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2012 International Summit of Cooperatives – Canada

Monday, 8 October 2012 to Thursday, 11 October 2012

Quebec City

The 2012 International Summit of Cooperatives is designed to establish a worldwide network of decision-makers to discuss important issues and identify initiatives that will ensure the growth, recognition and sustainable prosperity of co-operatives. The Summit is hosted by ICA, Desjardins and Saint Mary’s University.

“Muovi l’Italia cambia il mondo” Milano 1-2 Ottobre

E’ terminato il Forum della Cooperazione Internazionale svoltosi a Milano nei giorni 1 e 2 Ottobre. L’ambizione del Forum è stata quella di far incontrare tutti gli individui e gruppi che vogliono e pensano che la cooperazione allo sviluppo sia una parte dell’identità del nostro Paese e che debba essere elemento centrale del rilancio del profilo internazionale dell’Italia.

Nel Documento di Economia e Finanza, il Governo ha riconosciuto che “un riallineamento graduale della cooperazione allo sviluppo permetterà di rilanciare il profilo internazionale dell’Italia, la presenza in aree strategiche, le eccellenze e i vantaggi comparati, qualificandosi come un investimento con ritorni in termini di credibilità”.

 

Molto applaudite dalla platea le sentite testimonianze di due cooperanti di eccezione:  

Marguerite Barankitse Maison Shalom del Burundi, e l’Italiana Rossella Urru CISP. Due cooperanti donne che hanno voluto scandire l’importanza e la necessità di realizzare progetti di cooperazione Internazionale in un contesto geopolitico come il nostro, dove i conflitti militari non solo tolgono il diritto alla vita di donne, uomini e bambini come noi, ma li privano della dignità umana.

Come ha ricordato la Urru nel suo intervento,  “la cooperazione, significa in primo luogo la scelta di non voltarsi dall’altra parte, di andare contro le ingiustizie, di tutelare diritti altrimenti negati. La scelta della cooperazione, perché di scelta di vita si tratta, è una scelta che va rinnovata ed alimentata giorno dopo giorno, va sempre messa in discussione, pone degli interrogativi ai quali bisogna saper trovare delle risposte per poter proseguire”, ed ha concluso aggiungendo che: “la cooperazione, non deve essere lasciata sola davanti a sfide, emergenze o problemi che sono universali ma che dialoghi con la politica da pari a pari, si nutra della propria società civile e la alimenti a sua volta. Decidere finalmente e coraggiosamente, come individui o gruppi ma anche come Stato, se la dignità umana è un diritto di tutti, se le leggi sono uguali per tutti gli Stati e per tutti gli individui, se rispettare la diversità delle persone e dei popoli come ricchezza vera e non come diversità estetica o apparente”.

Al termine della seconda giornata di lavori, facendo convergere le varie voci e proposte raccolte nel processo preparatorio e nel dibattito stimolato nel corso del Forum, è stato  presentato il “Patto nazionale per la nuova cooperazione allo sviluppo“, un manifesto d’intenti che rilegittimi la centralità della politica pubblica di cooperazione e tracci alcune direttive per una ripresa quantitativa e qualitativa della Cooperazione italiana. Parte integrante del Patto saranno i documenti tematici di approfondimento prodotti dai Gruppi.

I documenti tematici di approfondimento dei X gruppi di lavoro riunitisi da Maggio a Settembre 2012,  sono scaricabili dal sito: www.forumcooperazione.it

 

 

 

 

 

 

 

 

Chair’s Summary- Ministro Riccardi

Noi, attori del Sistema Italia di cooperazione internazionale, ci siamo riuniti in tanti a Milano dal 1 al 2 ottobre 2012 per il Forum della cooperazione internazionale.

• Oggi la cooperazione allo sviluppo è di nuovo al centro dell’agenda politica del Governo. Da parte nostra ci impegniamo a mantenere vivo questo dibattito e chiediamo alla politica di riconoscere, anche attraverso i programmi elettorali, ciò che oggi a Milano è evidente a tutti: la cooperazione è tornata familiare e interessa agli italiani, sia per slancio di gratuità che diviene scelta di vita, che per i vantaggi che ne derivano al Paese.

 • Non basta fare cooperazione ma è necessario raccontarla al Paese, anche attraverso strumenti innovativi di comunicazione, per spiegare che si tratta di un investimento per il futuro dell’Italia.

 • Abbiamo convenuto che cooperazione internazionale è ben più di quello che si è detto finora. Il Sistema Italia di cooperazione può far conto su attori pubblici e privati, profit e non profit. Vi sono sinergie da esplorare così come incoerenze da ridurre. C’è bisogno di andare tutti in una stessa direzione, ognuno con la sua specificità e con il suo passo.

 • Le presenze internazionali ci hanno confortato nella nostra scelta, mostrandoci che nel mondo c’è richiesta di Italia. Ci hanno incoraggiato a individuare i nostri punti di forza e ci hanno indicato nel partenariato e nella relazione con l’altro la chiave della cooperazione del futuro.

 • Abbiamo iniziato ad affrontare in modo nuovo il rapporto tra cooperazione e internazionalizzazione delle imprese: pur nel rispetto dei loro diversi obiettivi, esse possono convergere e interagire in modo efficace. La scommessa è di attrarre il mondo produttivo nei paesi prioritari della cooperazione, non solo per richiamare all’esercizio della responsabilità sociale d’impresa ma per chiedere alle imprese di contribuire in modo sinergico con il settore pubblico e non profit alla ricerca di soluzioni per lo sviluppo umano e sostenibile.

 • Abbiamo affermato la necessità di una visione strategica unitaria e condivisa della cooperazione internazionale dell’Italia, da adottare ad alto livello (Consiglio dei Ministri, Parlamento) che individui un numero definito di priorità, in termini di scelte operative, priorità geografiche e tematiche trasversali (es. diritti umani, democrazia, pace, sicurezza, empowerment delle donne, ambiente e cambiamenti climatici), in una prospettiva almeno triennale che assicuri la coerenza di tutte le politiche e il coordinamento fra le diverse istituzioni nazionali che operano a diverso titolo nella cooperazione, superando la frammentazione.

 • La nostra presenza va concentrata in un numero ristretto di paesi, ove ottenere un maggiore impatto e fare la differenza. I principali criteri di cui tenere conto per individuarli sono: povertà, gravi emergenze umanitarie, vicinanza dell’Italia (sia in termini geografici, che di legami storici, economici e di immigrazione), situazioni di conflitto e/o di fragilità nel percorso di democratizzazione, presenza di minoranze. Abbiamo individuato nel Mediterraneo e nell’Africa le aree prioritarie su cui generalmente indirizzare i nostri interventi.

 • Ci siamo chiesti quali fossero le nostre eccellenze, i talenti da spendere e da investire nella cooperazione internazionale. Abbiamo iniziato a individuare quei settori in cui siamo più riconoscibili e abbiamo un vantaggio comparato; tra questi, la cooperazione dei territori.

