperativas actúan como una palanca para el desarrollo sostenible».

 

El comunicado de la UE de 2012 «El compromiso de Europa con la sociedad civil en las relaciones exteriores», reconoció formalmente que las cooperativas constituyen un marcado actor de la sociedad civil. Esto se ha logrado después de años de relaciones bilaterales llevadas a cabo por las regiones de la Alianza dentro del Foro Político sobre el Desarrollo de la UE.

 

Los acuerdos marco de asociación (FPA, por sus siglas en inglés) establecen las condiciones para el apoyo brindado por la Unión Europea a las Organizaciones de la sociedad civil, que se reconocen como actores fundamentales en tema de gobernanza y que son colaboradores clave en la elaboración de políticas. A través de la implementación de una cooperación a largo plazo entre la UE y las organizaciones principales de la sociedad civil, los FPA le ofrecen a las organizaciones de la sociedad civil los medios para desempeñar este papel. Estos suponen cubrir ámbitos como la inclusión social y el empoderamiento económico, aspectos en que las cooperativas desempeñan un papel fundamental.

Coopermondo-along-with-CEFA-supporting-rural-development-in-Kenya

Coopermondo along with CEFA supporting rural development in Kenya

As part of the collaboration with CEFA Onlus on the project: “Strengthening livelihoods of rural agro-pastoralists in Kitui East Sub County, Kenya”, Coopermondo carried out a mission from 27th February to 26th March 2016. The agenda was set for delivering a training to trainers on associative dynamics, on the benefits to access the market in a cooperative way and on the accompainment process of establishing Savings & Loans groups. Moreover, a qualitative analysis of socio-economic data collected during the investigation in the area of ​​Kitui was carried out.

 

The project, funded by the Italian Cooperation for Development and the European Union, aims to provide 5,000 beneficiaries with basic training on the agribusiness management, technical training on water supply, as well as support in cultivation practices in arid areas through the promotion of local agricultural products. The training, delivered by Coopermondo and CEFA consultants during the mission, allowed local Field Officers to convey to farmers information and knowledge on the mobilization of individual farmers into associations / cooperatives in order to help them maximize the efficiency of their production and face the market cooperatively. This training provides a collective vision in productive activity and access to the market in an area where subsistence agriculture has long been the engine of everyday life.

 

  A follow-up will follow to enhance the effectiveness of the program and to ensure its sustainability.

 

 Several meetings with local authorities and institutions have highlighted the daily challenges that hinder the economic development of the area: among them the limited and difficult access to credit by small producers, a lack of technical knowledge to improve the quality and quantity of production and limited access to regional and international markets.

 

 To address these deficiencies is one of the key objectives Coopermondo and CEFA target within the current project.
Cooperatives-Europe-leads-the-ICA-into-a-partnership-with-the-EU-on-international-development

Cooperatives Europe leads the ICA into a partnership with the EU on international development

On Friday 18th March, Neven Mimica – EU Commissioner in charge of International Cooperation & Development, signed a multi-annual framework partnership agreement with the ICA global and regional offices. This agreement was driven by Cooperatives Europe’s development work over the last decade.

 

In 2008, Cooperatives Europe compiled the first compendium of almost 300 development projects carried out by European cooperative organisations all over the world. Thanks to the Cooperatives Europe Development Platform (CEDP), which promoted the potential of cooperative enterprises in international development, cooperatives received recognition within the relevant EU development policies over recent years.

 

 

“We are proud to have lead the whole global cooperative movement into a partnership with the European Commission on international development – commented Klaus Niederländer, Director of Cooperatives Europe. By casting light over what cooperatives were already doing in development it attracted the attention of the EU and highlighted the potential for collaboration to move forward together”.

 

The current partnership agreement for the period of 2016-2020 recognizes cooperatives as strong development actors. It will further strengthen the cooperative movement worldwide, enhance its visibility, and increase its capacity to speak out within global and regional development policies and processes. 

