Conserve Italia

PROGETTO CO.LO.RES. Rafforzamento delle iniziative produttrici colombiane attraverso la creazione di un intercambio in Emilia-Romagna.

Sabato 22 giugno si è conclusa a Bologna la settimana di intercambio formativo promosso da Coopermondo nell’ambito del progetto Co.Lo.Res, finanziato dall’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e implementato da Coopermondo – Colombia assieme alla ONG italiana COSPE onlus e ai partner locali Sena Comunica , SENA Putumayo , Confederación de Cooperativas de Colombia – Confecoop Asociación de Cooperativas y Empresas Solidarias del Huila – ASOCOOPH , Alianza de Mujeres Tejedoras de Vida e Corpoamazonia.

L’iniziativa ha coinvolto una delegazione colombiana di cooperatori e cooperatrici in visita in Italia nelle sedi delle numerose realtà cooperative del territorio emiliano-romagnolo, differenti sia per dimensione che per settore di appartenenza. 

Lo scopo è stato quello di mostrare alla delegazione un panorama eterogeneo di esempi virtuosi del cooperativismo italiano e, in particolare, dell’Emilia-Romagna, permettendo, così, l’acquisizione di nuove conoscenze utili al rafforzamento delle proprie iniziative produttrici in Colombia. 

Durante le visite, i partecipanti hanno potuto osservare le diverse fasi dei processi di produzione relativi ai più importanti consorzi del settore agroalimentare, conoscere esempi di innovazione e rigenerazione ad alto impatto socio-culturale, nonché scoprire nuovi modelli di economia verde e circolare.

Assieme ai beneficiari del progetto, sono giunti in Italia anche l’esperto di cooperativismo di Coopermondo Colombia David Meza Moncada, il Presidente della Confederazione di Cooperative della Colombia Carlos Acero, il Segretario Generale Jorge Leal, infine, Israel Silva, Direttore dell’Associazione di Cooperative e Imprese Solidarie del Huila.   

I rappresentanti partner di Coopermondo si sono recati nella sede di Confcooperative Emilia-Romagna dove sono stati ricevuti dal Presidente Francesco Milza e dal Direttore Pierlorenzo Rossi. Durante l’incontro si è lavorato per la creazione di un protocollo di azione comune finalizzato a rafforzare la collaborazione e il raccordo tra le parti. 

A conclusione della settimana di incontri, il partner di progetto COSPE Onlus ha salutato la delegazione colombiana condividendo assieme a essa nuove iniziative di successo del settore cooperativo. 

Ringraziamo Confcooperative Emilia-Romagna, Cospe Onlus e tutte le realtà associative che hanno reso tale intercambio un’occasione di arricchimento senza precedenti: 

Kilowatt
Orogel e Orogel fresco
Consorzio Pescatori di Goro
Conserve Italia
4 Madonne Caseificio dell’Emilia
Acetaia La Tradizione
Cantina di Carpi e Sorbara
Gruppo Granarolo
Cooperativa ANIMA
CIM Società Cooperativa Sociale
Consorzio Corte d’Aibo
Consorzio Vini Colli Bolognesi
Il Poggiolo Rifugio Re-Esistente

 

 

 

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GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE

In questa giornata fondamentale ribadiamo l’impegno da noi assunto in maniera costante nella promozione di progetti di sviluppo incentrati sul rispetto del nostro bene comune più grande: l’ambiente. 

La premessa di concepire l’ambiente come bene comune si rende necessaria per marcare ciò in cui crediamo di più, ovvero una visione di insieme, una coscienza collettiva che responsabilizzi il singolo e i gruppi nella gestione delle risorse e nella protezione del territorio.

Se è vero che le questioni ambientali siano dominate da problematiche ampie e complesse, tale ampiezza e complessità non può essere un ostacolo all’urgenza di attuare azioni concrete, che è ciò che più interessa il piano cooperativo, mediante la formulazione di strategie e di progetti che portino benefici a livello locale sul piano dei diritti, della salute, del lavoro e della promozione di un’economia sana fondata su modelli inclusivi. La protezione dell’ambiente è una tematica trasversale imprescindibile per il compimento di tali risultati. 

Nonostante le crescenti tendenze riluttanti al cambiamento, il negazionismo sulla crisi climatica e, in generale, un diffuso cinismo nella nostra società, noi crediamo nella cura della Terra, nella tutela della biodiversità e nel rispetto di tutte le specie viventi e di tutte le culture. 

Siamo convinti che tante piccole azioni sovrane e coscienti del territorio possano generare un impatto a livello globale capace di contrastare l’urgenza planetaria; non esiste una ricetta comune imposta dall’alto ma esistono obiettivi comuni contenuti nell’Agenda 2030 la quale rappresenta oggi e domani la sfida più importante per l’umanità. 

È attraverso la lettura delle parole di Eduardo Galeano Mucha gente pequeña, en lugares pequeños, haciendo cosas pequeñas, puede cambiar el mundo”, che noi di Coopermondo negli anni abbiamo continuato a spargere il senso di questa missione su tre continenti diversi.  

La visione è rimasta sempre la stessa: contrastare le disuguaglianze attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo rurale integrale. 

Lo abbiamo fatto promuovendo il commercio equo in Guatemala, sostenendo l’agricoltura familiare a Capo Verde, rafforzando le filiere agro-alimentari in Togo. Continuiamo a coltivare semi di resilienza nelle terre colombiane, favoriamo lo scambio, la formazione e l’assistenza tecnica in Italia. 

Continueremo ad agire con questo approccio in tutti quei luoghi ove se ne avverte l’urgenza e assieme a tutte quelle comunità che pongono uno sguardo oltre i confini della realtà; là dove hanno casa i sogni e le utopie.

 

 

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Colombia. Prima edizione di Innova Coop, un nuovo spazio di promozione del sistema cooperativo colombiano.

“Terminiamo con le parole e passiamo all’azione. Scuotiamoci e iniziamo a camminare più veloci”. Sono parte delle parole che Carlos Acero, presidente esecutivo della Confederazione delle Cooperative della Colombia (CONFECOOP Colombia), ha espresso nel suo discorso inaugurale, invitando e incitando il settore cooperativo colombiano a passare all’azione e ad accogliere le proposte presentate. 

Il 23 maggio è stata realizzata la prima edizione di Innova Coop organizzata da CONFECOOP Colombia. Questo evento si è svolto presso l’Hotel Sheraton di Bogotà e ha riunito leader cooperatori, imprenditori, accademici ed esperti in economia solidale con l’obiettivo di promuovere l’innovazione nel settore cooperativo colombiano.

Innova Coop 2024 è stata concepita con l’obiettivo principale di riconoscere ed esaltare il ruolo che le cooperative svolgono come vere e proprie innovazioni sociali per diverse comunità e territori ma anche per potenziare l’attività cooperativa in modo che i suoi benefici si irradino ad un maggior numero di colombiani, specialmente ai giovani.

L’evento ha cercato di fornire uno spazio per la presentazione e la discussione di idee innovative, condividendo esperienze di successo ed esplorando nuove strategie per affrontare le attuali sfide economiche e sociali. Inoltre, si è cercato di rafforzare la collaborazione tra le cooperative, creando una solida rete di sostegno e di crescita reciproca.

Innova Coop 2024 non è stata solo una pietra miliare nella storia del cooperativismo colombiano ma anche un chiaro segno che il settore deve impegnarsi con l’innovazione come motore di cambiamento e sviluppo. Questo evento ha evidenziato che le cooperative devono affrontare le sfide del futuro con creatività, collaborazione e un rinnovato focus sul miglioramento continuo e il benessere dei loro membri.

