30 ottobre – 2 novembre – interviene Federconsumo Confcooperative

A Manchester 400 progetti di azionariato diffuso in tutta Europa per raccogliere 100 milioni di euro per realizzare nuovi progetti.

La Federazione delle Cooperative di produzione energetica da fonti rinnovabili REScoop.eu, a cui aderisceFederconsumo – Confcooperative, ha lanciato, con il supporto del programma Intelligent Energy Europe promosso dalla Commissione Europea, l’iniziativa REScoop 20-20-20. 12 organizzazioni localizzate in 7 Paesi (Belgio, Danimarca, Regno Unito, Francia, Germania, Italia e Olanda) collaboreranno per far crescere in Europa il numero di progetti di impianti alimentati a fonti rinnovabili che prevedono il coinvolgimento diretto dei cittadini in qualità di azionisti.

Nello specifico, REScoop 20-20-20 vuole favorire l’accettabilità di questi impianti condividendo conoscenze e strumenti per costituire e far crescere cooperative e gruppi locali che realizzino impianti a fonti rinnovabili controllati dai cittadini (REScoop).

 L’esperienza portata dalle cooperative esistenti racconta che nella maggior parte dei casi i cittadini coinvolti in qualità di azionisti riducono il proprio consumo di elettricità. Il miglioramento dell’accettabilità sociale delle rinnovabili è la chiave per minimizzare i ritardi delle procedure autorizzative e per favorire gli investimenti in questo settore – entrambi elementi fondamentali per raggiungere gli obiettivi europei al 2020.

I cittadini non hanno fiducia nelle grandi compagnie che oggi investono nelle rinnovabili. La partecipazione diretta in qualità di azionisti negli impianti REScoop conferisce ai cittadini vantaggi economici, energetici e sociali. I cittadini hanno la possibilità di decidere sia dove realizzare gli impianti che la loro dimensione.

Pianificare questi elementi con e per la comunità locale riduce le opposizioni e permette ai progetti di essere autorizzati e divenire produttivi più rapidamente rispetto ai casi dove l’investitore non è inserito nella comunità.

Il progetto REScoop 20-20-20 ha lo scopo di facilitare la realizzazione di impianti ad azionariato diffuso identificando e mettendo in rete le migliori pratiche esistenti a livello europeo. Fornirà il supporto sotto forma di gemellaggio e tutoraggio a 12 nuovi progetti promossi da gruppi di cittadini e comunità locali.

Alcuni percorsi di condivisione sono già informalmente partiti, ma solo ora, grazie al programma europeo Intelligent Energy Europe, il progetto garantirà un approccio sistemico tramite l’utilizzo di checklist, metodologie, la condivisione di criticità e fattori di successo e, soprattutto, metterà a disposizione esperti facilmente contattabili. Imparando dagli elementi di successo e dai fallimenti delle cooperative di produzione energetica da fonti rinnovabili esistenti, un gruppo di tutor sarà formato per supportare la costituzione di nuove cooperative.

La Federazione Rescoop.eu ed i suoi partner di progetto avranno la possibilità di fornire raccomandazioni agli organi di governo Europei, Nazionali e Regionali sulle politiche fiscali, legislative e sui percorsi autorizzativi per favorire lo sviluppo di progetti energetici ad azionariato diffuso a livello europeo.

L’ONU ha invocato un intervento a livello mondiale per promuovere le energie rinnovabili e ha proclamato il 2012 l’Anno delle Cooperative. Con questa iniziativa l’Unione Europea e REScoop.eu vogliono mostrare il proprio impegno per una transizione a una vita sostenibile. I lavori della Federazione si svolgeranno a partire dal 30 Ottobre a Manchester, in occasione delle manifestazioni di chiusura dell’anno internazionale delle cooperative.

ufficio stampa http://www.confcooperative.it

ICA-The-Co-operative-Group-Co-operatives-UK

Monday, 29 October 2012 to Friday, 2 November 2012

Manchester Central -United Kingdom

Hosted by The Co-operative Group (UK) the global culmination event of the United Nations International Year of Co-operatives will be held in Manchester, UK from 29 October – 2 November 2012.

 

The provisional programme includes:

 

Monday 29 October – ICA Board meeting

Tuesday 30 October – ICA Leadership Forum

Wednesday 31 October to Friday 2 November – ICAExpo

Wednesday 31October pm to Thursday 1 November am – ICA Extraordinary General Assembly.

 

To find out you can get involved look out for the latest news in the ICA eDigest and the Global News Hub:

 http://www.manchester2012.coop/

Al salone del Gusto 2012

Frutta e verdura rigorosamente italiane, provenienti dall’Emilia Romagna e organizzate all’interno del Progetto Ortofrutta d’Italia 2012 gestito dal CSO.

 

I produttori ortofrutticoli organizzati  tendono la mano, in un abbraccio solidale ai  2500 delegati di Terra Madre, provenienti da tutto il mondo  per incontrasi al Salone del Gusto di Torino.

Sono stati messi a disposizione oltre 400.000 kg di prodotti freschi, dalle Pere Abate Fetel alle mele e susine alle verdure di stagione utilizzate dai cuochi del Salone per preparare gustosi piatti per i delegati di tutto il mondo.