AGRICOOP-Colombia-de-la-confianza-a-la-economia-cooperativa

AGRICOOP Colombia, de la confianza a la economia cooperativa

Se concluye la fase piloto del proyecto de la ONG italiana Coopermondo en el Cauca. 60 beneficiarios directos de 35 organizaciones campesinas y mas de 6mil beneficiarios indirectos. Ahora empieza la segunda fase del proyecto: vincular en el Plan Departamental de Desarrollo la creación de una cooperativa de servicios de segundo nivel en los cinco sectores identificados (piscicultura, café, panela, quinoa, frutales) 

 

Después de un año de capacitación y asistencia tecnica explicando el funcionamiento del model cooperativo italiano, el proyecto Agricoop ha fomentado la creación de una nueva red de actores productivos y confianza en el Cauca. Hoy, en Popayan, sesenta pequeños productores, de los cuales 36 mujeres, de 35 organizaciones campesinas activas en cinco sectores (panela, cafe, quinua, frutales y acuacultura) han recibido los certificados de participación en el proyecto Agricoop Colombia, del cual han sido beneficiarios durante este año.

 

 

“Agricoop Colombia, la experiencia cooperativa italiana para la inclusión social, el desarrollo economico y la construcción de paz entre los productores locales del Cauca” es un proyecto piloto de cooperación internacional financiando por el Instituto Italo – Latino Americano y realizado por Coopermondo, la ONG de Confcooperative (la Confederación de las cooperativas italianas) en colaboración con Confecoop Colombia. El proyecto se desarrolló entre mayo 2015 y febrero 2016 y ha permitido crear las bases para encontrar soluciones comunes a los problemas de los pequeños productores de la zona del Cauca y de Silvia y ha beneficiado indirectamente hasta 6.000 personas en el distrito.

  

Confianza es apalabra clave en la economìa: sin confianza entre los agente económicos ningún negocio puede funcionar. Por eso, para desarrollar un tejido social unido, dinámico y economicamente activo y sostenible, el primer paso tiene que ser verificar que haya cohesión social en el territorio.

 

Esa nueva red de productores que se han podido conocer mejor y que confían uno del otro, empecerán un camino juntos, por cada sector productivo, hacia la construcción o el fortalecimiento de cooperativas agrícolas o de piscicoltura. La próxima fase del proyecto consiste en la creación de un centro de servicios de segundo nivel (Consorcio de cooperativas) que pueda transformar los productos en bienes finales con mas valor añadido, reduciendo los costos de los productores, dejando al lado los intermediarios y diversificando la oferta de productos. Todas estas cooperativas crearán trabajo digno para los jóvenes – que representan la mayoría de la población en muchas areas – que recibirán asistencia tecnica y formación en Italia como en Colombia.

 

“Estamos muy satisfechos del trabajo hecho por nuestro project manager, Fernando Bragado, y por los partners locales: las trabajadoras y voluntarias de Organizaciones Solidarias, SENA, Fundación Promover, Fundación Mutual Semilla, Adel Casa del Agua, Asociación Macizo Colombiano y el gran aporte de la Gobernación del Departamento del Cauca”, ha declarado el Director de Coopermondo, Danilo Salerno. “Ahora lo mas importante es no desaprovechar esta buena energia que se ha creado entre los participantes y seguir con la creación de algo concreto”.

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Finanza islamica: quali potenzialità per l’Italia