Innova Coop ha segnato soltanto l’inizio di un’agenda (quasi) estiva ricca di eventi e impegni istituzionali che dalla Colombia passeranno anche per l’Italia. 

Manca meno di un mese (dal 16 al 21 giugno) all’arrivo del presidente Carlos Acero e del Segretario Generale Jorge Hernando Leal Ussa, i quali, assieme a una delegazione colombiana di cooperatori e cooperatrici, visiteranno la realtà di Confcooperative Emilia-Romagna. Un’ulteriore occasione di confronto, scambio e sinergia che unisce i due continenti nella promozione comune di un modello cooperativista sano, inclusivo e innovativo. 

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Dal Putumayo al Dipartimento del Huila. Costruire un ponte tra cooperative colombiane e favorire lo scambio di esperienze e buone pratiche, coinvolgendo i giovani

In sinergia con ASOCOOPH – Asociación de Cooperativas y Empresas Solidarias del Huila, Coopermondo ha realizzato un programma di intercambio tra i beneficiari del progetto Co.Lo.Res. e le imprese cooperative e sociali attive nel dipartimento colombiano del Huila. 

L’obiettivo principale è stato quello di fornire, attraverso lo scambio e la condivisione di esperienze e buone pratiche, una chiara visione sul funzionamento del modello cooperativo e di tipo associativo, coinvolgendo in particolar modo i giovani. 

Durante le visite, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di osservare le diverse fasi dei processi produttivi riguardanti le filiere del caffè e del cacao, della tessitura tradizionale, dell’artigianato e di molte altre realtà di interesse sociale e comunitario. 

Le visite “sul campo”, oltre ad aver favorito l’apprendimento pratico, hanno generato momenti di confronto e di riflessione sui valori reggenti l’impresa cooperativa e sui benefici che la stessa può apportare all’interno di una comunità. 

Trasmetterne il significato alle nuove generazioni è fondamentale per la comprensione del contesto colombiano e, in particolar modo, della regione amazzonica del Putumayo, dove il modello cooperativo rappresenta un’opportunità di riscatto sociale e di riappropriazione delle terre che schiera in prima linea donne e giovani.

Le iniziative rientrano nell’ambito del progetto Colores: “Comunidades Locales Resilientes” finanziato dall’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e implementato da Coopermondo – Colombia asieme alla ONG italiana COSPE onlus e ai partner locali Sena Comunica , SENA Putumayo , Confederación de Cooperativas de Colombia – Confecoop Asociación de Cooperativas y Empresas Solidarias del Huila – ASOCOOPH , Alianza de Mujeres Tejedoras de Vida e Corpoamazonia

 

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LA DIRETTRICE DI COOPERMONDO PAOLA FERRARA INTERVIENE IN OCCASIONE DEL NUOVO INSEDIAMENTO DELLA COMMISSIONE DONNE DIRIGENTI COOPERATRICI

Lo scorso 23 aprile, a Roma, si è insediata la nuova Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative Nazionale.

La Commissione, nata allo scopo di incentivare la partecipazione, anche in ruoli apicali, delle donne nelle cooperative italiane e nella governance di Confcooperative, ha organizzato una mattinata di testimonianze, tra cui quella di Coopermondo.

Per l’occasione, Paola Ferrara ha ricordato i tanti anni di lavoro tra le comunità di donne nel Sud globale. È stato sottolineato come il movimento cooperativo, oltre a rappresentare una leva di sviluppo importante per l’emancipazione economica e sociale, sia soprattutto un modello chiave per il consolidamento dei processi di empowerment di genere.

Viviamo in un mondo in cui ancora esistono forti barriere che impongono limitazioni alle donne, tali condizioni rischiano di aggravarsi in tutti quei luoghi esposti a guerre, conflitti, migrazioni nonché a vulnerabilità socioeconomiche e ambientali.

Ma è proprio da quei contesti che matura con forza la solidarietà al femminile, il senso di riscatto e di sacrificio che conducono tanti gruppi di donne ad unirsi per uscire dal tunnel della violenza e della disparità di genere. Come ci ricorda Paola, le donne sono le prime protagoniste di tanti progetti di cooperazione, possiedono un link innato con il futuro e sono portatrici di cambiamento.

Promuovere la nascita o il rafforzamento delle attività imprenditoriali, costruite sulla base dei valori cooperativi, è la modalità con la quale Coopermondo sostiene i processi di resilienza a favore delle donne.

 

 

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Colori Ritrovati

Poco prima di partire per la missione in Colombia, ricordo di aver avvertito la preoccupazione di non riuscire, nel poco tempo a disposizione, a entrare in sintonia con il luogo in cui avrei dovuto operare. A non poterlo intendere del tutto e farlo mio.

Temevo che le barriere fisiche imposte da due anni di lavoro a distanza e un’agenda fitta e stretta per gli impegni istituzionali rischiassero di ridurre al minimo l’essenza più intima del viaggio. La preziosa opportunità di potersi immergere nella grande umanità che bagna questo mare di foresta vergine dell’amazzonia colombiana.

Poi, al mio arrivo, durante una visita in un villaggio di montagna vicino a Mocoa, capoluogo del Putumayo, Claudia mi accoglie nel suo stand in occasione della fiera del chontaduro.

Si tratta di un frutto nativo e ancestrale estratto dalle chontas, le tipiche palme lunghe e strette che colorano di verde, rosso e giallo la regione amazzonica.

Claudia è la rappresentante dell’Associazione Asochon, formata da un gruppo di donne che hanno visto attraverso le crepe del conflitto armato un faro di resilienza e speranza nel commercio di questo frutto.  “Siamo una famiglia di donne impegnate nella produzione e nella trasformazione del chontaduro, somos chontadureras!” ripete Claudia con forza e orgoglio.

Mentre sforna empanadas, la donna mi spiega le modalità di produzione delle farine locali, delle conserve e dei succhi ottenuti dalla lavorazione di questo frutto colorato avvolto da un casco resistente. Mi spiega, inoltre, che l’associazione è nata con la volontà di creare un’alternativa alla coltivazione della coca, attività schiava di un sistema violento e criminale che negli anni ha dominato il territorio.

Nel rispetto dell’antica regola dell’ospitalità ancora vigente in queste terre, le braccia di Claudia si allungano fino a offrirmi alcune di quelle deliziose empanadas appena cotte. Sorridendomi, mi ricorda del suo prossimo impegno in Italia in occasione dell’intercambio promosso da Coopermondo per i beneficiari del progetto Co.Lo.Res., di cui Claudia fa parte.

Si confessa emozionata ma anche entusiasta per questo suo primo confronto con l’Italia e le cooperative italiane.

Dopo di che, i nostri sguardi complici si incrociano nell’ultimo sorriso prima di perdersi in un soffio di vento che la folla di bambini agita tra le strade impolverate e fumanti della fiera.

È attraverso la lente dell’ultimo saluto che scopro l’essenza dei legami sbocciati dalle bellezze di queste terre lontane, bagnate di ricordi e di dolori ancora freschi.

È anche l’ulteriore occasione per ricordarmi che il lavoro svolto sta andando nella giusta direzione. Il progetto Co.Lo.Res, finanziato dalla Agenzia di Cooperazione Italiana allo Sviluppo, AICS, ha seminato oramai due anni fa i primi chicchi di cooperazione dai quali stanno crescendo nuovi spazi di pace fondati sull’inclusione, l’equità di genere e l’armonia con questa terra.