 

Una vetrina  per Ortofrutta d’Italia che è  un progetto nato per aiutare a conoscere ed apprezzare l’importanza ed i valori  della frutta e verdura italiana leader nel mondo in termini di quantità prodotte ma anche di qualità, biodiversità e  gamma di offerta.

 

“ Siamo sensibili  – dichiara Paolo Bruni – Presidente di CSO – e attenti  a sfatare un po’ l’idea che dietro le grandi imprese ortofrutticole italiane private e cooperative ci sia solo businnes.

 

In realtà ci sono i produttori, la terra, la cultura, la capacità organizzativa che hanno fatto grande il nostro settore, lo dimostra il cuore e l’attenzione con cui le imprese di Ortofrutta d’Italia hanno  aderito a questa iniziativa”.

 Ufficio Stampa CSO

The-cooperative-model-to-build-a-future

Controlling the future without arms

To survive, at least temporarily, in the Congo between 1996 and 2003, both adults and children took up arms. Many who did not do so voluntarily were forced to participate. War became their means of subsistence. Those who did not fight suffered starvation and displacement.

When war ended in 2003, the job of re-establishing basic food supplies and returning displaced people to work began. The United Nations Food and Agricultural Organisation (FAO) stepped in as part of a program to reintegrate ex-combatants with the agricultural sector.

 The Demobilized People’s Association for Community Development was established by 15 women and 35 men, with a management committee, a board of directors and a general assembly that met once a year. Of the 50 members, 12 were fishermen and women, 26 were herders and 12 were farmers. Under the program, the fishermen and women organized themselves into teams of two.

Each received 150 metres of fishing net, four Coleman lamps, one fishing line, five ropes, two canoes, six hoisting poles, six pulleys and two poles to link the canoe hulls. Those in herding received a bicycle, goats, feed and veterinary products. Those in agriculture received axes, machetes, seed (either maize or groundnuts) and a bicycle.

 Organised co-operatively, the farmers were able to use their bicycles for a taxi service, which then provided the income to buy land. The fishing groups kept 60 per cent of the proceeds from their catches, and deposited the remaining 40 per cent into their co-operative’s bank account. The goat farmers pooled their skills and took turns caring for the goats. Any offspring became the property of the association.  The members’ work has guaranteed food and seed supplies in their region, and the association is building its cash reserves to enable it to diversify its operations – for example, by opening a carpentry and sewing workshop. Not only has the number of members doubled since the association was formed, their standard of living has also risen.  More importantly, there has been a collective realisation that these displaced people can take control of their own future without resorting to arms.  This story was made possible thanks to research by FAO personnel and was published in the ICA book “Building a Better World: 100 stories of co-operation”.  www.stories.coop
Convegno-a-Bologna-organizzato-da-CEFA

Convegno a Bologna – organizzato da CEFA

 Il 26-27 Ottobre CEFA organizza un Convegno sul “Land Grabbing” (traducibile in italiano come accaparramento dei terreni) è un fenomeno in grande espansione ed è spesso accompagnato da violazione di diritti umani e assenza di consenso libero, preventivo e informato delle comunità coinvolte. La tematica è urgente, riguarda tutti noi, ed è per noi prioritario diffondere consapevolezza e sensibilizzare sul tema. 

Per ulteriori INFO www.cefaonlus.it

Confcooperative Puglia a Laisamis

Confcooperative Puglia prosegue nelle sue azioni di cooperazione internazionale. Dopo l’esecuzione del progetto“Introduction of social economy and rehabilitation of the co-operative system supporting Rural Development in Montenegro”, realizzato anche grazie alla collaborazione di Coopermondo e conclusosi con successo a luglio scorso, ha avviato un’ulteriore azione di promozione del modello cooperativo all’estero.

La nuova iniziativa, ancora in fase di studio di prefattibilità, ha visto la sinergica collaborazione di Confcooperative Puglia con la cooperativa Kabia – luogo comune, che aggrega professionisti da anni impegnati in attività di cooperazione allo sviluppo. 

E’ stata realizzata una specifica missione di scouting in Kenya a cui ha preso parte il referente pugliese di Coopermondo, Antonio Spera. Il progetto, di prossima presentazione, si incardina in tre idee di fondo, espressione di altrettanti bisogni della regione africana a nord-est del Paese:

 

1. Costruzione di impianti idrici e ricondizionamento/aggiornamento di quelli esistenti;

 

2. Formazione professionale;

 

3. Start-up d’impresa.

 

La missione esplorativa del “Programma di sviluppo idrico e socio-economico nel distretto di Laisamis” ha permesso la realizzazione di numerosi incontri istituzionali con importanti esponenti delle Istituzioni Keniote ed italiane in Kenya.

In particolare sono stati incontrati il “District Officer” del distretto di Laisamis: Mutuku Mwenga (l’omologo di un presidente regionale italiano), il responsabile progetti della diocesi di Marsabit, il Vescovo della regione africana, monsignor Kiara nonché il vice ambasciatore italiano in Kenya: il Dottor La Bella.

