C-LIEGE Mid-Term Workshop – New Castle

The C-LIEGE Project (Clean Last mile transport and logistics management for smart and efficient local Governments in Europe) aims to define shared policies and soft measures for an energy-efficient urban freight transport (UFT) demand management and planning through a cooperative approach between public and private stakeholders. C-LIEGE is a STEER project addressed to the Intelligent Energy Europe (IEE) Programme 2010.

The project is conceived as a leading initiative to contribute to the reduction of energetic and environmental impacts of UFT in EU cities and regions.

The C-LIEGE Mid-Term Workshop will take placein Newcastle on 4thOctober 2012 from 9.30 am to 15.30 pm.It will be held in the Sage Gateshead, Northern Rock Foundation Hall, St. Mary´s Square, Gateshead Quays, Gateshead, NE8 2JR.

The Sage Gateshead is conveniently located for Newcastle city centre and for Newcastle Central Station and Newcastle International Airport.

The Workshop has the following three strategic objectives:

to present and share the

C-LIEGE results and solutions (the C-LIEGE Toolbox for the establishment of the city logistics manager, the C-LIEGE push and pull measures Database as well as the UFT Good Practice Database).

to present and share experiences in the progress of the

C-LIEGE Pilot Cities(Newcastle, Leicester, Stuttgart, Szczecin, Parma, Montana, Malta) on their pathway to cleaner and more energy-efficient UFT strategies and their transferability.

 to enable in “

Stakeholders meet C-LIEGE experts” discussion groups an intense deliberation on how to implement successful strategies and the right push and pull measures in European cities and regions beyond the C-LIEGE project.

The participants will have the opportunity to exchange experiences and knowledge on measures and policies for sustainable and energy efficient UFT.

We are confident the workshop will meet both your interest and those of the sector and we look forward to meeting you in Newcastle.

For more INFO: http://www.c-liege.eu)

C-Liege Mid-Term Workshop

IlProgetto C-LIEGE(Pulire l’ultimo MiglioeGestione della Logisticaper Governi locali intelligenti ed efficienti in Europa), ha come obiettivo definire politiche condivise e misure flessibili per gestire la domanda di un trasporto merci urbano efficiente ed ecocompatibile, ed al contempo far dialogare, grazie ad un “approccio cooperativo”, attori pubblici e privati.

 Il progetto C-Liege traccia la rotta da intraprendere in seno al programma: ”Intelligent Energy Europe (IEE) Programme 2010” (Programma Europeo 2010 per un Consumo di Energia Intelligente). Il progetto è stato pensato come un’iniziativa che contribuirà alla riduzione dell’impatto energetico- ambientale del trasporto merci urbano sia nelle città che nelle regioni Europee.

Il C-Liege Mid-Term Workshopk, si terrà il 4 Ottobre 2012 a  Newcastle, dalle ore 9:30 alle ore 13:30, nel CentroSage Gateshead, nella Sala della Fondazione Northern Rock, a St. Mary’s Square, Gateshead Quays, Gateshead, NE8 2JR.

 Il CentroSage Gateshead è situato  in un’ottima posizione, è facilmente raggiungibile dal centro, dalla stazione centrale e anche dall’Aeroporto Internazionale di Newcastle.

 Il Workshop è stato ideato per approfondiretre obiettivi strategici:

  • presentare i risultati e le soluzioni delC-Liege Toolboxpensati per il City Manager della Logistica, il C-Liege database sulle misure di push&pull così come il database delle buone pratiche del trasporto merci urbano;

  • presentare e condividere esperienze in corso nelle città pilota che hanno aderito al progetto C-Liege:Newcastle, Leicester, Stuttgart, Szczecin, Parma, Montana e Malta, per conoscere le strategie in atto ed avere  la possibilità di replicare questa esperienza per un  trasporto merci urbano basato su un consumo energetico  più pulito ed efficiente;  

  • promuovere fori di discussione nei gruppi dedicati costituiti dai principali soggetti del settore e dagli esperti del progetto del C-Liege, per  implementare strategie di successo e misure push&pull più adeguate da adottare nelle città e nelle regioni Europee, che riescano ad andare oltre i risultati del progetto C-Liege.

 I partecipanti avranno l’opportunità di scambiarsi esperienze e dati su misure e politiche da adottare per un’energia sostenibile ed efficiente del trasporto merci urbano.

per potersi registrare ed avere maggiori INFO potete andare sul sito: http://www.c-liege.eu

 

      

Seconda edizione del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa

Si terrà a Verona, i prossimi 14 – 15 – 16 settembre il 2° Festival della Dottrina Sociale della Chiesa, organizzato dalla Fondazione Toniolo e da altre importanti realtà del mondo cattolico.

 

Il Festival, che l’anno scorso ha riscosso un grande successo di pubblico e che l’incaricato CEI presso Confcooperative – Mons. Adriano Vincenzi – contribuisce a pianificare, si intitolaCrisi, Significati, Riferimenti: La necessità di un pensiero diverso.

 

Ogni informazione di approfondimento potrà essere reperita sul sito http://www.festivaldsc.it/. Sono previsti diversi interventi di rappresentanti del movimento cooperativo. Segnaliamo:

 

  • · il presidente di Fedagri Confcooperative Maurizio Gardini e il direttore generale di Federcasse Sergio Gatti parteciperanno sabato 15 alle 10 presso Palazzo Ristori alla presentazione della seconda edizione della Scuola di formazione per l’alta dirigenza in Dottrina Sociale della Chiesa;

  • · Confcooperative propone sabato 15 alle 15 presso Palazzo Ristori un segmento sulla cooperazione di utenza che vedrà la partecipazione del segretario generale Vincenzo Mannino, di Sergio Gatti, Roberto Marcelli, Cristian Golinelli, Carlo Dellasega e del Prof. Pier Angelo Mori. La cooperazione di utenza è strumento che permette una gestione – riprendendo il titolo del Festival – “diversa”, e probabilmente più efficiente, di alcuni asset sempre più prioritari (energia, servizi locali, welfare, etc.). La cooperazione si propone quindi come possibilità concreta e fattiva di uno sviluppo sussidiario e inclusivo;

  • · sabato 15 alle 18 presso Palazzo Ristori interverrà alla Tavola RotondaLavoro, famiglia, privilegi, precariato e creatività la vice-coordinatrice della Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative Claudia Gatta.

