Microcredito cooperativo in Palestina per favorire lo sviluppo locale

Diffondere l’esperienza del credito cooperativo italiano in un territorio complicato come quello palestinese per ridurre i livelli di disoccupazione, generare nuovi redditi, attraverso la creazione di lavoro specialmente per donne e giovani, e promuovere la nascita di banche del territorio e reti di micro imprese. E’ il programma “Start Up Palestine” dell’Unità Tecnica Locale della Cooperazione Italiana a Gerusalemme, di cui Federcasse (la Federazione italiana delle Banche di Credito Cooperativo italiane) e Banca popolare Etica sono partner. 

 

A Ramallah, in Palestina, si è tenuto l’incontro “Un anno di Start Up Palestine: risultati raggiunti e prospettive future” organizzato dal Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme e dall’Unità Italiana Locale (UTL) della Cooperazione allo Sviluppo. Obiettivo dell’incontro – che si è svolto alla presenza del Ministro del Lavoro palestinese, Mamoun Abu Shahla, del Console Generale d’Italia a Gerusalemme, Davide La Cecilia, del Governatore della Palestine Monetary Authority (PMA), Jihad Al Wazir, e del Direttore Generale per il Budget del Ministero delle Finanze, Farid Ghana – è stato fare il punto sul contributo offerto dall’Italia alla creazione di opportunità di impiego e di crescita economica sostenibile per i gruppi più marginalizzati in Palestina.

Il progetto  “Start Up Palestine” prevede l’erogazione di finanziamenti agevolati per 20 milioni di euro nell’arco di 3 anni.

 

Federcasse, rappresentata dal direttore generale Sergio Gatti, ha presentato uno studio di fattibilità realizzato con la Palestine Monetary Authority finalizzato a introdurre modifiche alla legge bancaria locale in modo tale da favorire la nascita e lo sviluppo di banche “specializzate” (anche sotto il profilo della forma giuridica cooperativa) e di loro associazioni, per dare impulso a reti di micro e piccole imprese (soprattutto femminili e giovanili) e promuovere così forme di sviluppo partecipato, basato su criteri di democrazia economica ed efficienza aziendale. “L’impegno del Credito Cooperativo italiano – ha sottolineato Sergio Gatti – volto a favorire la diffusione dei principi e dei valori della cooperazione di credito nell’ambito della cooperazione internazionale, può contare su un know how sperimentato che, nel tempo, ha visto tra gli altri il successo del progetto ‘Microfinanza Campesina in Ecuador’. Attraverso questo impegno le Banche di Credito Cooperativo italiane intendono tenere viva quella formula ‘controcorrente’ che mette al centro la persona umana, la dimensione territoriale, la sussidiarietà, la democrazia partecipativa”.

 

La delegazione di Banca Etica, guidata dal presidente Ugo Biggeri, ha illustrato la propria esperienza quasi decennale nel sostegno ad alcune organizzazioni di micro finanza in Palestina specializzate nello sviluppo delle aree rurali. Nel 2009 ha finanziato con 120 mila dollari l’organizzazione palestinese Reef-Finance che lavora per garantire l’accesso a servizi di micro finanza nelle aree rurali della Palestina consentendo così lo sviluppo di imprese agricole cooperative. Nei giorni scorsi è stato già garantito un primo prestito di 1 milione di dollari a favore di “Acad-Finance”, una delle principali realtà di micro finanza palestinesi. “Siamo convinti che la micro finanza possa essere un efficace strumento di inserimento sociale e lavorativo, anche in contesti difficili come quello Palestinese. Continuiamo il nostro impegno per assicurare l’accesso al credito alle piccole imprese cooperative Palestinesi che danno lavoro a giovani e donne, perché la pace si costruisce anche garantendo opportunità economiche alle persone”, ha detto Ugo Biggeri presidente di Banca Etica.

 

Il Console Generale d’Italia a Gerusalemme, Davide La Cecilia, ha voluto ribadire l’importanza del Programma “Start Up Palestine”, “uno dei più importanti esempi dell’impegno italiano in Palestina per promuovere opportunità lavorative sostenibili e una stabile crescita economica”. Anche il Governatore della Palestine Monetary Authority (PMA), Jihad Al Wazir, ha espresso gratitudine verso la cooperazione italiana “per il supporto e l’impegno offerti per migliorare la qualità di vita palestinese”. 

Studio-Partnership-tra-cooperative-e-Unione-Europea-per-rafforzare-la-cooperazione-allo-sviluppo

Studio – Partnership tra cooperative e Unione Europea per rafforzare la cooperazione allo sviluppo

“Un risultato significativo di questa strategia di advocacy è stato il riconoscimento delle imprese cooperative come attori chiave per la cooperazione allo sviluppo nella nuova legge italiana sulla cooperazione internazionale, approvata nel luglio 2014″. E’ quanto si legge nella recente pubblicazione di Cooperatives Europe “Building Strong Development Cooperation – Partnership Opportunities between Cooperatives and the UE” (Costruire una cooperazione allo sviluppo forte – Opportunità di Partnership tra società cooperative e l’UE). 

 

La ricerca è stata redatta da Cooperatives Europe e dal Co-operative College, con il sostegno degli esperti del CEDP, e in particolare Coopermondo-Confcooperative, DGRV, FNCUMA e Kooperationen. L’obiettivo è quello di rafforzare la collaborazione tra le cooperative e le istituzioni dell’UE, illustrando le attività di sviluppo intraprese dalle cooperative nei confronti dell’Unione europea, così come le partnership esistenti, le sfide che dovranno essere affrontate e i possibili miglioramenti.

  

Questo documento è la pubblicazione finale del progetto 2012-2015 “Cooperative nello sviluppo” portato avanti dai partner della Cooperatives Europe Development Platform (CEDP), di cui Coopermondo fa parte. Lo studio mostra le specificità delle imprese cooperative, il loro contributo allo sviluppo inclusivo, le attività che portano a collaborazioni con le istituzioni internazionali. Allo stesso tempo, spiega le politiche e gli strumenti che l’UE offre alla cooperazione allo sviluppo, e suggerisce modi per rafforzare l’impegno con le cooperative.

 

 

Marc Noel, Development Manager di Cooperatives Europe, ha commentato: “Questo studio dimostra le azioni positive che sono già state adottate per promuovere partenariati tra le cooperative e l’Unione europea nella cooperazione internazionale, ma mette in luce anche le lacune esistenti, in particolare a livello locale. Questo potenziale richiede azioni da entrambi i lati: mentre il movimento cooperativo è in grado di sostenere le iniziative di potenziamento delle capacità, aumentare la visibilità del proprio modello di impresa e meglio diffondere opportunità di partnership, l’UE ha il potenziale per rafforzare la partecipazione delle cooperative in iniziative a livello paese e di impegnarsi in più dialogo regolare con le cooperative e le loro organizzazioni rappresentative “.