A tutti questi è stata esposta l’iniziativa progettuale, nonché le legittime aspirazioni che a questa vengono ricondotte sia dal partenariato di progetto che dalla locale comunità di Laisamis (dalla quale questo progetto nasce).

Soddisfazione viene espressa dal presidente di Confcooperative, Marco Pagano, il quale sostiene come questa iniziativa incarni lo spirito che muove l’Unione regionale a promuovere azioni di cooperazione allo sviluppo e come concorra pienamente ad arricchire l’esperienza della sua ONG di riferimento per la cooperazione Internazionale Coopermondo.

 www.puglia.confcooperative.it

Il progetto Ecuador al TG3

Lo scorso 14 ottobre, alle ore 12.05 su Rai3, è andato in onda nell’ambito della rubrica del Tg3 “Salute informa ” dedicata ai temi della sanità nel Sud del Mondo, un primo servizio della giornalista Isabella Mezza realizzato a Quito.

 

Intervistato Bepi Tonello, il  presidente della Fondazione “Tierra Nueva”, che ha dato vita all’ospedale “Padre Josè Carollo – Canto alla Vida”, sostenuto negli anni dall’impegno di molte BCC.

  

Per ascoltare l’intervista vai su :

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-578eb633-8d9b-4c1f-bd35-0904f509e6b1-tg3.html

World Food Day Message from Guy Ryder

On this Day, with its focus on “Agricultural cooperatives – key to feeding the world” the ILO joins the international community in highlighting the role of agricultural cooperatives in food production and assuring food security  – as well as the jobs created and livelihoods sustained in the process.

 

Just under 870 million persons were undernourished in 2010-2012, mostly in developing countries, the majority in rural areas.  While there has been progress, in a world of plenty this is unacceptable and one reflection of imbalances and injustices requiring urgent redress.  

 

As business models that are responsive to members needs and to social objectives, cooperatives have a central role to play in new strategies for fair and sustainable development. Cooperatives have proved to be adaptable to a range of circumstances – from small-scale initiatives of indigenous farmers defending their food sovereignty and traditional knowledge to large scale multinational undertakings.

  

Experience around the world shows that farmers, fisherfolk, foresters and herders have used cooperative organization to increase food production, gain market access, obtain better prices on agricultural inputs, participate more effectively in global value chains and also to manage natural resources and enhance food security. Cooperatives have also been channels for opening up access to financial services and social protection coverage. Agricultural cooperatives have offered an effective organizational basis for realizing the right to food for all, particularly for the working poor in the rural and informal economies and also for empowering rural women and supporting their important contribution to food production and food security.   

 

Agricultural cooperatives – as do all cooperatives – require a favourable environment if they are to thrive. From coffee famers in Oromia, Ethiopia to dairy producers in Rajasthan in India, there are examples of the positive impact of cooperatives when the right support is in place. As we strive for a more just world, let us exchange experience, build on it and introduce policies and regulations, education and training programmes and capacity building initiatives that will allow the cooperatives to take root and flourish.

 

As the International Year of Cooperatives draws to a close, it is appropriate to re-affirm today the value of the cooperative model – and of agricultural cooperatives in particular in ensuring that all can enjoy the right to food – and as vehicles for decent lives, decent work and sustainable development.

 

Let our actions reinforce the cooperative movement and enable cooperatives to go from strength to strength, capable of generating decent jobs and building vibrant and resilient agricultural communities as they produce to feed families, communities and the world. 

 16 oct 2012 http://2012.coop/

Quebec city International Summit

The International Summit of Cooperatives has finalised its sessions with a declaration to help strengthen the co-operative business model.

A raft of speakers over the three day event agreed that the co-operative model is one of the solutions to current economic, social and environmental problems.

 

The declaration, which will be presented at Co-operatives United later this month to feed into the International Co-operative Alliance’s Blueprint for a Co-operative Decade, opens up by saying that co-operatives and mutuals play a significant role in the global economy while ensuring a sustainable development.

 

To ensure co-ops reach their full potential in a fragile economy, co-operatives must maintain their competitiveness, enhance their performance, be innovative and remain relevant to emerging needs.

 

To promote the diversity, effectiveness and versatility of the business model, co-operatives must remain close to their members and identify their needs. Co-ops need to become more focused on their guiding mission and values and clearly communicate their co-op difference; and also join forces with other co-operatives through partnerships and collaborative agreements.

 

In adapting to change, both co-operative governance and capitalisation pose challenges. Therefore, co-ops must improve the management process and member consultation, master new means of communication, develop new financing tools and entertain constructive dialogue with national and international authorities, according to the declaration.

 

Efforts must also be made for co-operatives to gain greater political clout. The co-operative model has demonstrated its ability to succeed, a recognition that allows it to intervene more forcefully than ever on the international scene. This new reality requires greater visibility of co-operative achievements and their original responses to the challenges of capitalism.

 

Monique Leroux, Chair, President and CEO of Summit organiser Desjardins, told delegates that they must collectively “leap forward and take actions” following the Summit. She added: “I extend an invitation that you commit to undertake actions that are simple, but they add more weight if we all move together, to share what we have learned here. Share with leaders, employees and staff, it’s important and simple. Encourage people around us to speak about innovation, to speak about new services, to speak about development and to speak about new services.”