 

I lavori sono aperti al pubblico. Per scaricare il programma clicca qui

 fonte: ufficio stampa www.confcooperative.it

Le ONG al bivio sul futuro dello sviluppo

Fa scintille nel mondo non governativo anglosassone uno studio pubblicato dall’Università di Manchesterche sostiene che le ONG siano troppo sbilanciate verso gli aiuti e l’erogazione di servizi piuttosto che attive per eliminare le cause della povertà.La polemica crescente è documentata da un articolo del Guardian che riassume le reazioni alla pubblicazione della ricerca universitaria cheaccusa le ONG di aver perso il loro “eroico spirito iniziale” in favore di un approccio iper-professionalizzato e apolitico che non ha impatto nel cambiamento e nelle battaglie sociali dei più poveri. Nicola Banks e David Hulme dipingono le ONG come strutture burocratiche asservite a donatori e governi e integrate in un sistema di aiuti che non incide sulle cause della povertà.

Il primo a reagire con veemenza è Duncan Green, advisor di Oxfam Gb sul suo blog From poverty to power che accusa gli accademici di aver impacchettato una critica standard del mondo delle ONG senza portare evidenze e dati a sostegno delle loro tesi. Green in realtà non si discosta completamente dalle conclusioni dello studiosostenendo che la povertà sia una condizione politica e che con armi politiche vada combattuta. Non nasconde irritazione verso l’approccio che le ONG britanniche hanno mantenuto per anni sui temi della povertà, il chiodo fisso dello 0,7% del Pil e delle risorse per gli aiuti.  

Una crepa che si apre sempre più tra le ONG, chi chiede più aiuti e risorse (la battaglia di Save The Children e ONE) e chi chiede una revisione totale dell’agenda contro la povertà (World Development Movement e Jubilee Debt Campaign). Questi gli schieramenti che recentemente hanno mostrato crescente distanza in occasione dell’Hunger Summit a Downing Street, prima tappa in preparazione del prossimo G8.

In poche parole la distanza tra le ONG convinte che si debba combattere per più risorse, più professionalità e più aiuti e quelle che insistono per un cambiamento politico dell’agenda e che sul terreno politico vogliono combattere la battaglia.

Il rischio, secondo Owen Barder del Centre for Global Development, è che il prossimo G8 possa pensare di risolvere questi problemi mantenendo in vita alcuni dei programmi di aiuto esistenti evitando per l’ennesima volta di affrontare un discorso politico più ampio verso cambiamenti sistemici dell’aiuto allo sviluppo.

Il dibattito è aperto e la spaccatura crescente, dal Regno Unito agli Stati Uniti al resto d’Europa

 

Forum della Cooperazione Internazionale

Il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, in collaborazione con la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri, sta preparando ilForum della Cooperazione internazionale, che si terrà a Milano ai primi di ottobre. Si tratta di un appuntamento pubblico di un giorno e mezzo, che farà incontrare i cittadini interessati, gli esperti, i giovani e gli attori tradizionali e nuovi della cooperazione allo sviluppo con le più alte cariche dello Stato e con i Ministri europei e dei Paesi del Sud del mondo. L’ambizione del Forum è di far incontrare tutti gli individui e gruppi che vogliono e pensano che la cooperazione allo sviluppo sia una parte dell’identità del nostro Paese e che debba essere elemento centrale del rilancio del profilo internazionale dell’Italia.

Nel Documento di Economia e Finanza, il Governo ha riconosciuto che “un riallineamento graduale della cooperazione allo sviluppo permetterà di rilanciare il profilo internazionale dell’Italia, la presenza in aree strategiche, le eccellenze e i vantaggi comparati, qualificandosi come un investimento con ritorni in termini di credibilità”.

Programma e obiettivi del Forum

Nelle giornate del Forum si alterneranno sessioni plenarie a momenti di lavoro partecipati, ma l’incontro sarà anche un cantiere d’idee per aggiornare l’azione di cooperazione dell’Italia alle nuove realtà del mondo in trasformazione.

Per innescare un confronto cha sappia determinare una scossa culturale di rilancio della cooperazione, il Forum ha l’obiettivo di raccogliere idee innovative, coinvolgendo anche nuove realtà, tra cui gli studenti universitari dei corsi di cooperazione.

Alla termine della seconda giornata di lavori, facendo convergere le varie voci e proposte raccolte nel processo preparatorio e nel dibattito stimolato nel corso del Forum, sarà presentato il “Patto nazionale per la nuova cooperazione allo sviluppo “, un manifesto d’intenti che rilegittimi la centralità della politica pubblica di cooperazione e tracci alcune direttive per una ripresa quantitativa e qualitativa della Cooperazione italiana. Parte integrante del Patto saranno i documenti tematici di approfondimento prodotti dai gruppi. Il Forum è aperto a tutti, per partecipare basta fare la registrazione on-line.

 Il Forum, dove e quando:Milano 1-2 Ottobre – Piccolo Teatro Strehler

Per seguire il Forum tutti gli iscritti dovranno ritirare il loro Pass presso il Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi 1) Greppi, muniti di documento di identità (ingresso dalle ore 8.30). Come noto, l’accredito al teatro sarà effettuato solo per gli utenti iscritti tramite il sito, fino ad esaurimento posti in sala; tutti gli altri accreditati saranno ospitati presso il Teatro Dal Verme, via San Giovanni sul Muro 2, dove abbiamo predisposto la trasmissione video in diretta degli interventi.

Il nuovo programma completo e aggiornato, comprendente le plenarie, si trova qui: http://www.forumcooperazione.it/events/2012/it/Documenti%20Forum/Agenda%201.pdf

Il Ministro Riccardi risponde alle domande degli operatori della cooperazione

Nell’intervista rilasciata il 6 agosto al blog “Tutti i bandi per le ong” il Ministro per la Cooperazione, prof. Andrea Riccardi entra nel merito di alcuni “nodi” della cooperazione allo sviluppo, anticipando quelli che saranno i contenuti del Forum di Milano (1-2 ottobre p.v.) e delineando la propria idea di riforma del settore. 

La cooperazione in tempi di crisi

 

BandiONG: Secondo dati Istat di alcuni anni fa in Italia ci sono circa 250 Ong e almeno 1500 associazioni e gruppi che si occupano di cooperazione e solidarietà internazionale. Il lavoro del nostro blog, rivolto a tutte le persone interessate a vario titolo (lavorativo e/o volontario) alla cooperazione, ci mostra numeri sorprendenti e una miriade di realtà sparse per il paese. La crisi economica generalizzata e la riduzione progressiva dell’investimento pubblico sulla cooperazione sta mettendo a dura prova questo tessuto di società civile. Per alcuni osservatori l’esistenza di così tante realtà è un valore aggiunto nel contesto italiano e rappresenta una storia di successo per altri è il motivo principale della crisi del settore e della difficoltà di rilanciare la cooperazione in Italia. Lei cosa ne pensa? Percepisce il valore aggiunto o la criticità?