 • La nostra specificità va inquadrata nella prospettiva europea e nei grandi valori della solidarietà, tolleranza, ricerca del bene comune su cui essa si fonda. La dimensione europea è parte della storia e della vocazione del nostro paese. Dobbiamo rafforzare la nostra capacità di incidere sulla definizione delle politiche europee di sviluppo e nel processo decisionale complessivo delle sue risorse.

 • Abbiamo analizzato l’azione italiana nelle organizzazioni internazionali, ribadendo la necessità di rispettare gli impegni presi, in particolare verso il Global Fund contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria, anche per riacquistare credibilità. C’è spazio per influire di più nei processi multilaterali, partecipando attivamente alla definizione di una nuova governance globale dell’aiuto.

 • Una menzione speciale richiede l’assistenza umanitaria, laddove la vocazione dell’Italia viene individuata in particolare nella prevenzione dei disastri e nella mitigazione dei rischi. Possiamo fare di più e meglio. E’ necessario prevedere meccanismi di semplificazione dei procedimenti amministrativi che consentano maggiore flessibilità e rapidità nella risposta alle emergenze.

 • Abbiamo valorizzato il ruolo di ponte che le comunità migranti possono svolgere nel processo di sviluppo dei loro paesi d’origine e la riduzione del costo di trasferimento delle rimesse, favorendo l’impiego di tali risorse a finalità di investimento e non solo di consumo. Abbiamo portato alla luce le utili esperienze di co-sviluppo e accesso al credito.

 • Abbiamo riconosciuto l’indubbia utilità di un metodo partecipativo che, pur riconoscendo le diversità e il diritto d’iniziativa di ciascuno, attribuisca un valore aggiunto al coinvolgimento di tutti i portatori di interessi. Dobbiamo valorizzare i tavoli tematici (es. Mediterraneo, Unione Europea, Aiuto umanitario, ecc…), i meccanismi di consultazione, i partenariati innovativi. Le consultazioni riguarderanno anche i prossimi negoziati sui fondi multilaterali di sviluppo.

 • Il Tavolo Inter-istituzionale, promosso dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del MAE e dalla Direzione Relazioni Finanziarie Internazionali del MEF, deve diventare un organo consultivo permanente, con un ruolo specifico nella definizione degli indirizzi triennali, delle programmazioni paese, nella definizione delle politiche, oltre che nel segnalare incoerenze di sistema e presentare proposte migliorative.

 • Lo spazio di interlocuzione politica con la società civile di solidarietà internazionale, ONG, Onlus, associazioni di sostegno a distanza e per l’adozione internazionale, deve essere mantenuto. Al Forum le ONG hanno dimostrato che è possibile l’unità nella diversità. Auspichiamo il rafforzamento del Servizio civile, la stabilizzazione del 5 per mille, la razionalizzazione del sistema delle detrazioni per le Onlus, e procedure che facilitino l’invio all’estero in aspettativa di personale dell’amministrazione pubblica.

 • Abbiamo riconosciuto la necessità di risorse addizionali, come previsto nel Documento di Economia e Finanza 2012, e di un piano del Governo che calendarizzi un riallineamento graduale dell’aiuto pubblico allo sviluppo alla media OCSE per il triennio 2013-2015, per segnare un’inversione di tendenza. E’ necessario poter contare su risorse certe, sufficienti e programmate.

 • E’ importante individuare meccanismi innovativi di finanziamento che liberino risorse addizionali, come ad esempio l’attribuzione alla cooperazione dei beni confiscati alle attività criminali, un’imposta sulla vendita delle armi, la possibilità di emettere “titoli di solidarietà”, così come altre soluzioni legislative che permettano maggior prevedibilità.

 • C’è bisogno di utilizzare meglio le risorse di cui già disponiamo, come i crediti di aiuto o quelli per le imprese miste con i Paesi in via di sviluppo, sottoutilizzati per un complesso di problemi amministrativi, gestionali e operativi. Per il futuro, sarà necessario individuare uno strumento finanziario capace di mettere in comunicazione cooperazione e internazionalizzazione.

 • Abbiamo riaffermato l’importanza di valutare i risultati e l’impatto di quello che si fa, per essere trasparenti e rendere conto di ogni euro speso. Vi è la proposta di istituire un organismo indipendente costituito da esperti, che dovrebbe rispondere al referente politic
o della cooperazione e al Parlamento.

 • Abbiamo ribadito l’importanza di un referente politico unico per la cooperazione, che le garantisca la dignità di politica pubblica al pari di altre; la maggioranza ritiene che tale figura debba essere un Ministro dedicato, con deleghe specifiche.

 • Per quanto riguarda l’attuazione degli indirizzi di cooperazione e della relativa gestione, riteniamo che l’attuale assetto necessiti di essere innovato per garantire coerenza tra programmazione, realizzazione degli interventi, presenza efficace all’estero e valutazione dei risultati. La maggioranza ritiene che l’istituzione di un’agenzia sia la soluzione più efficace.

 • Abbiamo riconosciuto l’urgenza di perseguire la coerenza delle politiche di cooperazione internazionale con le altre politiche, così come previsto dal Trattato di Lisbona (art.208). A tale fine sono necessari nuovi meccanismi istituzionali, primo tra tutti un referente politico con il compito di sollevare il tema della coerenza a livello interministeriale.

 • Abbiamo di fronte a noi la sfida del coinvolgimento dei giovani. La loro presenza a Milano ci fa ben sperare in vista della formazione di una nuova classe dirigente della cooperazione. E’ urgente definire un percorso professionale adeguato per i giovani cooperanti, senza disperdere la memoria istituzionale. Il legame scuola-cooperazione deve entrare in modo sistematico nel piano di offerta formativa scolastica, favorendo l’educazione alla cittadinanza globale.

 • Intendiamo riconvocarci nel 2014, durante il semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea. In quell’occasione stabiliremo la periodicità di questa assise. Nei due anni che ci separano da quella data ci impegniamo a discutere di questi temi in maniera innovativa, attraverso meccanismi di consultazione permanenti anche on-line.

 • La cooperazione può e deve fare la sua parte per destare nel Paese la voglia di crescere, di ottimismo e di fiducia nel futuro. C’è bisogno di coraggio per guardare lontano, così come di scelte di impegno e passione civile. Chi in questi anni ha lavorato, chi ha sperato, chi si è sentito solo, oggi è riproiettato nel futuro e riscopre di essere parte di un disegno più grande. Ognuno faccia la sua parte. L’Italia sarà migliore.

 • Muovi l’Italia, cambia il mondo.

 Milano, 2 ottobre 2012

A celebration of the Co-operative enterprise model

The International Co-operative Alliance is extremely proud to announce the launch of its official book in commemoration of the United Nations Year of Co-operatives, a book filled with 100 co-operative stories which resonate well beyond the year and into the Co-operative Decade.

This high quality, visually stunning production highlights the achievements of both the international co-operative sector and those individuals behind our powerful movement. It tells moving personal stories and examines how co-operatives of scale ensure their ongoing success.

Building a Better World: 100 stories of co-operation is a collection of inspiring stories of co-operatives drawn from all around the globe. 

The book demonstrates how our model of enterprise not only survives but flourishes in the face of crisis, whether economic downturn, humanitarian crisis like civil war or natural disasters like earthquakes and drought. It paints a picture, in human terms, of a financial model for the future.