 

Leggi lo studio (in inglese) 

Progetto_Tanzania_Legnaia

Dalla Toscana alla Tanzania: agricoltura sostenibile per uno sviluppo locale integrale

di Gabriele ManeoProject Manager “Progetto Tanzania” della Cooperativa Agricola di Legnaia
Solo qualche albero di acacia e alcuni arbusti interrompono le distese infinite di erba nei dintorni del villaggio Itigi. In questo scenario, che al calar del sole si tinge di rosso fuoco, Cooperativa Agricola di Legnaiaassieme ai padri del Preziosissimo Sangue e alla Facoltà (oggi Scuola) di Agraria di Firenze, ha avviato un progetto simbolo di una nuova forma di solidarietà: quella che viene portata avanti dalle persone del posto, i veri fautori e responsabili del proprio sviluppo.
Il progetto Tanzania, nel corso dei 9 anni di attività, ha fatto da fulcro per la formazione di collaborazioni più o meno formali che hanno permesso di raggiungere risultati al di sopra di ogni aspettativa, mostrando quanto, nel pieno spirito cooperativistico, l’unione per un ideale comune possa fare la differenza.
Le prime attività della Cooperativa di Legnaia, con il dr. Simone Tofani (agronomo responsabile del progetto) e con il Prof. Alessandro Ragazzi (della Facoltà di Agraria), sono state portate avanti presso il Villaggio della Speranza di Dodoma, una casa famiglia gestita dai Padri e dalle Suore del Preziosissimo Sangue, che ospita bambini orfani di genitori malati di AIDS. Qui, nel 2007, è stata impiantata una vigna per produrre uva da tavola ed è stato fornito un caseificio per la produzione di formaggio dal latte in esubero prodotto da una stalla già presente sul territorioIl latte viene utilizzato per la dieta dei bambini, troppo spesso purtroppo matati di AIDS, l’uva ed il formaggio invece vengono commercializzati sui mercati di Dodoma e Dar Es Salam.
Dal 2009 il progetto Tanzania si è spostato da Dodoma a Itigi, presso l’Ospedale St Gaspar, dove ora è in funzione una Fattoria, la Itigi Farm, la cui attività garantisce sostenibilità e sicurezza economica per le attività del centro sanitario. Grazie ai giovani studenti e tecnici della Scuola di Agraria di Firenze erano state effettuate le prime sperimentazioni di diverse colture e varietà ed individuata una varietà di mais particolarmente produttiva per la zona. Ad oggi vengono forniti ogni anno più di 2000 Kg di questa semente agli agricoltori della zona.
In un raggio di circa 30 Km dal villaggio, sono stati formati gruppi di contadini ognuno con un responsabile eletto dal gruppo stesso. Questa struttura ramificata sul territorio, oltre a facilitare la fornitura di input agricoli e l’assistenza tecnica, ha permesso lo sviluppo di progetti tramite un approccio partecipativo. Sono state avviate attività di apicoltura e i relativi corsi di formazione, la fornitura di pulcini di razza selezionata riprodotti presso l’allevamento modello dell’Ospedale e un’attività di contoterzismoche garantisce a più di 200 contadini l’anno l’accesso a mezzi agricoli moderni ed efficienti – quanto prima del progetto la lavorazione dei terreni veniva effettuata quasi esclusivamente con trazione animale.
Attualmente, presso l’Ospedale di Itigi, si stanno portando avanti il progetto Latte e l’ampliamento dell’orto.
Per quanto riguarda il primo, è stata ristrutturata la stalla dell’Ospedale, per garantire un’alimentazione adeguata agli animali, e sono state acquistate 10 vacche ad elevata attitudine per la produzione di latte. L’obiettivo è quello di fornire la quantità di latte giornaliera necessaria per ognuno dei 2400 bambini che ogni anno vengono ricoverati nel reparto di pediatria.
L’ampliamento dell’orto è la seconda fase di un progetto generatore di reddito per l’Ospedale dei Missionari. Entro la fine di Ottobre si arriverà a coprire una superficie di 4 acri con impianti di irrigazione a goccia, mentre sono già in produzione frutteti, un allevamento di pesci ed un apiario con circa 25 arnie. Tutti questi settori si sostengono economicamente in maniera autonoma e non solo: l’azienda agricola dell’Ospedale, l’ormai famosa Itigi Farm, copre i costi di gestione dei progetti di sviluppo rurale e fornisce un utile all’Ospedale. Nell’ultimo anno, le attività dell’azienda agricola hanno generato entrate per l’Ospedale per 30 milioni di Scellini (15 mila Euro) e hanno fornito alla cucina dello stesso prodotti per 10 milioni di scellini (5 mila euro). In un paese dove il 43% della popolazione vive con meno di 1,25 dollari al giorno!
Un ulteriore progetto realizzato sul suolo tanzaniano dalla Cooperativa di Legnaia è stata la realizzazione di una cantina sociale a Miyuji, paese alle porte di Dodona, la capitale politica della Tanzania. Grazie all’assistenza tecnica fornita da un Sacerdote della congregazione dei Padri del preziosissimo Sangue sono stati forniti i macchinari necessari, tini in acciaio è stato realizzato un vigneto modello. Ad oggi i Padri producono diverse etichette con le uve fornite dai viticoltori della zona.
Nel 2013 è iniziata anche la collaborazione con il Progetto Agata Smeralda ONLUS grazie alla quale ha avuto inizio il progetto per le adozioni a distanza. Le attività di sviluppo rurale hanno avuto la spinta necessaria per raggiungere un livello di istruzione e tecnico superiore in grado di avere un impatto reale ed concreto su ormai migliaia di persone nella zona: perché lo sviluppo economico è impensabile senza uno sviluppo umano della persona, che nasce con l’educazione dei più piccoli.
Molte persone e molte realtà sono coinvolte in questo progetto, ma le fondamenta di questa struttura restano e resteranno sempre le singole persone che con la loro generosità, rinunciando a qualcosa, permettono lo sviluppo di questo grande lavoro che tutti assieme stiamo portando avanti.

 
Progetti gestiti in Tanzania dal Dipartimento CHILDREN AND FARM DEPARTMENT (CFD) del St Gaspar Referral Hospital di Itigi, dei Padri Missionari del Preziosissimo Sangue, in collaborazione con il PROGETTO AGATA SMERALDA ONLUS e COOPERATIVA AGRICOLA DI LEGNAIA  

Storie-cooperative-dal-mondo-Dalla-Toscana-alla-Tanzania-agricoltura-sostenibile-per-uno-sviluppo-locale-integrale

Storie cooperative dal mondo – Dalla Toscana alla Tanzania: agricoltura sostenibile per uno sviluppo locale integrale

di Gabriele Maneo – Project Manager “Progetto Tanzania” della Cooperativa Agricola di Legnaia

 

Solo qualche albero di acacia e alcuni arbusti interrompono le distese infinite di erba nei dintorni del villaggio Itigi. In questo scenario, che al calar del sole si tinge di rosso fuoco, Cooperativa Agricola di Legnaia, assieme ai padri del Preziosissimo Sangue e alla Facoltà (oggi Scuola) di Agraria di Firenze, ha avviato un progetto simbolo di una nuova forma di solidarietà: quella che viene portata avanti dalle persone del posto, i veri fautori e responsabili del proprio sviluppo.

 

Il progetto Tanzania, nel corso dei 9 anni di attività, ha fatto da fulcro per la formazione di collaborazioni più o meno formali che hanno permesso di raggiungere risultati al di sopra di ogni aspettativa, mostrando quanto, nel pieno spirito cooperativistico, l’unione per un ideale comune possa fare la differenza.

 

Le prime attività della Cooperativa di Legnaia, con il dr. Simone Tofani (agronomo responsabile del progetto) e con il Prof. Alessandro Ragazzi (della Facoltà di Agraria), sono state portate avanti presso il Villaggio della Speranza di Dodoma, una casa famiglia gestita dai Padri e dalle Suore del Preziosissimo Sangue, che ospita bambini orfani di genitori malati di AIDS. Qui, nel 2007, è stata impiantata una vigna per produrre uva da tavola ed è stato fornito un caseificio per la produzione di formaggio dal latte in esubero prodotto da una stalla già presente sul territorio. Il latte viene utilizzato per la dieta dei bambini, troppo spesso purtroppo matati di AIDS, l’uva ed il formaggio invece vengono commercializzati sui mercati di Dodoma e Dar Es Salam.

 

 

Dal 2009 il progetto Tanzania si è spostato da Dodoma a Itigi, presso l’Ospedale St Gaspar, dove ora è in funzione una Fattoria, la Itigi Farm, la cui attività garantisce sostenibilità e sicurezza economica per le attività del centro sanitario. Grazie ai giovani studenti e tecnici della Scuola di Agraria di Firenze erano state effettuate le prime sperimentazioni di diverse colture e varietà ed individuata una varietà di mais particolarmente produttiva per la zona. Ad oggi vengono forniti ogni anno più di 2000 Kg di questa semente agli agricoltori della zona. 