 

Chuck Gould, Director-General of the ICA, told the audience about his experience of the Summit: “We’ve reconfirmed this general sense that has been forming as the ICA has been listening to our members in 100 countries this year. There has been a pattern and consistency. This Summit amplified those messages. The key message being that co-ops are a serious sustainable solution.”

www.stories.coop

UN Women lancia un programma

UN Women ha lanciato un programma di grant per le organizzazioni della società civile nel quadro del programma ‘Increasing Accountability in Financing Gender Equality’(F4GE) programma per sostenere la costruzione innovativa della conoscenza, la difesa, lo sviluppo di capacità, costruzione di alleanze e networking per il finanziamento nel settore della parità di genere.

Il programma è attuato da UN Women in collaborazione con ITC/ILO e con il sostegno della Commissione europea e il governo della Spagna.Il programma copre 15 paesi(Etiopia, Haiti, Honduras, Giordania, Kirghizistan, Nicaragua, nei territori palestinesi occupati (OPT), Senegal, Ucraina, Camerun, Tanzania, Nepal, Perù, Bolivia e Ruanda).

 

Il termine ultimo per presentare le proposte è il 31 ottobre 2012.

 

Questo Grant programme fornisce un meccanismo flessibile che permette alle organizzazioni della società civile la possibilità di sperimentare approcci innovativi per la generazione di nuove conoscenze, intraprendere attività di advocacy per la parità di genere.

I contributi forniti potranno sostenere l’attuazione delle attività per unperiodo di un anno.  

 

Tale strumento è finalizzato al raggiungimento dei seguenti obiettivi:

 

a) Build knowledge and evidence on financing for gender equality;

 

b) Build Capacity of Gender Equality Advocates to demand and monitor Financing for Gender Equality;

 

c) Empower networks of feminist economists and women’s organizations for effective policy.

 

La dimensione dei grant sarà compreso tra $ 20.000 e $ 50.000per le iniziative annuali.

2012 International Summit of Cooperatives – Canada

Monday, 8 October 2012 to Thursday, 11 October 2012

Quebec City

The 2012 International Summit of Cooperatives is designed to establish a worldwide network of decision-makers to discuss important issues and identify initiatives that will ensure the growth, recognition and sustainable prosperity of co-operatives. The Summit is hosted by ICA, Desjardins and Saint Mary’s University.

Evento CCI Emilia-Romagna

Confcooperative Emilia Romagna realizza un evento per celebrare l’Anno Internazionale delle Cooperative previsto per lunedì 15 Ottobre 2012, alle ore 14.45, presso il Palazzo della Cooperazione in Via Calzoni 1/3.I

 

“Le imprese cooperative costruiscono il mondo”: si incentra su questo tema il convegno, organizzato da Confcooperative Emilia

Romagna. I lavori saranno introdotti dal presidente regionale di Confcoop erative,Maurizio Gardini, e proseguiranno con la presentazione, coordinata da Giuseppe Alai, vice presidente di Confcooperative Emilia Romagna, di tre esperienze cooperative sul tema“Le cooperative per il benessere dell’uomo”.

Mons. Adriano Vincenzi,incaricato Confcooperative per la CEI, coordinerà invece la presentazione di tre esperienze cooperative su“Bisogni nuovi, bisogni di sempre”. Felice Scalvini, presidente Cooperatives Europe, coordinerà la presentazione di tre esperienze cooperative su “Radici locali, legami globali”. Il convegno proseguirà con l’intervento di Giancarlo Muzzarelli, Assessore regionale Attività Produttive e Green Economy.

Le conclusioni saranno affidate a Maurizio Gardini.

www.emiliaromagna.confcooperative.it  

“Muovi l’Italia cambia il mondo” Milano 1-2 Ottobre

E’ terminato il Forum della Cooperazione Internazionale svoltosi a Milano nei giorni 1 e 2 Ottobre. L’ambizione del Forum è stata quella di far incontrare tutti gli individui e gruppi che vogliono e pensano che la cooperazione allo sviluppo sia una parte dell’identità del nostro Paese e che debba essere elemento centrale del rilancio del profilo internazionale dell’Italia.

Nel Documento di Economia e Finanza, il Governo ha riconosciuto che “un riallineamento graduale della cooperazione allo sviluppo permetterà di rilanciare il profilo internazionale dell’Italia, la presenza in aree strategiche, le eccellenze e i vantaggi comparati, qualificandosi come un investimento con ritorni in termini di credibilità”.

 

Molto applaudite dalla platea le sentite testimonianze di due cooperanti di eccezione:  

Marguerite Barankitse Maison Shalom del Burundi, e l’Italiana Rossella Urru CISP. Due cooperanti donne che hanno voluto scandire l’importanza e la necessità di realizzare progetti di cooperazione Internazionale in un contesto geopolitico come il nostro, dove i conflitti militari non solo tolgono il diritto alla vita di donne, uomini e bambini come noi, ma li privano della dignità umana.