To pre-order your Books visit www.icashop.coop/iyc-book

 

Firmato nuovo accordo tra Federcasse e Codesarrollo

 

È stato firmato a Quito(Ecuador) il nuovo accordo traFedercasse (l’Associazione delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane) e Codesarrollo(la banca di secondo livello del sistema delle oltre 800 piccole banche di villaggio) finalizzato a sostenere il processo di sviluppo dell’economia solidale e delle finanze popolari nel paese sudamericano, a dieci anni dalla precedente intesa con la quale si avviò il progetto “Microfinanza Campesina”.

L’intesa è stata sottoscritta dal presidente diFedercasse,AlessandroAzzi(a capo di una delegazione di cui fanno parte anche il presidente diIccrea BancaFrancescoCarri, soci, dirigenti e collaboratori di molte BCC italiane) e dal presidente diCodesarrollo, Bepi Tonello, alla presenza del ministro dell’Economia solidale e dell’ambasciatore d’Italia in Ecuador, GianniPiccato.

 

Occasione della firma, il convegno organizzato nella capitale ecuadoriana per celebrare il decennale del Progetto (la prima intesa in tal senso fu difatti firmata nell’ottobre del 2002). Un momento di verifica puntuale dei risultati raggiunti e di conferma di un impegno che, in dieci anni, ha contribuito in maniera sostanziale allo sviluppo del Paese (il tema dellefinanze popolarie delle banche di comunità è stato anche inserito, nel 2008, nella nuova Costituzione promossa dal Presidente della Repubblica RafaelCorrea).

 

In dieci anni, oltre 200 Banche di Credito Cooperativo e Casse Ruralihanno messo a disposizione di Codesarrollo(per piccoli prestiti erogati dalle banche locali cooperative alle proprie comunità) oltre40 milionidi dollari. Si tratta di finanziamenti erogati daIccrea Bancae dalleBCCal tasso del4 per cento, senza garanzie reali, assumendosi il “rischio di cambio” ed il “rischio Paese”, puntualmente restituiti a scadenza.

L’intento è quello di promuovere – attraverso lamicrofinanza– la cooperazione di credito ed i valori che ne sono alla base: il primato della persona, l’auto-aiuto, la democrazia economica e – più in generale – il dialogo e lo scambio reciproco tra comunità all’interno del Paese e tra Paesi del Nord e del Sud del mondo.

Temi particolarmente attuali in questa delicata fase di crisi economico finanziaria dove sono messi in discussione i tradizionali modelli dell’economia di mercato e della finanza speculativa. Nel solco, peraltro, delle sollecitazioni promosse dalla Enciclica “Caritas in Veritate” di Papa Benedetto XVI laddove si parla della cooperazione di credito come valido antidoto alle deformazioni del mercato nonché espressione di “amore intelligente”.

 ufficio stampa Confcooperative

IYC book now available from the ICA

The International Co-operative Alliance is extremely proud to announce the launch of its official book in commemoration of the United Nations Year of Co-operatives, a book filled with 100 co-operative stories which resonate well beyond the year and into the Co-operative Decade.

This high quality, visually stunning production highlights the achievements of both the international co-operative sector and those individuals behind our powerful movement. It tells moving personal stories and examines how co-operatives of scale ensure their ongoing success.

Building a Better World: 100 stories of co-operation is a collection of inspiring stories of co-operatives drawn from all around the globe.

The book demonstrates how our model of enterprise not only survives but flourishes in the face of crisis, whether economic downturn, humanitarian crisis like civil war or natural disasters like earthquakes and drought. It paints a picture, in human terms, of a financial model for the future.

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IX Encuentro internacional de las Cooperativas Ecuador – Italia

El lunes 24 y martes 25 de septiembre de 2012, en la ciudad de Quito se realiza el IX ENCUENTRO ECUADOR – ITALIA “MUJERES Y JÓVENES: FUERZA NUEVA DE LAS COOPERATIVAS”, cuyo objetivo es destacar el rol que han tenido y tienen las mujeres y los jóvenes en la creación, crecimiento, y fortalecimiento de las cooperativas, tanto en el campo de las finanzas populares, como en la economía popular y solidaria.

Asimismo,  permite reforzar las relaciones de la Cooperativa de Ahorro y Crédito CODESARROLLO con la Federación de Bancos de Crédito Cooperativo de Italia, FEDERCASSE, en la perspectiva de crear nuevos espacios de colaboración, apoyo, fortalecimiento y vinculación, para responder adecuadamente a las demandas de servicios financieros de las comunidades y familias campesinas en el Ecuador.

 

El evento se realiza anualmente desde el 2002,  año en que se estableció en Quito una  alianza entre la Cooperativa de  Ahorro y Crédito CODESARROLLO del Ecuador y la Federación Italiana de Bancos  de Crédito Cooperativo  FEDERCASSE , con el apoyo del Grupo  Social FEPP, para impulsar el trabajo de desarrollo de las finanzas populares del Ecuador  y la conformación y fortalecimiento de las redes de estructura financiera locales que son parte del fortalecimiento de la Economía Popular y Solidaria. El proyecto se llamó: “Microfinanza Campesina en Ecuador” y su fundamentación filosófica y política consta en la “Declaración de Quito”.

 Cabe mencionar que la Cooperativa de  Ahorro y Crédito CODESARROLLO del Ecuador ha tenido 14 años de crecimiento sostenido en servicios financieros de calidad, especialmente a los pobres, a nivel rural y urbano marginal, logrando una cobertura a más de 100.000 personas con 16 agencias que tienen una cartera de crédito cercano a los 80 millones.

De de su parte la Federación de Bancos de Crédito Cooperativo de Italia, FEDERCASSE, agrupa a 430 bancos de Italia que con más de 2.700 agencias benefician con sus  servicios  alrededor de 500 mil socios y 4 millones de clientes, aportando al desarrollo local,  y compitiendo con la banca tradicional pero con los criterios y principios del sistema cooperativo.

 

La agenda  incluye los siguientes temas: Las Mujeres como Fuerza de las Cooperativas; Impacto del Convenio entre los Bancos de Crédito Cooperativo de Italia y Codesarrollo de Ecuador; Acto de conmemoración de los 10 años de la Colaboración entre el Crédito Cooperativo Italiano y las Finanzas Populares Ecuatorianas; Los Jóvenes como Fuerza de las Cooperativas, Conclusiones y Clausura.

Tavola rotonda – Giovedì 11 Ottobre – Milano

L’accesso alle risorse per il cibo: la Terra basta per tutti?

L’Indice Globale della Fame (Global Hunger Index – GHI) illustra ogni anno la situazione della fame e della denutrizione nel mondo, analizzando la situazione in oltre 120 Paesi e approfondendo un aspetto della fame con un focus tematico specifico.

Quest’anno il rapporto si occupa di accesso alle risorse:acqua, terra ed energia.

La presentazione del rapporto è un’occasione di riflessione sui temi della fame e della sicurezza alimentare che riunisce organizzazioni internazionali, funzionari governativi, esperti di cooperazione internazionale, università, giornalisti, studenti, ONG nell’ambito delle iniziative che la città di Milano ha in programma fino all’Expo del 2015.