Di Marco Marcocci – Presidente Associazione Migranti e Banche
 A giudicare dai numeri, la crisi economica mondiale degli ultimi anni ha risparmiato la finanza islamica, il cui mercato globale degli asset vale circa 2mila miliardi di dollari e in 4 anni ha registrato una crescita del 18%. Si stima che nel 2020 gli asset della finanza islamica potrebbero valere 6,5mila miliardi di dollari, prezzo del petrolio permettendo. Settore di nicchia indubbiamente, ma con una capacità di crescita vertiginosa e capace di convincere, conti alla mano, i più fermi e intransigenti sostenitori della finanza convenzionale. Così, da qualche anno, il mondo occidentale guarda con sempre maggiore interesse verso la finanza islamica e Londra ne è divenuta la propria “capitale”.
2 milioni di persone da soddisfare
In Italia un migrante su tre – circa 2 milioni di persone – è di fede musulmana e gli esercizi commerciali, sia della grande distribuzione sia al dettaglio, si stanno specializzando nella vendita di prodotti loro dedicati. Nella penisola, inoltre, il sistema bancario e finanziario è alla continua ricerca di occasioni di rilancio e di sviluppo. In un contesto così caratterizzato la finanza islamica potrebbe costituire un interessante volano, tutto da scoprire e da tarare, sia per l’integrazione degli immigrati presenti nella penisola che per il rilancio del Sistema Italia. La finanza islamica, che da qualche tempo sta acquisendo sempre maggiore popolarità (allo stesso modo dei prodotti islamici del supermercato), è un modello finanziario (ed economico) in cui il complesso delle transazioni, dei processi e dei contratti trova fondamento nei dettami del Corano e, più precisamente, nella Shari’a (letteralmente “via”, “strada”) che costituisce il versante normativo della legge coranica. La Shari’a, tra l’altro, dispone quattro divieti fondamentali che vanno ad impattare nella strutturazione delle transazioni commerciali e finanziarie. Questi sono: riba (interesse); gharar (incertezza contrattuale); masir (speculazione); haram (settori proibiti).
I quattro divieti della finanza islamica
Il riba sancisce il divieto di chiedere interessi che sono considerati una forma di usura: il denaro non può remunerare il suo uso, quindi qualsiasi forma di aumento pattuito del capitale dato in prestito è sinonimo di ingiustificato arricchimento. Il gharar vieta di effettuare transazioni che presentino un alto livello d’incertezza, intesa sia come aleatorietà insita del contratto che come carenza d’informazioni sull’operazione. Il masir nega il permesso a intraprendere operazioni che siano altamente speculative o eccessivamente legate al caso. Infine l’haram indica tutto ciò che è proibito; con riferimento al settore imprenditoriale e finanziario, ad esempio, sono negati alcuni settori quali quello degli alcolici, della lavorazione di carni di maiale e altri.
I finanziamenti shari’a compliant 
Appare chiaro, quindi, quanto un’offerta finanziaria shari’a com- pliant possa differire da quella convenzionale e anche se sono passati più di cinquant’anni dal “lontano” 1963, anno in cui l’economista egiziano Ahnmad al Najjar fondò la prima banca islamica, i prodotti erogati dall’industria finanziaria islamica conservano le loro peculiarità. Così, scorrendo il catalogo prodotti shari’a compliant troviamo i murabaha ossia i finanziamenti concessi dalle banche islamiche per l’acquisto di un bene reale che, in sostanza, si concretizzano nell’acquisto del bene da parte della banca che poi rivende tale bene al cliente applicando un sovrapprezzo stabilito e dietro pagamento differito dello stesso. I murabaha sono utilizzati sia per le imprese che per il credito al consumo. Vi sono poi i finanziamenti bai salam che sono concessi a un acquirente per comprare un bene che ancora non esiste: il bene è pagato in anticipo e la consegna dello stesso è differita nel tempo. Proseguendo ecco l’istisnà dove il pagamento del bene oggetto dell’acquisto è fatto con versamenti progressivi sulla base dello stato di avanzamento dei lavori.
I prodotti con contratto di partecipazione
di Se il murabaha, il bai salam e l’istisnà’ hanno alla base un contratto di scambio, ossia il trasferimento di un bene da un soggetto ad un altro, vi sono poi una serie di operazioni che si basano su un contratto partecipazione. Per quest’ultime vige il principio per cui non vi è rendimento o vantaggio economico per una delle parti senza la partecipazione di questa al rischio insito nella transazione. Così arriviamo al mudaraba che si configura come quel contratto in base al quale un partner (banca/gruppo di imprenditori) fornisce il capitale a un socio, il mudarib, che lo investe in un affare. Il rischio finanziario (perdite) è in capo solamente al soggetto che ha fornito il capitale, mentre ai profitti partecipano entrambi. Ecco poi il musharaka che può essere configurato come una sorta di società tra la banca che finanzia fornendo il capitale e colui che lo riceve. In questo caso ogni attore coinvolto partecipa agli utili e alle perdite derivanti dal progetto imprenditoriale oggetto del finanziamento. Altro prodotto ricorrente è l’ijara, sinonimo del leasing, che consiste nel trasferimento in usufrutto di un bene. L’obbligazione islamica si chiama sukuk e nella pratica è molto simile ad un’operazione di cartolarizzazione.
Il conto deposito e le carte di pagamento
Per quanto riguarda la raccolta del risparmio, le banche islamiche propongono due tipi di conto corren- te diversi tra loro. Il primo è il qard, sul quale generalmente si versano piccole somme che il cliente può ritirare in qualsiasi momento; il secondo (al wadiah) è un conto corrente d’investimento o deposito partecipativo che prevede la stipula di un contratto mudàraba e in cui la remunerazione è data dai guadagni che la banca potrebbe fare impiegando le somme depositate. Non manca, poi, nell’offerta delle banche islamiche la linea di prodotti dedicata alle carte di pagamento (debito, credito, prepagate). Nella galassia della finanza islamica esiste anche un prestito destinato ai meno abbienti, il qard hasan, che viene concesso per scopi benefici o per finanziamenti a breve termine e colui che lo riceve è obbligato unicamente a restituire la somma ricevuta. Anche la zakat, l’elemosina che tutti i musulmani devono versare in proporzione al proprio reddito, è spesso gestita dalle banche.
L’assicurazione islamica 
Particolare è poi il mondo assicurativo islamico i cui contratti (takaful) contengono elementi di mutua assistenza e hanno origini molto antiche. Lo scopo è quello di far fronte in modo solidale e congiunto ai rischi. Forme assicurative come quelle concepite in Occidente sono vietate dalla legge islamica in quanto legate a una forma di incertezza (gharar).
Conclusioni 
Forse è meglio finire qui l’appena accennato paragone tra finanza islamica e quella convenzionale, altrimenti si rischierebbe di sollevare questioni tecniche o giuridiche sulla compatibilità o meno dei due sistemi. Limitiamoci a porci un’ultima domanda alla quale ciascuno potrà dare la risposta che preferisce. Perché nelle banche italiane non si trovano ancora prodotti e servizi halal mentre al supermercato sì? Il cliente del supermercato è anche quello della banca e viceversa, è o non è così?
 