Come ha ricordato la Urru nel suo intervento,  “la cooperazione, significa in primo luogo la scelta di non voltarsi dall’altra parte, di andare contro le ingiustizie, di tutelare diritti altrimenti negati. La scelta della cooperazione, perché di scelta di vita si tratta, è una scelta che va rinnovata ed alimentata giorno dopo giorno, va sempre messa in discussione, pone degli interrogativi ai quali bisogna saper trovare delle risposte per poter proseguire”, ed ha concluso aggiungendo che: “la cooperazione, non deve essere lasciata sola davanti a sfide, emergenze o problemi che sono universali ma che dialoghi con la politica da pari a pari, si nutra della propria società civile e la alimenti a sua volta. Decidere finalmente e coraggiosamente, come individui o gruppi ma anche come Stato, se la dignità umana è un diritto di tutti, se le leggi sono uguali per tutti gli Stati e per tutti gli individui, se rispettare la diversità delle persone e dei popoli come ricchezza vera e non come diversità estetica o apparente”.

Al termine della seconda giornata di lavori, facendo convergere le varie voci e proposte raccolte nel processo preparatorio e nel dibattito stimolato nel corso del Forum, è stato  presentato il “Patto nazionale per la nuova cooperazione allo sviluppo“, un manifesto d’intenti che rilegittimi la centralità della politica pubblica di cooperazione e tracci alcune direttive per una ripresa quantitativa e qualitativa della Cooperazione italiana. Parte integrante del Patto saranno i documenti tematici di approfondimento prodotti dai Gruppi.

I documenti tematici di approfondimento dei X gruppi di lavoro riunitisi da Maggio a Settembre 2012,  sono scaricabili dal sito: www.forumcooperazione.it

 

 

 

 

 

 

 

 

A celebration of the Co-operative enterprise model

The International Co-operative Alliance is extremely proud to announce the launch of its official book in commemoration of the United Nations Year of Co-operatives, a book filled with 100 co-operative stories which resonate well beyond the year and into the Co-operative Decade.

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Building a Better World: 100 stories of co-operation is a collection of inspiring stories of co-operatives drawn from all around the globe. 

The book demonstrates how our model of enterprise not only survives but flourishes in the face of crisis, whether economic downturn, humanitarian crisis like civil war or natural disasters like earthquakes and drought. It paints a picture, in human terms, of a financial model for the future.

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Chair’s Summary- Ministro Riccardi

Noi, attori del Sistema Italia di cooperazione internazionale, ci siamo riuniti in tanti a Milano dal 1 al 2 ottobre 2012 per il Forum della cooperazione internazionale.

• Oggi la cooperazione allo sviluppo è di nuovo al centro dell’agenda politica del Governo. Da parte nostra ci impegniamo a mantenere vivo questo dibattito e chiediamo alla politica di riconoscere, anche attraverso i programmi elettorali, ciò che oggi a Milano è evidente a tutti: la cooperazione è tornata familiare e interessa agli italiani, sia per slancio di gratuità che diviene scelta di vita, che per i vantaggi che ne derivano al Paese.

 • Non basta fare cooperazione ma è necessario raccontarla al Paese, anche attraverso strumenti innovativi di comunicazione, per spiegare che si tratta di un investimento per il futuro dell’Italia.

 • Abbiamo convenuto che cooperazione internazionale è ben più di quello che si è detto finora. Il Sistema Italia di cooperazione può far conto su attori pubblici e privati, profit e non profit. Vi sono sinergie da esplorare così come incoerenze da ridurre. C’è bisogno di andare tutti in una stessa direzione, ognuno con la sua specificità e con il suo passo.

 • Le presenze internazionali ci hanno confortato nella nostra scelta, mostrandoci che nel mondo c’è richiesta di Italia. Ci hanno incoraggiato a individuare i nostri punti di forza e ci hanno indicato nel partenariato e nella relazione con l’altro la chiave della cooperazione del futuro.

 • Abbiamo iniziato ad affrontare in modo nuovo il rapporto tra cooperazione e internazionalizzazione delle imprese: pur nel rispetto dei loro diversi obiettivi, esse possono convergere e interagire in modo efficace. La scommessa è di attrarre il mondo produttivo nei paesi prioritari della cooperazione, non solo per richiamare all’esercizio della responsabilità sociale d’impresa ma per chiedere alle imprese di contribuire in modo sinergico con il settore pubblico e non profit alla ricerca di soluzioni per lo sviluppo umano e sostenibile.

 • Abbiamo affermato la necessità di una visione strategica unitaria e condivisa della cooperazione internazionale dell’Italia, da adottare ad alto livello (Consiglio dei Ministri, Parlamento) che individui un numero definito di priorità, in termini di scelte operative, priorità geografiche e tematiche trasversali (es. diritti umani, democrazia, pace, sicurezza, empowerment delle donne, ambiente e cambiamenti climatici), in una prospettiva almeno triennale che assicuri la coerenza di tutte le politiche e il coordinamento fra le diverse istituzioni nazionali che operano a diverso titolo nella cooperazione, superando la frammentazione.

 • La nostra presenza va concentrata in un numero ristretto di paesi, ove ottenere un maggiore impatto e fare la differenza. I principali criteri di cui tenere conto per individuarli sono: povertà, gravi emergenze umanitarie, vicinanza dell’Italia (sia in termini geografici, che di legami storici, economici e di immigrazione), situazioni di conflitto e/o di fragilità nel percorso di democratizzazione, presenza di minoranze. Abbiamo individuato nel Mediterraneo e nell’Africa le aree prioritarie su cui generalmente indirizzare i nostri interventi.