 Min. Riccardi: La diversità e la pluralità dell’associazionismo della solidarietà internazionale italiana sono una ricchezza. La “cooperazione popolare” ha permesso la nascita di una mobilitazione che ha portato all’istituzionalizzazione della politica pubblica di cooperazione. In questi anni di disinvestimento e d’introversione del paese la cooperazione degli italiani, pur con alcune difficoltà, ha resistito. Gli italiani, con le loro donazioni, hanno messo a disposizione più risorse della cooperazione pubblica bilaterale e hanno permesso di mantenere viva la presenza dell’Italia. Il dato delle 1500 onlus dedicate alla solidarietà internazionale è del 1999; il prossimo anno, l’ISTAT aggiornerà questo quadro. Non mi preoccupa la proliferazione delle iniziative, si tratta di una caratteristica del nostro Paese. Quello che è importante è creare una dinamica interistituzionale e un dibattito pubblico che, anche grazie a nuove risorse, permetta di aggregare i vari attori, spingendoli a lavorare assieme per una visione condivisa, migliorando anche la qualità delle singole iniziative.   BandiONG: In un sondaggio su questo tema che abbiamo proposto ai lettori alcuni mesi fa oltre l’87% dei votanti sostengono che sia indispensabile o quantomeno utile una rappresentanza unitaria del mondo non governativo italiano. Lei conosce bene questo ambito e avrà sicuramente presente lo scenario attuale in cui co-esistono diversi soggetti associativi, federativi e gruppi di interesse (Aoi, Cini, Link, i coordinamenti regionali e le federazioni storiche). In diverse occasioni questa frammentazione ha indebolito le capacità del mondo non governativo di portare avanti istanze importanti. Lei cosa ne pensa? Crede che sia utile una rappresentanza unitaria? Perché?  Min. Riccardi: Per quanto riguarda la rappresentanza delle ONG è importante premettere che da qualche anno le ONG hanno avviato un processo aggregativo per cui esistono ormai piattaforme tematiche unitarie, l’ultima di queste è quella europea che dà alle ONG italiane una voce comune. Molti documenti analitici e messaggi alle istituzioni sono frutto di lavoro unitari. Credo che il percorso sia consolidato. Penso che si possa arrivare a una rappresentanza condivisa capace di esprimere portavoce unitari. Sicuramente alle ONG spetta l’onere di coinvolgere anche soggetti fuori dalle rappresentanze, come le onlus di solidarietà, per aumentare la base di legittimità. In questo senso sono certo che anche per il Forum della cooperazione le ONG sapranno dare un messaggio di unità al Paese attraverso un “portavoce unico”.  BandiONG: Ancora un sondaggio proposto ai lettori rileva che l’82% degli operatori ritiene che si debba superare il concetto di idoneità delle ONG concessa ad oggi dalla DGCS per passare a quello di eleggibilità delle organizzazioni rispetto a progetti o programmi precisi. Lei cosa ne pensa? Verso quale direzione sta lavorando come Ministero?  Min. Riccardi:  Le linee guida per l’idoneità sono state recentemente riviste dal comitato direzionale ma solo per un periodo transitorio. C’è ormai largo consenso all’interno della Direzione Generale della cooperazione allo sviluppo e nel mondo dell’ONG che si debba passare verso un meccanismo più flessibile a bandi, differenziati sulla base del livello e relazione di partnership con le ONG. Il modello verso cui tendere è quello europeo. Questa è una richiesta anche della Corte dei Conti.   BandiONG: Nelle ultime settimane sono usciti alcuni articoli che hanno sottolineato la peculiarità di una situazione in cui lei lavora per il rilancio della Cooperazione attraverso il Forum e la sua importante consultazione multi-stakeholders mentre in Parlamento è ripreso il percorso di riforma della legge 49/87. Ci spiega la sua posizione su questa faccenda? Hanno ragione gli osservatori a pensare che Governo e Parlamento stanno agendo in questo ambito su binari paralleli?  Min. Riccardi: I due relatori del provvedimento al Senato sono stati invitati e hanno partecipato all’ultima riunione del tavolo interistituzionale  per essere aggiornati sui lavori preparatori del Forum. Sono certo che il Parlamento terrà conto dei risultati del Forum, strumento partecipativo multi-attoriale al massimo livello del Sistema-Italia di cooperazione allo sviluppo.  BandiONG: Pochi giorni dopo la sua nomina abbiamo aperto sul blog il primo dei nostri sondaggi. Chiedevamo agli operatori e volontari di darle dei consigli per il suo futuro impegno da Ministro. Il 64% le suggeriva di lavorare affinché i fondi della cooperazione italiana fossero gestiti con più TRASPARENZA, il 51% le chiedeva di promuovere una SEMPLIFICAZIONE delle procedure, Il 43% avrebbe voluto vedere più COMPETENZA nel sistema della Cooperazione Italiana. Ci può dire se ha avuto modo di occuparsi di uno o più di questi ambiti nei suoi primi nove mesi di lavoro da Ministro? In che modo?  Min. Riccardi: In questo periodo ho lavorato sulla trasparenza, intesa come condivisione delle informazioni e riapertura della concertazione strategica a livello ministeriale ed inter-istituzionale. Sono intervenuto anche al CIPE in sede di presentazione delle relazioni al Parlamento, auspicando un documento unico rispetto all’attuale situazione che prevede le relazioni della DGCS e quella del MEF. Le linee guida 2012-2014 sono state emendate e rese più dettagliate nella parte finanziaria. Entro fine anno credo che sia possibile procedere ad una semplificazione e modifica nelle procedure di attribuzione delle risorse alle ONG. Per quanto riguarda la competenza, qualsiasi istituzione per ben funzionare ha bisogno di personale competente e adeguato da un punto di vista quantitativo e qualitativo.    (intervista a cura di Elias Gerovasi)

La Corte dei Conti sui contributi MAE alle ong: “Una serie complessa di disfunzioni”

Dal sito “tutti i bandi per le ong”, 7 agosto 2012.  

“Una serie complessa di disfunzioni”nella gestione dei così detti progetti promossi, così si esprime la Corte dei Conti nella relazione concernente “Contributi alle Organizzazioni non governative per la realizzazione di attività di cooperazione”, resa pubblica da alcuni giorni.

 “Una serie complessa di disfunzioni”nella gestione dei così detti progetti promossi, così si esprime la Corte dei Conti nella relazione concernente “Contributi alle Organizzazioni non governative per la realizzazione di attività di cooperazione”, resa pubblica da alcuni giorni.Quello che emerge non è un quadro incoraggiante rispetto alla salute del settore e alle capacità di ONG e DGCSdi raggiungere gli obiettivi delle rispettive mission. “Non è più procrastinabile l’introduzione nell’ordinamento normativo nazionale della previsione di una procedura concorsuale di selezione dei progetti da sovvenzionare, sul modello delle procedure selettive attivate da EuropeAid”, afferma la Corte.