Articolo originariamente pubblicato nella sezione “tribuna” sul numero di marzo di AziendaBanca
La-Cooperazione-internazionale-allo-sviluppo-le-opportunita-per-le-realta-italiane

La Cooperazione internazionale allo sviluppo: le opportunità per le realtà italiane

Estendere il proprio business, cercare nuovi mercati. Investire in un Paese in via di sviluppo è un’opportunità economica che unisce efficienza e solidarietà. Specialmente se l’impresa segue principi e valori cooperativi e si impegna per sviluppare le risorse locali nel rispetto di una sostenibilità ambientale e sociale. 

 

Imprese italiane e cooperazione 

Come ha fatto Granarolo in Tanzania, in partnership con CEFA Onlus, con il progetto Africa Milk Project: mettendo in cooperativa più di 800 famiglie di allevatori di bovini e creando una latteria che impiega esperti locali e porta il latte a più di 25mila bambini nel sud del Paese. Oppure la Cooperativa Edile Appennino (CEA), protagonista di un progetto di riqualificazione idrica e fognaria in Libano che permetterà a oltre 50mila persone di migliorare le proprie condizioni igieniche. O la cooperativa Magi Euregio, che in Albania ha fondato un centro di eccellenza per le malattie genetiche rare e un laboratorio per la donazione del sangue che è un unicum nel paese.

Le attività di Coopermondo

Mettendo a sistema centinaia di queste esperienze, la Confederazione delle Cooperative Italiane ha creato una struttura ad hoc dedicata alla cooperazione internazionale: Coopermondo. Riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale come Organizzazione Non Governativa (ONG), Coopermondo è la struttura di sistema che gestisce progetti di cooperazione e sviluppa servizi per le cooperative interessate a operare nei Paesi in via di Sviluppo e nelle economie emergenti. In Colombia, Sierra Leone, e Togo Coopermondo porta avanti i propri progetti, attraverso la formazione e l’assistenza tecnica per far nascere cooperative e imprese sociali in diversi settori, dall’agricoltura alla sanità al credito.