Alla presentazione interverranno:

Stefano Piziali (Cesvi), Carlo Cafiero (FAO), Paolo Ciocca (Segretario IFAD)*, Luca Virginio (Gruppo Barilla), Claudia Sorlini (Università degli Studi di Milano), Riccardo Moro (Università degli Studi di Milano e Portavoce GCAP), Paolo Magri (ISPI), Arturo Alberti (Link 2007).

Indice Globale 2012 –  Presentazione Italiana 2012

Un’iniziativa di Cesvi, ISPI e Link 2007 in collaborazione con Comune di Milano e con il Patrocinio di EXPO 2015

 ENTRATA LIBERA. E’ GRADITA LA PRENOTAZIONE:

ISPI: 02 8693053  ispi.eventi@ispionline.it

From Paraffin stoves to steel

In post-civil war Spain’s Basque country, a group of young, working class graduates with few job prospects founded a small co-operative to build paraffin stoves. They then began to set up other co-operative business ventures. When they needed capital for expansion, they started their own co-operative bank.These young people had been taught the ways of the Catholic priest José María Arizmendiarrieta, whose beliefs were rooted in solidarity. In 1943 he began a training college in the small Basque town of Mondragón, which became the seed for the many co-operatives that have come to dominate the Basque economy.By the end of 1990 the now-merged co-operatives of Mondragón and its surrounds employed about 23,000 workers. Over the following two decades this number grew to more than 85,000 worldwide, and more than 85 per cent are members of the Mondragon co-operatives in Spain’s Basque country.Today the same difficulties that inspired the co-operatives of Mondragón in the 1940s are affecting the lives of workers in the United States – lack of jobs, creeping poverty and distrust of the economic and political system. Unsurprisingly, therefore, the United Steelworkers Union has set up a partnership with Mondragón, aimed at setting up workers’ co-operatives in the US. www.stories.coop

 

C-Liege Mid-Term Workshop

IlProgetto C-LIEGE(Pulire l’ultimo MiglioeGestione della Logisticaper Governi locali intelligenti ed efficienti in Europa), ha come obiettivo definire politiche condivise e misure flessibili per gestire la domanda di un trasporto merci urbano efficiente ed ecocompatibile, ed al contempo far dialogare, grazie ad un “approccio cooperativo”, attori pubblici e privati.

 Il progetto C-Liege traccia la rotta da intraprendere in seno al programma: ”Intelligent Energy Europe (IEE) Programme 2010” (Programma Europeo 2010 per un Consumo di Energia Intelligente). Il progetto è stato pensato come un’iniziativa che contribuirà alla riduzione dell’impatto energetico- ambientale del trasporto merci urbano sia nelle città che nelle regioni Europee.

Il C-Liege Mid-Term Workshopk, si terrà il 4 Ottobre 2012 a  Newcastle, dalle ore 9:30 alle ore 13:30, nel CentroSage Gateshead, nella Sala della Fondazione Northern Rock, a St. Mary’s Square, Gateshead Quays, Gateshead, NE8 2JR.

 Il CentroSage Gateshead è situato  in un’ottima posizione, è facilmente raggiungibile dal centro, dalla stazione centrale e anche dall’Aeroporto Internazionale di Newcastle.

 Il Workshop è stato ideato per approfondiretre obiettivi strategici:

  • presentare i risultati e le soluzioni delC-Liege Toolboxpensati per il City Manager della Logistica, il C-Liege database sulle misure di push&pull così come il database delle buone pratiche del trasporto merci urbano;

  • presentare e condividere esperienze in corso nelle città pilota che hanno aderito al progetto C-Liege:Newcastle, Leicester, Stuttgart, Szczecin, Parma, Montana e Malta, per conoscere le strategie in atto ed avere  la possibilità di replicare questa esperienza per un  trasporto merci urbano basato su un consumo energetico  più pulito ed efficiente;  

  • promuovere fori di discussione nei gruppi dedicati costituiti dai principali soggetti del settore e dagli esperti del progetto del C-Liege, per  implementare strategie di successo e misure push&pull più adeguate da adottare nelle città e nelle regioni Europee, che riescano ad andare oltre i risultati del progetto C-Liege.

 I partecipanti avranno l’opportunità di scambiarsi esperienze e dati su misure e politiche da adottare per un’energia sostenibile ed efficiente del trasporto merci urbano.

per potersi registrare ed avere maggiori INFO potete andare sul sito: http://www.c-liege.eu

 

      

C-LIEGE Mid-Term Workshop – New Castle

The C-LIEGE Project (Clean Last mile transport and logistics management for smart and efficient local Governments in Europe) aims to define shared policies and soft measures for an energy-efficient urban freight transport (UFT) demand management and planning through a cooperative approach between public and private stakeholders. C-LIEGE is a STEER project addressed to the Intelligent Energy Europe (IEE) Programme 2010.

The project is conceived as a leading initiative to contribute to the reduction of energetic and environmental impacts of UFT in EU cities and regions.

The C-LIEGE Mid-Term Workshop will take placein Newcastle on 4thOctober 2012 from 9.30 am to 15.30 pm.It will be held in the Sage Gateshead, Northern Rock Foundation Hall, St. Mary´s Square, Gateshead Quays, Gateshead, NE8 2JR.

The Sage Gateshead is conveniently located for Newcastle city centre and for Newcastle Central Station and Newcastle International Airport.

The Workshop has the following three strategic objectives:

to present and share the

C-LIEGE results and solutions (the C-LIEGE Toolbox for the establishment of the city logistics manager, the C-LIEGE push and pull measures Database as well as the UFT Good Practice Database).

to present and share experiences in the progress of the

C-LIEGE Pilot Cities(Newcastle, Leicester, Stuttgart, Szczecin, Parma, Montana, Malta) on their pathway to cleaner and more energy-efficient UFT strategies and their transferability.

 to enable in “

Stakeholders meet C-LIEGE experts” discussion groups an intense deliberation on how to implement successful strategies and the right push and pull measures in European cities and regions beyond the C-LIEGE project.

The participants will have the opportunity to exchange experiences and knowledge on measures and policies for sustainable and energy efficient UFT.

We are confident the workshop will meet both your interest and those of the sector and we look forward to meeting you in Newcastle.

For more INFO: http://www.c-liege.eu)

Seconda edizione del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa

Si terrà a Verona, i prossimi 14 – 15 – 16 settembre il 2° Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, organizzato dalla Fondazione Toniolo e da altre importanti realtà del mondo cattolico.

 

Il Festival, che l’anno scorso ha riscosso un grande successo di pubblico e che l’incaricato CEI presso Confcooperative – Mons. Adriano Vincenzi – contribuisce a pianificare, si intitolaCrisi, Significati, Riferimenti: La necessità di un pensiero diverso.