 

 

 

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PRIMO FESTIVAL REGIONALE DELL’ECONOMIA CIVILE, LAZIO

In occasione del primo Festival Regionale dell’Economia Civile promosso da Federcasse (Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) e da Confcooperative, la nostra Direttrice Paola Ferrara parteciperà per intervenire sul tema dell’action plan europeo sull’economia sociale e il collegamento con l’economia civile. Vi invitiamo a leggere l’intervista che ha rilasciato a Repubblica per parlare dell’importante ruolo che il modello cooperativo gioca sul tema.

Il Festival Regionale dell’Economia Civile è  tappa del percorso di avvicinamento alla 6ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile 2024

 

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Sulla via delle conserve da Capo Verde a Pomposa

di Paola Ferrara

Qualcuno comincia a intonare l’inno di Capo Verde perché, oggi 5 luglio, si celebra l’indipendenza dell’arcipelago dal Portogallo. Era il 1975.

Parole di speranza, di fratellanza e di libertà risuonano nel pulmino con cui una dozzina di cooperatori e cooperatrici capoverdiani stanno girando l’Italia centrale insieme a Coopermondo. Si tratta di una delegazione di imprenditori che fa parte del progetto Terra di Valore, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, AICS, e implementato a Capo Verde da Coopermondo e Cospe e da altri attori locali. Il progetto di cui fanno parte prevede, oltre al sostegno a imprese cooperative femminili e giovanili nel settore agricolo e dell’artigianato, anche lo scambio di pratiche tra i nostri due Paesi.

C’è allegria nel ricordo dell’Indipendenza conquistata dai loro genitori (sono tutti molti giovani) e non mi stupisco perché, pur avendo Capo Verde pagato a caro prezzo la libertà, come tutti i Paesi colonie, c’è orgoglio festoso e riconoscenza per la vita che da allora hanno potuto avere. Mi stupisco invece quando, arrivando agli stabilimenti di Conserve Italia a Pomposa, troviamo ad accoglierci tra le bandiere che sventolano all’ingresso anche quella di Capo verde.

Il gruppo esulta. Cominciano a scattare foto e selfie, partono gli abbracci: un pezzetto di terra natia nel bel mezzo della pianura padana non è cosa di tutti i giorni.

Questo è il quarto giorno di visite per loro: sono già stati in Toscana a conoscere le attività della Latteria Soriano e in provincia di Bologna presso la cooperativa Agrofertil che si occupa di concimi. Tutte imprese aderenti a Confcooperative.

Conserve Italia è un consorzio cooperativo leader nella produzione alimentare e una delle maggiori aziende agroindustriali operanti in Europa. Associa 14.000 produttori agricoli e trasforma oltre 600.000 tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali, lavorate in 12 stabilimenti produttivi (9 in Italia, 2 in Francia, 1 in Spagna). Conserve Italia dà lavoro in Italia a circa 3.300 persone e detiene i marchi Cirio, Valfrutta, Yoga, Derby Blue e Jolly Colombani. Una realtà cooperativa tutta italiana che, in quaranta anni di storia, ha assunto una dimensione internazionale collocandosi ai vertici dell’industria conserviera per fatturato, volume di materie prime lavorate e qualità dei prodotti.

Ci guida alla sua scoperta Antonello Chessa, il direttore dello stabilimento.

E una guida serve, oltre che un filo, non solo per capire come e cosa si trasforma in questo posto ma per la sua dimensione e i diversi settori di lavorazione che sembrano labirinti.

Ci fanno indossare cuffiette e camici e si parte.

Antonello spiega ogni passaggio, dall’arrivo dei prodotti da trasformare che, prima di essere indirizzati alle diverse aree vengono stoccati, al confezionamento.

E nello stabilimento assistiamo alla danza dei robot! Macchine, binari, carrelli elevatori, cascate di fagioli, piselli, ceci, e così via. Mi ricorda La fabbrica di cioccolato, solo in quel film avevo visto tanta attività affidata alle sincronie delle macchine. Ci sono anche delle persone, naturalmente, che sovrintendono alle varie fasi e soprattutto intervengono nei casi in cui qualcosa non funzioni.

Vedo i ceci – che amo tanto – tuffarsi a migliaia nei vasetti di vetro che io comprerò in negozio e quasi mi commuovo. Lo stesso avviene con fagioli, lenticchie e piselli.

Purtroppo è ancora presto per il pomodoro quindi non ne vediamo il processo di trasformazione ma un’idea Antonello ce la dà.

Prendiamo appunti, foto, facciamo domande: la delegazione è attenta, cerca di registrare ogni piccola informazione da portare a casa per migliorare il lavoro nelle loro piccole attività.

Finiamo la visita in una sala dove ci offrono succhi di frutta – Yoga e Derby Blu – per ristorarci dal caldo opprimente. E i nostri amici capoverdiani vincono la barriera della lingua, anche aiutata da qualcuno di noi, e si lanciano in domande, quasi richieste.

Devono migliorare le loro tecniche di conservazione e anche rifornirsi di materiali più adeguati, anche in considerazione del clima diverso. Sono certa che se Antonello potesse andrebbe a Capo Verde a dare una mano, insieme alla sua squadra. Ma Conserve Italia ha bisogno di lui qui, adesso e ci salutiamo con la promessa di tornare e di fare tesoro di questa visita.

Che ha anche rivelato altri aspetti di questa bella impresa, soprattutto in materia ambientale, tema che ci sta a cuore. L’impegno di Conserve Italia è mirato a minimizzare l’impatto ambientale dei processi e dei prodotti, migliorando continuamente i risultati, rispettando i requisiti di legge e adottando un sistema di gestione ambientale per prevenire, controllare e ridurre l’impatto delle attività, individuando negli stabilimenti principali le responsabilità, formando le persone, definendo obiettivi concreti e misurabili.

E anche questo è un bel ricordo da portare a casa. A conclusione della visita riceviamo tutti una shopper con dei prodotti Cirio, Valfrutta e Yoga. Il Made in Italy viaggia anche così.

 

 

 

 

 

 

 

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CONCLUSIONE “PACCHETTO FORMATIVO PER ISTRUTTORI IN GESTIONE COOPERATIVA E ASSOCIAZIONI AGRICOLE”

Il 13 Dicembre, con la relazione finale del progetto, si è concluso il “PACCHETTO FORMATIVO PER ISTRUTTORI IN GESTIONE COOPERATIVA E ASSOCIAZIONI AGRICOLE”, promosso da Coopermondo e SENA, Servicio Nacional de Aprendizaje de Colombia.

Nel percorso, diviso nei tre Prodotti MyCoop, Scuole di campo ECA e diffusione di Podcast sulla cooperazione, iniziato lo scorso 9 Ottobre, sono state implementate numerose attività formative in tutta la Colombia, con lo scopo di fornire ai beneficiari le fondamenta necessarie per poter accompagnare le imprese cooperative locali sotto il profilo gestionale e di pianificazione imprenditoriale.