 

In un raggio di circa 30 Km dal villaggio, sono stati formati gruppi di contadini ognuno con un responsabile eletto dal gruppo stesso. Questa struttura ramificata sul territorio, oltre a facilitare la fornitura di input agricoli e l’assistenza tecnica, ha permesso lo sviluppo di progetti tramite un approccio partecipativo. Sono state avviate attività di apicoltura e i relativi corsi di formazione, la fornitura di pulcini di razza selezionata riprodotti presso l’allevamento modello dell’Ospedale e un’attività di contoterzismoche garantisce a più di 200 contadini l’anno l’accesso a mezzi agricoli moderni ed efficienti – quanto prima del progetto la lavorazione dei terreni veniva effettuata quasi esclusivamente con trazione animale.

 

Attualmente, presso l’Ospedale di Itigi, si stanno portando avanti il progetto Latte e l’ampliamento dell’orto.Per quanto riguarda il primo, è stata ristrutturata la stalla dell’Ospedale, per garantire un’alimentazione adeguata agli animali, e sono state acquistate 10 vacche ad elevata attitudine per la produzione di latte. L’obiettivo è quello di fornire la quantità di latte giornaliera necessaria per ognuno dei 2400 bambini che ogni anno vengono ricoverati nel reparto di pediatria.

 

L’ampliamento dell’orto è la seconda fase di un progetto generatore di reddito per l’Ospedale dei Missionari. Entro la fine di Ottobre si arriverà a coprire una superficie di 4 acri con impianti di irrigazione a goccia, mentre sono già in produzione frutteti, un allevamento di pesci ed un apiario con circa 25 arnie. Tutti questi settori si sostengono economicamente in maniera autonoma e non solo: l’azienda agricola dell’Ospedale, l’ormai famosa Itigi Farm, copre i costi di gestione dei progetti di sviluppo rurale e fornisce un utile all’Ospedale. Nell’ultimo anno, le attività dell’azienda agricola hanno generato entrate per l’Ospedale per 30 milioni di Scellini (15 mila Euro) e hanno fornito alla cucina dello stesso prodotti per 10 milioni di scellini (5 mila euro). In un paese dove il 43% della popolazione vive con meno di 1,25 dollari al giorno!

 

Un ulteriore progetto realizzato sul suolo tanzaniano dalla Cooperativa di Legnaia è stata la realizzazione di una cantina sociale a Miyuji, paese alle porte di Dodona, la capitale politica della Tanzania. Grazie all’assistenza tecnica fornita da un Sacerdote della congregazione dei Padri del preziosissimo Sangue sono stati forniti i macchinari necessari, tini in acciaio è stato realizzato un vigneto modello. Ad oggi i Padri producono diverse etichette con le uve fornite dai viticoltori della zona.

 

Nel 2013 è iniziata anche la collaborazione con il Progetto Agata Smeralda ONLUS grazie alla quale ha avuto inizio il progetto per le adozioni a distanza. Le attività di sviluppo rurale hanno avuto la spinta necessaria per raggiungere un livello di istruzione e tecnico superiore in grado di avere un impatto reale ed concreto su ormai migliaia di persone nella zona: perché lo sviluppo economico è impensabile senza uno sviluppo umano della persona, che nasce con l’educazione dei più piccoli.

 

Molte persone e molte realtà sono coinvolte in questo progetto, ma le fondamenta di questa struttura restano e resteranno sempre le singole persone che con la loro generosità, rinunciando a qualcosa, permettono lo sviluppo di questo grande lavoro che tutti assieme stiamo portando avanti.

 

Progetti gestiti in Tanzania dal Dipartimento CHILDREN AND FARM DEPARTMENT (CFD) del St Gaspar Referral Hospital di Itigi, dei Padri Missionari del Preziosissimo Sangue, in collaborazione con il PROGETTO AGATA SMERALDA ONLUS e COOPERATIVA AGRICOLA DI LEGNAIA 

EXPO-Event-Public-private-partnership-for-a-good-internationalization

EXPO Event – Public-private partnership for a good internationalization

How to combine business internationalization and development cooperation in the modern paradigm of the Italian and European Cooperation? How does the international experience of cooperatives differs from that of more traditional businesses, devoted mainly to profit? Which is the best way to support social impact investing in order to attract foreign investment to foster Italian cooperation?

 Coopermondo – Confcooperative, in partnership with the Italian Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation, organizes a symposium to find an answer to these questions, recounting past experiences and outlining strategies for the future. The event is scheduled for Wednesday, October 21 from 10:30 to 13:30 in the Auditorium of Cascina Triulza – of which Confcooperative is Official Sponsor – in EXPO Milan 2015.  Roberto di Meglio of the International Labour Organization (ILO) will report the results of the United Nations Third Forum for Local Development that will be held in Turin some weeks before the event. In the debate will partecipate also Alessandra Spinelli, an expert on financial instruments of the Directorate General for Development Cooperation of the European Commission to present the initiatives in support of electrification and agribusiness to Developing Countries.  Experiences of the cooperative world will report direct experiences of their projects in the world. Stefano Granata, president of the Cooperative Group CGM, will show how cooperatives and social enterprises can internationalize the Italian experience and attract investment in the third sector; Bruno Cassola, from the ICCREA Banking Group, will present the tools provided by cooperative finance for small and medium enterprises that want to explore new horizons; Marco Daniele Ferri, Federlavoro-Confcooperative, and Giuseppe Salomoni, President of the Cooperative Edile Appennino, will illustrate their commitment to international initiatives. Finally, a project funded by the Directorate General of the Italian Development Cooperation will be presented: the “Africa Milk Project” for the development of a milk chain that Granarolo and the NGO CEFA Onlus have developed in Tanzania and that won the award for best project in EXPO 2015.  Given the narrowness of the seats in the room, you must register to participate filling out the Registration Form. The organizers will provide free admission to Expo, subject to availability of tickets.
Evento-EXPO-Partnership-pubblico-privato-per-una-buona-internazionalizzazione

Evento EXPO – Partnership pubblico-privato per una buona internazionalizzazione

In che modo coniugare internazionalizzazione d’impresa e cooperazione allo sviluppo secondo il moderno paradigma della cooperazione italiana ed europea? In che modo l’esperienza internazionale delle cooperative si differenzia da quella di business più tradizionale, votata soprattutto al profitto? Come, infine, dare sostegno al social impact investing per attrarre investimenti esteri a favore delle buone pratiche di cooperazione italiana

 

Coopermondo – Confcooperative, in partnership con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, organizza un simposio per trovare una risposta a queste domande, raccontando esperienze del passato e delineando strategie per il futuro. L’appuntamento è per mercoledì 21 ottobre dalla 10.30 alle 13.30 nell’Auditorium di Cascina Triulza, EXPO Milano 2015, di cui Confcooperative è Official Sponsor.

 

 

Keynote Speaker è Raffaele Trapasso, economista dell’OCSE. Parteciperanno inoltre Roberto di Meglio dell’International Labour Organization, che riporterà gli esiti del III Forum delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Locale che si svolgerà a Torino la settimana precedente all’evento, e Alessandra Spinelli, esperta di strumenti finanziari della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo della Commissione europea, che illustrerà le iniziative a sostegno dell’elettrificazione e dell’agribusiness verso i Paesi in via di Sviluppo. 

 

 

Esperienze del mondo cooperativo riporteranno esperienze dirette dei loro progetti nel mondo. Stefano Granata, presidente del Gruppo Cooperativo CGM, mosterà come cooperative e imprese sociali possono internazionalizzare l’esperienza italiana e attrarre investimenti nel terzo settore; Bruno Cassola, del Gruppo Bancario ICCREA presenteranno gli strumenti messi a disposizione dalla finanza cooperativa a favore delle piccole e medie impreseche vogliono esplorare nuovi orizzonti; Marco Daniele Ferri, di Federlavoro-Confcooperative, e Giuseppe Salomoni, Presidente della Cooperativa Edile Appennino, illustreranno il loro impegno in iniziative di carattere internazionale. 