 

Ogni informazione di approfondimento potrà essere reperita sul sito http://www.festivaldsc.it/. Sono previsti diversi interventi di rappresentanti del movimento cooperativo. Segnaliamo:

 

  • · il presidente di Fedagri Confcooperative Maurizio Gardini e il direttore generale di Federcasse Sergio Gatti parteciperanno sabato 15 alle 10 presso Palazzo Ristori alla presentazione della seconda edizione della Scuola di formazione per l’alta dirigenza in Dottrina Sociale della Chiesa;

  • · Confcooperative propone sabato 15 alle 15 presso Palazzo Ristori un segmento sulla cooperazione di utenza che vedrà la partecipazione del segretario generale Vincenzo Mannino, di Sergio Gatti, Roberto Marcelli, Cristian Golinelli, Carlo Dellasega e del Prof. Pier Angelo Mori. La cooperazione di utenza è strumento che permette una gestione – riprendendo il titolo del Festival – “diversa”, e probabilmente più efficiente, di alcuni asset sempre più prioritari (energia, servizi locali, welfare, etc.). La cooperazione si propone quindi come possibilità concreta e fattiva di uno sviluppo sussidiario e inclusivo;

  • · sabato 15 alle 18 presso Palazzo Ristori interverrà alla Tavola RotondaLavoro, famiglia, privilegi, precariato e creatività la vice-coordinatrice della Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative Claudia Gatta.

 

I lavori sono aperti al pubblico. Per scaricare il programma clicca qui

 fonte: ufficio stampa www.confcooperative.it

Le ONG al bivio sul futuro dello sviluppo

Fa scintille nel mondo non governativo anglosassone uno studio pubblicato dall’Università di Manchesterche sostiene che le ONG siano troppo sbilanciate verso gli aiuti e l’erogazione di servizi piuttosto che attive per eliminare le cause della povertà.La polemica crescente è documentata da un articolo del Guardian che riassume le reazioni alla pubblicazione della ricerca universitaria cheaccusa le ONG di aver perso il loro “eroico spirito iniziale” in favore di un approccio iper-professionalizzato e apolitico che non ha impatto nel cambiamento e nelle battaglie sociali dei più poveri. Nicola Banks e David Hulme dipingono le ONG come strutture burocratiche asservite a donatori e governi e integrate in un sistema di aiuti che non incide sulle cause della povertà.

Il primo a reagire con veemenza è Duncan Green, advisor di Oxfam Gb sul suo blog From poverty to power che accusa gli accademici di aver impacchettato una critica standard del mondo delle ONG senza portare evidenze e dati a sostegno delle loro tesi. Green in realtà non si discosta completamente dalle conclusioni dello studiosostenendo che la povertà sia una condizione politica e che con armi politiche vada combattuta. Non nasconde irritazione verso l’approccio che le ONG britanniche hanno mantenuto per anni sui temi della povertà, il chiodo fisso dello 0,7% del Pil e delle risorse per gli aiuti.  

Una crepa che si apre sempre più tra le ONG, chi chiede più aiuti e risorse (la battaglia di Save The Children e ONE) e chi chiede una revisione totale dell’agenda contro la povertà (World Development Movement e Jubilee Debt Campaign). Questi gli schieramenti che recentemente hanno mostrato crescente distanza in occasione dell’Hunger Summit a Downing Street, prima tappa in preparazione del prossimo G8.

In poche parole la distanza tra le ONG convinte che si debba combattere per più risorse, più professionalità e più aiuti e quelle che insistono per un cambiamento politico dell’agenda e che sul terreno politico vogliono combattere la battaglia.

Il rischio, secondo Owen Barder del Centre for Global Development, è che il prossimo G8 possa pensare di risolvere questi problemi mantenendo in vita alcuni dei programmi di aiuto esistenti evitando per l’ennesima volta di affrontare un discorso politico più ampio verso cambiamenti sistemici dell’aiuto allo sviluppo.

Il dibattito è aperto e la spaccatura crescente, dal Regno Unito agli Stati Uniti al resto d’Europa

 

Forum della Cooperazione Internazionale

Il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, in collaborazione con la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri, sta preparando ilForum della Cooperazione internazionale, che si terrà a Milano ai primi di ottobre. Si tratta di un appuntamento pubblico di un giorno e mezzo, che farà incontrare i cittadini interessati, gli esperti, i giovani e gli attori tradizionali e nuovi della cooperazione allo sviluppo con le più alte cariche dello Stato e con i Ministri europei e dei Paesi del Sud del mondo. L’ambizione del Forum è di far incontrare tutti gli individui e gruppi che vogliono e pensano che la cooperazione allo sviluppo sia una parte dell’identità del nostro Paese e che debba essere elemento centrale del rilancio del profilo internazionale dell’Italia.

Nel Documento di Economia e Finanza, il Governo ha riconosciuto che “un riallineamento graduale della cooperazione allo sviluppo permetterà di rilanciare il profilo internazionale dell’Italia, la presenza in aree strategiche, le eccellenze e i vantaggi comparati, qualificandosi come un investimento con ritorni in termini di credibilità”.

Programma e obiettivi del Forum

Nelle giornate del Forum si alterneranno sessioni plenarie a momenti di lavoro partecipati, ma l’incontro sarà anche un cantiere d’idee per aggiornare l’azione di cooperazione dell’Italia alle nuove realtà del mondo in trasformazione.

Per innescare un confronto cha sappia determinare una scossa culturale di rilancio della cooperazione, il Forum ha l’obiettivo di raccogliere idee innovative, coinvolgendo anche nuove realtà, tra cui gli studenti universitari dei corsi di cooperazione.

Alla termine della seconda giornata di lavori, facendo convergere le varie voci e proposte raccolte nel processo preparatorio e nel dibattito stimolato nel corso del Forum, sarà presentato il “Patto nazionale per la nuova cooperazione allo sviluppo “, un manifesto d’intenti che rilegittimi la centralità della politica pubblica di cooperazione e tracci alcune direttive per una ripresa quantitativa e qualitativa della Cooperazione italiana. Parte integrante del Patto saranno i documenti tematici di approfondimento prodotti dai gruppi. Il Forum è aperto a tutti, per partecipare basta fare la registrazione on-line.

 Il Forum, dove e quando:Milano 1-2 Ottobre – Piccolo Teatro Strehler

Per seguire il Forum tutti gli iscritti dovranno ritirare il loro Pass presso il Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi 1) Greppi, muniti di documento di identità (ingresso dalle ore 8.30). Come noto, l’accredito al teatro sarà effettuato solo per gli utenti iscritti tramite il sito, fino ad esaurimento posti in sala; tutti gli altri accreditati saranno ospitati presso il Teatro Dal Verme, via San Giovanni sul Muro 2, dove abbiamo predisposto la trasmissione video in diretta degli interventi.

Il nuovo programma completo e aggiornato, comprendente le plenarie, si trova qui: http://www.forumcooperazione.it/events/2012/it/Documenti%20Forum/Agenda%201.pdf

La Corte dei Conti sui contributi MAE alle ong: “Una serie complessa di disfunzioni”

Dal sito “tutti i bandi per le ong”, 7 agosto 2012.  

“Una serie complessa di disfunzioni”nella gestione dei così detti progetti promossi, così si esprime la Corte dei Conti nella relazione concernente “Contributi alle Organizzazioni non governative per la realizzazione di attività di cooperazione”, resa pubblica da alcuni giorni.