Grande successo è stato riscontrato in tutte le attività formative, che hanno toccato diversi aspetti di ciò che significa Cooperazione, Cooperare ed essere Cooperatori. Dalle nozioni sui principi e valori della cooperazione all’idea imprenditoriale, finendo con la promozione e comunicazione d’impresa, sono solo alcune tematiche proposte ed analizzate in aula virtuale dalla dott.ssa Chiara Laghi, formatrice del Prodotto MyCoop. Il percorso formativo della Dott.ssa Laghi si è concluso con un fantastico Bootcamp, tenutosi dal 20 al 24 Novembre a Bogotà, preso il Centro Economico e Finanziario del SENA. Sono stati 5 giorni di approfondimento della metodologia “Start Coop” mediante la realizzazione di attività pratiche e simulazioni gestionali. Tutti questi mesi di formazione sono stati accompagnati dalle Scuole di Campo ECA, organizzate e gestite dal responsabile del progetto dott. David Meza Moncada. Dieci giornate di apprendimento pratico tenutesi a Santa Fe de Antioquia,  Duitama Boytama, Cartagena Bolívar, Pereira Risaralda, Armenia Quindío, Pasto Nariño, Villeta Cundinamarca, Piedecuesta Santander, Palmira Valle del Cauca e Florencia Caquetá. Sono stati inoltre creati e diffusi 10 Podcast in lingua spagnola per favorire la diffusione e la distribuzione della cultura cooperativa, ciascuno di circa 30 minuti, relativi ad esperienze di successo di cooperative italiane.

Ringraziamo in SENA, i partecipanti e tutte le persone che hanno contribuito a rendere tutto questo possibile!

Di seguito la photogallery delle attività svolte!

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Scuole di campo ECA: formazione, sviluppo e promozione del modello cooperativo in Colombia

In uno sforzo congiunto per promuovere la conoscenza e la comprensione delle imprese cooperative in Colombia, Coopermondo, in collaborazione con il National Learning Service (SENA), ha realizzato con successo le prime Scuole di Campo ECA in quattro regioni chiave del paese:

  • Santa Fé de Antioquia;
  • Duitama;
  • Cartagena;
  • Pereira.

L’obiettivo principale è quello di fornire competenze legate alle società cooperative, fornendo una conoscenza chiara e precisa sul loro funzionamento, sui benefici e sul contributo allo sviluppo economico e sociale in Colombia.

Durante queste sessioni, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di immergersi in un ambiente di apprendimento pratico e teorico, che consente loro di comprendere profondamente la struttura, i principi e i valori fondamentali su cui si fondano le imprese cooperative. Vengono affrontati temi chiave, come il processo decisionale partecipativo, l’equa distribuzione dei benefici, la solidarietà, la democrazia economica e la sostenibilità.

Per l’esperto di Cooperativismo di Coopermondo David Meza Moncada “Le Scuole di Campo dell’Associatività non sono state solo uno spazio per la formazione, ma anche per lo scambio di esperienze tra i partecipanti, facilitando la generazione di idee innovative e la creazione di reti di lavoro che promuovono la crescita e consolidamento di modelli di business basati sulla cooperazione.

I partecipanti hanno sottolineato l’importanza di queste attività per il consolidamento di un tessuto imprenditoriale più inclusivo, equo e sostenibile in Colombia. In un contesto in cui la cooperazione gioca un ruolo fondamentale nel promuovere lo sviluppo economico, queste iniziative cercano di fornire ai partecipanti conoscenze che consentano loro di comprendere, valorizzare e partecipare attivamente a questo modello di business.

Queste scuole di campo rappresentano un passo significativo nell’espansione della comprensione e della promozione delle imprese cooperative in Colombia, promuovendo una cultura della collaborazione, solidarietà e sostenibilità nell’ambiente imprenditoriale.

Con l’impegno congiunto di SENA e Coopermondo, questa iniziativa sarà realizzata in altre 6 regioni del Paese per un totale di 10 Scuole di Campo e si prevede che queste iniziative educative continueranno ad espandersi per raggiungere più regioni di del paese, contribuendo così al rafforzamento di un ambiente imprenditoriale più diversificato, inclusivo e solidale in Colombia.

Qui la photogallery delle prime date svolte!

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Nuova collaborazione COOPERMONDO-SENA: “Pacchetto formativo per istruttori in gestione cooperativa e associazioni agricole”

È iniziato il 9 Ottobre il “Pacchetto formativo per istruttori in gestione cooperativa e associazioni agricole” promosso da Coopermondo e Sena, Servicio Nacional de Aprendizaje de Colombia.
Lo scopo è unire gli sforzi tra le parti, facilitando l’associazionismo, i progetti imprenditoriali delle comunità rurali e la cooperazione. L’obiettivo è fornire ai beneficiari un alto livello di competenze sul modello cooperativo in modo che siano in grado di formare a loro volta altre persone su tali tematiche. Verranno fornite le fondamenta necessarie per migliorare le capacità di accompagnamento alle imprese cooperative nel profilo gestionale e di pianificazione imprenditoriale. Si svilupperanno attività formative e di divulgazione dei modelli cooperativi, per attualizzare e appoggiare il rafforzamento e lo sviluppo di unità produttive grazie anche al contributo di esperti internazionali.
Il programma formativo si articolerà in 3 prodotti specifici:
  • P1: utilizzando una metodologia blended tra i programmi MyCoop (con lezioni in presenza) e StarCoop (con lezioni online) e una parte in lavoro autonomo, certificabile per un totale di 96 ore (rispettivamente 40+28+8)  e fino a 35 gestori e istruttori del programma  Sena Emprende Rural (SER);
  • P2: Svolgimento di 10 ECA- Escuelas de Campo de Asociatividad (Bootcamp) in presenza con le docenze di esperti internazionali di Coopermondo;
  • P3: Consegna di 10 podcast in lingua spagnola per favorire la diffusione e la distribuzioni della cultura cooperativa, ciascuno di circa 30 minuti, relativi ad esperienze di successo di cooperative italiane.

I partecipanti al programma formativo otterranno l’attestato frequentando l’85% delle lezioni online e in presenza ed eseguendo tutte le attività e i compiti assegnati.

Per quanto riguarda le tempistiche:

  • Gli incontri Boot Camp a Bogotá si realizzeranno dal 20 al 24 Novembre;
  • La piattaforma virtuale resterà aperta dal 9 Ottobre fino alla chiusura del programma;
  • Gli incontri sulla piattaforma Zoom si realizzeranno dal 9 Ottobre al 13 Novembre.

Sarà un percorso intenso, ricco di sfide stimolanti e orientato al successo, pertanto non ci resta che augurare a tutti i partecipanti una buona formazione!

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Libertà è partecipazione – Incontro con Shirin Ebadi al Festival Nazionale dell’Economia Civile

Il mio popolo lotta per la libertà. Da 43 anni. Potete aiutarlo ricordando che esiste. Parlando della nostra cultura, del nostro sacrificio, degli operai che scioperano, delle donne che difendono i loro diritti”.

Shirin Ebadi è minuta, parla pacatamente – a parte qualche parola che, pur essendo in farsi, arriva forte e chiara – e sembra che possa rompersi al minimo tocco, come una preziosa porcellana. Ma la potenza evocativa delle sue parole è inversamente proporzionale alla fragilità del corpo da cui esce.

La democrazia non è occidentale, facciamo attenzione alle parole” dice. “Così come c’è un sole per tutti, un dio per tutti, c’è una sola democrazia che è quella che garantisce libertà ed equità. Noi stiamo cercando di riprenderci la nostra e lo faremo. Noi vinceremo”.

Lo afferma con una sicurezza che contagia. A lei, che nel 2003, ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, per la sua difesa dei diritti di donne, bambini e rifugiati, prima donna musulmana e prima iraniana a riceverlo, non si può non credere. A lei, a cui il regime iraniano ha chiuso lo studio, arrestando tutti i suoi collaboratori oltre che suo marito e sua sorella, si ha voglia di seguirla.