 

Il progetto Agricoop in Colombia

In Colombia, Coopermondo ha avviato il progetto Agricoop in partnership con l’Istituto Italo – Latino Americano (IILA) e Confecoop Colombia. Obiettivo è rafforzare la governance e la coesione sociale di associazioni e cooperative agricole nella zona del Cauca, regione caratterizzata da un alto tasso di insta- bilità dovuto alle conseguenze del post-confitto. Oltre 60 organizzazioni di produttori di caffè, quinoa, panela, frutta e acquacoltura hanno iniziato un percorso di formazione e assistenza tecnica con l’obiettivo di trovare una soluzione collettiva a problemi, tecnici e sociali, comuni.

 

Sei BCC e Federcasse attive in TogoIn Togo, invece, Coopermondo lavora insieme a un pool di sei Banche di Credito Cooperativo (BCC) e a Federcasse (uno dei soci fondatori di Coopermondo). I tecnici sono impegnati in uno scambio di competenze ed esperienze con le organizzazioni contadine e di micro-finanza togolesi per favorire lo sviluppo rurale e contribuire alla sicurezza e alla sovranità alimentare nel paese. Sono state create 146 cooperative agricole e, attraverso l’erogazione di microcrediti, finanziate circa 60 imprese per un valore complessivo di oltre 1,2 milioni di euro. Benefici, diretti e indiretti, sono arrivati a oltre 6.500 persone e circa 500 contadini sono diventati esperti agricoli grazie ai percorsi di formazione attivati.

 

Federcasse per la microfinanza in EcuadorFedercasse, in Ecuador, nel 2002 ha avviato un progetto di micro-finanza basato sulla collaborazione diretta tra il Credito Cooperativo italiano e banCodesarrollo (emanazione diretta del FEPP, il Fondo Ecuatoriano Popolorum Progressio) per lo sviluppo della finanza popolare. Più di 220 BCC hanno messo a disposizione di banCodesarrollo un plafond di oltre 50 milioni di dollari per nanziamenti a condizioni agevolate, a beneficio di oltre 20mila famiglie di campesinos e delle attività a loro collegate.

 

Più fondi alla cooperazione

Queste sono alcune delle esperienze che vedono impegnato il movimento cooperativo, e non solo, nei paesi più poveri. La quota di PIL che l’Italia destina alla cooperazione dello sviluppo raggiungerà lo 0,25% nel 2017. Come ha dichiarato il Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, “la cooperazione allo sviluppo è un investimento strategico: la lotta contro la povertà va nella direzione di una maggiore paci cazione delle aree di crisi, della stabilizzazione internazionale e di un contributo alla costruzione di istituzioni democratiche a tutela dei diritti umani, consentendo anche di rafforzare la nostra strategia di intervento sulle cause dei ussi migratori”.

 

Una nuova normativa per la cooperazione allo sviluppo

L’importanza di coinvolgere maggiormente il settore privato cooperativo e sociale nella lotta alla fame e alla povertà appare evidente nella nuova legge italiana sulla cooperazione allo sviluppo, approvata nel luglio del 2014, tra le più innovative in ambito europeo, che offre al settore privato un ruolo centrale nei progetti di cooperazione riconoscendo che senza lo sviluppo dell’economia locale non si può pensare di far uscire dalla fame e dalla povertà quelle popolazioni che ancora ne soffrono.

 

Opportunità di finanziamento per investimenti responsabili

Il Ministero degli Esteri ha deciso di mettere a disposizione delle aziende diverse opportunità di finanziamento per investire responsabilmente nei paesi in via di sviluppo. Alla base della legge c’è l’idea di un’impresa sostenibile, che non va in quei territori per drenarli delle risorse e poi abbandonarli, ma che è capace di valorizzare le risorse locali, di entrare in sinergia con quel mondo, per dare e non solo prendere. Questo modo di agire non solo è coerente con le azioni che portano avanti le ONG e i governi già impegnati in quei luoghi, ma anche con lo spirito che caratterizza il movimento cooperativo, da sempre attento a una partecipazione attiva dei propri soci e a uno sviluppo del territorio. 