 “Una serie complessa di disfunzioni”nella gestione dei così detti progetti promossi, così si esprime la Corte dei Conti nella relazione concernente “Contributi alle Organizzazioni non governative per la realizzazione di attività di cooperazione”, resa pubblica da alcuni giorni.Quello che emerge non è un quadro incoraggiante rispetto alla salute del settore e alle capacità di ONG e DGCSdi raggiungere gli obiettivi delle rispettive mission. “Non è più procrastinabile l’introduzione nell’ordinamento normativo nazionale della previsione di una procedura concorsuale di selezione dei progetti da sovvenzionare, sul modello delle procedure selettive attivate da EuropeAid”, afferma la Corte.

L’indagine della Corte è stata inserita nel programma dei controlli del 2011 in quanto il monitoraggio contabile, effettuato sui flussi finanziari del capitolo di spesa dedicato alla gestione dei contributi alle ONG, sia per i progetti triennali di vario genere che per i progetti Info/Eas, ha evidenziato un consistente accumulo di residui, nel triennio 2008-2010, indice di alcune criticità.

 

Il campione preso in considerazione per la valutazione riguarda l’attuazione di84 progetti nel triennio 2008/2010 in 23 paesi. Su questo campione la valutazione della DGCS in 55 non aveva evidenziato difficoltà nella realizzazione mentre in 28 casi erano emerse problematiche di diversa entità. Delle criticità riscontrate, pari a circa il 33% delle iniziative, si dà contezza nella relazione, articolando sinteticamente i Paesi e le ONG promotrici dei progetti in cui si sono verificate. C’è di tutto nei riscontri presentati, progetti fermi o in ritardo da anni, infrastrutture realizzate su terreni di terzi o inesistenti, rendiconti e pezze indisponibili, fondi fermi in Italia da mesi, responsabili di progetto fantasma e irregolarità di ogni tipo nel rendiconto delle spese sostenute.Insomma una situazione che necessita di “indurrel’adozione degli opportuni provvedimentiper una rivisitazione organica dei profili ordinamentali che disciplinano la materia”.Ma le contestazioni non sono solo per le ONG, anche la DGCS, cui la Corte chiede di intervenire prontamente su più fronti: 

  • per codificare i criteri che presiedono al funzionamento dei controlli, prevedendo dei termini perentori per l’esibizione della documentazione giustificativa;

  • non sovvenzionare progetti che non siano preceduti da un’accurata, approfondita e informata istruttoria, esaustiva della situazione della realtà locale;

  • di verificare non solo la sufficienza del patrimonio delle ONG rispetto alle obbligazioni assunte ma anche di verificare che la ONG fornisca effettive garanzie in ordine sia alla realizzazione delle attività;

  • di attivare le necessarie iniziative di recupero degli anticipi disposti nei casi di non realizzazione degli interventi previsti;

  • ridimensionare l’articolazione della rete delle unità tecniche locali […] razionalizzando la procedura di verifica di ammissibilità di un progetto, evitando duplicazioni di passaggi tra uffici.

 

Infine le tre principali raccomandazioni della Corte:Si rende non più procrastinabile l’introduzione nell’ordinamento normativo nazionale della previsione di unaprocedura concorsuale di selezione dei progetti da sovvenzionare, sul modello delle procedure selettive attivate dall’EuropeAid della Commissione Europea; Si esige il generalizzato ricorso a procedure selettive concorsuali e concorrenziali, aperte o ristrette, che, previa la verifica preliminare dei progetti proposti, alla luce dei criteri selettivi discrezionalmente enunciati nel bando, conduca all’individuazione dell’offerta più vantaggiosa. E’ auspicabile che la DGCS adotti in materia una linea di condotta innovativa sul piano “culturale”,introducendo metodologie atte a valutare la convenienza della destinazione alternativa delle risorse finanziarie unitamente ad una diversa qualità dell’informazione contabile, in grado di rendere effettivo il controllo sull’attività, verificandone costi, tempi e modi di svolgimento; nonché, provvedendo a formare risorse professionali da applicare, per un periodo adeguato, alla specifica attività del controllo contabile. 

Il Ministro Riccardi risponde alle domande degli operatori della cooperazione

Nell’intervista rilasciata il 6 agosto al blog “Tutti i bandi per le ong” il Ministro per la Cooperazione, prof. Andrea Riccardi entra nel merito di alcuni “nodi” della cooperazione allo sviluppo, anticipando quelli che saranno i contenuti del Forum di Milano (1-2 ottobre p.v.) e delineando la propria idea di riforma del settore. 

La cooperazione in tempi di crisi

 

BandiONG: Secondo dati Istat di alcuni anni fa in Italia ci sono circa 250 Ong e almeno 1500 associazioni e gruppi che si occupano di cooperazione e solidarietà internazionale. Il lavoro del nostro blog, rivolto a tutte le persone interessate a vario titolo (lavorativo e/o volontario) alla cooperazione, ci mostra numeri sorprendenti e una miriade di realtà sparse per il paese. La crisi economica generalizzata e la riduzione progressiva dell’investimento pubblico sulla cooperazione sta mettendo a dura prova questo tessuto di società civile. Per alcuni osservatori l’esistenza di così tante realtà è un valore aggiunto nel contesto italiano e rappresenta una storia di successo per altri è il motivo principale della crisi del settore e della difficoltà di rilanciare la cooperazione in Italia. Lei cosa ne pensa? Percepisce il valore aggiunto o la criticità?