L’indagine della Corte è stata inserita nel programma dei controlli del 2011 in quanto il monitoraggio contabile, effettuato sui flussi finanziari del capitolo di spesa dedicato alla gestione dei contributi alle ONG, sia per i progetti triennali di vario genere che per i progetti Info/Eas, ha evidenziato un consistente accumulo di residui, nel triennio 2008-2010, indice di alcune criticità.

 

Il campione preso in considerazione per la valutazione riguarda l’attuazione di84 progetti nel triennio 2008/2010 in 23 paesi. Su questo campione la valutazione della DGCS in 55 non aveva evidenziato difficoltà nella realizzazione mentre in 28 casi erano emerse problematiche di diversa entità. Delle criticità riscontrate, pari a circa il 33% delle iniziative, si dà contezza nella relazione, articolando sinteticamente i Paesi e le ONG promotrici dei progetti in cui si sono verificate. C’è di tutto nei riscontri presentati, progetti fermi o in ritardo da anni, infrastrutture realizzate su terreni di terzi o inesistenti, rendiconti e pezze indisponibili, fondi fermi in Italia da mesi, responsabili di progetto fantasma e irregolarità di ogni tipo nel rendiconto delle spese sostenute.Insomma una situazione che necessita di “indurrel’adozione degli opportuni provvedimentiper una rivisitazione organica dei profili ordinamentali che disciplinano la materia”.Ma le contestazioni non sono solo per le ONG, anche la DGCS, cui la Corte chiede di intervenire prontamente su più fronti: 

  • per codificare i criteri che presiedono al funzionamento dei controlli, prevedendo dei termini perentori per l’esibizione della documentazione giustificativa;

  • non sovvenzionare progetti che non siano preceduti da un’accurata, approfondita e informata istruttoria, esaustiva della situazione della realtà locale;

  • di verificare non solo la sufficienza del patrimonio delle ONG rispetto alle obbligazioni assunte ma anche di verificare che la ONG fornisca effettive garanzie in ordine sia alla realizzazione delle attività;

  • di attivare le necessarie iniziative di recupero degli anticipi disposti nei casi di non realizzazione degli interventi previsti;

  • ridimensionare l’articolazione della rete delle unità tecniche locali […] razionalizzando la procedura di verifica di ammissibilità di un progetto, evitando duplicazioni di passaggi tra uffici.

 

Infine le tre principali raccomandazioni della Corte:Si rende non più procrastinabile l’introduzione nell’ordinamento normativo nazionale della previsione di unaprocedura concorsuale di selezione dei progetti da sovvenzionare, sul modello delle procedure selettive attivate dall’EuropeAid della Commissione Europea; Si esige il generalizzato ricorso a procedure selettive concorsuali e concorrenziali, aperte o ristrette, che, previa la verifica preliminare dei progetti proposti, alla luce dei criteri selettivi discrezionalmente enunciati nel bando, conduca all’individuazione dell’offerta più vantaggiosa. E’ auspicabile che la DGCS adotti in materia una linea di condotta innovativa sul piano “culturale”,introducendo metodologie atte a valutare la convenienza della destinazione alternativa delle risorse finanziarie unitamente ad una diversa qualità dell’informazione contabile, in grado di rendere effettivo il controllo sull’attività, verificandone costi, tempi e modi di svolgimento; nonché, provvedendo a formare risorse professionali da applicare, per un periodo adeguato, alla specifica attività del controllo contabile. 

Matteo Passini è il nuovo Presidente di Coopermondo

  

L’Assemblea dei soci di Coopermondo svoltasi il 1 agosto, ha nominato il nuovo Consiglio Direttivo che dovrà confrontarsi, per i prossimi 5 anni, con le sfide e l’impegno delle cooperative associate a Confcooperative nel settore della Cooperazione Internazionale allo Sviluppo.

  

Il nuovo Consiglio Direttivo, riunitosi immediatamente dopo l’Assemblea ha eletto alla Presidenza Matteo Passini.

Il Presidente Passini, nell’assumere il mandato, ha sottolineato il proprio impegno e la propria volontà per proseguire nella strutturazione dell’organizzazione, apportando le proprie competenze specifiche e l’esperienza professionale in questo settore, maturata negli anni anche attraverso attività di volontariato.

 

Massimo Coccia, nel passaggio di testimone, ha salutato il neo Presidente Passini augurandogli buon lavoro e ha sottolineato i risultati raggiunti negli ultimi due anni di attività di Coopermondo, inviando un ringraziamento particolare a tutte le persone che si sono impegnate per raggiungere tali obiettivi.

  

ll nuovo Consiglio Direttivo risulta così composto:

  

Matteo Passini – Presidente

Massimo Coccia – Vicepresidente

Vincenzo Mannino

Sergio Gatti

Giovenale Gerbaudo

Sergio Bonetti

Marco Venturelli

Marco Pagano

Matteo Bettoli

 

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Cartagena: Encuentro Internacional

Conteo regresivo para Encuentro Internacional en el marco del año de las cooperativas.

Colombia recibirá a 15 expertos internacionales para hablar de políticas públicas que fomenten el desarrollo económico y social a través de las cooperativas.

•         El evento tendrá lugar en Cartagena el martes 24 y miércoles 25 de julio. •         Como resultado del encuentro se redactará un documento final que servirá como insumo para las políticas públicas de las cooperativas de América y en particular de Colombia.•         Se espera la presencia del Presidente de la República, los ministros: Rafael Pardo (Trabajo) y Sergio Díaz Granados (Comercio, Industria y Turismo); así como de Mauricio Santa María (Director Departamento Nacional de Planeación) y Alejandro Ordoñez (Procurador General de la Nación). También estará Juan Carlos Gossain Rognini, gobernador del departamento de Bolívar.

Con la presencia de los más importantes expertos, académicos, jefes de entidades públicas y líderes  del cooperativismo a nivel nacional y mundial,  los  días martes 24 y miércoles  25 de julio de 2012, se llevará a cabo en el Hotel Las Américas de Cartagena; el 1er  ENCUENTRO INTERNACIONAL POLÍTICAS PÚBLICAS, DESARROLLO LOCAL Y COOPERATIVISMO: COMPROMISOS PARA EL FUTURO, con el cual se busca propiciar un escenario que permita la construcción de una propuesta de lineamientos de políticas públicas que impulse el desarrollo económico y social de las naciones a través de las cooperativas.