Il regime le ha anche tolto tutto, dalla casa di famiglia ai soldi del conto in banca. Ma lei non ha ceduto e ha scelto la libertà, stabilendosi in Europa da dove continua a dar voce alla lotta del suo popolo. E ci ha chiesto di fare lo stesso perché “non potete aiutarci con i soldi, non arriverebbero – dice. Quelli li troviamo tra di noi, anche chi ha poco riesce a far arrivare un po’ di aiuti alle famiglie di chi è stato arrestato, di chi sciopera. Però non ci dovete abbandonare o dimenticare. Anche perché quando lo fate, come è successo con i siriani, gli afgani o i libici, diventa poi una vostra responsabilità. Invece se ci aiutate a creare delle condizioni di vita accettabili a casa nostra la responsabilità resta con noi”. 

È stato uno dei momenti più coinvolgenti della quinta edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile promosso da Confcooperative, Federcasse e Next. Uno di quei momenti in cui ti senti comunità col vicino di sedia ma anche con tutti i popoli del mondo e credi che tutto sia possibile perché l’umanità è capace di ribellarsi alla disumanità. E di cooperare per il bene.

Oltre i limiti: l’impegno che (ci) trasforma” è stato il tema della V edizione del Festival  tenutosi a Firenze dal 28 settembre al 1 ottobre, con oltre 40 panel. Il luogo che ha fatto da cornice all’evento è stato il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, dove tra gli altri, si sono confrontati  Joseph Stiglitz, economista e vincitore del Premio Nobel per l’economia nel 2001 e Kaushik Basu, ex capo consigliere economico del Governo dell’India e capo economico della Banca Mondiale dal 2012 al 2016.

Ulteriori informazioni sul festival si possono trovare CLICCANDO QUI

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Conclusione del progetto “Terra di Valore”

Dopo 3 anni di lavoro e innumerevoli attività per l’inserimento e l’inclusione di donne e giovani, con la seconda tappa dell’evento di chiusura del percorso si conclude il progetto “Terra di Valore -Innovazione e Inclusione di donne e giovani nelle catene di valore agroalimentare a Capo Verde in forma partecipativa e cooperativa“.
L’ obiettivo raggiunto è stato promuovere lo sviluppo rurale integrato inclusivo e sostenibile a Capo Verde, contribuendo ad affrontare i principali problemi del Paese, in particolare legati agli effetti dei cambiamenti climatici, e si basa su un approccio partecipativo di rafforzamento e valorizzazione delle filiere agroalimentari, resilienti ai cambiamenti climatico.
All’evento di chiusura del 5 settembre sono intervenuti Mariangela Fornuto – coordinatore del progetto di Coopermondo, Jamira Duarte – Vice Presidente della Camera Municipale di Santa Cruz, Josephine Cacciaguerra – responsabile progetti internazionali di Coopermondo, Carla Cossu – rappresentante Cospe, Miguel Angelo Barreto da Moura – Segretario di Stato per l’agricoltura
Ringraziamo tutti i nostri partner per aver contribuito alla realizzazione di questo progetto!
Le azioni rientrano nell’ambito del progetto Terra di Valore, cofinanziato dall’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ed Expertise France implementato da #Coopermondo assieme a COSPE onlus, ai partner locali nelle isole di Santiago e Fogo, a Capo Verde.
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Memoria dell’Amazzonia

Il Direttore Paola Ferrara, che ha partecipato alla missione in Colombia fatta dal team di Coopermondo a maggio di quest’anno, ci racconta del suo incontro con i territori e la  gente del Putumayo e del senso più profondo del lavoro che, grazie al Progetto CoLoRes, portiamo avanti nella regione:  Leggete il suo articolo “Memoria dell’Amazzonia” pubblicato nel nuovo numero della rivista gratuita online L’ECO FUTURO Magazine

Le iniziative rientrano nell’ambito del progetto Colores: “Comunidades Locales Resilientes” finanziato dall’ Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e implementato da Coopermondo – Colombia asieme alla ONG italiana COSPE onlus e ai partner locali Sena Comunica , SENA Putumayo , Confederación de Cooperativas de Colombia – Confecoop Asociación de Cooperativas y Empresas Solidarias del Huila – ASOCOOPH , Alianza de Mujeres Tejedoras de Vida e Corpoamazonia

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Progetto “Terra de Valor”, da Capo Verde all’Italia: il viaggio tra le buone prassi dell’economia Cooperativa del Bel Paese

Nell’ambito del progetto Terra de Valor, finanziato dall’Agenzia di Cooperazione Italiana allo Sviluppo, è stato realizzato un percorso di scambio di buone prassi tra le cooperative italiane e le cooperative capoverdiane partecipanti al progetto.

Questo proficuo rapporto, promosso da Coopermondo – Confcooperative attraverso la rete di Confcooperative Nazionale, ha permesso alle organizzazioni di realizzare un importante e prezioso percorso di scambio di esperienze, con workshop internazionali tenuti a distanza nel corso del progetto, per discutere di temi quali la valorizzazione delle catene del valore, la transizione a pratiche agricole sostenibili, la trasformazione e commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, le tecniche di produzione di formaggi ovini e caprini, l’organizzazione cooperativa. 

 

Lo scambio è culminato in un viaggio di studio in Italia durante il mese di luglio, con la partecipazione di rappresentanti delle cooperative di Santa Cruz e dell’Isola di Fogo, del Ministero dell’Agricoltura e dell’Ambiente di Capo Verde, di Coopermondo – Capo Verde e di COSPE onlus.  La delegazione capoverdiana è stata ricevuta nelle sedi principali delle cooperative italiane coinvolte: Conserve Italia Soc. Coop. A R.L., Consorzio Caseificio Di Sorano Soc. Coop. A R.L.,  Agrofertil Soc.Coop. A R.L. C.a.s.a. Mesola.

 

 

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L’ananas dolcetto guarda al futuro ed è pronto per camminare da solo: il progetto pluriennale di cooperazione internazionale si chiude nel segno del successo

Bilancio positivo per il progetto di sviluppo della filiera cooperativa in Togo da Brio in collaborazione con Agrintesa, Coopermondo, AICS e Alce Nero: aumentati i produttori, la notorietà del prodotto nella GDO italiana , le certificazioni bio e Fairtrade ottenute.

A quattro anni dal suo avvio, il progetto Ananas Dolcetto volge al termine con un bilancio pienamente positivo: gli obiettivi possono dirsi centrati (nonostante le difficoltà imposte dalla pandemia) e i semi gettati nella comunità togolese protagonista del progetto di cooperazione internazionale non solo sono germogliati ma continuano a crescere sempre più rigogliosi. Il “Progetto Dolcetto”, promosso da Coopermondo, con il contributo di AICS – Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo assegnato nell’ambito del Bando Profit 2018, con Brio, realtà specializzata nella commercializzazione di ortofrutta biologica, come capofila e Agrintesa come partner industriale e agronomico, nasceva con un obiettivo chiaro: sostenere, attraverso il modello dell’agricoltura cooperativa, lo sviluppo della comunità di Tsévie in Togo, Paese dove il 32,3% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e la coltivazione della terra occupa il 75% della popolazione attiva. Un progetto di ampio respiro, dunque, volto ad aiutare migliaia di piccoli agricoltori a esportare un prodotto di valore come l’ananas a prezzi remunerativi, garantendo ai produttori una fonte di reddito certa e continuativa e promuovendo un modello, quello cooperativo, che favorisse lo sviluppo sociale ed economico di tutta l’area.