 Min. Riccardi: La diversità e la pluralità dell’associazionismo della solidarietà internazionale italiana sono una ricchezza. La “cooperazione popolare” ha permesso la nascita di una mobilitazione che ha portato all’istituzionalizzazione della politica pubblica di cooperazione. In questi anni di disinvestimento e d’introversione del paese la cooperazione degli italiani, pur con alcune difficoltà, ha resistito. Gli italiani, con le loro donazioni, hanno messo a disposizione più risorse della cooperazione pubblica bilaterale e hanno permesso di mantenere viva la presenza dell’Italia. Il dato delle 1500 onlus dedicate alla solidarietà internazionale è del 1999; il prossimo anno, l’ISTAT aggiornerà questo quadro. Non mi preoccupa la proliferazione delle iniziative, si tratta di una caratteristica del nostro Paese. Quello che è importante è creare una dinamica interistituzionale e un dibattito pubblico che, anche grazie a nuove risorse, permetta di aggregare i vari attori, spingendoli a lavorare assieme per una visione condivisa, migliorando anche la qualità delle singole iniziative.   BandiONG: In un sondaggio su questo tema che abbiamo proposto ai lettori alcuni mesi fa oltre l’87% dei votanti sostengono che sia indispensabile o quantomeno utile una rappresentanza unitaria del mondo non governativo italiano. Lei conosce bene questo ambito e avrà sicuramente presente lo scenario attuale in cui co-esistono diversi soggetti associativi, federativi e gruppi di interesse (Aoi, Cini, Link, i coordinamenti regionali e le federazioni storiche). In diverse occasioni questa frammentazione ha indebolito le capacità del mondo non governativo di portare avanti istanze importanti. Lei cosa ne pensa? Crede che sia utile una rappresentanza unitaria? Perché?  Min. Riccardi: Per quanto riguarda la rappresentanza delle ONG è importante premettere che da qualche anno le ONG hanno avviato un processo aggregativo per cui esistono ormai piattaforme tematiche unitarie, l’ultima di queste è quella europea che dà alle ONG italiane una voce comune. Molti documenti analitici e messaggi alle istituzioni sono frutto di lavoro unitari. Credo che il percorso sia consolidato. Penso che si possa arrivare a una rappresentanza condivisa capace di esprimere portavoce unitari. Sicuramente alle ONG spetta l’onere di coinvolgere anche soggetti fuori dalle rappresentanze, come le onlus di solidarietà, per aumentare la base di legittimità. In questo senso sono certo che anche per il Forum della cooperazione le ONG sapranno dare un messaggio di unità al Paese attraverso un “portavoce unico”.  BandiONG: Ancora un sondaggio proposto ai lettori rileva che l’82% degli operatori ritiene che si debba superare il concetto di idoneità delle ONG concessa ad oggi dalla DGCS per passare a quello di eleggibilità delle organizzazioni rispetto a progetti o programmi precisi. Lei cosa ne pensa? Verso quale direzione sta lavorando come Ministero?  Min. Riccardi:  Le linee guida per l’idoneità sono state recentemente riviste dal comitato direzionale ma solo per un periodo transitorio. C’è ormai largo consenso all’interno della Direzione Generale della cooperazione allo sviluppo e nel mondo dell’ONG che si debba passare verso un meccanismo più flessibile a bandi, differenziati sulla base del livello e relazione di partnership con le ONG. Il modello verso cui tendere è quello europeo. Questa è una richiesta anche della Corte dei Conti.   BandiONG: Nelle ultime settimane sono usciti alcuni articoli che hanno sottolineato la peculiarità di una situazione in cui lei lavora per il rilancio della Cooperazione attraverso il Forum e la sua importante consultazione multi-stakeholders mentre in Parlamento è ripreso il percorso di riforma della legge 49/87. Ci spiega la sua posizione su questa faccenda? Hanno ragione gli osservatori a pensare che Governo e Parlamento stanno agendo in questo ambito su binari paralleli?  Min. Riccardi: I due relatori del provvedimento al Senato sono stati invitati e hanno partecipato all’ultima riunione del tavolo interistituzionale  per essere aggiornati sui lavori preparatori del Forum. Sono certo che il Parlamento terrà conto dei risultati del Forum, strumento partecipativo multi-attoriale al massimo livello del Sistema-Italia di cooperazione allo sviluppo.  BandiONG: Pochi giorni dopo la sua nomina abbiamo aperto sul blog il primo dei nostri sondaggi. Chiedevamo agli operatori e volontari di darle dei consigli per il suo futuro impegno da Ministro. Il 64% le suggeriva di lavorare affinché i fondi della cooperazione italiana fossero gestiti con più TRASPARENZA, il 51% le chiedeva di promuovere una SEMPLIFICAZIONE delle procedure, Il 43% avrebbe voluto vedere più COMPETENZA nel sistema della Cooperazione Italiana. Ci può dire se ha avuto modo di occuparsi di uno o più di questi ambiti nei suoi primi nove mesi di lavoro da Ministro? In che modo?  Min. Riccardi: In questo periodo ho lavorato sulla trasparenza, intesa come condivisione delle informazioni e riapertura della concertazione strategica a livello ministeriale ed inter-istituzionale. Sono intervenuto anche al CIPE in sede di presentazione delle relazioni al Parlamento, auspicando un documento unico rispetto all’attuale situazione che prevede le relazioni della DGCS e quella del MEF. Le linee guida 2012-2014 sono state emendate e rese più dettagliate nella parte finanziaria. Entro fine anno credo che sia possibile procedere ad una semplificazione e modifica nelle procedure di attribuzione delle risorse alle ONG. Per quanto riguarda la competenza, qualsiasi istituzione per ben funzionare ha bisogno di personale competente e adeguato da un punto di vista quantitativo e qualitativo.    (intervista a cura di Elias Gerovasi)

Matteo Passini è il nuovo Presidente di Coopermondo

  

L’Assemblea dei soci di Coopermondo svoltasi il 1 agosto, ha nominato il nuovo Consiglio Direttivo che dovrà confrontarsi, per i prossimi 5 anni, con le sfide e l’impegno delle cooperative associate a Confcooperative nel settore della Cooperazione Internazionale allo Sviluppo.

  

Il nuovo Consiglio Direttivo, riunitosi immediatamente dopo l’Assemblea ha eletto alla Presidenza Matteo Passini.

Il Presidente Passini, nell’assumere il mandato, ha sottolineato il proprio impegno e la propria volontà per proseguire nella strutturazione dell’organizzazione, apportando le proprie competenze specifiche e l’esperienza professionale in questo settore, maturata negli anni anche attraverso attività di volontariato.

 

Massimo Coccia, nel passaggio di testimone, ha salutato il neo Presidente Passini augurandogli buon lavoro e ha sottolineato i risultati raggiunti negli ultimi due anni di attività di Coopermondo, inviando un ringraziamento particolare a tutte le persone che si sono impegnate per raggiungere tali obiettivi.

  

ll nuovo Consiglio Direttivo risulta così composto:

  

Matteo Passini – Presidente

Massimo Coccia – Vicepresidente

Vincenzo Mannino

Sergio Gatti

Giovenale Gerbaudo

Sergio Bonetti

Marco Venturelli

Marco Pagano

Matteo Bettoli

 

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Cartagena: Encuentro Internacional

Conteo regresivo para Encuentro Internacional en el marco del año de las cooperativas.

Colombia recibirá a 15 expertos internacionales para hablar de políticas públicas que fomenten el desarrollo económico y social a través de las cooperativas.

•         El evento tendrá lugar en Cartagena el martes 24 y miércoles 25 de julio. •         Como resultado del encuentro se redactará un documento final que servirá como insumo para las políticas públicas de las cooperativas de América y en particular de Colombia.•         Se espera la presencia del Presidente de la República, los ministros: Rafael Pardo (Trabajo) y Sergio Díaz Granados (Comercio, Industria y Turismo); así como de Mauricio Santa María (Director Departamento Nacional de Planeación) y Alejandro Ordoñez (Procurador General de la Nación). También estará Juan Carlos Gossain Rognini, gobernador del departamento de Bolívar.

Con la presencia de los más importantes expertos, académicos, jefes de entidades públicas y líderes  del cooperativismo a nivel nacional y mundial,  los  días martes 24 y miércoles  25 de julio de 2012, se llevará a cabo en el Hotel Las Américas de Cartagena; el 1er  ENCUENTRO INTERNACIONAL POLÍTICAS PÚBLICAS, DESARROLLO LOCAL Y COOPERATIVISMO: COMPROMISOS PARA EL FUTURO, con el cual se busca propiciar un escenario que permita la construcción de una propuesta de lineamientos de políticas públicas que impulse el desarrollo económico y social de las naciones a través de las cooperativas.