 

Infine sarà presentato un progetto finanziato dalla Direzione Generale della cooperazione italiana allo sviluppo: il progetto “Africa Milk Project per la valorizzazione integrale del latte” che Granarolo e l’ONG bolognese CEFA Onlus hanno sviluppato in Tanzania e che ha vinto il premio per miglior progetto in EXPO 2015. 

 

 

Scopri il

 

Vista la limitatezza dei posti in sala, per partecipare all’iniziativa è necessario iscriversi compilando il Registration Form. Gli organizzatori metteranno a disposizione l’ingresso gratuito ad Expo, fino a esaurimento dei biglietti. 

Studio-Cooperazione-tra-cooperative-in-America-Latina-e-nei-Caraibi

Studio – Cooperazione tra cooperative in America Latina e nei Caraibi

Cooperatives Europe ha pubblicato un nuovo studio “Building People-Centred Enterprises in Latin America and the Caribbean – Cooperative Case Studies” (Costruire imprese che mettono al centro le persone in America Latina e i Caraibi – Casi studio di cooperative). Il documento mostra 20 buone pratiche, che spaziano dal settore dalle energie rinnovabili alle coltivazioni di quinoa, dall’artigianato alle cooperative di credito. Si mette in evidenza la capacità delle cooperative di fornire servizi di interesse comune, generare innovazione e solidarietà, migliorare i mezzi di sussistenza attraverso il commercio equo e le iniziative ambientali, e di fornire l’inclusione finanziaria

 

Questa pubblicazione è un follow-up della conferenza che Cooperative delle Americhe (ICA Americas) e Cooperatives Europe hanno organizzato nell’ambito del Terzo Summit delle Cooperative delle Americhe a Cartagena (Colombia). Inoltre, si tratta della seconda pubblicazione sul ruolo delle cooperative nello sviluppo redatta quest’anno da Cooperatives Europe, dopo la pubblicazione di “Costruire imprese inclusive in Africa“.

  

 

Cooperatives Europe, The Co-operative College e Kooperationen hanno redatto il documento sulla base dei contributi degli esperti del gruppo dedicato alla Cooperazione internazionale di Cooperatives Europe, di cui Coopermondo è parte.

 

 

Nella prefazione della pubblicazione, Linda McAvan, presidente della Commissione del Parlamento Europeo per lo Sviluppo, ha scritto: “Sono lieta di dare il mio appoggio a questo documento, che mette in mostra come alcuni soggetti del settore privato, possono efficacemente promuovere sviluppo inclusivo. Il Parlamento europeo è pronto a sostenere modelli di business inclusivi come le cooperative, che danno potere alle comunità locali.”

  

 

Commentando la pubblicazione, Marc Noel, Manager dello sviluppo di Cooperatives Europe, ha detto: “Questi casi studio mostrano fino a che punto le cooperative in America Latina sono fondamentali per promuovere uno sviluppo sostenibile. Accogliamo con favore il sostegno del Parlamento Europeo e speriamo che altre istituzioni seguano l’esempio e comprendano il modello cooperativo nelle loro politiche e nella loro programmazione “.

 

Scarica e leggi lo studio (in inglese).

La-Finanza-nel-Sud-del-Mondo-le-tontine

La Finanza nel Sud del Mondo: le tontine

Di Marco Marcocci – Presidente Associazione Migranti e Banche

 

Le tontine sono uno strumento sia della finanza formale sia di quella informale e costituiscono un ottimo esempio di economia sociale in quanto contribuiscono, il più delle volte, a realizzare la sfera personale di colui che vi partecipa. È difficile pensare che Lorenzo de Tonti, negli anni intorno alla metà del XVII secolo, avesse immaginato lo sviluppo e l’espansione che, nei secoli successivi, avrebbero avuto le sue tontine tra i Paesi del sud del mondo. In realtà il bizzarro banchiere napoletano varò all’epoca un sistema per rimpinguare le casse della Francia che fu utilizzato dal cardinale Mazzarino per fronteggiare il dissesto in cui versavano le finanze d’oltralpe.

 

Cosa sono le tontine

 

Lo scheletro dello strumento di allora, che si basava sull’associazionismo e sulla conseguente logica di gruppo, è rimasto inalterato negli anni a seguire e così le tontine costituiscono oggi, nei Paesi in via di sviluppo, una forma di risparmio e credito di primaria importanza per la comunità che le ha organizzate e alla quale sono destinate. A metà strada tra il formale e l’informale, le tontine, pur acquisendo personalizzazioni a seconda del Paese in cui si sviluppano, possono essere definite come un’associazione di persone che unite da un legame famigliare, di amicizia, professionale o perché appartenenti alla stessa tribù o alla medesima comunità territoriale, mettono a disposizione del gruppo, reciprocamente e rotativamente, i propri risparmi secondo le regole prima stabilite. 

 

Un fondo a estrazione

 

Nella sua forma più elementare, la tontine consiste in una formula mista di risparmio e credito nella quale i partecipanti versano regolarmente, in un fondo comune, delle quote di denaro fisse. A determinate scadenze, generalmente mediante estrazione a sorte, l’ammontare del fondo viene erogato a favore di un membro del gruppo e così via fino a quando verrà concluso il ciclo e tutti i partecipanti avranno ricevuto i fondi. Colui che è stato baciato dalla sorte, non potrà partecipare alle successive estrazioni e rientrerà in gioco solamente dopo che tutti i partecipanti avranno beneficiato dei fondi. 

 

Le tontine nel sistema bancario…

 

Nell’Africa Subsahariana con tontine si identifica anche un servizio offerto da banche locali, rivolto a singoli, quasi sempre donne, che si struttura nel modo seguente. Tutti i giorni della settimana (7/7), per un mese intero, la persona iscritta al programma versa la quota stabilita. Chi raccoglie la quota (tontineur) è un funzionario della banca e passa a domicilio o al mercato per prendere il denaro, tenendo la contabilità su un quaderno. L’ultimo giorno del mese viene restituito alla partecipante quanto versato, al netto dell’ultima quota (quella versata il trentesimo giorno) che resta all’istituzione che ha organizzato la tontine. Così come descritta, la tontine è utilizzata prevalentemente dalle donne e permette loro di salvaguardare i propri guadagni e avere una disponibilità certa a fine mese.

 

…e come fondo di investimento

 

Un’altra tipologia di tontine, basata sempre sulla logica del gruppo, prevede che il capitale raccolto nelle varie sedute venga investito e i partecipanti godranno degli utili derivanti dagli impieghi fatti. Alla morte di uno degli aderenti le quote di capitale da questo versate rimarranno nella tontine e andranno ad accrescere i rendimenti dei rimanenti. Quando tutti i partecipanti saranno morti il capitale sarà destinato come stabilito all’inizio della tontine. Se quelle descritte sono le forme più ricorrenti di tale strumento nei Paesi del sud del mondo, è opportuno segnalare che i migranti, all’interno delle proprie comunità, organizzano spesso le tontine anche nei Paesi in cui sono emigrati.

 

Articolo originariamente pubblicato nella sezione “tribuna” sul numero di settembre di AziendaBanca.

Clima-cooperanti-in-cammino-verso-Parigi-per-un-ecologia-integrale

Clima, cooperanti in cammino verso Parigi per un’ecologia integrale

“Prendere azioni serie contro i cambiamenti climatici”. Così recita l’obiettivo globale numero 13. Nellastrategia per lo sviluppo sostenibile verso il 2030delineata dalle Nazioni Unite l’attenzione per una giustizia climatica globale e per un’economia che cresca nel rispetto della natura e dell’ecosistema è imprescindibile.