Oggi l’obiettivo è stato raggiunto: “Siamo arrivati in Togo nel 2018 con un progetto etico ben chiaro in mente – commentano il presidente di Brio, Gianni Amidei, e quello di Agrintesa, Aristide Castellari -: offrire alle comunità locali gli strumenti per crescere e per presentarsi sui mercati in modo più efficace. In questi quattro anni, oltre a tanti risultati concreti e tangibili, abbiamo trasmesso un valore ai nostri partner in Togo: un valore fatto di know-how agronomico e tecnologico, di sviluppo della qualità e di affiancamento commerciale, anche nell’apertura di nuovi canali per un prodotto unico che abbiamo promosso in Italia. Volevamo affiancare le comunità locali in un percorso di valorizzazione di una vera eccellenza: oggi Ananas Dolcetto nasce dal lavoro di imprenditori agricoli certificati bio e Fairtrade riuniti secondo quello stesso modello cooperativo che anima Agrintesa e Brio. Certo, la pandemia non ha reso le cose più semplici ma possiamo dire, con una punta di orgoglio, che l’Ananas Dolcetto commercializzato con il marchio Alce Nero ha rappresentato una presenza importante a scaffale, è stato apprezzato dai consumatori e ha raccolto premi e riconoscimenti importanti”.

 

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L’amore per il Cacao

di Paola Ferrara

Fino a oggi, cioè fin a che non ho conosciuto Nancy, per me il cacao era solo golosità, piacere del gusto, rifugio nei momenti tristi. D’ora in poi avrà invece il sapore della passione per la terra, del lavoro che può dare dignità, del riscatto. Nancy e Jaime ci guidano tra sentieri fangosi – è la stagione delle piogge – della loro piantagione, tra migliaia di alberi di cacao, qualche platano, qualche banano e qualche pianta di coca. Queste ultime – ho scoperto – le trovi dappertutto, sono come l’ortica da noi e passando puoi prendere una foglia e masticarla per i suoi effetti curativi e calmanti. Ma questa è un’altra storia. E’ una meraviglia per gli occhi vedere centinaia di baccelli colorati appesi a piante piuttosto tozze: ce ne sono di gialli e di rossi con striature fucsia, verdi, arancio. Impossibile credere che da li si arrivi alla cioccolata calda …

Nancy ne prende uno e lo chiama 67, perché ogni colore è una specie e ogni specie ha un nome, anzi un numero. Non avevo mai provato tanto calore nel sentire chiamare qualcosa con un numero: lei sembra coccolarlo mentre ce ne racconta la peculiarità.
Questo è il più dolce – dice – adatto a fare la cioccolata più buona, da mangiare. Questo invece è più adatto a fare dolci, quest’altro va ai mercati interni per farne succhi”. Ecco l’altra scoperta: tagliando il frutto – ogni specie si apre in modo diverso, con il machete, sulla pietra o con una lama fissa in terra – ne emerge uno strano frutto bianco e molle che in reatà è un insieme di semi ricoperti da una patina bianca. Quella patina si può mangiare – Nancy ci invita a provare – ed ha un sapore leggermente acido, come un agrume ma dolcissimo allo stesso tempo.

Succhiando la patina, emerge finalmente il seme di cacao che – più tardi vedremo come, nei locali di una cooperativa a La Hormiga– viene lasciato fermentare per una settimana circa, poi seccare per essere finalmente pronto a diventare cacao, quello che conosciamo noi. Mentre parla, Nancy accarezza i frutti, sembra cullarli e ci dice che il ciclo di raccolta è continuo: infatti gli alberi sono colmi e ce ne sono di piccoli e grandi, di minuscole infiorescenze e di già maturi. Nancy e Jaime, altro socio della cooperativa, fanno parte di ASOPROCAF – Asociaciòn de Productores de Cacao la Florida, una delle associazioni che Coopermondo sta sostenendo attraverso il progetto Co.Lo.Res. finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, AICS. Sono coltivatori e proprietari di queste terre. Non molti anni fa qui e tutt’intorno si coltivavano solo piante di coca. Questa è quella che chiameremmo una transizione etica oltre che economica, e non è stata facile.

Coopermondo sta facendo un pezzo di strada con loro, e ne siamo felici.

 

 

 

 

 

 

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In viaggio con Colores

di Paola Ferrara

Si parte presto la mattina dall’ufficio di Mocoa, sede del progetto, per raggiungere le iniziative imprenditoriali che Co.Lo.Res sostiene.  Mocoa è la capitale del Putumayo, regione amazzonica a sud del Paese, ai confini con aree ancora oggi turbolente per la presenza di gruppi paramilitari. Grazie al contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – AICS, Coopermondo ha avviato, a luglio 2022, un progetto che prevede l’accompagnamento e il rafforzamento imprenditoriale di 28 attività, alcune in fase di avvio altre già un po’ strutturate.  Passare dalla lettura delle varie azioni alla pratica tommasea di toccare e vedere rende tutto più reale e tutti più felici.

Come dice Josephine, la nostra instancabile desk, “dopo aver scritto il progetto, immaginandolo e sognandone l’impatto positivo sulle comunità, parlare con queste persone e ascoltare i loro piani di sviluppo regala emozioni incredibili”.  Eh si, perché quando sei seduto nel tuo ufficio, mentre fai le riunioni per preparare la call, oramai quasi tutto dietro uno schermo, quello che tiene vive le emozioni è sapere che tutto si tradurrà in pratiche affidate a chi il territorio lo conosce e sa come farlo crescere.

Donne, giovani, indigeni e afrodiscendenti, con un passato recente di violenza, soprusi e guerra, non ancora dimenticato, sono i protagonisti di questa storia. Che inizia a Bogotà in un giorno di maggio. Anzi, negli uffici di Coopermondo in Italia due anni fa, con la decisione di partecipare al bando. La composizione delle diverse azioni del progetto richiede qualche mese, ma si arriva alla presentazione. Complice il Covid però, la graduatoria delle ONG che si aggiudicano i fondi giunge parecchio tempo dopo. Vinto il bando, Coopermondo e i suoi partner, Cospe – altra ong italiana –  e i colombiani Servicio Nacional de Aprendizaje – SENA, la Confederazione di Cooperative Colombiane -Confecoop, Corpoamazonia e Alianza de Mujeres Tejedoras De Vida – ATV cominciano a mettere insieme la squadra che dovrà implementare le azioni e, entro tre anni, dimostrare ad AICS e ad altri finanziatori che il progetto ha funzionato e che è servito credere nelle speranze di queste persone. La nostra capo progetto in Colombia, Paola ci accoglie a Mocoa con tutta l’equipe: le visite, per chi sta da anni in un Paese straniero a lavorare, spesso senza avere molte occasioni di svago, sono un momento diverso e arricchente. Faticoso di sicuro, perché preparare una visita in contesti rurali, mettendo insieme incontri con i partner, visite ai progetti e logistica – peraltro durante la stagione delle piogge –  non è cosa semplice. Ma tutto fila liscio, persino gli orari vengono rispettati e la delegazione di Coopermondo riesce a trarre il massimo dalla visita.

 

Ma qual è il valore aggiunto di avere il direttore e il presidente di Coopermondo in loco? Cosa pensano i partner e cosa ci portiamo a casa?