 • Ci siamo chiesti quali fossero le nostre eccellenze, i talenti da spendere e da investire nella cooperazione internazionale. Abbiamo iniziato a individuare quei settori in cui siamo più riconoscibili e abbiamo un vantaggio comparato; tra questi, la cooperazione dei territori.

 • La nostra specificità va inquadrata nella prospettiva europea e nei grandi valori della solidarietà, tolleranza, ricerca del bene comune su cui essa si fonda. La dimensione europea è parte della storia e della vocazione del nostro paese. Dobbiamo rafforzare la nostra capacità di incidere sulla definizione delle politiche europee di sviluppo e nel processo decisionale complessivo delle sue risorse.

 • Abbiamo analizzato l’azione italiana nelle organizzazioni internazionali, ribadendo la necessità di rispettare gli impegni presi, in particolare verso il Global Fund contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria, anche per riacquistare credibilità. C’è spazio per influire di più nei processi multilaterali, partecipando attivamente alla definizione di una nuova governance globale dell’aiuto.

 • Una menzione speciale richiede l’assistenza umanitaria, laddove la vocazione dell’Italia viene individuata in particolare nella prevenzione dei disastri e nella mitigazione dei rischi. Possiamo fare di più e meglio. E’ necessario prevedere meccanismi di semplificazione dei procedimenti amministrativi che consentano maggiore flessibilità e rapidità nella risposta alle emergenze.

 • Abbiamo valorizzato il ruolo di ponte che le comunità migranti possono svolgere nel processo di sviluppo dei loro paesi d’origine e la riduzione del costo di trasferimento delle rimesse, favorendo l’impiego di tali risorse a finalità di investimento e non solo di consumo. Abbiamo portato alla luce le utili esperienze di co-sviluppo e accesso al credito.

 • Abbiamo riconosciuto l’indubbia utilità di un metodo partecipativo che, pur riconoscendo le diversità e il diritto d’iniziativa di ciascuno, attribuisca un valore aggiunto al coinvolgimento di tutti i portatori di interessi. Dobbiamo valorizzare i tavoli tematici (es. Mediterraneo, Unione Europea, Aiuto umanitario, ecc…), i meccanismi di consultazione, i partenariati innovativi. Le consultazioni riguarderanno anche i prossimi negoziati sui fondi multilaterali di sviluppo.

 • Il Tavolo Inter-istituzionale, promosso dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del MAE e dalla Direzione Relazioni Finanziarie Internazionali del MEF, deve diventare un organo consultivo permanente, con un ruolo specifico nella definizione degli indirizzi triennali, delle programmazioni paese, nella definizione delle politiche, oltre che nel segnalare incoerenze di sistema e presentare proposte migliorative.

 • Lo spazio di interlocuzione politica con la società civile di solidarietà internazionale, ONG, Onlus, associazioni di sostegno a distanza e per l’adozione internazionale, deve essere mantenuto. Al Forum le ONG hanno dimostrato che è possibile l’unità nella diversità. Auspichiamo il rafforzamento del Servizio civile, la stabilizzazione del 5 per mille, la razionalizzazione del sistema delle detrazioni per le Onlus, e procedure che facilitino l’invio all’estero in aspettativa di personale dell’amministrazione pubblica.

 • Abbiamo riconosciuto la necessità di risorse addizionali, come previsto nel Documento di Economia e Finanza 2012, e di un piano del Governo che calendarizzi un riallineamento graduale dell’aiuto pubblico allo sviluppo alla media OCSE per il triennio 2013-2015, per segnare un’inversione di tendenza. E’ necessario poter contare su risorse certe, sufficienti e programmate.

 • E’ importante individuare meccanismi innovativi di finanziamento che liberino risorse addizionali, come ad esempio l’attribuzione alla cooperazione dei beni confiscati alle attività criminali, un’imposta sulla vendita delle armi, la possibilità di emettere “titoli di solidarietà”, così come altre soluzioni legislative che permettano maggior prevedibilità.

 • C’è bisogno di utilizzare meglio le risorse di cui già disponiamo, come i crediti di aiuto o quelli per le imprese miste con i Paesi in via di sviluppo, sottoutilizzati per un complesso di problemi amministrativi, gestionali e operativi. Per il futuro, sarà necessario individuare uno strumento finanziario capace di mettere in comunicazione cooperazione e internazionalizzazione.

 • Abbiamo riaffermato l’importanza di valutare i risultati e l’impatto di quello che si fa, per essere trasparenti e rendere conto di ogni euro speso. Vi è la proposta di istituire un organismo indipendente costituito da esperti, che dovrebbe rispondere al referente politic
o della cooperazione e al Parlamento.

 • Abbiamo ribadito l’importanza di un referente politico unico per la cooperazione, che le garantisca la dignità di politica pubblica al pari di altre; la maggioranza ritiene che tale figura debba essere un Ministro dedicato, con deleghe specifiche.