“Será un espacio ideal para que cooperativistas, gobiernos y academia identifiquemos nuevos caminos, alianzas e integraciones que permitan la construcción de políticas públicas para impulsar a las cooperativas desde sus entornos locales, regionales y nacionales”, asegura Luis Eduardo Otero, director de Organizaciones Solidarias de Colombia, entidad estatal colombiana organizadora del Encuentro Internacional.“Este evento es una extensión de la Conferencia “Promoviendo y Entendiendo las Cooperativas en la Búsqueda de un Mundo Mejor” (realizado en Venecia – Italia, en marzo de 2012), y busca, luego de mesas temáticas, redactar un documento final a manera de lineamientos para las políticas públicas de las cooperativas de América, España e Italia” explicó el economista Darío Castillo Sandoval, líder del grupo de investigación Unidad de Estudios Solidarios (UNES) de la Universidad Javeriana y coordinador académico del encuentro.

Ponentes y temáticas

La instalación de este primer encuentro tendrá un importante componente de autoridades nacionales y regionales de Colombia, mientras las plenarias y mesas temáticas contarán con la  presencia de representantes de: Italia, Brasil, Bolivia, Estados Unidos, Finlandia, Panamá, Uruguay, Reino Unido, México, Costa Rica y España.

Así, como invitados especiales internacionales a este certamen asistirán: Ramón Imperial Zúñiga, presidente de la Alianza Cooperativa Internacional (ACI) para las Américas y Vicepresidente de ACI Mundial, principal organismo de integración cooperativa a nivel internacional;  Massimo Coccia, presidente de Coopermondo de Italia; Carlos Borzaga, presidente del  Instituto Europeo de Investigación en Empresas Sociales y Cooperativas (EURICSE) y Rodrigo Mogrovejo, bolviano, coordinador del proyecto Desarrollo de Cooperativas de la OIT. Por Colombia, en las conferencias de apertura está el Profesor Ricardo Dávila, fundador de la Unidad de Estudios Solidarios – UNES, de la Pontificia Universidad Javeriana, Presidente de la Red Unicosol y vicepresidente de CIRIEC Colombia.

7 luglio: Giornata Internazionale delle Cooperative

Il messaggio dell’ICA  nel 90° anniversario della Giornata Internazionale delle Cooperative, una data celebrata per la prima volta nel 1923, creata per diffondere la conoscenza delle cooperative e dei principi e degli ideali che ispirano il nostro movimento (testo inglese). 

 
Message of the International Cooperative Alliance (ICA)
 90th ICA International Co-operative Day- 7th July 2012

 

The 2012 International Day of Co-operatives is a day of unusual significance, as 2012 marks the United Nations International Year of Co-operatives. In keeping with that special occasion, the theme for the International Year is also the theme for this International Day: ‘Co-operative enterprises build a better world’.  

 

The International Year of Co-operatives is the time to tell the co-operative story to a wider audience. It is not only a story of past success, of individuals coming together during difficult economic times to leverage their resources, access markets, and restore balance to price negotiations. The resiliency and stability of the co-operative enterprise model is also a message for today.  

 

Co-operatives are a key part of the way forward for the 21st Century economy. In recent years, the world has demonstrated an urgent need for a more diversified global economy.  Co-operatives have the scale to contribute in a much greater way to that diversification. Even today, the Global300 Report produced by the ICA shows that the 300 largest co-operatives in the world have a combined annual turnover of USD 1.6 trillion, equivalent to the GDP of many large countries. They provide over 100 million jobs worldwide. In Brazil, Russia, India and Africa, some 15% of the population is a member-owner of a co-operative, compared to less than 4% who are shareholders. In Kenya, co-operatives contribute 45% of GDP, while in New Zealand, they contribute 22%. In the United States, 30,000 co-operatives employ two million people, with the largest regularly appearing on Fortune’s ‘100 best places to work’ list.  

 

Co-operatives are values-based enterprises. The co-operative has the greatest degree of participatory governance of any of the major enterprise models. Because of this member engagement, co-operatives reflect the values of the community. Since their earliest days, they have been concerned with how their goods have been produced and their services delivered. A commitment to sustainability is one of the seven Principles that ICA’s members in 100 countries have agreed define a co-operative.   

 

These Principles—equity, participation, sustainability—come together to make co-operatives vibrant and successful places for decent work. In every sector, from agriculture, fisheries, and forestry to co-operative banking and credit unions, from housing and healthcare to mutual and co-operative insurance, and especially in worker formed co-operatives, co-operatives create decent jobs, enjoy greater trust among consumers and last longer than other forms of enterprise.

They are building a better world.  

 

The ICA was established in 1895 to advance the co-operative model. It works with inter-governmental and nongovernmental organisations to promote co-operative development; with countries to advocate for a legal and regulatory framework that recognises the unique and specific needs for co-operatives to flourish; and with its members to encourage inter-co-operation. 

The ICA calls on all co-operators throughout the world to take the occasion of this special year’s International Day of Co-operatives to tell their co-operative story here.  These stories can be found at www.stories.coop.

 

To celebrate International Co-operative Day, the ICA has launched a series of eBooks in collaboration with the Global News Hub to show how ‘co-operative enterprises build a better world’. The eBooks will be released in the run-up to the virtual event of Co-operatives United, which is the global culmination event for the International Year of Co-operatives to be held in Manchester in October 2012.  Sign up here to receive further information on the virtual event or to book your place in Manchester visit www.manchester2012.coop.  

 

In the meantime, download the IYC eBooks at www.thenews.coop/virtual to find out the difference co-operatives make – available from 5 July 2012.  

Anno Internazionale delle cooperative: il 5 luglio la celebrazione a Roma

“Le imprese cooperative costruiscono un mondo migliore”.

Roma, 5 luglio 2012. Ore 11.15, Parco della Musica, Sala Sinopoli

  

L’Alleanza delle Cooperative Italiane ha organizzato per giovedì 5 luglio, a partire dalle ore 11.15, alla Sala Sinopoli del Parco della Musica di Roma, la giornata celebrativa dell’Anno Internazionale delle Cooperative, proclamato dall’ONU nel 2012 per valorizzare il ruolo economico e sociale che le imprese cooperative svolgono in tutti i paesi del mondo, contribuendo alla crescita ed allo sviluppo dell’occupazione.

  

La manifestazione si svolgerà alla presenza del Presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano.

 

I lavori, presieduti da Rosario Altieri, copresidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane e presidente dell’Agci, inizieranno con l’intervento diGiuseppe Roma, direttore del Censis, che presenterà l’anteprima del I Rapporto sulla Cooperazione in Italia. Porterà il suo saluto Pauline Green, presidente dell’International Co-operative Alliance.

Seguirà l’intervento di Luigi Marino, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane e di Confcooperative.

 

È previsto, inoltre, l’intervento di Giulio Terzi di Sant’Agata, ministro degli Affari Esteri e presidente del Comitato Italiano per l’Anno Internazionale delle Cooperative.Chiuderà i lavori Giuliano Poletti, co-presidente dell’Alleanza e presidente di Legacoop.