Lascio alle parole di Marco Menni, Presidente di Coopermondo e Vice presidente di Confcooperative, questa riflessione. “Il valore degli incontri istituzionali sta tutto nella possibilità di scambiarsi, dal vivo, impressioni e prospettive comuni, insieme alla stretta di mano. Confcooperative, e di conseguenza Coopermondo, che è il suo braccio operativo nei contesti meno sviluppati, è molto conosciuta e apprezzata tra gli attori dell’economia sociale colombiana e ribadire la nostra vicinanza, il sostegno ai progetti, la volontà di collaborare alla nascita e/o al rafforzamento dell’economia cooperativa e associazionistica, è un dovere”. Dagli uffici passiamo ai campi, dove piscine piene di tilapia (un pesce amazzonico), coltivazioni di chontaduro o di cacao hanno sostituito quelle di coca, ed è un’esperienza di grande impatto.  “Le attività sono piccole certo, nulla a che vedere con le grandi cooperative agricole italiane, ma significative oltremodo. Molti di questi campesinos hanno scelto (in alcuni casi non volontariamente) di cambiare colture, rischiando la fame e la povertà. A loro dobbiamo rispetto oltre che tutto il sostegno possibile”.  Qualcuno ci sta riuscendo, molti progetti simili a quello di Coopermondo, sono nati dal 2000 in poi per aiutare i contadini a diversificare colture, ad avviare programmi di transizione per “liberarsi” dalla schiavitù della hoja de coca che significa essere parte di un traffico illecito e di mercati illegali, ma anche essere pedina nelle mani di cartelli violenti e senza scrupoli. Alcuni ne parlano in maniera naturale, altri cambiano argomento. La foglia di coca cresce ovunque, fa parte di questa cultura, ha usi medicinali importanti, viene masticata come da noi si faceva col tabacco.  Eppure, oggi è al bando per la trasformazione in prodotto destinato a mercati illegali e pericolosi e anche l’uso terapeutico che ne fanno i locali verrà censurato dal tempo e dalla scomparsa di queste piante. Ed è contro la scomparsa di piante e frutti autoctoni che una parte del progetto Co.Lo.Res. è dedicato. Galeano diceva che l’America Latina non ha subito solo il saccheggio dell’oro e dell’argento, del caucciù e del rame. Ha sofferto anche dell’usurpazione della memoria, condannandola all’amnesia da parte di coloro che le hanno impedito di essere.  Mi torna in mente mentre ascolto i racconti di questa gente, colombiani che nel pieno della selva amazzonica stanno facendo rinascere frutti che erano stati dimenticati. Peggio, avevano lasciato il posto alla “hoja de coca”. Ne assaggiammo alcuni. Sapori per noi sconosciuti che qui significano storia, cultura, vita.  Nancy, Jaime, Claudia e tutti gli altri coltivatori incontrati in questo viaggio stanno tirando fuori le radici dalla loro terra per rimetterle in tavola.

E così nei piatti ci sarà da mangiare e da ricordare.

Penso che Galeano sarebbe contento.

 

 

 

 

 

 

 

FESTIVAL DELL’ECONOMIA DI TRENTO 2020

L’economia della Cooperazione a Trento

Si è chiusa la 18a edizione del Festival dell’Economia di Trento dove Coopermondo, in qualità di ONG di Confcooperative è stata presente. Questa è la seconda edizione nella quale Confcooperative ha parte attiva perché presente nei panel e, quest’anno, anche con uno stand in piazza Duomo. Uno spazio animato per tre giorni da cooperatori e cooperatrici che sono venuti e testimoniare la loro economia, quella reale, che nasce dai bisogni di comunità e territori e che lì agisce per soddisfare quella mission

Giornate dense di parole, di progetti, di sogni da realizzare. Non solo nella cooperazione ma in tutta quella parte di economia che noi chiamiamo civile perché lo è in ogni senso. Perché mette al centro le persone, le vulnerabilità, le disuguaglianze per attuare trasformazioni dal basso attraverso il lavoro dignitoso, l’integrazione umana, l’accesso universale alle cure e al benessere. 

E’ stato bello esserci per constatare come, sempre più, questa economia dialoghi con quella mainstream che oggi, ancora, è fatta di grandi capitali, di mercati globali, di finanza, di monopoli. 

Il presidente Gardini l’ha chiamata l’economia del “noi” contrapposta all’economia dell’”io”. Da individui a comunità, da profitti per pochi a democrazia economica, da impianti localizzati all’estero a imprenditorialità dei borghi e delle aree più fragili.  

E il noi si è fatto sentire a Trento: le parole d’ordine della cooperazione – sussidiarietà, inclusione, equità, mutualità – hanno fatto eco nei tavoli con economisti, politici e opinionisti di tutti i generi, segnando passi avanti nella narrazione di un modello economico e sociale che Confcooperative sostiene da oltre cento anni.  

Ma non ne abbiamo parlato solo noi: da Yunus a Lech Walesa, da Stiglitz ai giovani ricercatori delle più grandi Università del mondo, i concetti a noi cari come democrazia, accesso, responsabilità e mutualismo sono stati protagonisti.

Un contagio, quello dell’economia cooperativa che sta funzionando. 

Chi opera per il bene comune, si sa, deve armarsi di pazienza e di lungimiranza, di tenacia e di competenze diffuse per poter mostrare chiaramente la strada possibile verso un mondo più sostenibile per tutti.  

 

FESTIVAL DELL’ECONOMIA DI TRENTO 2020

Confcooperative a Trento punta i riflettori su: export, sostenibilità, energia, lavoro, giovani e donne

Coopermondo, in qualità di ONG di Confcooperative, sarà presente al Festival di Trento 2023.

Sostenendo le buone prassi della cooperazione, Coopermondo difende i valori della sostenibilità, della dignità del lavoro e della tutela dei diritti di giovani e donne. Promuove la creazione e l’empowerment di imprese cooperative nei Paesi in via di sviluppo, ne sono un esempio i due progetti attivi in Colombia e a Capo Verde, rispettivamente il Progetto Co.Lo.Res e Terra di Valore. Di seguito trovate il link per poter approfondire i nostri progetti e le attività che portiamo avanti quotidianamente: https://open2you.it/coopermondo/progetti-di-sviluppo/

Al Festival, il giorno 26 maggio alle ore 19.00, il  Direttore di Coopermondo e referente per la Sostenibilità di Confcooperative  Paola Ferrara modererà il panel di presentazione del libro SPAM (Stop Plastica A Mare), di Filippo Solibello.

Riportiamo di seguito il programma completo del Festival di Trento:

25 Maggio ore 09.30PANEL FESTIVAL:

Un nuovo modello di capitalismo tra sostenibilità e diseguaglianzeLUOGO: FACOLTÀ DI SOCIOLOGIA, Aula Kessler Data inizio: 25/05/2023 Data fine: 25/05/2023 Ora: 9.30 – 10.30 Tipo di palinsesto: festival Format: Panel Tema: Sostenibilità I protagonisti: Aldo Bonomi, fondatore e coordinatore di ricerca Consorzio AASTER, Luigino Bruni, ordinario Lumsa e caposcuola dell’economia civile, Rita D’Ecclesia, Università La Sapienza di Roma,Maurizio Gardini, presidente Confcooperative, Marcello Signorelli, Università di Perugia. Modera Alberto Orioli, vicedirettore Il Sole 24 Ore

– 25 maggio ore 12.00 (Economiadei territori – Sede CR Trento Palazzo Benvenuti

La cooperazione agroalimentare tra tutela e valorizzazione del cibo italiano. L’export alla prova dei mercati e dell’Italian sounding