“Será un espacio ideal para que cooperativistas, gobiernos y academia identifiquemos nuevos caminos, alianzas e integraciones que permitan la construcción de políticas públicas para impulsar a las cooperativas desde sus entornos locales, regionales y nacionales”, asegura Luis Eduardo Otero, director de Organizaciones Solidarias de Colombia, entidad estatal colombiana organizadora del Encuentro Internacional.“Este evento es una extensión de la Conferencia “Promoviendo y Entendiendo las Cooperativas en la Búsqueda de un Mundo Mejor” (realizado en Venecia – Italia, en marzo de 2012), y busca, luego de mesas temáticas, redactar un documento final a manera de lineamientos para las políticas públicas de las cooperativas de América, España e Italia” explicó el economista Darío Castillo Sandoval, líder del grupo de investigación Unidad de Estudios Solidarios (UNES) de la Universidad Javeriana y coordinador académico del encuentro.

Ponentes y temáticas

La instalación de este primer encuentro tendrá un importante componente de autoridades nacionales y regionales de Colombia, mientras las plenarias y mesas temáticas contarán con la  presencia de representantes de: Italia, Brasil, Bolivia, Estados Unidos, Finlandia, Panamá, Uruguay, Reino Unido, México, Costa Rica y España.

Así, como invitados especiales internacionales a este certamen asistirán: Ramón Imperial Zúñiga, presidente de la Alianza Cooperativa Internacional (ACI) para las Américas y Vicepresidente de ACI Mundial, principal organismo de integración cooperativa a nivel internacional;  Massimo Coccia, presidente de Coopermondo de Italia; Carlos Borzaga, presidente del  Instituto Europeo de Investigación en Empresas Sociales y Cooperativas (EURICSE) y Rodrigo Mogrovejo, bolviano, coordinador del proyecto Desarrollo de Cooperativas de la OIT. Por Colombia, en las conferencias de apertura está el Profesor Ricardo Dávila, fundador de la Unidad de Estudios Solidarios – UNES, de la Pontificia Universidad Javeriana, Presidente de la Red Unicosol y vicepresidente de CIRIEC Colombia.

7 luglio: Giornata Internazionale delle Cooperative

Il messaggio dell’ICA  nel 90° anniversario della Giornata Internazionale delle Cooperative, una data celebrata per la prima volta nel 1923, creata per diffondere la conoscenza delle cooperative e dei principi e degli ideali che ispirano il nostro movimento (testo inglese). 

 
Message of the International Cooperative Alliance (ICA)
 90th ICA International Co-operative Day- 7th July 2012

 

The 2012 International Day of Co-operatives is a day of unusual significance, as 2012 marks the United Nations International Year of Co-operatives. In keeping with that special occasion, the theme for the International Year is also the theme for this International Day: ‘Co-operative enterprises build a better world’.  

 

The International Year of Co-operatives is the time to tell the co-operative story to a wider audience. It is not only a story of past success, of individuals coming together during difficult economic times to leverage their resources, access markets, and restore balance to price negotiations. The resiliency and stability of the co-operative enterprise model is also a message for today.  

 

Co-operatives are a key part of the way forward for the 21st Century economy. In recent years, the world has demonstrated an urgent need for a more diversified global economy.  Co-operatives have the scale to contribute in a much greater way to that diversification. Even today, the Global300 Report produced by the ICA shows that the 300 largest co-operatives in the world have a combined annual turnover of USD 1.6 trillion, equivalent to the GDP of many large countries. They provide over 100 million jobs worldwide. In Brazil, Russia, India and Africa, some 15% of the population is a member-owner of a co-operative, compared to less than 4% who are shareholders. In Kenya, co-operatives contribute 45% of GDP, while in New Zealand, they contribute 22%. In the United States, 30,000 co-operatives employ two million people, with the largest regularly appearing on Fortune’s ‘100 best places to work’ list.  

 

Co-operatives are values-based enterprises. The co-operative has the greatest degree of participatory governance of any of the major enterprise models. Because of this member engagement, co-operatives reflect the values of the community. Since their earliest days, they have been concerned with how their goods have been produced and their services delivered. A commitment to sustainability is one of the seven Principles that ICA’s members in 100 countries have agreed define a co-operative.   

 

These Principles—equity, participation, sustainability—come together to make co-operatives vibrant and successful places for decent work. In every sector, from agriculture, fisheries, and forestry to co-operative banking and credit unions, from housing and healthcare to mutual and co-operative insurance, and especially in worker formed co-operatives, co-operatives create decent jobs, enjoy greater trust among consumers and last longer than other forms of enterprise.

They are building a better world.  

 

The ICA was established in 1895 to advance the co-operative model. It works with inter-governmental and nongovernmental organisations to promote co-operative development; with countries to advocate for a legal and regulatory framework that recognises the unique and specific needs for co-operatives to flourish; and with its members to encourage inter-co-operation. 

The ICA calls on all co-operators throughout the world to take the occasion of this special year’s International Day of Co-operatives to tell their co-operative story here.  These stories can be found at www.stories.coop.

 

To celebrate International Co-operative Day, the ICA has launched a series of eBooks in collaboration with the Global News Hub to show how ‘co-operative enterprises build a better world’. The eBooks will be released in the run-up to the virtual event of Co-operatives United, which is the global culmination event for the International Year of Co-operatives to be held in Manchester in October 2012.  Sign up here to receive further information on the virtual event or to book your place in Manchester visit www.manchester2012.coop.  

 

In the meantime, download the IYC eBooks at www.thenews.coop/virtual to find out the difference co-operatives make – available from 5 July 2012.  

Anno Internazionale delle cooperative: il 5 luglio la celebrazione a Roma

“Le imprese cooperative costruiscono un mondo migliore”.

Roma, 5 luglio 2012. Ore 11.15, Parco della Musica, Sala Sinopoli

  

L’Alleanza delle Cooperative Italiane ha organizzato per giovedì 5 luglio, a partire dalle ore 11.15, alla Sala Sinopoli del Parco della Musica di Roma, la giornata celebrativa dell’Anno Internazionale delle Cooperative, proclamato dall’ONU nel 2012 per valorizzare il ruolo economico e sociale che le imprese cooperative svolgono in tutti i paesi del mondo, contribuendo alla crescita ed allo sviluppo dell’occupazione.

  

La manifestazione si svolgerà alla presenza del Presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano.

 

I lavori, presieduti da Rosario Altieri, copresidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane e presidente dell’Agci, inizieranno con l’intervento diGiuseppe Roma, direttore del Censis, che presenterà l’anteprima del I Rapporto sulla Cooperazione in Italia. Porterà il suo saluto Pauline Green, presidente dell’International Co-operative Alliance.