 • Per quanto riguarda l’attuazione degli indirizzi di cooperazione e della relativa gestione, riteniamo che l’attuale assetto necessiti di essere innovato per garantire coerenza tra programmazione, realizzazione degli interventi, presenza efficace all’estero e valutazione dei risultati. La maggioranza ritiene che l’istituzione di un’agenzia sia la soluzione più efficace.

 • Abbiamo riconosciuto l’urgenza di perseguire la coerenza delle politiche di cooperazione internazionale con le altre politiche, così come previsto dal Trattato di Lisbona (art.208). A tale fine sono necessari nuovi meccanismi istituzionali, primo tra tutti un referente politico con il compito di sollevare il tema della coerenza a livello interministeriale.

 • Abbiamo di fronte a noi la sfida del coinvolgimento dei giovani. La loro presenza a Milano ci fa ben sperare in vista della formazione di una nuova classe dirigente della cooperazione. E’ urgente definire un percorso professionale adeguato per i giovani cooperanti, senza disperdere la memoria istituzionale. Il legame scuola-cooperazione deve entrare in modo sistematico nel piano di offerta formativa scolastica, favorendo l’educazione alla cittadinanza globale.

 • Intendiamo riconvocarci nel 2014, durante il semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea. In quell’occasione stabiliremo la periodicità di questa assise. Nei due anni che ci separano da quella data ci impegniamo a discutere di questi temi in maniera innovativa, attraverso meccanismi di consultazione permanenti anche on-line.

 • La cooperazione può e deve fare la sua parte per destare nel Paese la voglia di crescere, di ottimismo e di fiducia nel futuro. C’è bisogno di coraggio per guardare lontano, così come di scelte di impegno e passione civile. Chi in questi anni ha lavorato, chi ha sperato, chi si è sentito solo, oggi è riproiettato nel futuro e riscopre di essere parte di un disegno più grande. Ognuno faccia la sua parte. L’Italia sarà migliore.

 • Muovi l’Italia, cambia il mondo.

 Milano, 2 ottobre 2012

IYC book now available from the ICA

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Firmato nuovo accordo tra Federcasse e Codesarrollo

 

È stato firmato a Quito(Ecuador) il nuovo accordo traFedercasse (l’Associazione delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane) e Codesarrollo(la banca di secondo livello del sistema delle oltre 800 piccole banche di villaggio) finalizzato a sostenere il processo di sviluppo dell’economia solidale e delle finanze popolari nel paese sudamericano, a dieci anni dalla precedente intesa con la quale si avviò il progetto “Microfinanza Campesina”.

L’intesa è stata sottoscritta dal presidente diFedercasse,AlessandroAzzi(a capo di una delegazione di cui fanno parte anche il presidente diIccrea BancaFrancescoCarri, soci, dirigenti e collaboratori di molte BCC italiane) e dal presidente diCodesarrollo, Bepi Tonello, alla presenza del ministro dell’Economia solidale e dell’ambasciatore d’Italia in Ecuador, GianniPiccato.

 

Occasione della firma, il convegno organizzato nella capitale ecuadoriana per celebrare il decennale del Progetto (la prima intesa in tal senso fu difatti firmata nell’ottobre del 2002). Un momento di verifica puntuale dei risultati raggiunti e di conferma di un impegno che, in dieci anni, ha contribuito in maniera sostanziale allo sviluppo del Paese (il tema dellefinanze popolarie delle banche di comunità è stato anche inserito, nel 2008, nella nuova Costituzione promossa dal Presidente della Repubblica RafaelCorrea).

 

In dieci anni, oltre 200 Banche di Credito Cooperativo e Casse Ruralihanno messo a disposizione di Codesarrollo(per piccoli prestiti erogati dalle banche locali cooperative alle proprie comunità) oltre40 milionidi dollari. Si tratta di finanziamenti erogati daIccrea Bancae dalleBCCal tasso del4 per cento, senza garanzie reali, assumendosi il “rischio di cambio” ed il “rischio Paese”, puntualmente restituiti a scadenza.

L’intento è quello di promuovere – attraverso lamicrofinanza– la cooperazione di credito ed i valori che ne sono alla base: il primato della persona, l’auto-aiuto, la democrazia economica e – più in generale – il dialogo e lo scambio reciproco tra comunità all’interno del Paese e tra Paesi del Nord e del Sud del mondo.

Temi particolarmente attuali in questa delicata fase di crisi economico finanziaria dove sono messi in discussione i tradizionali modelli dell’economia di mercato e della finanza speculativa. Nel solco, peraltro, delle sollecitazioni promosse dalla Enciclica “Caritas in Veritate” di Papa Benedetto XVI laddove si parla della cooperazione di credito come valido antidoto alle deformazioni del mercato nonché espressione di “amore intelligente”.

 ufficio stampa Confcooperative

IX Encuentro internacional de las Cooperativas Ecuador – Italia

El lunes 24 y martes 25 de septiembre de 2012, en la ciudad de Quito se realiza el IX ENCUENTRO ECUADOR – ITALIA “MUJERES Y JÓVENES: FUERZA NUEVA DE LAS COOPERATIVAS”, cuyo objetivo es destacar el rol que han tenido y tienen las mujeres y los jóvenes en la creación, crecimiento, y fortalecimiento de las cooperativas, tanto en el campo de las finanzas populares, como en la economía popular y solidaria.