 

 

 Articolo originariamente pubblicato nella sezione “tribuna” sul numero di gennaio-febbraio di AziendaBanca.

AGRICOOP-Colombia-from-trust-to-co-operative-economy

AGRICOOP Colombia, from trust to co-operative economy

The pilot phase of Coopermondo’s project in the Cauca Region is completed. Sixty direct beneficiaries representative of 35 farmers organizations and more than 6 thousand indirect beneficiaries. Now the second phase of the project begins: including in the Departmental Development Plan the creation of a second level service cooperative in the five sectors identified (fish farming, coffee, panela, quinoa, fruit).

 

 After one year of training and technical assistance on the Italian cooperative model, the Agricoop project has encouraged the creation of a new trust network of producers in the Cauca Region. Today, in Popayan, sixty small producers, of which 36 women, of 35 active farmers’ organisations operating in five sectors (panela, coffee, quinoa, fruit and aquaculture) have received their certificates of participation in the Agricoop Colombia project, of which they have been beneficiaries this year.   “Agricoop Colombia, the Italian cooperative experience for social inclusion, economic development and peace building among local producers of the Cauca Region” is a pilot project of international cooperation financed by the Instituto Italo – Latino Americano and conducted by Coopermondo, the NGO Confcooperative (the Confederation of Italian cooperatives) in collaboration with Confecoop Colombia (the Confederation of Colombian cooperatives). The project was carried out between May 2015 and February 2016 and has created the basis for finding common solutions to individual problems of small farmers in the area of Cauca and Silvia and has indirectly benefited up to 6,000 people in the district.

 

  Trust is a key word in economics: without trust among economic agents no business can operate. Therefore, to develop a united, dynamic and economically active and sustainable social tissue, the first step has to be ensuring social cohesion in the territory.

 

 The new network of producers, who had the time to known and trust each others better, will begin a journey together, for each production sector, towards building or strengthening of agricultural and acquacolture cooperatives. The next phase of the project involves the creation of a second level service cooperative (Consortium of cooperatives) that may transform products into end products with more added value, reducing costs to producers, leaving aside intermediaries and diversifying product offer. These cooperatives will create decent work for young people – who represent the majority of the population in many areas – who will receive technical assistance and training both in Italy and Colombia.

 

 “We are very satisfied with the work done by our project manager, Fernando Bragado, and our local partners: the workers and volunteers of Organizaciones Solidarias, SENA, Fundacion Promover, Fundacion Mutual Semilla, Adel Casa del Agua, Asociacion Mestizo Colombia and the great contribution of the Interior Department of Cauca”, said the Director of Coopermondo, Danilo Salerno. “Now the most important thing to do is not to lose the good energy that has been created between the participants and start building something concrete”.
Coopermondo-y-FIDA-firman-acuerdo-para-apoyar-cooperativas-agricolas-en-los-paises-en-desarrollo

Coopermondo y FIDA firman acuerdo para apoyar cooperativas agrícolas en los países en desarrollo

Coopermondo, la ONG de Confcooperative (la Confederación de Cooperativas Italianas), y el FIDA, el Fondo Internacional de Desarrollo Agrícola de las Naciones Unidas, firmaron hoy un acuerdo en Roma para apoyar las cooperativas agrícolas en los países en desarrollo. El acuerdo fue alcanzado durante el evento organizado por Coopermondo “La experiencia de las cooperativas italianas y el desarrollo de partnership con las organizaciones de agricultores”, creado como parte de la sexta edición de “Farmers’ Forum”, el encuentro mundial organizado por el FIDA para promover el diálogo con los gobiernos de los estados miembros y las organizaciones campesinas de los países socios. 