Seguirà l’intervento di Luigi Marino, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane e di Confcooperative.

 

È previsto, inoltre, l’intervento di Giulio Terzi di Sant’Agata, ministro degli Affari Esteri e presidente del Comitato Italiano per l’Anno Internazionale delle Cooperative.Chiuderà i lavori Giuliano Poletti, co-presidente dell’Alleanza e presidente di Legacoop.

Dichiarazione di Rio+20 sullo sviluppo sostenibile

Il documento finale della Conferenza delle Nazioni Unite richiama l’importanza delle cooperative quali attori per uno sviluppo sostenibile

  

ll documento conclusivo della conferenza Rio+20 “Il futuro che vogliamo” include una chiara affermazione di come le cooperative siano attori centrali per lo sviluppo agricolo, la creazione di lavoro, lo sviluppo sociale e la riduzione della povertà. Si può certamente dire efficace l’attività di informazione e di lobby svolta dall’Alleanza Cooperativa Internazionale durante i negoziati avviati nel gennaio 2012.

Le cooperative vengono citate 3 volte nel documento (si riportano qui a seguire gli estratti):

 

“(70) Riconosciamo il ruolo delle cooperative e delle piccole imprese nel contribuire all’inclusione sociale e alla riduzione della povertà, in particolare nei paesi in via di sviluppo.

 

(110) Le principali aree di investimento e di sostegno comprendono le attività in ambito agricolo che siano sostenibili; le infrastrutture rurali; la capacità di stoccaggio e le relative tecnologie; la ricerca e lo sviluppo sulle tecnologie agricole sostenibili; lo sviluppo di cooperative agricole solide e di “filiere del valore”; il rafforzamento dei collegamenti urbano-rurali. Riconosciamo inoltre la necessità di ridurre in modo significativo le perdite alimentari post-raccolta per tutta la catena di approvvigionamento alimentare.

 

(154) Siamo incoraggiati con iniziative di governo a creare posti di lavoro per i poveri ristrutturando e gestendo le risorse naturali e gli ecosistemi, e incoraggiamo il settore privato a contribuire garantendo un lavoro dignitoso e la creazione di posti di lavoro “green” sia per le donne che per gli uomini, e in particolare per i giovani, anche attraverso partnership con piccole e medie imprese nonché con cooperative.”

 

Fonte: Ufficio stampa, Confcooperative

The Case for Gateway Co-operatives in Montenegro and the Balkans

Cooperatives Europe, COSV Montenegro, the Ministry of Agriculture and Rural Development of Montenegro, and the Union of Cooperatives of Montenegro are hosting a multi-level Balkan Co-operative Conference – The Case for Gateway Cooperatives in Montenegro and the Balkans: Reflections and Discussions. This event serves as a culminating event for the European Union funded co-operative rehabilitation project that COSV, Cooperatives Europe with several member and partner organisations, as well as local stakeholders have been implementing in Montenegro since June 2011.

The conference will feature and highlight the project’s activities and partnerships. The event will also provide an opportunity to expand the discussion to the larger Balkan context, including presentations of cooperative development activities in the region and an opportunity to recommend follow-up strategies for a continuation of cooperative development activities. Panelists include co-operators from Montenegro, Slovenia, Macedonia, Turkey, Bosnia and Herzegovina, Bulgaria, and Albania. Conference participants also include representatives from Croatia, Serbia, and other European co-operative movements.

The Conference also provides a unique opportunity for networking and information sharing with a culminating cocktail event – local and regional stakeholders may establish collaborations and joint action plans to continue expanding the breadth and depth of cooperative development in Montenegro and the larger Balkan context. Indeed, these networking opportunities can prove a catalyst for continued collaborations and partnerships.

You will find the programme here.

Sviluppo ed Europa

25 giugno: Marino: “L’Europa o evolve in Stati Uniti d’Europa o sara’ destinata a essere una realtà storica e geografica”

«Oggi l’Europa è come l’Italia di alcuni secoli fa: divisa in tanti staterelli che vivono in un continente sempre più stretto e meno competitivo. Una realtà storica, culturale, geografica, ma non politica, mentre nel mare della globalizzazione dobbiamo mettere la grande nave europea. Obama accusa l’Europa di non saper scegliere dimenticando da dove arriva la crisi. La mancanza di leadership europea, però, di un’Europa federale che abbia un presidente che governi e un Parlamento che legiferi impedisce all’Europa di crescere, di rilanciare la sua produttività e la sua competitività. Con gli Stati Uniti d’Europa avremmo imposto delle regole alla globalizzazione». Lo dice Luigi Marino che presiede la manifestazione “Costruiamo gli Stati Uniti d’Europa” organizzata dal Forum delle persone e delle associazioni cattoliche nel mondo del lavoro composta da Cisl, Confcooperative, Confartigianato, Mcl, Cdo, Coldiretti e Acli.

«Altro tema è quello della cessione di sovranità. Non c’è futuro adeguato come stati individuali. Senza Europa politica siamo in balia delle tecnocrazie. Occorre – aggiunge Marino – dare voce ai popoli dell’Europa. Dare voce alla Politica con la “P” maiuscola. Basta vedere i risultati, Germania compresa. L’Europa non cresce in innovazione, in produzione, in occupazione. Siamo in ritardo sul’Agenda di Lisbona. Occorre un’Europa che metta insieme politica, popolo e crescita».

«Il Forum sostiene con limpidezza questa operazione: la politica degli Stati Uniti d’Europa. Lo facciamo con i vescovi europei che in un recente documento anno parlato dell’inadeguatezza della politica europea. Con la fine dell’assetto mondiale bipolare, che vedeva la contrapposizione Usa – URSS, era lecito sperare in un mondo unipolare con più democrazia e più mercato. Il mondo e’ invece diventato unipolare e l’Europa ha deluso sui contenuti e sui valori. Ha accentuato la politica del più forte, dell’egoismo, dell’edonismo capitalistico. La mancanza di leadership europea – conclude Marino – ha impedito di frenare le storture del capitalismo».

Scarica qui il manifesto “Costruiamo gli Stati Uniti d’Europa”

ufficio stampa- confcooperative

Appello All’Europa

25 giugno: Da Alleanza delle Cooperative, imprese e banche lettera aperta a Barroso e Van Rompuy per realizzare da subito un patto per la crescita

Da Giuseppe Mussari (Abi), Aldo Minucci (Ania), Luigi Marino (Alleanza delle Cooperative Italiane),Giorgio Squinzi (Confindustria) e Marco Venturi (Rete Imprese Italia) la lettera aperta a Barroso, Presidente della Commissione europea, e Van Rompuy, Presidente del Consiglio, per realizzare da subito un patto per la crescita (leggi qui il testo della lettera).