Asimismo,  permite reforzar las relaciones de la Cooperativa de Ahorro y Crédito CODESARROLLO con la Federación de Bancos de Crédito Cooperativo de Italia, FEDERCASSE, en la perspectiva de crear nuevos espacios de colaboración, apoyo, fortalecimiento y vinculación, para responder adecuadamente a las demandas de servicios financieros de las comunidades y familias campesinas en el Ecuador.

 

El evento se realiza anualmente desde el 2002,  año en que se estableció en Quito una  alianza entre la Cooperativa de  Ahorro y Crédito CODESARROLLO del Ecuador y la Federación Italiana de Bancos  de Crédito Cooperativo  FEDERCASSE , con el apoyo del Grupo  Social FEPP, para impulsar el trabajo de desarrollo de las finanzas populares del Ecuador  y la conformación y fortalecimiento de las redes de estructura financiera locales que son parte del fortalecimiento de la Economía Popular y Solidaria. El proyecto se llamó: “Microfinanza Campesina en Ecuador” y su fundamentación filosófica y política consta en la “Declaración de Quito”.

 Cabe mencionar que la Cooperativa de  Ahorro y Crédito CODESARROLLO del Ecuador ha tenido 14 años de crecimiento sostenido en servicios financieros de calidad, especialmente a los pobres, a nivel rural y urbano marginal, logrando una cobertura a más de 100.000 personas con 16 agencias que tienen una cartera de crédito cercano a los 80 millones.

De de su parte la Federación de Bancos de Crédito Cooperativo de Italia, FEDERCASSE, agrupa a 430 bancos de Italia que con más de 2.700 agencias benefician con sus  servicios  alrededor de 500 mil socios y 4 millones de clientes, aportando al desarrollo local,  y compitiendo con la banca tradicional pero con los criterios y principios del sistema cooperativo.

 

La agenda  incluye los siguientes temas: Las Mujeres como Fuerza de las Cooperativas; Impacto del Convenio entre los Bancos de Crédito Cooperativo de Italia y Codesarrollo de Ecuador; Acto de conmemoración de los 10 años de la Colaboración entre el Crédito Cooperativo Italiano y las Finanzas Populares Ecuatorianas; Los Jóvenes como Fuerza de las Cooperativas, Conclusiones y Clausura.

From Paraffin stoves to steel

In post-civil war Spain’s Basque country, a group of young, working class graduates with few job prospects founded a small co-operative to build paraffin stoves. They then began to set up other co-operative business ventures. When they needed capital for expansion, they started their own co-operative bank.These young people had been taught the ways of the Catholic priest José María Arizmendiarrieta, whose beliefs were rooted in solidarity. In 1943 he began a training college in the small Basque town of Mondragón, which became the seed for the many co-operatives that have come to dominate the Basque economy.By the end of 1990 the now-merged co-operatives of Mondragón and its surrounds employed about 23,000 workers. Over the following two decades this number grew to more than 85,000 worldwide, and more than 85 per cent are members of the Mondragon co-operatives in Spain’s Basque country.Today the same difficulties that inspired the co-operatives of Mondragón in the 1940s are affecting the lives of workers in the United States – lack of jobs, creeping poverty and distrust of the economic and political system. Unsurprisingly, therefore, the United Steelworkers Union has set up a partnership with Mondragón, aimed at setting up workers’ co-operatives in the US. www.stories.coop

 

Tavola rotonda – Giovedì 11 Ottobre – Milano

L’accesso alle risorse per il cibo: la Terra basta per tutti?

L’Indice Globale della Fame (Global Hunger Index – GHI) illustra ogni anno la situazione della fame e della denutrizione nel mondo, analizzando la situazione in oltre 120 Paesi e approfondendo un aspetto della fame con un focus tematico specifico.

Quest’anno il rapporto si occupa di accesso alle risorse:acqua, terra ed energia.

La presentazione del rapporto è un’occasione di riflessione sui temi della fame e della sicurezza alimentare che riunisce organizzazioni internazionali, funzionari governativi, esperti di cooperazione internazionale, università, giornalisti, studenti, ONG nell’ambito delle iniziative che la città di Milano ha in programma fino all’Expo del 2015.

Alla presentazione interverranno:

Stefano Piziali (Cesvi), Carlo Cafiero (FAO), Paolo Ciocca (Segretario IFAD)*, Luca Virginio (Gruppo Barilla), Claudia Sorlini (Università degli Studi di Milano), Riccardo Moro (Università degli Studi di Milano e Portavoce GCAP), Paolo Magri (ISPI), Arturo Alberti (Link 2007).

Indice Globale 2012 –  Presentazione Italiana 2012

Un’iniziativa di Cesvi, ISPI e Link 2007 in collaborazione con Comune di Milano e con il Patrocinio di EXPO 2015

 ENTRATA LIBERA. E’ GRADITA LA PRENOTAZIONE:

ISPI: 02 8693053  ispi.eventi@ispionline.it