 

Ma l’impegno delle Nazioni Unite per l’azione contro i cambiamenti climatici non termina con i Global Goals. Infatti dal 30 novembre all’11 dicembre 2015, Parigi sarà la sede della Conferenza sul Clima (COP21), dove tutti i capi di Stato e di Governo saranno chiamati a definireun accordo vincolante e universale sulla questione dei cambiamenti climaticie delriscaldamento del pianeta.

Proprio perché i principi di giustizia climatica e rispetto dell’ambiente sono nel cuore del movimento cooperativo italiano e internazionale, Confcooperative è ente promotore della Campagna FOCSIV “Una Terra, Una Famiglia Umana. In cammino verso Parigi”. 

 

Coopermondo, che segue la campagna per Confcooperative, promuove e invita tutti i cooperatori a farsi sostenitori di un accordo sul clima attento alla giustizia tra i popoli, alle uguaglianze sociali e alla sostenibilità economica e ambientale

 

La campagna FOCSIV aderisce al pellegrinaggio verso Parigi organizzato dal movimento interreligioso The People’s Pilgrimage, fondato dall’attivista filippino Yeb Sano. Coopermondo auspica che tutti i cooperatori si mettano in cammino per confluire, insieme a chi inizierà il pellegrinaggio in altre città europee, a Parigi per l’appuntamento di COP21.

  

«La sfida per la salvaguardia dell’ambiente non è solo di alcuni, ma dovrebbe riguardare tutti. È un patrimonio che riceviamo e che abbiamo il dovere di consegnare alle future generazioni: minori emissioni, minore sfruttamento delle risorse naturali che non sono infinite, maggiore ecosostenibilità» ha dichiarato il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini.

 

 

Papa Francesco, riprendendo la visionaria Enciclica “Laudato Si’”, ha richiamato i capi di Stato e di Governo riuniti nell’Assemblea delle Nazioni Unite a promuovere un cambiamento degli stili di vita e delle strutture economiche e finanziarie a favore di un’ecologia integrale perché l’abuso e la distruzione dell’ambiente sono associati a un inarrestabile processo di esclusione.

 

 

 “Non sono sufficienti gli impegni assunti solennemente, benché costituiscano certamente un passo necessario verso la soluzione dei problemi”, ha dichiarato il Pontefice, “Iustitia est constans et perpetua voluntas ius suum cuique tribuendi. Il mondo chiede con forza a tutti i governanti una volontà effettiva, pratica, costante, fatta di passi concreti e di misure immediate, per preservare e migliorare l’ambiente naturale e vincere quanto prima il fenomeno dell’esclusione sociale ed economica”.

 

Il pellegrinaggio partirà da Roma, precisamente da Piazza S. Pietro, il 30 settembre, alle ore 13.30 ed è aperto a chiunque voglia partecipare, anche soltanto a una delle tappe. Il gruppo percorrerà in media circa 25Km al giorno, per arrivare a Parigi nella prima settimana di dicembre, durante i giorni “caldi” dei negoziati sul clima. 

 

Durante il percorso, nelle varie tappe e località toccate dal pellegrinaggio, si uniranno a Yeb e al gruppo originario attivisti, cittadini, rappresentanti di movimenti e associazioni, esponenti di diverse comunità religiose, che testimonieranno in tal modo il proprio impegno per l’ambiente e per una società più giusta.

 

Il pellegrinaggio è espressione di un movimento che intende aprire gli occhi ai leader mondiali sulle conseguenze d’ingiustizia e povertà causate dai cambiamenti climatici e chiedere la firma di un accordo equo ed ambizioso sul clima.

 

 

Scarica il programma dei primi dieci giorni del pellegrinaggio.

 

Per iscriverti al pellegrinaggio invia una mail a incamminoversoparigi@focsiv.it e guarda la pagina web del pellegrinaggio 

Aus liebe zur Landwirtschaft

Evento EXPO “Peace & Food”: cooperativas, post-conflicto y cohesión social

Crear cooperativas para promover la paz. El papel de la cooperación en muchas áreas de post-conflicto, desde Colombia a Mozambique hasta Palestina es el tema central de la conferencia internacional “Peace & Food: el modelo cooperativo para la cohesión social”, organizado por Coopermondo – Confcooperative en colaboración con la Dirección General de Cooperación para el Desarrollo del Ministerio de Asunto Exteriores de Italia. El evento está programado para el miércoles, 23 de septiembre de 14.00 a 18.00 en el Auditorium de Cascina Triulza en la EXPO Milán 2015.

 

Entre los invitados se destaca la participación de un delegado del Consejo Pontificio para la Justicia y la Paz; del Ministro Caterina Bertolini, Director Central para América Latina de la Dirección General de Asuntos Globales del Ministerio de Asuntos Exteriores de Italia; Mario Raffaelli, presidente de AMREF y ex delegado del gobierno italiano para el proceso de paz en Mozambique; Georgeanton IE Ghattas, quien coordina el proyecto Federcasse en Palestina; Rafael Gonzalez, Director de la Unidad Administrativa de Organizaciones Solidarias de Colombia (Ministero del Trabajo, Colombia); Osvaldo Castelletti experto Senior del Programa DRET de la Unión Europea, Delegación de Colombia y Ecuador; Rodolfo Bacci Trespalacios, Director Direction Asociativismo y Mercado de FINAGRO (el banco del segundo nivel del Ministerio de Agricultura de Colombia) y Carlos Ernesto Acero, Presidente Ejecutivo de Confecoop Colombia (la Confederación Nacional de Cooperativas de Colombia).

 

 

A la conferencia internacional seguirá la firma de una serie de acuerdos de cooperación internacional entre Coopermondo y varios organismos ministeriales de la República de Colombia (SENA y Organizaciones Solidarias de Colombia) con el objetivo estratégico de reforzar el asociativismo y las cooperativas en áreas caracterizadas por altas tasas del conflicto.

  

Los organizadores ofrecen boletos para asistir al evento, pero es necesario registrarse para participar en este FORM en línea o enviando un correo electrónico a dgcs.eventi@esteri.it

Coopermondo-firma-accordi-di-cooperazione-internazionale-con-la-Colombia

Coopermondo firma accordi di cooperazione internazionale con la Colombia

Nella cornice internazionale di EXPO Milano 2015, Coopermondo ha siglato quattro accordi di cooperazione internazionale per contribuire a migliorare la formazione e l’assistenza tecnica al movimento cooperativo colombiano. La firma è avvenuta alla conclusione di una conferenza organizzata da Coopermondo – Confcooperative (official sponsor di Cascina Triulza) in partnership con il Ministero degli Affari Esteri, in cui si è discusso il legame tra pacificazione territoriale e coesione sociale, tra post-conflitto e costruzione di reti fiduciarie attraverso un’economia cooperativa inclusiva e sostenibile. 

 

 

Con una coincidenza del tutto inaspettata, il Presidente della Repubblica di Colombia, Juan Manuel Santos, annunciava proprio nelle stesse ore che il 23 marzo 2016 sará il giorno della firma degli accordi di pace tra FARC ed esercito: una decisione probabilmente propiziata anche dalla visita di Papa Francesco a Cuba, sede dei negoziati tra le parti colombiane del conflitto.

  

  

 

Il Ministro Caterina Bertolini, Direttore Centrale per l’America Latina e i Caraibi della Direzione Generale per la Mondializzazione e le Questioni Globali del MAECI, ha sottolineato che le relazioni tra l’Italia e il Sud America stanno crescendo e si stanno rafforzando; non a caso, infatti, “il prossimo mese, il presidente del Consiglio Matteo Renzi farà visita a quattro Paesi latino americani, tra cui la Colombia. L’america Latina è un continente di pace”, ha continuato il ministro, “in cui condividere esperienze del modello cooperativo e delle piccole e medie imprese italiane è fondamentale per costruire economie più forti e sviluppate”.