 

Recuperare con azioni concrete lo spirito comunitario per proteggere e rilanciare l’Unione Europea. È questo il messaggio lanciato dalle imprese al Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, e al Presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, in una lettera inviata oggi da Abi, Ania, Alleanza delle Cooperative Italiane, Confindustria e R.ETE. Imprese Italia in vista del vertice del prossimo 28 giugno.

Il vertice Europeo di fine mese – si legge nella lettera aperta delle imprese italiane a Barroso e Van Rompuy – è una grande occasione per dare un segnale forte e inequivocabile ai popoli e ai mercati da parte di chi oggi guida, ad ogni livello la politica europea.

Tutte le imprese italiane chiedono con forza ai Governi di non mancare l’appuntamento del 28 e 29 giugno e di adottare i provvedimenti necessari perché l’Europa diventi effettivamente una federazione di Stati, perché si ritorni allo spirito che aveva permesso di ricostruire sulle macerie della seconda guerra mondiale. Il tempo delle decisioni è adesso, occorre agire subito per continuare ad assicurare un futuro di pace, di benessere, di crescita all’Europa.

 Secondo le proposte congiunte delle imprese italiane è:

– necessario che la Bce continui ad assicurare un adeguato flusso di liquidità all’economia e a preservare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria, anche prevedendo ulteriori interventi sul mercato secondario dei titoli di stato;

– necessario prevedere una garanzia comunitaria in ordine ad una percentuale del debito pubblico esistente, al fine di non veder vanificati gli sforzi di risanamento dei conti pubblici a causa dell’aumento dei tassi di rifinanziamento degli stessi; – necessario completare il quadro normativo europeo con misure che sottopongano a regolamentazione e vigilanza adeguate il sistema finanziario ombra;

– necessario realizzare un patto per la crescita e attivare strumenti a supporto di questo patto, in primis i project bonds;

– necessario adottare un patto europeo per l’unione bancaria.

uffiocio stampa- Confcooperative

Key-competences for Employability of Young people”

Approvata l’iniziativa “COOP-KEYs: Cooperation promotes Key-competences for Employability of Young people”, realizzata nell’ambito del Programma Leonardo da Vinci co-finanziato dalla Commissione Europea.

Il programma ha come fine lamobilità transnazionaledi giovani e adultitramite esperienze che contribuiscano ad accrescere e sviluppare conoscenze e competenze professionali, sociali e culturali. Il progetto COOPKEYS, in particolare, offre la possibilità a 48 giovani (18-35 anni) emiliano-romagnoli e pugliesi, disoccupati, occupati (con particolare riguardo a occupati in imprese cooperative o soci di cooperative), di svolgere un tirocinio in cooperative, aziende, camere di commercio, enti di formazione o associazioni di rappresentanza della cooperazione di altri paesi europei, favorendo in particolarequattro settori strategici:agroalimentare; socio-sanitario; ambiente; logistica.

L’iniziativa, della durata di 16 mesi, potrà contare su un allargato e rappresentativo parterre di partner italiani e stranieri. Il progetto, guidato da IRECOOP e Confcooperative Emilia Romagna, esprime una forte componente cooperativa anche nel partenariato internazionale, che  comprende al suo interno 29 partner di 8 paesi diversi, tra i quali Confcooperative Puglia, il Consorzio Leader, CECOP, DIESIS, Cgscoop, Enercoop, la cooperativa sociale Kara Bobowski e tanti altri soggetti espressione del mondo economico ed associativo europeo.

L’obiettivo del programma è duplice: offrire aigiovani del territoriol’opportunità di acquisire competenze specifiche in materia di imprese cooperative nei settori sopra segnalati; favorire collegamenti efficaci tra ilmondo dell’educazione e il mondo del lavoro, in settori innovativi e in crescente sviluppo.

Le attività prenderanno il via ad ottobre e si concluderanno a febbraio 2014.

Per maggiori informazioni: piangerellil@irecoop.it

Speciale Forum Cooperazione

In vista del Forum della Cooperazione Internazionale www.bandiong.it ospita un uno SPECIALE FORUM COOPERAZIONE che rimarrà on-line da qui alla fine di settembre e diventerà il contenitore di tutte le informazioni, i dibattiti e gli approfondimenti che ci condurranno a questo importante evento.

Proporremo una serie di sondaggiper testare le opinioni degli operatori della cooperazione sui temi più controversi del dibattito in corso cercando di riprendere le tematiche direttamente proposte dal Ministero nei 10 tavoli di lavoro tematici di cui si compone la consultazione.

Nello speciale cercheremo di rendere disponibili tutti i documenti elaborati, i paper e altri tipi di contributo. Ovviamente anche questa volta una parte del lavoro sta a voi.Inviate, segnalate e condividetemateriali e documenti che ritenete utili da inserire nelle pagine di questo Speciale.

E’ on-line il primo sondaggio:

QUALE GOVERNANCE PER LA NUOVA COOPERAZIONE ITALIANA?

Cooperazione Internazionale

21 giugno: Coopermondo, Confcooperative e Federcasse siglano accordo triennale con le organizzazioni di microfinanza del Togo. Impegno complessivo di 1,85 milioni di euro

Coopermondo-Confcooperative e Federcasse (BCC Credito Cooperativo) hanno siglato a Roma, con le principali organizzazioni di microfinanza e dei produttori agricoli del Togo, un Accordo di Cooperazioneal fine di avviare un programma triennale di finanziamento alla filiera alimentare ed agricola del piccolo paese africano.

L’Accordo è stato sottoscritto dal Presidente di Coopermondo, Massimo Coccia, e dai rappresentanti delle organizzazioni togolesi (Fececav–Urclec–Apim–Ctop) giunti in Italia nell’ambito di una serie di incontri con il mondo cooperativo.

L’intesa ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti delle zone rurali (oltre la metà della popolazione togolese vive con meno di un dollaro al giorno) in un’ottica di scambio di esperienze e di competenze con il mondo cooperativo italiano, attraverso tre componenti: quellafinanziaria(coordinata dalCredito Cooperativoe daFedercasseper favorire l’accesso al credito); quella agricola (per contribuire allo sviluppo del settore agricolo/zootecnico e della pesca, per migliorare il reddito e la qualità della vita del mondo rurale); quella socio culturale (per favorire uno scambio costante di informazioni e relazioni di conoscenza e riconoscimento reciproci, da proseguire nel tempo).