 

 

La firma se produjo después de un dialogo que tuvo inicio en 2015 para la construcción de una partnership en apoyo a las organizaciones de agricultores que ya trabajan con los gobiernos de los países apoyados por el FIDA. Un compromiso apreciado por la cooperación agrícola italiana. “En el mundo”, destacó en su discurso el presidente de la Alianza de Cooperativas italianas – sector alimentario, Giorgio Mercuri, “más del 82% de los agricultores poseen menos de 2 hectáreas. Las cooperativas son un instrumento adecuado para garantizar la sostenibilidad económica de los pequeños agricultores y contribuir de manera significativa al programa de desarrollo mundial”.

  

  “En muchos países en desarrollo y economías emergentes,” continuó Mercuri, “nuestro modelo de empresa puede combinar las necesidades de conocimiento con la experiencia en el sector, necesarias para que los pequeños productores se unan y se presenten en el mercado internacional, con la creación de nichos de mercado para las empresas italianas que exportan productos alimentarios en el mundo por un valor de 36.8500 millones de euros”. 

 

 “La experiencia de las cooperativas italianas,” añadió Danilo Salerno, director de Coopermondo, “puede contribuir significativamente a este proyecto a través del intercambio de conocimientos y know-how técnico en los servicios económicos, tales como los Consorcios de servicios y plataformas de distribución. Además, las partnership con otros stakeholder claves, como las ONG y las instituciones financieras, son una herramienta eficaz que se puede desarrollar “.  

 

Es el caso de Colombia, donde Coopermondo trabaja con cooperativas agrícolas y de acuicultura trayendo beneficios indirectos para más de 6.000 personas en la región del Cauca, una zona gravemente afectada por el conflicto armado desde hace más de 50 años. “La cooperación crea un desarrollo muy generalizado, porque a partir de la participación y de los beneficios de los socios – en primer lugar la seguridad alimentaria y el acceso a los mercados locales – se extiende a toda la comunidad con un diálogo constructivo con las instituciones y otros actores del territorio” concluyó Salerno.

Coopermondo-and-IFAD-sign-agreement-to-support-agricultural-cooperative-in-developing-countries

Coopermondo and IFAD sign agreement to support agricultural cooperative in developing countries

Today in Rome Coopermondo, the NGO of Confcooperative (the Italian Confederation of Co-ooperatives), and the IFAD, the International Fund for Agricultural Development of the United Nations, signed an agreement for the support of agricultural cooperatives in developing countries. The agreement was reached during the side-event organized by Coopermondo, “The experience of the Italian cooperatives and the development of partnerships with farmers’ organizations”, created as part of the sixth edition of the “Farmers’ Forum”, the world meeting organized by IFAD to promote dialogue with the governments of the member states and Fermers Organizations in the partner countries.

 

The signing came as the natural evolution of a dialogue started in 2015 to build a partnership in support of farmers’ organizations which already work with the governments of countries supported by IFAD. A commitment appreciated by the Italian agricultural and food cooperation. “In the world,” emphasized in his speech the president of the Alliance of Italian Cooperatives for the food industry, Giorgio Mercuri, “over 82% of farmers own less than 2 hectares. Cooperatives are an appropriate tool to ensure economic sustainability for small farmers and contribute significantly to global development agenda“.

 

 

 

“In many developing countries and emerging economies,” continued Mercuri, “our entrepreneurial model can combine knowledge and sectorial expertise, needed to enable small producers to get united and present themselves on the international market; at the same time it can creates niche markets for Italian companies that are nowadays exporting agricultural and food products in the world for a value of 36.85 billion euros”.

 

“The experience of the Italian cooperatives,” added Danilo Salerno, director of Coopermondo, “can significantly contribute to this project by sharing knowledge and technical know-how on economic services, such as Consortia and platforms of distribution. In addition, partnerships with other key stakeholders, such as NGOs and finance institutions, are an effective tool that should be further developed”.

 

 This is the case of Colombia where Coopermondo works with agricultural cooperatives and aquaculture bringing indirect benefits to over 6,000 people in the Cauca region, an area severely affected by the armed conflict for over 50 years. “Cooperation creates widespread development, starting from the participation and benefits for the members, first of all food security and access to local markets, spreading to the entire community in a constructive dialogue with institutions and other local players”, concluded Salerno.