 

Due Panel hanno animato la conferenza “Peace and Food: il modello cooperativo per la coesione sociale”. In un primo momento è stata data voce a tre esperienze di cooperazione in tre aree afflitte da conflitti. L’esperienza di una cooperativa di bambini di Antioquia (Colombia) dove già da piccolissimi i ragazzi si organizzano per gestire la propria scuola, i propri rappresentanti e i propri risparmi educando e diffondendo i valori del cooperativismo e della solidarietà; a seguire è stato illustrato il progetto di Federcasse “Start up Palestine”, in Palestina, che punta a creare un quadro normativo per promuovere le banche di credito cooperativo nei territori palestinesi per migliorare l’accesso al credito delle persone più svantaggiate; infine l’illustre testimonianza di Mario Raffaelli, inviato speciale del governo italiano per i negoziati di pace in Mozambico, ha spiegato perché “non è con la firma dell’accordo che finisce il processo di pace. Quello è solo l’inizio. La fase più importante inizia dopo la firma, quando bisogna mettere in atto dei piani che assicurino la stabilizzazione del Paese. Altrimenti succede, come nel 40% dei casi, che i Paesi che hanno vissuto un conflitto, entro i dieci anni successivi alla pacificazione, ricadono nel conflitto”. 

  

Il secondo panel ha visto protagonista il caso colombiano, con gli ospiti dirigenti del mondo cooperativo e dell’economia sociale che stanno partecipando a una missione di scambio formativo e di conoscenza tra dirigenti cooperativi in Italia (all’interno del progetto Agricoop). Sono state affrontate le difficoltà causate dal conflitto e le opportunità che il cooperativismo e l’economia solidale possono offrire al processo di pace colombiano, in un contesto propizio offerto dal fatto che con il Documento dell’Havana – uno dei testi chiave firmato durante i negoziati in corso per la pacificazione colombiana – FARC e Governo colombiano si sono impegnati “a favorire uno sviluppo RURALE integrato attraverso la creazione e il rafforzamento di cooperative e imprese sociali”. 

 

  

Proprio per dare un seguito concreto alle dichiarazioni del documento dell’Havana e in un’ottica di partnership multistskeholders per lo sviluppo, in linea da quanto previsto dalla Programmazione Triennale della cooperazione italiana allo sviluppo, che Coopermondo, rappresentato dal direttore Danilo Salerno, ha firmato quattro accordi di cooperazione internazionale:

  

 

1) Coopermondo – SENA (L’Agenzia Nazionale per la Formazione Professionale del Ministero del Lavoro della Colombia)

L’accordo prevede: 

  • Formazione della classe dirigente cooperativa

  • Creazione di cooperative nel settore agricolo

  • Gemellaggi di imprese cooperative per  promuovere scambi di esperienze e know-how.

 

2) Coopermondo – Organizaciones Solidarias de Colombia (l’agenzia del Ministero del Lavoro colombiano dedicata allo sviluppo dell’economia sociale e solidale)

L’accordo promuove: 

  • Rafforzamento dei meccanismi di cooperazione promozione delle cooperative e dell’economia sociale.

  • Creazione di un fondo mutualistico cooperativo sul modello di quello italiano di Confcooperative, Fondosviluppo.

 

3) Coopermondo – Rete ADELCO (la rete delle agenzie di sviluppo locale promossa da UNDP)

L’accordo è teso a sviluppo di cooperative nei settori del credito, dell’agricoltura e dell’eco-turismo. 

 

4) Coopermondo – Confecoop Colombia (La confederazione delle cooperative colombiane)

Si tratta di un accordo quadro tra organizzazioni pari e che mira alla:

  • Formazione una classe dirigente cooperativa

  • Creazione di infrastrutture per lo sviluppo di cooperative sociali

  • Rafforzamento di quanto avviato con il progetto AGRICOOP Colombia per le cooperative nel settore dell’agricoltura e dell’allevamento. 

Cooperative-e-agricoltura-sostenibile-Coopermondo-arriva-in-Kenya-con-il-CEFA

Cooperative e agricoltura sostenibile: Coopermondo arriva in Kenya con il CEFA

L’unione fa la forza. E se 5.000 contadini kenioti si uniscono in una cooperativa che processa e trasforma i prodotti agricoli per poi distribuire prodotti finiti, i margini di profitto si alzeranno per tutti e la comunità intera ne beneficerà. Con questa consapevolezza Coopermondo ha iniziato una collaborazione con CEFA Onlus, una ONG bolognese che opera in 9 paesi del mondo da più di 40 anni, inserendosi nel progetto “Rafforzamento della Resilienza e della Sicurezza Alimentare presso le comunità agro-pastorali nel distretto di Mutui, Contea di Kitui, Kenya”. 

 

Si tratta di un progetto di cooperazione allo sviluppo, cofinanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che mira a promuovere la diversificazione dei mezzi di sussistenza nel distretto di Kitui e a migliorare in questo modo le condizioni socio-economiche della comunità locale.

Beneficiari di questo progetto sono circa 5.000 agricoltori e agro-pastori, di cui il 60% è donna. Le azioni che il progetto sta mettendo in campo sono il miglioramento dell’accesso all’acqua, sia per uso domestico sia per una piccola irrigazione delle colture, e lo sviluppo sostenibile delle attività agro-alimentare, attraverso la creazione o il rafforzamento di filiere di prodotti di prima necessità più eque ed efficienti degli agro-pastori. In maniera trasversale, si cerca inoltre di sviluppare partnership tra il settore privato, i beneficiari, i rappresentanti dei gruppi locali, i fornitori e gli operatori commerciali in ogni filiera agricola.

 

Nella fase attuale dell’intervento, il Consulente di Coopermondo realizzerà un‘indagine di riferimento insieme alla squadra tecnica di CEFA, raccogliendo informazioni e coinvolgendo i vari attori locali. Tale azione permetterà di fornire un quadro appropriato del contesto socio-economico della contea di Kitui, di scoprire le esigenze della popolazione e valutare il modo in cui sarà attuato il programma. Inoltre l’iniziativa mira a produrre materiale e formare gli agricoltori su come lavorare in gruppo ed essere più efficaci e produttivi.

  

Aus liebe zur Landwirtschaft

EXPO event “Peace & Food”: co-operatives, post-conflict and social cohesion

Creating cooperatives to promote peace. The role of cooperation in many post-conflict areas, such as Colombia, Mozambique and Palestine, is the central theme of the international conference “Peace & Food: the co-operative model for social cohesion” organized by Coopermondo – Confcooperative in partnership with the Directorate General for Development Cooperation of the Italian Ministry of Foreign Affairs. The event is scheduled for Wednesday, September 23rd, from 14.00 to 18.00 in the Auditorium of Cascina Triulza at EXPO Milano 2015.

 

Among the guests the Minister Caterina Bertolini, Director General for Latin America of the Directorate General for Global Affairs of the Italian Ministry of Foreign Affairs; a delegate of the Pontifical Council for Justice and Peace; Mario Raffaelli, president of AMREF and former delegate of the Italian government for the peace process in Mozambique; Georgeanton IE Ghattas, who coordinates Federcasse project Federcasse in Palestine; Rafael Gonzalez of Organizaciones Solidarias de Colombia, an entity of the Ministry of Labour Osvaldo Castelletti expert Senior Program DRET of the European Union Delegation to Colombia and Ecuador; Rodolfo Bacci Trespalacios from Finagro, the bank of the second level of the Ministry of Agriculture of Colombia and Carlos Ernesto Acero, the Executive Chairman of Confecoop Colombia (the National Confederation of Cooperatives of Colombia).

 

After the conference, the signing of a series of international cooperation agreements between Coopermondo and several ministerial agencies of the Republic of Colombia will follow. Aim of the agreements is to strategically strengthen associativism and cooperatives in areas characterized by high rates of conflict.