Per quanto riguarda la componente finanziaria, l’intesa prevede a regime un impegno complessivo di 1 milione ed 850 mila eurodi finanziamenti agevolati, messi a disposizione da unpool di 6 Banche di Credito Cooperativo(BCC del Garda– in qualità di capofila, Banca del Veneziano, Emilbanca, Banca CRAS-Sovicille,BCC di Roma,BCC di Treviglio). Le risorse sono destinate principalmente a Fececav e Urclec, due Istituzioni di Microfinanza (IMF) togolesi, ed in gran parte destinate al finanziamento a medio – lungo termine di cooperative, associazioni, microimprese. Una prima tranche di600 mila euroè stata erogata al momento della costituzione del pool (nello scorso mese di Aprile) ed è già stata impiegata per l’acquisto di sementi di gnam, soia, mais, motopompe e prime attrezzature utili a consentire di avviare prime piccole attività autonome di coltivazione e raccolto. Il grande valore di un processo di questo tipo sta, difatti, nell’essere basato sulla formula delcredito (e non sull’erogazione di contributi a fondo perduto). Essenziale per il processo di crescita delle comunità locali è difatti innescare un percorso di fiducia e di corresponsabilizzazione, che migliora le competenze e le condizioni di vita degli agricoltori, favorendo altresì l’educazione finanziaria ed al risparmio.

In Togo, la microfinanza è considerato uno strumento cardine per la lotta contro la povertà, in forte crescita negli ultimi anni (dal 2006 al 2011 i beneficiari sono quasi triplicati, passando da 360.000 ad oltre un milione).

L’iniziativa rientra tra quelle che qualificano l’Anno Internazionale delle Cooperative indetto per il 2012 dalla Assemblea delle Nazioni Unite e può contare sullo specifico know-how del Credito Cooperativo italiano già sperimentato con successo con il programma “Microfinanza Campesina in Ecuador” di cui quest’anno ricorre il decennale (www.creditocooperativo.it/ecuador) e, più recentemente, con il sostegno al processo di ricostituzione della rete delle banche cooperative in Argentina.

 “Siamo molto soddisfatti per l’intesa raggiunta. Un’iniziativa autofinanziata – ha detto il Presidente diCoopermondo, MassimoCoccia– che si potrà realizzare grazie al sistema delle BBC che hanno aderito all’iniziativa. Inizia così un’esperienza sulla quale riponiamo grande speranza sia per le ricadute positive sulle popolazioni locali ma anche perché sperimentiamo un modello, basato non su “donazioni” ma su prestiti, che potrebbe essere replicato in altri contesti”.

“E’ questo un momento molto importante e significativo per il nostro sistema” – ha aggiunto il Direttore Generale diFedercasse, SergioGatti. “L’accordo fa da cornice ufficiale ad una relazione già avviata da alcuni anni e basata sui pilastri dell’amicizia, della cooperazione e dell’innovazione. Il tutto, tenuto assieme da grande professionalità e voglia di lavorare per migliorare le condizioni di vita di comunità di persone che hanno scelto di mettersi insieme per un progetto comune. Proprio come avvenne ormai 130 anni fa qui in Italia con la nascita della prima Cassa Rurale”.

Gli ha fatto eco Ange Kétor KossiviBiova Direttore Esecutivo dell’Apim: “Questa intesa è per noi un onore ed un evento storico. Mi auguro che i risultai attesi siano addirittura anticipati, in modo da estendere una simile esperienza anche ad altri settori della vita produttiva del nostro Paese”.

 ufficio stampa – Confcooperative

I nostri partners Togolesi sono finalmente a Roma!

La delegazione Togolese resterà in Italia per tutta la settimana (dal 17 al 24 Giugno) prima a Roma dove incontrerà Confcooperative, Coopermondo e Federcasse per poi proseguire alla volta di Brescia dove sono previsti incontri con le BCC che sostengono il nostro progetto.

La delegazione Togolese è costituita da Monsieur Daniel Takougnadi BARONDIBOU, il Direttore Generale di FECECAV – Faîtière des Entités de Caisses d’Epargne et de Crédit des Associations Villageoises, con sede a Kpalimé; con  Monsieur Patouani Massamaesso ALI, il Direttore Generale di URCLEC- Union Rénovée des Caisses Locales d’Epargne et Crédit –  con sede a Sokodé, e con Monsieur Ange Kossi Biova KETOR, il Direttore esecutivo di APIM – Togo  – Association Professionnelle des Institutions de Microfinance, con sede a Lomé.

Il programma “Sistemi e strumenti di finanziamento dell’agricoltura in Togo”, promosso da Coopermondo in collaborazione con Federcasse, nasce come risposta alle difficoltà rilevate dai partner togolesi, ovvero la FECECAV e l’URCLEC. Entrambe sono istituzioni finanziarie a carattere cooperativo e, insieme, intervengono in  quattro delle cinque regioni amministrative del Paese – di trovare risposte ai bisogni di finanziamento all’agricoltura locale. Le sei BCC Italiane che hanno aderito a questo ambizioso programma (BCC del Garda – banca capofila-, BCC di Roma, BCC di Treviglio, BCC del Veneziano, Banca CRAS di Sovicille ed Emilbanca) erogheranno, per i prossimi tre anni, crediti alle due Istituzioni di Microfinanza (IMF) togolesi a condizioni agevolate per favorire investimenti nel settore agricolo, con particolare riferimento alle colture di base destinate alla nutrizione umana e animale (cereali, leguminose, tuberi, ortaggi e frutta), all’allevamento e alla pesca marittima e continentale.

The cooperative model

The Italian cooperative system is a model that inspires many organizations because it is so successful and versatile. And few people know as much about this system as Enzo Pezzini.

As Director of the Brussels office of the Confederazione Cooperative Italiane (Confcooperative), Mr. Pezzini has helped to promote and coordinate a number of large- scale European research projects on social cooperatives.

In this interview, Mr. Pezzini talks about the characteristics of the Italian cooperative movement and the challenges it faces.

 What motivated the creation of the Alliance of Italian Cooperatives a year ago and what challenges does it face?

The creation of the Alliance of Italian Cooperatives (Alleanza delle Cooperative Italiane) on January 27, 2011 marks the beginning of ongoing coordination between the three main and most representative cooperative associations: the Associazione Generale Cooperative Italiane (AGCI), the Confederazione Cooperative Italiane (Confcooperative) and Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue (Legacoop). It’s an extremely important event because the purpose of this alliance is to reconcile and move beyond very different traditions and models of entrepreneurship.

There are two main reasons behind this unification. The first is a desire to give a powerful signal that things are changing – without disregarding the cooperative movement’s historical divisions – and demonstrate that Italian cooperative associationism is undergoing a process of simplification and cohesion and showing great responsibility in a very complex framework of political and economic crisis. The second is a desire to have cooperation play a more significant role in the edification of society and the market to provide greater balance between work, the economy and well-being.