Introduzionedi CarloPiccinini, presidente Confcooperative Fedagripesca;IntervengonoMarcoGrazioli, The European House Ambrosetti illustra il rapporto Italia Sounding ePina Costa, direttore relazioni esterne Assocamerestero: quali strumenti di sistema a sostegno delle imprese. Cooperative alla prova dei mercatil’esperienza diLatteria Soresinacon MicheleFalzetta, general manager. Conclusioni: proposte e scenari,Maurizio Gardini, presidente Confcooperative eMarco Grazioli, presidente The European House Ambrosetti. Modera Fabiola Di Loreto, direttore generale Confcooperative

– 25 Maggio: ore 15.00 – PANEL (Economia dei territori – Luogo: stand Confcooperative piazza Duomo)

L’economia della bellezza: le cooperative di comunitàMassimilianoMonetti: la cooperazione di comunità per Confcooperative; GiovanniTeneggila promozione sui territori; GiuseppeDacontoFondosviluppo l’impegno e i risultati del Fondo mutualistico; LauraCantarella, vicepresidente Cooperativa di comunità Viso a Viso (Ostana – CN), BarbaraRampelotto, Cooperativa di comunità Green Land (Lavarone – TN). Interviene e moderaEmilio Casalini

– 25 Maggio: ore 16.30– Economia dei territori (Luogo: stand Confcooperative piazza Duomo)

Il lavoro che rinasce, da dipendenti a imprenditori, in cooperativa si può: i workers buy out SilviaRossi, direttore Fondosviluppo, Confcooperative e gli strumenti di sistema; PierfrancescoPalù, presidente Cooperativa Spotlight (Como), RaffaellaLorenzato, presidente della Cooperativa Italian Fashion Design e PierpaoloBaroni, referente nazionale per i WBO.

– 26 Maggio: ore 10.00 – Economia dei territori(Luogo: stand Confcooperative piazza Duomo)

Cooperative e innovazione tra genere e generazioni. Intervengono DennisMaseri, presidente Giovani Imprenditori Confcooperative; AnnaManca, presidente dirigenti Donne Confcooperative e vicepresidente nazionale; IlariaMiniutti, Cooperativa Futura (PN), GiulianaBaldini, presidente CooperativaBetaniaModera Luca De Biase (Il Sole 24 Ore)

– 26 maggio PANEL FESTIVAL ore 16.00

Pnrr: ostacoli, protagonisti e opportunitàLUOGO: FACOLTÀ DI ECONOMIA, Sala Conferenze Data inizio: 26/05/2023 Data fine: 26/05/2023 Ora: 16.00 – 17.00 Tipo di palinsesto: festival Format: Panel Tema: Osservatorio Pnrr I protagonisti: Federica Brancaccio, presidente ANCE, Marco Leonardi, Università di Milano “La Statale”, Dario Scannapieco, amministratore delegato CDP,Marco Venturelli, segretario generale, Confcooperative. Modera Manuela Perrone, giornalista Il Sole 24 Ore

– 26 maggio ore 18.00 – Economia dei territori (Luogo: stand Confcooperative piazza Duomo)

L’energia dei territori: il modello delle comunità energetiche. Introduzione di RobertoSavini, presidente Confcooperative Consumo e Utenza. Intervengono LauraBorsieri(Cedis – Consorzio Elettrico di Storo), Maria AdeleProsperoni,capo servizio ambiente ed energia Confcooperative e StefanoPizzuti,direttore Smart EnergyENEA. SergioGatti, direttore generale Federcasse Modera FilippoSolibello

– 26 maggio ore 19.00 – Economia dei territori (Luogo stand Confcooperative piazza Duomo) FilippoSolibellopresenta il libroSPAMcon GilbertoFerrarie PaolaFerrara.

– 27 maggio ore 10.00 – Economia dei territori (Luogo stand Confcooperative piazza Duomo) 

Il ruolo anticiclico delle imprese cooperative elettriche e di utenza. Esperienze mutualistiche a difesa dei soci per il contrasto al caro energiaIntervengono: ElisaBrunner, referente per le cooperative energetiche e acqua della Federazione Cooperative Raiffeisen; AlbertoCazzulani, presidente di Power Energia; DanieleDomanin,  consigliere di presidenza di Confcooperative Consumo e Utenza e coordinatore delle cooperative elettriche storiche italiane dell’arco alpino. Conclude: RobertoSavini, presidente Confcooperative Consumo e Utenza con JaninaLandau

– 27 maggio PANEL FESTIVAL:ore 11.45

TITOLO: Economia sociale e politiche dell’Unione europea DESCRIZIONE: Evento in collaborazione con Euricse LUOGO: ITAS FORUM Data inizio: 27/05/2023 Data fine: 27/05/2023 Ora: 11.45 – 12.45 Tipo di palinsesto: festival Format: Panel Tema: Terzo settore I protagonisti: Giuseppe Consoli, presidente Itas Mutua, Sarah de Heusch, direttrice social economy Europe, Antonella Noya, OECD LEED Programme,Maurizio Gardini, presidente Confcooperative, Antonio Parenti, Direttore della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, Gianluca Salvatori, segretario generale, EURICSE e Fondazione Italia Sociale

– 27 maggio PANEL FESTIVAL:ore 14.00

TITOLO: La nuova era della medicina, dalla prevenzione alla terapia DESCRIZIONE: Introduce Alberto Mantovani, presidente Fondazione Humanitas per la Ricerca in dialogo con Nicoletta Carbone, giornalista e conduttrice Radio 24. Segue tavola rotonda con Jacopo Andreose, CEO Angelini Pharma, Maria Grazia Mediati, vicepresidente Confcooperative sanità, Maria Rescigno, capo del laboratorio di immunologia delle mucose e microbiota Humanitas, pro-rettore alla ricerca di Humanitas University, Paola Rossi, Università di Pavia, Nicoletta Carbone, giornalista e conduttrice Radio 24 LUOGO: Facoltà di sociologia, Aula Kessler Data inizio: 27/05/2023 Data fine: 27/05/2023 Ora: 14.00 – 15.30 Tipo di palinsesto: festival Format: Panel Tema: Medicina e ricerca I protagonisti: Jacopo Andreose, CEO Angelini Pharma,Maria Grazia Mediati, vicepresidente Confcooperative Sanità, Maria Rescigno, capo del laboratorio di immunologia delle mucose e microbiota Humanitas, pro-rettore alla ricerca di Humanitas University, Paola Rossi, Università di Pavia. Modera Nicoletta Carbone, giornalista e conduttrice Radio 24

– 27 maggio ore 14.30 – Economia dei territori (Luogo stand Confcooperative piazza Duomo) 

Economia Collaborativa e Neomutualismo: Il futuro è già qui FlavianoZandonai,Open Innovation Manager CGM; DanielaRader,manager di Rete Italian Building System; FrancoContu, Co-founder SardexPay; FrancescoStocco, co-founder Myrestartup. Modera AlessandroPontara, presidente Dal Barba Cooperativa Sociale

– 27 maggioPANEL FESTIVALore 17.30

TITOLO: Economia civile e sostenibilità sociale LUOGO: SALA FALCONETTO Data inizio: 27/05/2023 Data fine: 27/05/2023 Ora: 17.30 – 18.30 Tipo di palinsesto: festival Format: Panel Tema: Sostenibilità I protagonisti:Carla Barbanti, presidente Confcooperative Habitat Sicilia, Stefano Zamagni, Università di Bologna, Elena Beccalli, Università Cattolica del S. Cuore, Leonardo Becchetti, Università di Roma Tor Vergata, Nunzio Galantino, presidente Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, Alessia Maccaferri, giornalista Il Sole 24 Ore