 

The organizers will provide tickets to attend the event, but in order to participate it is necessary to register by filling this online form or by sending an email to dgcs.eventi@esteri.it

Provision-de-servicios-asistenciales-a-traves-de-cooperativas-Una-encuesta

Provisión de servicios asistenciales a través de cooperativas: Una encuesta

Las necesidades de las personas en materia de atención y cuidados están aumentando y volviéndose cada vez más complejas. Las modalidades de trabajo asistencial actuales son diversas: desde el cuidado de niños y el cuidado de ancianos, hasta el cuidado a largo plazo de personas con discapacidad o enfermedades crónicas, como el VIH y el SIDA. Al haber más necesidad de cuidados, el sector de los servicios asistenciales presenta un inmenso potencial de generación de empleo para los años venideros, en especial para las mujeres y otros grupos que suelen quedar excluidos del mercado de trabajo. En todo el mundo, las cuestiones de la inclusión de la fuerza de trabajo y del bienestar de las personas han suscitado la estrecha actuación de las cooperativas. Con todo, queda mucho por comprender sobre la prestación de servicios asistenciales a través de estas entidades.

 

 

El Servicio de Género, Igualdad y Diversidad (GED) y la Unidad de Cooperativas (COOP) de la OIT le invitan a participar en la siguiente encuesta sobre la provisión de servicios asistenciales a través de cooperativas. Su opinión ayudará a comprender mejor la prestación de asistencia y cuidados mediante dichas entidades, y a precisar los recursos que necesitan las cooperativas para su viabilidad en cuanto empleadoras y proveedoras de esos servicios.

 

 

Responder a la encuesta toma aproximadamente 20 minutos. Le animamos a enviar el presente mensaje a quienes considere podría interesarles opinar sobre los servicios asistenciales prestados a través de cooperativas.

  

Para responder a la encuesta, haga clic en el enlace incluido a continuación. Le agradecemos su colaboración.

En español: https://www.surveymonkey.com/r/RQRHKL9

Aus liebe zur Landwirtschaft

Evento EXPO “Peace & Food”: cooperative, post-conflitto e coesione sociale

Creare cooperative per promuovere la pace. Il ruolo della cooperazione in molte zone post-conflitto, dalla Colombia al Mozambico fino alla Palestina, è il tema centrale della conferenza internazionale “Peace & Food: il modello cooperativo per la coesione sociale” organizzata da Coopermondo – Confcooperative in partnership con la Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del MAECI. L’appuntamento è per mercoledì 23 settembre, dalle 14.00 alle 18.00 presso l’Auditorium di Cascina Triulza ad EXPO Milano 2015. 

 

Tra gli ospiti si distacca la partecipazione del Ministro Caterina Bertolini, Direttore Centrale per l’America Latina della Direzione Generale per gli Affari Globali del Ministero degli Esteri; un delegato del Consiglio Pontificio Giustizia e PaceMario Raffaelli, presidente di Amref e già delegato del Governo italiano per il processo di pace in Mozambico; Georgeanton I.E Ghattas, che coordina il progetto di Federcasse in Palestina; Rafael Gonzalez di Organizaciones Solidarias de Colombia, ente del Ministero del Lavoro colombiano; Osvaldo Castelletti esperto Senior Programma DRET della Delegazione dell’Unione Europea in Colombia ed Ecuador; Rodolfo Bacci Trespalacios di FINAGRO, la banca di secondo livello del Ministero dell’Agricoltura della Colombia; Carlos Ernesto Acero, il Presidente esecutivo di Confecoop Colombia (la confederazione nazionale delle cooperative colombiane).

 

Alla conferenza internazionale seguirà la firma di una serie di accordi di cooperazione internazionale tra Coopermondo e diverse agenzie Ministeriali della Repubblica di Colombia per puntare strategicamente a rafforzare l’associativismo e le cooperative nei territori colombiani caratterizzati da alti tassi di conflittualità. 

 

Gli organizzatori mettono a disposizione i biglietti per partecipare all’evento fino ad esaurimento degli stessi, ma per partecipare è strettamente necessario registrarsi a questo form online o mandare una email a dgcs.eventi@esteri.it

Study-Cooperation-amongst-cooperatives-in-Africa

Study – Cooperation amongst cooperatives in Africa

Cooperatives Europe Development Platform, the European network of cooperative organizations dedicated to international cooperative development of which Coopermondo is part, has recently published a study entitled “Building Inclusive Enterprises in Africa: Cooperative Case Studies”. The document showcases 21 best practices of various African cooperatives and the impact they have on the development of the continent. In particular it highlights the ability of cooperatives to enable women and young people to make significant improvements to their community to promote international cooperation opportunities and promote important innovations in economic and social.

 his publication is a follow-up of the conference that Cooperatives Europe and ICA Africa jointly organised within the ICA Global conference in Cape Town. In a few weeks, a second report will be released on cooperatives in Latin America following a jointly organised seminar by Cooperatives Europe and Cooperatives of the Americas. 

 

 Cooperatives Europe and the Co-operative College drafted the document based on the contributions from experts of the Cooperatives Europe Development Platform. 

 

In her publication foreword, Julie Ward, Member of the European Parliament, wrote: “This paper illustrates the ability of cooperatives as stakeholders to bridge the private sector and civil society, and concretely shows how they can bring positive changes to the lives of local communities in partner countries.”

 

Commenting on the publication, Marc Noel, Cooperative Development Manager at Cooperatives Europe, said: “We are proud of this document: it shows that, by joining forces, people can change their life for the better if they are given the chance to do so. Where an enabling environment exists, cooperatives and other civil society organisations empower people to take charge of their own development. Policy makers should help to create the conditions for participative and inclusive initiatives like the ones described in our study so that they can be easily realised and replicated.” 

  Read the study: https://coopseurope.coop/sites/default/files/Building%20Inclusive%20Enterprises%20in%20Africa_LR.compressed_0.pdf
Studio-Cooperazione-tra-cooperative-in-Africa

Studio – Cooperazione tra cooperative in Africa

Cooperatives Europe Development Platform, la rete europea di organizzazioni cooperative dedite alla cooperazione internazionale allo sviluppo di cui Coopermondo fa parte, ha recentemente pubblicato uno studio dal titolo “Building Inclusive Enterprises in Africa: Cooperative Case Studies” (Costruire imprese inclusive in Africa – Case Studies di cooperative). Il documento mette in mostra 21 best practices di diverse cooperative africane e l’impatto che hanno sullo sviluppo di questo continente. In particolare si evidenziano la capacità delle imprese cooperative di consentire a donne e giovani di apportare miglioramenti significativi alla loro comunità per favorire opportunità di cooperazione internazionale e promuovere importanti innovazioni economiche e sociali.

 

Questa pubblicazione è un follow-up della conferenza che Cooperatives Europe e ACI Africa hanno organizzato congiuntamente in seno alla conferenza dell’ACI globale a Città del Capo, SudAfrica. A breve sarà pubblicato un secondo documento sulle cooperative in America Latina a seguito di un seminario organizzato congiuntamente da Cooperatives Europe e cooperative delle Americhe.

 

Cooperatives Europe e il Co-operative College hanno redatto il documento sulla base dei contributi di esperti della rete Cooperatives Europe Development Platform, di cui Coopermondo – Confcooperative fa parte.

 

Julie Ward, membro del Parlamento Europeo, ha scritto nella premessa alla pubblicazione che “questo documento illustra l‘abilità delle cooperative nell’essere un ponte tra il settore privato e la società civile e, mostra in concreto come le cooperative possono portare cambiamenti positivi alle comunità locali nei paesi partner”.

 

Commentando la pubblicazione, Marc Noel, Development Manager di Cooperatives Europe, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di questo documento perché mostra come, unendo le forze, le persone possono cambiare la loro vita per il meglio se viene data la possibilità di farlo. Quando esiste un ambiente favorevole, le cooperative e le altre organizzazioni della società civile consentono alle persone di farsi carico del proprio sviluppo. I responsabili politici dovrebbero contribuire a creare le condizioni per incentivare iniziative partecipate e inclusive, come quelli descritte nel nostro studio, in modo che possano essere facilmente realizzate e replicate”.

 

 

Leggi lo studio (in inglese) “Building Inclusive Enterprises in Africa: Cooperatives case studies“

Les-soins-delivres-par-les-cooperatives-Enquete

Les soins délivrés par les coopératives: Enquête

Les besoins en matière de soins et  services et la personne  se multiplient et deviennent de plus en plus complexes. De nos jours, la délivrance de soins et services à la personne prend diverses formes, de la prise en charge des enfants à celle des personnes âgées, en passant par les soins de longue durée dispensés aux personnes souffrant de handicaps et de maladies chroniques comme le VIH et le sida. L’accroissement de ces besoins, dans le cadre de l’économie des soins, est porteur d’un énorme potentiel de création d’emplois pour les années à venir – tout particulièrement pour les femmes, de même que pour d’autres groupes souvent exclus du marché du travail. Dans le monde entier, les coopératives s’emploient activement à intégrer les travailleurs au sein du marché du travail et à assurer les soins dont ils ont besoin. Cependant, de nombreux aspects concernant les soins et services délivrés dans le cadre des coopératives n’ont pas encore été bien assimilés.

 

Le Service des questions de genre, de l’égalité et de la diversité (GED) ainsi que l’Unité des coopératives (COOP) souhaitent vous inviter à participer à leurs travaux et, pour ce faire, vous prient de répondre à l’enquête ci-après sur les soins et services à la personne offerts par les coopératives. Vos réponses permettront de  mieux comprendre ce que l’on entend par soins et services à la personne offerts par coopératives. Elles aideront également à mieux cerner les ressources dont les organisations coopératives ont besoin pour être des employeurs et des prestataires de soins et services viables.

  

Il vous faudra environ 20 minutes pour répondre aux questions contenues dans l’enquête. Vous pouvez aussi transmettre ce message électronique à tous ceux qui, dans votre réseau, ont des choses à dire au sujet des soins et services délivrés dans le cadre des coopératives.

 

 

Veuillez cliquer sur le lien ci-dessous pour commencer l’enquête. Nous vous remercions pour votre participation.

En français: https://www.surveymonkey.com/r/RQZCKRS

Italia-Colombia-y-Ecuador-para-la-cooperacion-entre-cooperativas

Italia, Colombia y Ecuador para la cooperación entre cooperativas

Economía solidaria, cooperativas y cooperativas de crédito. Hacia 400 personas asistieron al evento “Finanzas Cooperativas para el Desarrollo Rural”, organizado por Coopermondo – Confcooperative en Popayán, la capital de una de las regiones más amenazadas por el conflicto armado en Colombia. El evento forma parte del programa piloto “AGRICOOP Colombia“, realizado por Coopermondo – Confcooperative, con la financiación del Instituto Italo – Latinoamericano (IILA), en colaboración con Confecoop Colombia (la Confederación Colombiana de Cooperativas) y con el apoyo de algunas instituciones regionales y nacionales (Organizaciones Solidarias, el SENA, Fundación Promover, Fundación Mutua Semilla, Adel Casa del Agua, Asociación Macizo Colombiano).

 

El Gobernador del Departamento del Cauca, Temístocles Ortega Narváez, reconoció públicamente “la importancia de este proyecto en el desarrollo actual y futuro del territorio“, porque “estas acciones conjuntas con la cooperación internacional (Coopermondo y IILA) fomentan el desarrollo agropecuario del departamento. Para el Gobierno”, añadió, “es un honor apoyar este tipo de iniciativas para la consolidación del sector agropecuario del Cauca”.

 

Y apreciaron estas palabras los 60 beneficiarios del proyecto AGRICOOP, entre mutuales, cooperativas de crédito y productores en los cinco sectores de interés (panela, verduras, quinua, café y acuicultura) que participaron al evento. Las organizaciones tuvieron la oportunidad de exponer sus productos, tejiendo relaciones y mostrando que es posible juntar la solidaridad y el desarrollo en vista de la eficiencia económica y la inclusión social.

 

 

“Hoy en dia en Italia las cooperativas emplean a más de 1,2 millones de personas y contribuyen a la economía del país con 140 millones de euros de facturado, aproximadamente el 8% del producto interno bruto“, dijo la Vicepresidenta de Coopermondo – Confcooperative Claudia Fiaschi. Estas experiencias son significativas a nivel nacional, pero presentan todavía amplio margen de crecimiento. Este escenario común, esbozado por la vicepresidenta Fiaschi, entre los movimientos cooperativos de Italia y Colombia, ha dado lugar a una propuesta de un proyecto compartido para seguir trabajando juntos en 2016, también como una continuación del proyecto actual.

 

Ha despertado un gran interés entre los participantes la experiencia de Federcasse en Ecuador, presenciado por Chiara Piva (Federcasse) y Giuseppe Tonello (Codesarrollo). “No nos asustan los más vulnerables, de hecho creemos que simplemente ofreciendo oportunidades y confianza a los pequeños productores rurales se puede producir bienestar social y calidad de los productos“, dijo Piva. 

 

 

Hace once años, Federcasse ha puesto en marcha un proyecto de cooperación internacional, ”Microfinanza Campesina“, que pone en red más de 220 bancos de credito cooperativo italianos y el banco Codesarrollo ecuatoriano. El presidente de Codesarrollo, Giuseppe Tonello, recordó los resultados del proyecto (más de 45 millones de euros préstamos a más de 12 mil mujeres ecuatorianas) que muestran como las cooperativas de crédito son capaces de generar una espiral de crecimiento incluyente y efectiva en los territorios porque “valorizan el ahorro, así como el acceso al crédito productivo, reconociendo la importancia de invertir riqueza y recursos (financieros, pero no solo) en el territorio donde se producen y no a despilfarrar en el consumismo “.

 

 

El proyecto AGRICOOP, inspirado en la filosofía de Tonello: “Querernos mas, ser felices y vivir en paz, a través del desarrollo de la economía solidaria, construir un territorio del buen vivir”,  promueve un modelo de desarrollo cooperativo que se basa en los principios equidad y pone a las personas en el centro. “Queremos construir un modelo de desarrollo sostenible que genere un crecimiento más inclusivo”, dijo Danilo Salerno, director de Coopermondo. “El sexto principio de cooperación, la cooperación entre cooperativas, que estamos desarrollando mediante el intercambio de conocimientos y de procesos de producción permite el crecimiento de todos, la búsqueda de soluciones y de respuestas colectivas a los problemas individuales de cada organización“.

Care-through-cooperatives-a-Survey

Care through cooperatives: a Survey

Human care needs are expanding and becoming ever more complex. Today, care work is found in various forms from child care and elderly care, to long term caregiving to people with disabilities and chronic illnesses like HIV and AIDS.  With the expansion of care needs, the care economy has enormous potential for employment generation in the coming years—especially for women, as well as other groups often excluded from the labour market. Across the globe, cooperatives have been closely engaged with issues of labour force inclusion and care. However, much about the provision of care through cooperatives remains to be understood.

 

 

The ILO Gender, Equality and Diversity Branch (GED) and Cooperatives Unit (COOP) would like to invite you to participate in taking the following survey on provision of care services through cooperatives.  Your inputs will contribute to a better understanding of care through cooperatives, and help identify the resources cooperative organizations need to be viable employers and providers of care.

  

The survey will take approximately 20 minutes to complete.  You may also forward this email across your networks to those who may have things to say on the provision of care through cooperatives.

  

Please click the link below to begin the survey.  Thank you for your participation.

In English: https://www.surveymonkey.com/r/RWJW6PC